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Autore: Loki__Laufeyson    06/09/2014    1 recensioni
(REVISIONE in corso capitoli --- per ora non andrò avanti ma cambierò un po' di cose nei capitoli precedenti che non andranno ad influire molto sulla storia, mi scuso ancora per il ritardo)
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“Oh mio dio!!! Sembra di stare in una sauna qua dentro!” disse con la vista offuscata dal calore che emanava l'acqua bollente.
Non ci volle molto che Loki capì subito a chi appartenesse quella voce squillante e irritante.
“Ma che...!? Clary, esci! SUBITO!” era infuriato come non mai vedendo la ragazza andare verso la finestra per aprirla. Ma la testardaggine di quella non le permise di ascoltarlo.
“Su esci dall'acqua e vestiti” gli disse amichevolmente girandosi verso di lui e facendogli un gesto con la mano che lo intimava ad alzarsi. Ma il dio rimase lì, guardandola irritato senza dirle una parola.
“Dai su! Che aspetti? Op op” si avvicinò a lui battendo le mani.
Non sopportando quel gesto il dio si mosse di scatto, imprigionandole i polsi della ragazza in una stretta di ferro.
“Non osare. Mai più. A fare. Così” la minacciò scandendo ogni singola parola, con un sorriso amaro e gli occhi pieni di rabbia, mentre la tirava a sé con lentezza mentre
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Meetings (not pleasant)

 

 

Dopo la loro passeggiata nei giardini, Loki e Clary decisero di andare in Biblioteca dato che nessuno dei due era intenzionato a ritirarsi nelle proprie stanze.
Per la maggior parte della strada – dai Giardini fino alla Biblioteca – , Clary aveva notato che Loki si stava velocemente abituando nel riuso delle gambe, a parte alcune volte in cui lo vedeva inciampicare sui propri passi, obbligandolo così ad appoggiarsi alla prima cosa che gli capitava vicino – ovvero: lei – . Secondo Clary era normalissimo che molte volte, Loki, poteva rischiare di cadere, già era stato un grande passo quello nell'essere riuscito a reggersi in piedi – ovviamente senza contare il fatto che si era aggrappato a lei – durante i primi venti metri. Per il resto – equilibrio e resistenza – c'era ancora tempo.
Per cortesia di Loki, Clary, aveva smesso di leggergli nella mente. Non è che ci trovava gusto nell'irritarlo, voleva solo vedere – o, in questo caso: sentire – ciò che Loki stava provando; se preoccupazione o altro.

Una volta arrivati ed entrati, nella Biblioteca, dire che Loki era stato entusiasta, era dire veramente poco. L'aveva visto, Clary, allontanarsi da lei e girarsi in torno, con gli occhi lucidi, ad ammirare ogni cosa che gli capitava d'avanti: ogni libro; ogni scaffale; ogni tavolo o poltrona. Era come se, Loki, fosse finalmente ritornato a casa, quella vera. Clary, questo, lo sapeva. Era sempre stata una seconda – se non prima – casa, per Loki, la Biblioteca.
Durante i suoi anni di pedinamento ormai Clary sapeva che se Loki non si trovava da nessuna parte, quello era l'unico posto in cui l'avrebbero trovato, sicuramente.

Da quanto era stata presa dai suoi pensieri, Clary, non si rese conto che Loki si era avvicinato a lei e gli aveva preso il viso tra le mani.
“Grazie, Clary. Grazie” e detto questo avvicinò il suo viso a quello di lei, coinvolgendola in un bacio lungo, appassionato. Per un momento Clary tentennò ma subito dopo si riprese e rispose con altrettanta passione. Era umido, abbastanza rude ma manteneva sempre quella solita nota di dolcezza. Ha sempre amato il modo in cui Loki sapeva usare la lingua, e non solo in quel campo ma anche con le parole che usava comunemente, non per questo la chiamavano 'Lingua d'Argento'.

Era sempre stato solito nell'usare parole schive, dure ma non con lei, l'aveva sempre trattata bene. Era sempre stato diverso con lei.
E, gli altri – forse per non aver avuto lo stesso trattamento – l'avevano sempre descritto come un arrogante, viscido, insopportabile e diffidente. Ma Clary non l'aveva mai fatto, l'aveva sempre trovato dolce, amabile e – anche se un po' a modo suo – simpatico. Era sempre riuscita a far tirare fuori il vero lato di Loki e, per questo, ne era molto soddisfatta. Certo non si aspettava che si sarebbe aperto con tutti ma quando aveva iniziato a farlo con lei ne rimase più che soddisfatta, d'avanti a quell'importante dimostrazione di fiducia.

Più passava il tempo e più l'assenza di aria si faceva sentire ma questo a Clary non importò. Continuò a baciarlo ed a accarezzargli gli gote, dolcemente, mentre Loki aveva spostato le sue mani sui suoi fianchi, avvicinandola così sempre più al suo corpo e solo quando fu Loki ad interrompere quel bacio, Clary, poté, finalmente, ricominciare a respirare.

“Come mai questa improvvisa dimostrazione di affetto?” gli chiese, ansimando, con tono dolce, accompagnato subito dopo da un dolce sorriso.
“Adesso non posso neanche baciare la mia donna, dopo che lei mi a regalato la libertà?” lo vide rispondere al sorriso, dolce, forse, come mai lo era stato.
“E da quando in qua io sono la tua donna?” il suo sorriso si espanse quando vide Loki chinarsi d'avanti a lei per regalargli un bacio a fior di labbra.
“Da quando mi hai rubato il cuore ed io ho fatto altrettanto con il tuo” gli sussurrò quelle parole, bollenti come il fuoco, vicino all'orecchio, seguite subito dopo da una bacio sul collo che la fece avvampare.
“Sarebbe una dichiarazione d'amore, questa?” il suo respiro si era fatto pesante da quanto si era accaldata. Erano rari i momenti in cui Loki si dimostrava così...diretto e passionale.
“Chiamala come ti pare, tanto i miei sentimenti non cambieranno” sentì le sue labbra sfiorargli il collo e risalire fino alle labbra, sfiorandole per dispetto senza mai dargli quello che lei veramente voleva.
“Se non ti conoscessi bene, Loki, direi che sei uno romanticone, quando fai così” scherzò iniziando a mordergli, giocosa, il labbro inferiore.

 

Amava quando Clary si dimostrava così provocante ma, per quanto ci provasse, cedette e quando Clary cercò di allontanarsi dalle sue labbra lui le afferrò il volto con entrambe le mani e la spinse a baciarlo. Non era un bacio rude ma dolce, più di quanto si aspettasse lui stesso. La sentì rispondere immediatamente al bacio, come se se lo avesse già da subito aspettato, forse un po' più rude di lui ma gli piacé ugualmente. Sentì le loro lingue umide scontrarsi, perverse e assetate l'una dall'altra.
Il bacio non poteva essere più piacevole e ormai era chiaro che nessuno dei due si voleva separare da quel contatto umido ma furono costretti non appena sentirono le porte della Biblioteca aprirsi e far velare l'entrata di tre figure.
A Loki non ci volle così tanto per scoprire i nomi dei volti degli 'intrusi' e ne rimase anche sorpreso per due di essi. Non se lo sarebbe mai aspettato che sarebbero giunti così lontano dal loro piccolo mondo solo – e ne era sicuro – per vedere lui – altrimenti come spiegarsi di quella visita inaspettata? – .

“Beccato. Non mi aspettavo di ritrovare il nostro Piccolo Cervo senza catene, peccato mi piaceva la museruola” sentì parlare l'uomo di latta e a quelle parole sentì accanto a se il corpo di Clary irrigidirsi. Temeva per lei, che potesse esplodere. Lui era abituato agli scherni, alle battute ironiche ma lei no. Sapeva che aveva un autocontrollo di ferro, Clary, ma temeva che, di fronte a Stark, quello si sarebbe, da un momento all'altro, piegato. “Ti donava, non cera che dire. Oh, ma guarda, quasi non ti avevo vista, dolcezza. – iniziò a rivolgersi a Clary – Mi chiedo come una graziosa ragazza come te possa stare accanto a Rock of Ages. Scommetto che ti ha minacciato di morte” altro nomignolo che odiava. Si girò verso Clary che aveva iniziato ad assumere uno sguardo confuso – probabilmente per non aver capito il senso del nomignolo – ed anche molto irritato.
“Hva er det han sier? (Che cosa sta dicendo?)” sentì la sua voce in un sussurro, vicino al suo orecchio così che potesse sentire solo lui.
“Har ikke noe imot måten han snakker, det er bare en dandy (Non fare caso al suo modo di parlare, è solo un damerino)” gli spiegò semplicemente e solo in quel momento ringraziò Clary di aver parlato asgardiano, così che i Midgardiani non capissero cosa si stavano dicendo.
“Che stanno dicendo?” sentì sussurrare l'umo senza tempo, sicuramente si era rivolto a Thor.
“Stanno parlando nella nostra lingua” gli spiegò, per l'appunto, quest'ultimo.
“Menomale, avevo temuto che, da quanti calci nel culo ha preso, il nostro Bambi avesse avuto dei forti danni cerebrali. Comunque...perché? Lei non sa parlare la nostra lingua o forse il cornuto ha paura che la giudichiamo... Ora che ci penso non so neanche chi sia. Thor, traduci: come ti chiami, zuccherino?” si rivolse in fine, Tony, a Clary che non aveva smesso neanche per un attimo di fissarlo.
“Clary. Si chiama: Clary” rispose però Thor.
“Jeg tror ikke at Clary har mistet språket, det er også i stand til å svare alene, bror (Non credo che Clary ha perso la lingua, è anche in grado di rispondere da sola, fratello)” l'ultima parola fu quasi uno sputo per Loki tanto era il disgusto con cui l'aveva pronunciata.
“Hvorfor er jeg her? Loki er fortsatt svak og ... (Perché sono qui? Loki è ancora debole e...)” fece appello Clary.
“Du er ikke nødvendig å vite (Non sei tenuta a saperlo)” la interruppe Thor, iniziando a tirare fuori il suo lato odioso.
“Du bedre vise meg litt respekt, sønn av Odin, siden det er takket være meg at Loki er nå ute av denne cellen (Ti conviene mostrarmi un po' di rispetto, figlio di Odino, dato che è grazie a me che ora Loki è fuori da quella cella)” nel tono di Clary, Loki, poté scorgere una nota di sorpresa dal modo in cui Thor si era rivolto a lei ma anche il fastidio era presente nelle sue parole.
Vide Thor iniziare a perdere le staffe. Non era mai stato generoso con chi gli mancava di rispetto. Stava per esplodere, lo sapeva, ma fu solo grazie all'intervento di Tony che placò, almeno in parte, la sua – nascente – ira. “Qualcuno mi dice che cazzo vi state dicendo?! E' frustrante non sapere di che cosa state parlando”
“Suppongo, dal tuo linguaggio, che tu sei quel miliardario con l'armatura ridicola. Com'era il tuo nome? ...Ah, certo: Tony Stark. Ho letto molto sul quel tuo piccolo viaggio in Afghanistan, un peccato davvero. Non pensare che, la tua piccola e sfortunata avventura, mi possa commuovere. Mi dispiace solo che tu sei ancora qui tra noi, soprattutto dopo quello che è a successo a New York: l'entrata nel portale; la bomba e tutto il resto. Evidentemente il fato ti sorride... E tu chi sei? – si rivolse al Capitano in calzamaglia anche se in quel momento indossava normali vesti midgardiene – Postura fiera e dritta, tipica dei soldati. Non penso che sei Clint, anche perché lui sembra più basso e, lui, ha i capelli marroni, quindi...suppongo che tu sia il Capitano: Steve Rogers. Ho letto qualcosa anche su di te: il tuo congelamento; il risveglio. Deve essere stata d'avvero dura svegliarsi in un mondo a te sconosciuto e ricominciare tutto d'accapo” iniziò a stuzzicarli Clary, dura, tenendo anche una nota – che anche lui un tempo avrebbe ritenuto – sgradevole alle orecchie dei Vendicatori. Vide il Capitano irrigidirsi a quelle parole e il disagio fare capolino nel suo sguardo, come non di meno a Stark, anche se lui riusciva a controllare meglio le sue emozioni.
“Allora parli la nostra lingua. Menomale almeno sarà più facile conversare, dolcezza. Hai un carattere bello duro ma su questo ci si può lavorare. E sembra che tu sappia un bel po' di cose su di noi ma noi niente su di te. Come hai fatto, ci hai spiato? Spero solo che non l'hai fatto nei nostri momenti più intimi perché, d'avvero, il mio cazzo ne risentirebbe di questo affronto alla privacy. O forse sono diventato così famoso che ora il mio bel visino è comune anche a voi Asgardiani?” intervenne Stark, iniziando ad avvicinarsi a loro – o per meglio dire: a Clary – . Dire che Loki si stava innervosendo, nel sentire come Tony chiamava Clary, era dire davvero poco.
La sentì ridere, all'inizio, finché non si decise a rispondere: “Sei davvero divertente come dicono, Stark. Comunque: no, affatto. Mi sono solo dilettata nel leggere quei pezzi di carta che vuoi semplicemente chiamate: giornali” spiegò semplicemente.
“Sei stata sulla Terra?” intervenne Steve.
“Per un po'” Loki sentì in quelle parole una leggera frustrazione. Evidentemente Clary era ancora provocata dal suo – ormai diventato precedente – esilio e questo, a lui, dispiacque. Ma, a Loki, un'altra cosa preoccupava in quel momento, in caso la frustrazione di Clary fosse aumentata.
“Det ville være bedre å trekke seg. Barnet vondt alt oppstyret (Sarebbe meglio ritirarci. Al bambino fa male tutta questa agitazione)” gli sussurrò all'orecchio, sperando che anche Thor non sentisse quelle parole.
Speranze vane.
“Non penso che un semplice dialogo, possa nuocere alla salute del bambino” gli intimò Thor, abbastanza ad alta voce così che anche i Midgardiani sentissero.

 

Come!? Bambino!? Quale bambino? Si iniziò a chiedere Tony, dando poi subito dopo voce alle sue domande.

“Di quale bambino state parlando?”
“Clary aspetta un bambino da --” cercò di rispondere Thor ma venne prontamente bloccato da Loki.
“Thor! Non hanno il diritto di saperlo” più che parlargli, Loki, gli abbaiò contro e a Tony non sfuggì quella piccola nota di agitazione che si celava nelle iridi smeraldine del dio mingherlino.
“E perché? Scommetto che questo discorso ti mette agitazione, Bambi. Come mai?” lo interrogò lui.
“Non siete tenuti a saperlo. Siete qui per me, non per altro. E giuro che se sento un'altra parola sull'armento non mi farò scrupoli nell'uccidervi” lo minacciò Loki che, subito dopo, afferrò per la mano la ragazza e uscirono dalla Biblioteca – e Tony doveva ammettere che la Biblioteca di Alessandria era uno scherzo, rispetto a quella che gli si presentava intorno – .
“Suscettibile” commentò lui, per niente toccato dalla minaccia di Loki. “Gli frustra così tanto il discorso: famiglia.?” chiese poi ha Thor che continuava a fissare la porta dove poco prima era uscita la bella coppietta.
“Da quando l'abbiamo liberato non ho mai avuto modo di parlargli. Non so neanche se ha accettato il bambino” ammise, affranto.
“Quindi il bambino è suo? Come può essere?” si informò Steve, come se la reazione del Dio non fosse stata abbastanza ovvia.
“Certo, sennò come me lo spieghi il suo comportamento? Mascella serrata; agitazione e la frustrazione nello sguardo e il modo in cui proteggeva la ragazza con il suo corpo, facendosi avanti. Non c'è altra spiegazione, Capsilie” gli spiegò brevemente Tony. Non poteva sapere che cosa c'era nella mente del dio ma era certo che provava veramente qualcosa per quella ragazza e – forse – anche per quel bambino. Era sempre stato un libro sigillato, Loki, ma Tony sapeva che, da quando aveva lasciato la Terra, da sconfitto, in lui era cambiato qualcosa. Forse grazie alla vicinanza di quella ragazza o per la “vacanza” che si era fatto nelle prigioni – una delle poche cose che gli aveva detto Thor – , lui non lo sapeva. “Ma la cosa che mi chiedo è: come ha fatto quella ragazza a stargli vicino senza urlare? Che si sono messi in sintonia non ne dubito, ma sono diventati così legati da fare un bambino?! Davvero mi chiedo perché una ragazza così si debba sciupare stando con uno come Loki” si rivolse in fine a Thor.
“Sono stato molto tempo con Clay e, da quel che ho compreso, tra lei e Loki si è formato un forte legame. E' grazie a lei che ora Loki è libero ma solo per poco. Se, tra due mesi, Loki non riuscirà a redimersi verrà condannato a morte”
“Due mesi!? Quel bastardo non ha neanche il diritto di vivere per tre giorni!” sentì Capsilie di fianco a lui esplodere. E, nel vederlo così, a Tony sfuggì un sorriso. Era buffo quando Rogers si infuriava.
“Ne ha e ne avrebbe ancora di più dato la sua situazione”
“Che significa?”
“Che la legge di Asgard poteva permettere a Loki di rimanere vivo fino al compimento di ventuno anni di suo figlio ma mio padre non ha voluto concedergli così tanto tempo, penso per timore”
“Lo comprendo” intervenne Tony che venne subito zittito dall'occhiataccia di Thor.
Aveva dato voce ad un pensiero non del tutto reale, solo che gli pesava ammetterlo, ma la verità era che ha Tony in fondo dispiacque, per quel bambino. Anche se tra lui e Loki non c'era stata tanta sintonia, gli dispiaceva per quel bambino che sarebbe nato orfano di padre – perché, andiamo, chi voleva prendere in giro? Era impossibile che Loki riuscisse a redimersi, colpa del suo onore – .

Non passò tanto tempo che i tre Vendicatori si erano già messi in cammino per la Sala Pranzo.

 

Come si era permesso? Quello stupido umano non sapeva di che cosa era capace di fare. Se non fosse stato per la presenza di Clary, Tony Stark era già trapassato.

Si chiusero la porta delle sue stanze alla spalle.
Era furioso.
Non gli era piaciuto affatto il modo in cui Stark aveva guardato e parlato a Clary. Se fosse stato nel pieno delle sue forse, Loki avrebbe fatto capire a quello stolto che cosa succedeva alla persone che provavano anche solo a guardare la sua Clary in quel modo.

Era così accecato dalla rabbia e dalla gelosia che non si era accorto della figura di Clary d'avanti a se.
“Loki, amore?” la sentì parlare ma le sue parole erano come lontane un miglio.
Solo quando sentì le labbra dolci di lei, Loki si destò e rispose al bacio. La strinse forte a se, protettivo, spinto anche da un punta di gelosia che si annidava ancora dentro di lui.
Lei era sua e di nessun altro.

“Loki” quella voce. Lui conosceva quella voce. Anche se era da tanto che non la sentiva, l'aveva riconosciuta.
Si separò da Clary lentamente e dopo averla guardata negli occhi, Loki puntò il suo sguardo sulla figura che, solenne, era seduta su un poltrona accanto alla terrazza.
“Lok, figlio mio”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice:

Ok, lo so, lo so: il capitolo è corto ma dovevo concluderlo qui per forza. <3 sorry.
Mi rendo conto che vi ho fatto aspettare tanto ma comprendetemi: l'inizio della scuola dietro l'angolo e i compiti – o almeno per me – . quindi vi chiedo scusa.
Non so dirvi quando uscirà il prossimo capitolo ma farò di tutto per far sì che uscirà la prossima settimana, e anche in quel caso se dovesse succedere mi scuso in anticipo se sarà corto. Poi vi chiedo questo: se preferite che i capitoli siano lunghi ma questo significherà che aggiornerò in ritardo; oppure corti ma in compenso – o almeno ci provo – aggiornerò in orario. A voi la scelta, per me va bene tutto l'importante è che siete soddisfatti voi alla fine ;)
voglio aggiungere anche che se avere delle proposte da pormi – tipo delle scene che avete in mente o roba del genere – non esitate a chiedere io sono sempre disponibile e ribadisco: non mordo e no: non sono cannibale ;) <3

spero che il capitolo vi sia piaciuto e per chi vorrebbe contattarmi si facebook eccovi il link:
https://www.facebook.com/lokilaufeyson.efp

 

bacioni e alla prossima ;) <3

 

 

 

  
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