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Autore: FlameOfLife    06/09/2014    9 recensioni
[Law x Kyoko(NuovoPersonaggio)]
Una pasticciona e combina guai di ragazza, dotata dei poteri di un Rogia (frutto Denki-Denki no mi), si ritroverà a navigare insieme alla ciurma di un chirurgo assai noto per i suoi modi sadici di agire.
Ce la farà la nostra cara protagonista ad uscire illesa dalle vendette organizzate al suo indirizzo?
Beh, se anche lei ricorre alle stesse armi, forse il Capitano dei Pirati Heart ha trovato pane per i suoi denti!
- - - - -
Una ff su un personaggio di mia invenzione e Law, con tanto di Pirati Heart e altri pg che appariranno verso metà storia.
Principalmente andrà più sulla comicità (almeno, spero vi faccia ridere :P), ma se ne vedranno anche delle belle!
Vi attende un mix di figuracce, vendette ed intrecci sentimentali.
Ah, ultima cosa prima di lasciarvi alla lettura: vi avverto che mi piace sperimentare, eheh
[Aggiornamenti lenti]
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bepo, Nuovo personaggio, Pirati Heart, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~~ * Law-Kyoko VS Akainu * ~~~

Nemmeno il tempo di muovere un singolo muscolo del corpo, o escogitare qualche sorta di strategia da poter applicare nella speranza di partire al massimo, che Sakazuki optò subito per un attacco da lontano; protendendo gli arti superiori verso di noi, e trasformando con il suo potere le mani serrate, diede inizio all’offensiva scagliandoci velocemente contro delle piccole masse informi di magma, mirando in pieno petto a me e Law esattamente come se fossimo dei bersagli mobili da tiro a segno.

Nell’evitarle, impossibilitati ad agire in differente maniera, fummo costretti a spostarci ai lati opposti poiché, se fossi andata appresso a Law, i colpi a lui indirizzati mi avrebbero centrata senza alcun margine d’errore, altresì si sarebbe verificato a ruoli invertiti; a quanto pareva, la prima mossa se l’era aggiudicata l’avversario.


“Sebbene ci reputi dei moscerini, stai già sperando di indebolirci separandoci, eh? Tsk, credilo pure, se ciò ti rassicura”

Vero, forse si sarebbe evoluta nella battaglia più impegnativa della mia intera vita, nonché di un’esistenza breve, ma intensa; forse non ne sarei uscita illesa, o peggio ancora viva, ma su una cosa ero sicura: gli avrei dimostrato il mio valore, e non tanto perché non gradissi essere sottovalutata da altrui, bensì per fargli comprendere che non si sarebbe scontrato con “La figlia del Re dei Pirati/del Demonio”, ma con Portuguese D. Kyoko, il che mutava; ero stanca di vivere nell’ombra di mio padre, seppur il mio vero cognome fosse conosciuto da pochi.

Pertanto, risoluta, passai al contrattacco. Con rapidità gli corsi attorno, sfuggendo dalla sostanza incandescente che, mancandomi, finiva sfracellata al suolo facendo schizzare via mucchietti di sabbia. In seguito, mi impuntai su un piede e ruotai su di esso, cambiando il percorso intrapreso.

Continuando ad evitare quelle sottospecie di palle scure abbassandomi con il busto, o inclinandomi sui fianchi a seconda del caso -una volta facendo scomparire a pelo un braccio tramutandolo in pura elettricità-, raggiunsi Akainu e compii un balzo in aria.

Caricato una sorta di affondo tenendo il mio bastone all’estremità, poco sopra la lama seghettata e posizionandomelo dietro la schiena, lo coprii interamente con la tonalità dell’armatura e lo assestai, decisa, venendo però bloccata lì in volo per svariati secondi: in egual maniera, l’Ammiraglio aveva fatto affidamento sul rivestimento, parandomi senza sforzi.


Akainu: Non male, ma certamente questo non ti basterà per avere la meglio

Io: Piuttosto che criticarmi, pensa a non far troppo affidamento sulle tattiche basilari da combattimento

Ogni circostanza differiva dalle altre, di conseguenza non sempre dividere il nemico risultava appropriato; poteva impedirci sì che non ci supportassimo a vicenda lottando fianco a fianco, ma così avrebbe faticato ulteriormente nel controllare le nostre azioni. Difatti a quell’altezza, con la coda dell’occhio e diversamente da lui, avevo intravisto Law pararsi dietro la sua schiena e prepararsi a ferirlo con la spada.

Dunque, smisi di far pressione contro il suo avambraccio destro e mi allontanai eseguendo una capriola. Riappoggiati i piedi a terra, mi accovacciai sulle gambe, guardando come l’individuo a me davanti venisse scisso in due parti, l’addome staccato dalla parte inferiore. Tuttavia, però, non ottenemmo il ben che minimo risultato.

Come se niente fosse, e sorridendo bellamente in faccia al suo sfidante per deriderlo dell’invano tentativo, Akainu si ricompose sotto i nostri occhi, producendo uno strano rumore associabile alle gocce di lava date dalla rottura di una bolla, le quali ricadono nel fiume sottostante.


Akainu: Siete degli stolti se vi reputate idonei nel mettermi fuori gioco ai vostri attuali livelli, soprattutto ricorrendo a stratagemmi banali e scadenti come quest’ultimo

Law, ritirata la Kikoku, saltò all’indietro per porre debita distanza tra loro due, mentre io, al contrario, mantenni la posa assunta in precedenza; l’esito del fendente mi aveva lasciata alquanto perplessa ed interrogativa, tanto da imbambolarmi a contemplare il punto dove, giusto un attimo prima, vi era il taglio.

“Com’è possibile che non abbia funzionato? Perché non ha sortito nessun effetto? Avrebb- no, fermi, non sarà che…!”

La risposta alle mie domande, che si formulò all’istante nella mia mente, non mi piacque per niente; oltre al fattore della forza fisica -in quanto la stazza dell’Ammiraglio fosse il doppio-, riscontrammo un secondo problema che si svantaggiava notevolmente: Law non era ancora in grado di padroneggiare l’haki -o, per lo meno, non quello utile a noi per prevalere-.

Sin dall’inizio del mio viaggio in compagnia dei Pirati Heart, per qualche strana ragione, avevo dato per scontato che il nostro Capitano ne fosse capace… Pessimo errore.


“Ora che mi soffermo a rifletterci, io Law l’ho visto combattere una volta soltanto, e un Re del mare non è chissà quale impegno, tenendo poi conto che il grosso l’ho portato a termine io… non ho mai pensato di chiedergli qualcosa in merito al suo rapporto con i tre tipi di ambizione”

A bordo del sottomarino, quando si divertiva a giocare all’allegro chirurgo con le mie parti del corpo per vendicarsi di uno scherzetto o altro che lo avesse infastidito, ci riusciva perché non attivavo i poteri derivanti dal mio frutto, altrimenti anch’io mi sarei riunita all’istante. E, ovviamente, in quei casi era normale non affettarmi con l’haki.

Essendo, per l’appunto, una fruttata immune agli attacchi fisici, non potevo che gioire nel constatare che al mondo non vi fossero molti individui dotati di uno dei pochi mezzi efficaci contro di noi, ma non quando quest’ultime persone rientrassero nella categoria di amici o alleati.


“Dannazione, questa non ci voleva. E’ proprio un bel casino”

Schioccai la lingua contro il palato, stizzita per via della mia analisi ahimè corretta, perché non solo lo scontro sarebbe stato più difficile, ma altresì pesantemente sfiancante: avrei dovuto prestar maggior concentrazione per entrambi, in modo tale da intervenire qualora fosse stato necessario.

***


Oramai arreso alle dimostrazioni di impulsività di quell’incosciente, mi apprestai a seguire con sguardo vigile lo scambio di colpi tra i restanti presenti, limitandomi a sospirare. Solamente un pazzo irresponsabile poteva partire in quarta, sprovvisto di qualsiasi piano e conoscenze inerenti al nemico, ribattendo all’attacco da lontano con uno diretto. Insomma, le costava troppo rimanersene buona a studiarlo, prima di farsi guidare e sopraffare dall’adrenalina che le circolava nelle vene per la foga del momento?

Calai le palpebre e mi massaggiai gli occhi, rispettivamente uno con l’indice e l’altro con il pollice, aggiustandomi poi il cappello maculato, mossosi leggermente durante l’improvvisato scatto di corsa. Dopo di che, energico, brandii la mia inseparabile Kikoku e attesi di buttarmi nella mischia a mia volta, evento che si verificò quando il soggetto principale dei miei pensieri attirò su di sé la totale attenzione del colosso rosso.

Ne approfittai al volo; mi avvicinai con cautela ad Akainu, così da non farmi udire nell’appostarmi alle sue spalle, e, non appena Kyoko uscì dalla traiettoria del raggio della Nodachi, lo tranciai di netto, ma invano.

Ritrassi la spada e tornai alla postazione di prima, ignorando il sorriso sfrontato indirizzatomi, concentrandomi invece su ciò che avevo appurato di persona.


“Non mi pare si sia accorto di me in tempo necessario per rendersi intangibile, pertanto questo comprova che i suoi poteri vengono tenuti attivi con regolarità. Inoltre, a giudicare la reazione, deduco che ci abbia impiegato un massimo di cinque secondi nel riallacciare le rispettive parti del corpo”

Incamerate suddette informazioni, mi dedicai nell’elaborazione della prossima mossa perché, Rogia o meno, se teneva cara la pelle gli conveniva non scherzare con i sottoscritti: Kyoko, secondo Rogia e hakerizzata, sapeva indubbiamente il fatto suo; per quanto riguardava me… beh, chiunque avesse incrociato il mio cammino, aveva sempre imparato cosa realmente comporti incontrare “Il Chirurgo della Morte”.

Per di più, quello non poteva essere né il giorno, né l’avversario collegabile alla mia fine; finché non avrei consumato la mia agognata vendetta contro quel farabutto, che perdurava da oltre dieci anni, non mi sarei separato da questo mondo.

Tendendo una mano in avanti, portandola quasi all’altezza della spalla, richiamai il piccolo cerchio azzurro della mia Room, espandendolo poco dopo quando Kyoko, ripresasi dal suo evidente attimo di smarrimento, balzò via per scansare un pugno sferratole da Akainu che, andando a colpire la sabbia, spedì in giro e in alto molti granelli.


“Perfetto, ci siamo!”

Io: Shambles!

Invertii tali granelli con alcune palle di cannone le quali, dato l’impatto violento subìto nel cadere al cospetto dell’Ammiraglio, esplosero una dietro l’altra a catena. Dei forti rombi echeggiarono nella zona balneare, accompagnati da una coltre spessa di fumo nero che rese impossibile distinguere le nostre figure.

“Esattamente come volevo”

Akainu: MALEDETTO MOCCIOSO!

Utilizzando il bordino del mio capello come riparo per gli occhi, e la manica della felpa come filtro per l’aria, mi incamminai verso Kyoko, trovandola presto.

Io: Hotaru-ya

Mi accostai al suo fianco, mantenendo un paio di metri onde evitare che mi colpisse accidentalmente, chiamandola sottovoce cosicché il mio spostamento fosse chiaro unicamente a lei.

Kyoko: *coff, coff, coff* D-Dove sei? *coff* Non riesco a vederti! *coff, coff*

Io: Calmati e abbassa il tono. Sono alla tua destra

Prima di intavolare un qualsiasi discorso, le diedi il tempo necessario per abituarsi alla presenza del fumo, vista la sua sensibilità ad esso che ne comportava la tosse o una lieve lacrimazione agli occhi. Se non erravo, un giorno mi era parso di sentirla riferire ai ragazzi che, se ogni volta si metteva in disparte quando qualcuno di loro accendeva una sigaretta, era una conseguenza di un incendio di notevole spessore nel quale era rimasta coinvolta da piccola, in un posto stracolmo di rifiuti da prenderle subito la gola togliendole il respiro.

Akainu: NON NASCONDETEVI, CODARDI!

Percepii la sua irritazione, al che sogghignai piacevolmente divertito per l’effetto sorpresa scaturitogli.

Kyoko: Da che *coff*, da che parte sono spuntate quelle palle di cannone?

Io: Diciamo che le ho prese gentilmente in prestito quando ti ho sottratta da loro, piazzandole poi in posti non vistosi nel caso mi fossero servite… direi che la scelta si è mostrata fruttuosa, fufufu

Kyoko: Sempre con un asso nella manica, neh? Stupido stratega so tutto io

Io: Non mi definirei stupido, altrimenti non sarei un buon stratega, non credi?

Ci tenni nel farglielo notare, punzecchiandola per il suo errore nell’associare quelle due parole, immaginandomi la sua risposta che non tardò arrivare e che mi fece maggiormente incurvare gli angoli della bocca.

Kyoko: Touché. Comunque, son dettagli, e su che hai capito cosa intendevo dire, pignolo!

La coltre di fumo, poco a poco, si diradò del tutto, riconcedendo la visuale del paesaggio e di noi tre; Akainu, da come fissò furibondo il mantello lievemente rovinato, passando poi a me e a Kyoko, non dovette aver gradito il mio modesto “gioco di prestigio”.

“Fufufu, peccato, vorrà dire che il pubblico non apprezzerà nemmeno i prossimi che gli riserverò”

Akainu: Finitela con i vostri trucchetti. E’ inutile che tentiate di guadagnare tempo, non otterrete altro che rimandare giusto un po’ la morte. Quindi, perché non vi fate uccidere senza opporre resistenza? Almeno vi risparmiate la fatica

Kyoko: E tu perché non ti tappi la bocca una volta per tutte? Cavolo, vuoi proprio farmi suonare ripetitiva! Ogni frase devo ripetertela almeno due volte! Prima di tutto, ti ho già detto che non ti permetterò di toccare Law e gli altri; seconda cosa: col cavolo che ti faremo questo piacere!

E, per enfatizzare il concetto, sostenne il suo bastone ponendoselo sotto l’ascella, per poi sistemarsi i guantini privi di dita, mollando l’elastico al polso producendo il sonoro rumore e riacquisendo la posa d'attacco. Fu in seguito a quello che riprendemmo dove ci eravamo interrotti.


~~~ * Ace-Marco-Pirati Heart VS Aokiji-marines * ~~~

Seduto su una roccia disposta lungo l’insenatura dov’era attraccato il sottomarino dei ragazzi, perso fra i miei pensieri, continuai assiduamente a spostare su e giù con irrequietezza il tallone destro.

Pauly: Bepo, non senti ancora nulla?

Bepo: No, tutto come prima: nessun odore estraneo

“Questa attesa mi sta uccidendo! Perché diamine ho acconsentito a non andare in cerca di Kyoko? Avrei dovuto accompagnare Law, invece che starmene qui con le mani in mano a sperare che l’abbia raggiunta in tempo”

Purtroppo, sebbene lo comprendessi da solo, mi era stata data una bella dimostrazione del come le mie ferite, non ancora pienamente rimarginate, mi dessero dei grattacapi, ma questo non giustificava nulla. C’era in ballo la vita di mia sorella, ed io mi ero tirato indietro arrendendomi quasi subito.

Eppure, per qualche ragione, non riuscivo a pentirmene del tutto; lo sguardo risoluto di Law nell’impartire gli ordini alla sua ciurma, così come quello che mi rivolse quando lo avevo preso per il colletto della felpa o quando lo avevo richiamato prima che si inoltrasse nella foresta, mi avevano tranquillizzato all’istante. Sembrava pronto ad affrontare ogni ostacolo, pur di riportarla da noi.


“Che tra loro due ci sia un profondo legame e non me ne sia accorto? No, ne dubito. Kyoko non mi nasconde mai niente, di conseguenza me lo avrebbe già confessato. Tuttavia, è evidente che non si tratti di un semplice rapporto di lealtà tra Capitano e rispettivo membro della ciurma. Mi basta ricordare il comportamento di Law quando ha ascoltato il messaggio registrato, venendo a conoscenza di chi sia il nostro vero padre”

Di colpo arrestai il mio tic nervoso al piede e contrassi le mascelle; ancora una volta, la causa della nostra infelicità la si doveva collegare quasi unicamente a lui.

Matt: Sentite, e se qualcuno andasse a fare una perlustrazione? Non vedo la necessità nel rimanere tutti qui

Bepo: Il Capitano ci ha dato le sue direttive, quindi rimarremo qui come ordinato

Trey: Esatto. Per altro, Matt, prova a riflettere un attimo: se uno di noi si imbattesse da solo contro i marines, o un Ammiraglio, cosa potrebbe fare allora?

Il nakama, accortosi di non essere arrivato anche lui a quella ipotesi, abbassò il capo e si mise a pulire la spada. Nel frattempo, io ripresi a fissare con insistenza un punto indefinito difronte a me, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e intrecciando le dita sotto il mento. Marco, intuendo bene cosa provassi nella situazione attuale, mi diede una leggera pacca sulla spalla e si accomodò al mio fianco, confortandomi con la sua semplice presenza. E rimanemmo così a lungo, finché Bepo smise di camminare ovunque e si voltò verso la foresta.

Bepo: Aspettate *sniff, sniff*, ora sento qualcosa! Magari sono loro!

Sia io che mio fratello scattammo in piedi e attivammo l’haki dell’osservazione, accorgendoci entrambi dell’arrivo degli intrusi e di un attacco appena lanciato; accumulai il fuoco nei palmi delle mani e allargai le braccia.

Io: Enjomo!

Creai una sorta di rete/muro fiammeggiante, sciogliendo in tal maniera le numerose e grosse lance di ghiaccio indirizzate contro alcuni dei nostri, i quali mi ringraziarono per la prontezza di riflessi e per averli difesi.

Marco: Sembra che l’attesa sia diventata meno lunga e snervante, eh?

Ci raggruppammo uno vicino all’altro e osservammo come, dalla fitta vegetazione, arrivarono i nostri avversari, con a capo della fila Aokiji, avente le braccia e metà volto ricoperto del suo ghiaccio. Sorrisi e mi scroccai le dita.

Io: Una sana rissa non fa mai male. E’ proprio quello che mi ci vuole per sfogare un po’ la tensione







Angolo autrice ^^:

*Enjomo = "Rete fiammeggiante". Attacco utilizzato da Ace ad Alabasta contro i marines, e nell'ep 461 quando incontra Barbabianca

Hola, Minna! Come vi procedono le cose? ^_^
Io, dopo aver letto l'ultimo capitolo del manga, sto già fremendo come una matta per l'attesa del prossimo, sicuramente badass a sua volta *sbava senza sosta*. Insomma, chi l'ha letto come la sottoscritta, penso non necessiti di ulteriori parole u.u

Parto subito con AVVISO per tutte voi:
avendo terminato i cappy pronti/quasipronti narranti questa parte di storia, ci impiegherò di più a riaggiornare la ff. Vorrei dedicarmi per bene allo scontro, stendendo i cappy tutti assieme, in modo tale da non commettere errori, o pentirmi di qualche cosa pensado tipo: "Cavolo, qui potevo fare così, ma ormai ho già pubblicato". Pertanto, spero possiate comprendere il mio volere, e di munirvi di un po' di pazienza. Tuttavia cercherò di non farvi penare troppo, promesso! >.<

Well, detta la cosa più importante di oggi, passo ad analizzare il mio ventottesimo capitolo.
Il combattimento è appena iniziato, ed i nostri protagonisti sono più carichi che mai a darle di santa ragione agli avversari. Abbiamo ben uno Zoo-Zoo, quattro Rogia e un Paramisha... gente, ne devono accadere di cose XD
Comunque, ci terrei a chiedervi un vostro giudizio sincero in merito a ciò che avete appena finito di scorrere: le azioni sono ben descritte, o poco chiare? E avvengono in tempo accettabile, o son troppo veloci?
Perchè ho provato a descriverle seguendo la versione dello scontro che ho in mente io ma, per l'appunto, vorrei capire se vi è risultato difficile comprendere il susseguirsi degli attacchi. Qualora fosse così, vi prego gentilmente di dirmelo senza problemi, affinché possa tentare di migliorare per i prox capitoli. Pure dei consigli, come sempre, sono ben accetti ;)
(per esempio, se teniamo conto dell'intero scontro, sarebbe ideale fare soltanto un paio di capitoletti belli corposi, o diversi + corti? Non so che fare >.<)

E non temete per Law. Non saprà utilizzare l'haki, ma vi ricordo che è pur sempre dotato di un arma molto importante, che pochi hanno e che utilizzano come si deve: il cervello!
Inoltre, seppure stia pensando alla sua Kyoko, non si dimentica quella vendetta, fufufu.

Ultima cosa, ma come si sul dire: "ultima, ma non meno importante", ci tengo a ringraziare nuovamente quella pazza di traffy1, che in un pomeriggio ha recensito ben 29 capitoli uno dietro l'altro, facendomi proprio una bellissima sorpresa nell'entrare sul mio profilo. Cara, sei stata davvero fluffosa, e se mi chiedi ancora scusa perchè temi di assillarmi, ti faccio folgorizzare da Kyoko o linciare da Law, a te la scelta :3

Bene, ora penso proprio di aver terminato con ciò che avevo da dire, e chiedo venia per il papiro. Ci sentiremo quando sarà. Se, tra la stesura del combattimento, riesco a concludere il famoso Special, ve lo pubblicherò ;)

See ya! Il mio Ace-chan mi attende, ghe-eh! =_^
Flame

P.S. Il 28° capitolo lo dedico a coloro che hanno recensito il precedente.
Arigatou: ankoku, sakuragi, kiara 96, Monkey_D_Alyce, Princess_Bibi, Jaeger_D_Ryo, Incantatrice_Violeta, Aliaaara, traffy1, Lully2c(MP) e Yukiko_Kitamura(MP)


  
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