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Autore: MrsKaulitz    07/09/2014    1 recensioni
- Quanto starai via?
Altro sospiro.
- Non lo so - La pausa che seguì gli fece intuire le sue prossime parole, già prima che lei le ebbe pronunciate. - Sarà il caso che vi troviate una sostituta.
Quella parola già non le piaceva, ma sapeva che doveva darle ascolto. Si separò da lei e la guardò intensamente.
- Va pure, Franz, e torna presto da me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era in ritardo. Bill camminava su e giù per il salotto, controllando ritmicamente l'ora.
Lui e Danielle Christensen si erano dati appuntamento per quella mattina, ma di lei nessuna traccia. Né una chiamata, né un messaggio.
La presentazione ufficiale del nuovo album era vicina, e i Tokio Hotel avevano pensato a un look diverso. La loro make-up artist si era offerta non solo di pensare a qualcosa di originale, ma anche di aiutarli con gli abiti. Il tutto con la stretta collaborazione di Bill Kaulitz.
Ma lei non arrivava.
Passarono 30, 40, 50 minuti, ma Danielle non dava notizie.
Alle 6:53 precise, il campanello di casa Kaulitz si mise a trillare, facendo irritare il cantante ancora di più. Non solo aveva fatto tardi, non solo lo aveva fatto aspettare, osava anche essere tanto prepotente da tenere il dito sull'interruttore. Marciò a grandi passi e raggiunse la porta, spalancandola del tutto.
Era pronto a urlarle contro, a dirle che aveva sempre avuto ragione su di lei, che era un incompetente e gli stava solo facendo perdere tempo, ma dovette zittirsi dallo stupore appena la vide.
Danielle, invece, non sembrava così felice di incontrarlo. Carica di pacchi fin sopra alla testa, si fece spazio a forza e gli calpestò anche un piede mentre gli passava accanto.
- Potevi anche darmi una mano, Kaulitz!
Sembrava nervosa, e stanca, come potè notare Bill dalle occhiaie, ma soprattutto scocciata e infastidita dalla sua presenza.
- Pensavo ti stessi divertendo. Cosa sono, pasticcini?
Lei lo fulminò con lo sguardo, apparendo anche più carina del solito. Ad essere sinceri, Bill l'avrebbe aiutata volentieri, se non fosse stato tanto mervigliato dalla sua comparsa.
E se i loro rapporti non fossero stati tanto complicati.
Subito dopo averla assunta, Danielle si era mostrata per la strega che era, antipatica e acida come qualcosa andato a male, e Bill e Danielle avevano litigato fin da subito.
Non aveva ancora capito cosa ci fosse di così fastidioso in lei, ne capiva perchè era tutta sorrisi e carinerie quando parlava con gli altri membri del gruppo, per poi fare peste e corna con lui.
Ci aveva riflettuto sù, ne aveva anche parlato con Georg, per arrivare all'unica spiegazione possibile. Non la sopportava. Qualunque cosa facesse o dicesse, lo urtava terribilmente, e lo stesso valeva per lei. Se era vero che esisteva l'alchimia, l'attrazione e il colpo di fulmine, allora esisteva anche l'antipatia a prima vista, impossibile resistere.
In quella settimana di tempo che era passata dal loro primo incontro, si erano parlati il meno possibile, litigando anche tramite messaggio, giusto per mettersi d'accordo per quel giorno.
Le avevano dato una settimana di tempo per farle venire delle idee, e ora si presentava con pacchi e borse.
Quando ebbe depositato anche il più piccolo oggetto sul bellissimo divano in pelle color miele, si voltò verso di lui.
- Cos'è questa roba?
Danielle finse di non aver ascoltato, e si sedette nello spazio lasciato libero dalle sue cose, poi gli fece segno di avvicinarsi. Bill si sedette a terra accanto a lei.
- Sono disegni. Grazie a un mio amico ho messo su carta le mie idee riguardo i vestiti, ecco... tieni. Puoi apportare delle modifiche dove ritieni necessario, oppure cestinarli del tutto. Io il mio l'ho fatto.
Quando lavorava entrava in un mondo suo, diventava di colpo professionale, attenta, creativa, e di questo Bill se ne era accorto. I suoi disegni non erano davvero niente male e, dannazione le loro idee erano fottutamente simili.
Non c'erano molte modifiche da fare, tuttavia stettero lì seduti, vicini, per una buona oretta, lavorando senza discutere. Bill si deliziò di quella intesa che c'era tra loro, non doveva neanche sforzarsi troppo per farle capire cosa intendeva, era tutto semplice e naturale, un intesa che aveva con pochissime persone.
- Ora tocca a te.
Danielle si rialzò per prendere da una borsa viola una serie di tubi di shampoo, pettini e forbici, ma la pace sembrò essere durata anche troppo.
- Puoi scordartelo!
Bill si era allontanato il più possibile da lei, fissando diffidente le forbici nelle sue mani.
- Ho fatto molta pratica in questa settimana, c'è un taglio che...
- Scordatelo!
Non c'era nessuno di più testardo del più piccolo dei gemelli Kaulitz.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tom aveva un brutto presentimento. Non aveva dormito tutta la notte, e, quando solo quella mattina Morfeo era andato a trovarlo, un gran baccano lo aveva strappato a tutti i suoi sogni.
Aveva immaginato il peggio, magari anche un ladro, ma non aveva tenuto in conto quella cosa che continuava a pizzicargli la mente in attesa di essere ricordata.
L'impegno che avevano con la loro make-up artist.
 Ovviamente, Gustav e Georg erano ancora nel loro letto a ronfare, d'altronde non erano abituati a quelle alzatacce, non avendo il fratello più rompipalle e mattiniero del mondo.
Certo, la scena che si ritrovò davanti era anche ben peggiore di quella che si era immaginata.
 Il loro salone, perfettamente arredato e pulito fino alla sera prima, ora era un covo di caos e disordine, di oggetti lanciati per aria, e bottiglie di balsamo svuotate sui tappeti nuovi acquistati in Francia. Quasi scoppiò a piangere quando vide come era ridotto il suo amato divano italiano.
 Al centro di tutto, come se niente fosse, Danielle era seduta sulle gambe di Bill e cercava di afferrargli i capelli, mentre suo fratello le teneva i polsi.
La situazione sarebbe apparsa ridicola, se quella non fosse stata casa sua, e perfino equivoca, dato il modo in cui erano seduti quei due, ma sinceramente a Tom non importava. Gli avevano distrutto il salotto, e ora lui avrebbe distrutto loro.
- Che cosa sta succedendo?
 Scandì lentamente le parole, per apparire il più minaccioso possibile, ma ottenne solo un lieve sobbalzo da parte di entrambi, troppo concentrati sul loro giochino infantile.
- È stata lei!
- È stato lui!
Si accusarono insieme, puntandosi il dito contro addirittura. Solo in quel momento, Tom si accorse del loro aspetto sporco e trasandato. Si erano sul serio lanciati le bottigliette e versato i prodotti addosso, proprio come due bambini.
Tom quasi non ci credette, e stavano continuando a bisticciare, incuranti di essere guardati. Doveva intervenire.
- Non me ne frega niente di chi è stato! Rimettete tutto in ordine, ora!
Dopo lo sfogo si sentì un po meglio, ecco, quello era uno dei giorni in cui si sentiva fiero di essere il fratello maggiore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TH_inmyheart Ciao Evelyn, non puoi neanche immaginare quanto sia importante per me il fatto che questa storia ti sia piaciuta, grazie mille cara ^.^ allora Bill... beh ma lui è riluttante a sostituire Nat, tuttavia sì, è stato scontroso e antipatico... poi, dolce con Danielle? Oddio, sai che non ci avevo fatto caso? Mi è uscita così la scena, ma sono felice si sia notata questa differenza con le altre, benché neanche io abbia inquadrato bene Danielle. I personaggi nascono da soli... oh dio quanto ho parlato, mio solito, beh goditi questo capitolo, mi auguro ti piaccia
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Buon pomeriggio ragazziiii :)) eccomi di nuovo qua, spero ci piaccia questo capitolo, e se ci a, fatemi sapere anche cosa ne pensate. Di Danielle, di questo Bill un po diverso...
  
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