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Autore: Chanel7    07/09/2014    1 recensioni
Le lasciò in bacio tra i capelli sorridendo.
“Sarà un gran bel film; la storia d’amore tra Louis William Tomlinson famoso cantante della boy band One Direction e Georgia Elisabeth Lewis duchessa di Endmon, piccolo paesino dell’Inghilterra settentrionale. Vinceremo sicuramente un oscar!” disse con aria sognante.
La moglie rise per l’apparente ingenuità del marito.
“Chiamerò domani stesso i produttori!”.
Sbuffando Georgia si mise a cavalcioni su di lui.
“Ne hai ancora per molto?”. Come stregato da quegli occhi azzurri scosse la testa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter eleven.
 
 


Il giorno dopo essere andata a casa di Louis, dopo essere diventata per i giornalisti l’amante del cantante dei One Direction, dopo aver scoperto una verità alquanto amara su mio padre, ero nel posto che avrei voluto evitare soprattutto in quei giorni.
Il cancello imponente della nostra residenza londinese si ergeva davanti a me, presi un sospiro e usando le mie chiavi, vi entrai. Sapevo che mio padre era a Londra per affari, il sole era alto in cielo e l’aria calda mi aveva permesso di indossare una semplice canotta quella mattina, che tra l’altro era di Janet.
Non le avevo detto nulla di ciò che avevo scoperto, volevo esserne sicura; non che non credessi a Louis, anche se una parte di me desiderava che avesse detto una bugia, ma volevo sentire la versione dei fatti di mio padre.
Sempre usando le chiavi, entrai in casa, ero consapevole di non trovare mia madre rimasta a Endmon.
“Si-signorina Georgia.” La domestica mi venne incontro guardandomi stralunata.
“Bett salve, mio padre è in ufficio?”
Prima di rispondermi continuò a guardarmi in modo strano, evidentemente non si aspettava di vedermi lì;
in realtà neanche io me l’aspettavo.
“Sì, ma credo per poco, aveva un impegno prima di pranzo.”
Mi aveva risposto cercando di darsi un tono formale, come suo solito, ma dalla voce era trapelato quel filo di incertezza quasi di timore per la reazione che avrebbe avuto mio padre nel rivedermi.
Annuì semplicemente dirigendomi all’ufficio di mio padre, prima di entrarvi presi un profondo respiro.
Keaton Marc Lewis indossava un completo grigio con la camicia bianca, era seduto su una sedie di pelle nera e guardava attento dei fogli che aveva tra le mani.
“Papà” dissi semplicemente avvicinandomi cautamente alla scrivania.
L’uomo sollevò lo sguardo e quando mi riconobbe, raggelò.
“Georgia, hai un bel coraggio a mostrarti qui dopo quello che hai fatto” sbuffando presi posto in una delle sedie davanti la scrivania. “Dopo quello che voi mi avete costretto a fare, davvero pensavate che avrei sposato un uomo che non amo?”
“Sì, lo credevamo, perché ti credevamo leale e disposta ad aiutare la tua famiglia” rispose lanciandomi uno sguardo di sfida. Scossi la testa affranta, i miei genitori non mi avrebbero mai capita.
“Non sono qui per essere rimproverata, papà. Ho una storia da raccontarti” lui annuì e con un cenno del capo mi invitò a continuare.
“Una famiglia, originaria di Winchester, viene a vivere ad Endmon quando l’uomo di casa viene assunto come direttore generale nella nostra azienda. L’uomo è soddisfatto del nuovo impiego e del salario recepito. Purtroppo un giorno uno scandalo colpisce l’azienda che a quanto pare era coinvolta in attività illegali. I sospetti cadono sull’amministratore delegato, Nathan Lewis, nipote del proprietario dell’azienda; ma una nuova prova fa ricadere le accuse su Bernard Tomlinson, padre di un bambino di quattro anni e di una bambina di quattro mesi. L’uomo viene licenziato e arrestato con l’accusa di essere complice di attività legali; riesce ad uscire grazie a una cauzione che la moglie paga prosciugando il loro intero conto in banca. Bernard, umiliato, lascia la moglie e i figli, andando chissà dove, senza tornare più”.
Mio padre mi guardava sconvolto, chiedendosi probabilmente come facessi a sapere quella storia.
“Chi te l’ha detto?”
“Louis Tomlinson, strano che quando hai visto il suo nome sui giornali tu non l’abbia associato a questa storia, senza realizzare che lui era il bambino di quattro anni a cui tu hai tolto il padre per salvare il culo a Nathan” ero andata da lui per confermare la storia di Louis e la sua reazione non aveva fatto altro che confermare la veridicità di quella storia.
“Non ti credevo un uomo così meschino, ma ora so di cosa sei capace pur di salvare la tua azienda. Come hai potuto papà?”
“Ho dovuto, Georgia! Sono stato costretto, all’epoca era ancora vivo tuo nonno e non avrebbe permesso che un tale scandalo rovinasse il nome della famiglia. Mi dispiace, davvero” scossa mi alzai, dirigendomi alla porta.
“Non è con me che dovresti scusarti”
 


“Signor Tomlinson, mi dispiace per suo padre” Mr Moore aveva ascoltato la storia molto attentamente, non immaginando che il motivo per cui il signor Tomlinson ce l’avesse con il padre di Georgia fosse una cosa così seria.
“È acqua passata ormai” mormorò Louis prendendo la mano della moglie tra le sue.
Quest’ultima gli sorrise rassicurante.
“Vuoi continuare tu, tesoro?” Louis annuì, iniziando a parlare.

 

Dopo aver detto la verità a Georgia, mi recai con Harry agli uffici della casa discografica sperando che loro conoscessero un modo per bloccare i giornalisti dall’inventare altre storie. Non erano affatto contenti di ciò che stava accadendo, mi incolparono di essere stato irresponsabile e che avevo servito la storia ai giornalisti su un piatto d’argento.
Io mi giustificai, insomma come potevo sapere che uno stupido giornalista che viveva su un’isola sconosciuta sarebbe riuscito a creare tutto quel caos?
Mi consigliarono di partecipare ad una conferenza stampa con Georgia e raccontare la nostra ufficiale versione dei fatti.
Il solo pensiero di rivederla mi rendeva ansioso e felice allo stesso tempo.
Il modo in cui era fuggita letteralmente da casa mia dopo che le avevo raccontato la mia storia mi portava a chiedermi se avrebbe voluto rivedermi. E quando afferrai il mio cellulare per chiamarla, realizzai di non avere il suo numero.
Mi battei una mano sulla fronte dandomi dello stupido da solo.
“Che succede?” chiese Harry sgranocchiando delle patatine.
“Non ho il numero di Georgia” risposi affranto.
“Oh, se riesci ad afferrare il mio cellulare dalla tasca, ho quello di Nikki, sua cugina. Non posso prendermelo da solo, ho le mani unte dalle patatine”spiegò con nonchalance
“Quando hai avuto il numero di sua cugina?” chiesi sghignazzando.
“A casa tua, è carina” mi disse facendo l’occhiolino, non sarebbe mai cambiato.  
Velocemente digitai un sms a Nikki, chiedendole il numero di Georgia, avvertendola che ne avevo bisogno per una questione urgente. La ragazza non esitò a rispondere, fortunatamente dandomi il numero senza fare storia.
–Pronto?- sussultai quando rispose al secondo squillo.
–Georgia, sono Louis- dissi titubante.
–Oh..ciao-
-Ascolta, ho parlato con i manager e loro mi hanno consigliato di organizzare una conferenza stampa in modo che noi, insieme, raccontiamo la nostra versione dei fatti- spiegai velocemente, sperando che avrebbe accettato.
–Ehm..ok. Se dici che questo impedirà loro di inventare altre storie, per me va bene- sorrisi sornione alle sue parole.
–Bene, ti mando l’indirizzo per sms. A tra poco, Georgia-
-A tra poco, Louis-
 

“Louis, posso raccontare io questa parte? Per favore!” chiese Georgia, guardando il marito con occhi dolci.
Louis sospirò, senza nascondere un sorriso, e la lasciò continuare.
Non poteva resisterle.

 
 

“Vuole che io partecipi ad una conferenza stampa” spiegai brevemente e Janet mentre prendevo la giacca e le chiavi della macchina.
“Sei sicura di voler parlare davanti a centinaia di giornalisti?” no, non lo ero.
“Se questo è l’unico modo per far sapere a tutti la verità, devo almeno provarci” dissi aprendo la porta e uscendo.
Le strade di Londra erano affollate e il traffico non fece altro che aumentare la mia ansia.
Non riuscivo a capire se ero più ansiosa di rivedere Louis o di parlare davanti a dei giornalisti.
Diedi il mio nome alla guardia degli uffici della casa discografica e entrai.
Dovevo raggiungere il terzo piano, è lì che si sarebbe dovuta tenere la conferenza.
Appena le porte dell’ascensore si aprirono vidi Louis appoggiato al muretto di fronte, come se mi stesse aspettando.
Mi sorrise appena mi vide ed era uno di quei sorrisi che adoravo e che mi facevano diventare le gambe molli come gelatina. “Ciao” dissi avvicinandomi mentre il cuore mi batteva all’impazzata.
“Ciao, vieni con me, stanno preparando la sala. Hai mai partecipato ad una conferenza stampa?” parlava velocemente e camminava, facevo fatica a stargli dietro.
“No, mai” risposi, continuando a seguirlo.
“Beh non farti prendere dall’ansia e sii semplicemente te stessa” mi disse sorridendomi e fermandosi davanti ad una porta.
“Ah e Georgia, io ometterei il fatto che noi..beh che-“
“Ho capito cosa intendi, non dirò nulla, non preoccuparti” non c’era bisogno che mi dicesse di non dire che eravamo stati a letto insieme.
La sala era piana di giornalisti, due videocamere puntate sul piccolo palco dove vi era un podio con due microfoni.
Louis poggiò una mano sulla parte bassa della mia schiena guidandomi, rabbrividì a quel contatto.
“Salve, io sono Louis Tomlinson e la donna al mio fianco è Georgia Lewis, siamo qui per raccontare la verità sulla nostra presunta relazione. È vero siamo stati insieme sull’isola di  Koh Samui, ma è stato un semplice caso. Ci siamo incontrati in aeroporto mentre lei fuggiva da una..particolare situazione familiare e io da un assalto delle fan. Abbiamo preso insieme l’aereo sbagliato che portava a Koh Samui e lì abbiamo passato del tempo insieme in quanto non conoscevamo nessun altro sull’isola” concluse il suo monologo per poi guardare me in modo intenso, sarei potuta svenire.
“Signorina lei cosa ha da dire su questa storia? Molti pensano che fra voi due ci sia qualcosa, non è scattata la scintilla sull’isola?” chiese un giornalista seduto sul fondo della sala.
Ero spiazzata dalla sua domanda, le mani mi tremavano, il tremolio fu fermato da un'altra mano quella di Louis che mi lanciò uno sguardo rassicurante.
“Quello che ha detto Lou-cioè il signor Tomlinson, è vero. E no, non è scattato nulla fra di noi. Come sarebbe potuto nascere qualcosa? Lui è fidanzato” risposi con ovvietà, adducendo il fidanzamento di Louis come scusa.
“Signorina, ma lui e la signorina Janice hanno rotto. È lei il motivo della rottura?” chiese un altro giornalista.
Mi voltai verso Louis incredula che avesse davvero lasciato la sua ragazza.
“Ehm..no! Non posso essere io il motivo della rottura, noi..”
“Ok, ora basta. La state mettendo in difficoltà. Sì, ho lasciato la mia ragazza perché semplicemente non l’amavo più, Georgia non c’entra niente, lei mi ha semplicemente aperto gli occhi. Mi ha fatto capire che posso avere una vita normale anche se sono famoso. I giorni passati con lei sono stati fantastici, non ero così..spensierato da molto tempo. E se vogliamo essere sinceri, la scintilla è scattata, almeno per me” ero sconvolta dalle sue parole, non potevo credere che l’avesse dette davvero. Improvvisamente si voltò verso di me e continuò il suo discorso.
“Georgia, dimmi che non sono l’unico che prova qualcosa, che non sono l’unico che non smette di pensare ai momenti passati insieme” io ero senza parole, l’unica cosa che feci fu scuotere la testa, per dire che no, non era l’unico! Anche io provavo qualcosa per lui e non riuscivo a smettere di pensare ai suoi sorrisi, ai suoi occhi, ai suoi baci.
E in quel momento Louis Tomlinson mi sorrise, i suoi occhi brillavano e in un attimo le sue labbra erano sulle mie. Immediatamente centinaia di flash iniziarono ad accecarci, ma a noi non importava, continuammo a baciarci finchè non fummo costretto a staccarci da un uomo, probabilmente uno dei manager di Louis.
Quest’ultimo ignorò i rimproveri dei suoi superiori prendendomi per mano e portandomi via di lì.
Quel giorno capii che non avrei voluto vivere un altro minuto lontana da lui. 







Sono riuscita ad aggiornare anche questa storia, finalmente! Mi scuso per l'enorme ritardo.
Questo è il penultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo..eh già! 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! :) 
Vi lascio il mio Twitter e il link dell'altra mia storia Locked out of heaven. 
Alla prossima! ;D 



Ciao Louisss! ☺
   
 
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