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Autore: Midnight__    07/09/2014    3 recensioni
Giaceva a terra, immersa nella neve fredda, come lei oramai.
Guardava il cielo senza vedere nulla, senza vedere i colori accessi che erano stati donati alla vista degli altri. Bianco. A lei era stato donato solo il bianco. E il nero non appena chiudeva gli occhi.
Le era stato negato, lei non poteva vedere, non più almeno.
[…]
Lei non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di una voce, e soprattutto, non avrebbe mai immaginato di aprirsi a quella voce, ritrovando così la chiave della sua vita.
Lei era Louise, e quella voce era Luke Hemmings.
-
"Io non vedo."
"E come fai a sapere che sono bello?"
"Lo sento, Luke."
-
Tutto può finire, come tutto può ricominciare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Demons Cap1.


MTV
 
 

Capitolo 1.

«Louise, mamma e papà escono, ti va di andare a fare un giro? Io te e Felicite?»
chiese Alex, alzandosi dal divano e stropicciandosi l’occhio assonato.
Da oramai due anni si prendeva cura di Louise come fosse davvero sua sorella minore, quest’ultima non poté fare a meno di scattare subito in piedi e sorridere come una scema.
Sin da piccola adorava uscire con i suoi due migliori amici, e ogni volta che le veniva proposto saltava felice per casa.
«Allora vado a dire a Fel di prepararti i vestiti, okay?» sorrise guardando la giovane mora che stava guardando altrove, pensando di guardare nella direzione del fratello.

Louise conosceva quella casa a memoria, e per lei era stato facile abituarsi a vivere lì, nonostante l’ostacolo della vista.
Salì con cautela le scale, prima di essere afferrata dalla sorella e trascinata in camera.
«Camicia bianca o a quadri rossa?» chiese la bionda, prendendo le due camice dall’armadio, e Lou si ritrovò costretta a rispondere con un flebile “rossa” sussurrato.
Felicite che era alta, bionda, con due occhi scuri e le maniglie dell’amore, aveva sempre invidiato la rara bellezza della mora: capelli castani, fisico slanciato, pelle chiara, occhi verdi, labbra fini e rosee, sorriso praticamente perfetto, le mani da pianista e le guance che prendevano colorito molto facilmente.

«Vieni qui, brutta peste!» Urlò il giovane ragazzo, prendendo di peso Louise che rideva.
Rideva sempre, e il suono della sua risata era così cristallino che sembrava sovrannaturale, la ragazza continuava a ridere e a battere i pugni sulla schiena, facendogli intendere che voleva scendere, ma lui non l’avrebbe lasciata per nulla al mondo, e soprattutto, non l’avrebbe lasciata ora che aveva imparato ad apprezzarla per quello che era, con la sua mania per la tinta dei capelli, con la sua ossessione di coprire le occhiaie, con il puntino fisso per lo smalto nero e con la sua voce tanto rara quanto bella.
Alex era un tipo strano, non si apriva molto con le persone, e con la sua nuova sorella aveva imparato a farlo, era riuscito a condividere con lei le sue esperienze e lei era riuscita a fare lo stesso, raccontando nei minimi dettagli l’incidente.
E quel giorno lui se lo ricorda bene, è impresso nella sua mente a ricordargli quanto lei sia stata forte, e quanto lo è ancora oggi.
Erano entrambi sdraiati sul divano, quando lui cominciò a raccontarle del suo primo giorno di scuola e di quanto gli insulti da parte dei suoi compagni fossero stati nuovamente pesanti tanto da scoppiare a piangere.
Lei avrebbe voluto consolarlo, ma non ci riusciva, ascoltava tutto senza dire mai niente e Alex, stufo di quella situazione si alzò scocciato dal divano, dicendo parole che smossero qualcosa dentro Louise.
«Beh! Giusto! Tanto a te cosa frega! Te non sai cosa significa sfogarsi e sentire belle parole dagli altri.»
Il sedicenne stava per andarsene quando la ragazza aprì bocca, iniziando a parlare:
«Era primavera.»
Sospirò profondamente, stringendosi nel maglione e si rannicchiò le ginocchia al petto.
Quelle furono le prime due parole che Alex sentì uscire dalla sua bocca dopo l’incidente, ed era già passato un anno.
«Era primavera» ripeté piano, attorcigliandosi fra le dita una ciocca di capelli. «Era appena aperta la gelateria, io, mamma e papà decidemmo di andare a pranzare lì.
E io ero tutta contenta, sai quanto mi piace il gelato. Ci vestimmo e decidemmo di prendere la macchina perché avevo rotto la tessera per i viaggi con i mezzi pubblici.
Tu, non sai quanto io mi senta ancora in colpa per quel giorno.
Perché per colpa mia, è successo tutto ciò. Svoltammo la curva e c’era un camion davanti a noi, correva, era veloce e contro mano, mio padre ci provò a deviare, ma fu troppo rapido, e ci scontrammo.
Alex, io sono viva per miracolo.
E’ inutile che ti lamenti con me, che nonostante tutto penso la vita sia bellissima.
Ho imparato ad apprezzare gli altri e la vita, senza mai apprezzare me stessa.»
E tacque.
Non parlò più, lasciò al ragazzo quelle parole, prima di alzarsi e prendere le scale, inciampando più volte.
Il moro non sapeva se considerare quel ricordo bello o brutto, ma di certo la sua piccola Louise gli aveva aperto gli occhi.

«Alex! Lascia Lou! Le devo parlare in privato!» gridò Felicite, ridendo come una matta mentre si appoggiava ad un albero, aspettando la sorella.
E va beh, il ragazzo sotto ordine della sorella di sangue dovette per forza ubbidire, così poggiò piano Lou con i piedi a terra e la prese per mano, accompagnandola accanto alla bionda.

Passarono tutto il pomeriggio a parlare e scherzare, loro tre, come una volta.
Come se i colori fossero ancora nel mondo di Louise.

A casa la mora si fiondò subito in camera sua, accompagnata dall’altra che si sbrigò ad accendere la televisione, senza consultare la sorella mise MTV Music e lasciò scorrere la musica come un sottofondo, sapeva che a Louise non sarebbe dispiaciuto, era un’amante della musica, l’ascoltava in ogni momento possibile, la sera, la notte, il pomeriggio, al mattino, mentre si faceva la doccia, mentre si preparava per uscire e spesso anche durante l’uscita.
Felicite si buttò sfinita sul letto, prima di balzare subito in piedi.
« Oddio! Ma sono i 5 Second Of Summer!» gridò tirando una penna sullo stomaco della povera Lou. «I chi?» disse fievolmente, mettendosi seduta e portandosi la coperta sulle gambe, quel nome le era familiare, ma non sapeva né chi erano né cosa facevano, beh, fino ad adesso.
«Come chi! La band che apre i concerti degli One Direction!» Louis ridacchiò fra sé e sé, poggiandosi una mano sulla testa, eccerto! Che ti pareva che non fossero collegati a quei cinque ragazzi?
Felicite era una loro grande fan e aveva trascinato anche Louise in quel suo mondo un po’ strano, stava accollata al televisore a canticchiare “She looks so perfect”, apparentemente sembrava una ragazza da manicomio, ma la dolce mora sapeva che quello era il suo comportamento davanti alle cose che amava, sin da quando era piccola.
«Non ti piacciono?» Louise alzo le spalle come a dire che non le facevano nè caldo nè freddo, ma una di quelle voci l’aveva colpita profondamente e voleva ascoltarla ancora e ancora, e ancora.
Era una dolce e soave melodia, profonda che arrivava diritta al cuore delle persone.
E per la prima volta Louise capì come mai gli One Direction erano così importanti per la sorella, perché l’avevano colpita dentro, dritta dentro la sua anima.
Certo, non la capiva appieno, quella voce non era così importante, e di certo non lo diventerà, almeno lei credeva questo.
Finché i giorni non passarono e quella canzone divenne sempre più frequente sul canale musicale, la piccola Lou non poteva far altro che ascoltare in silenzio e immaginare, fantasticare su quella voce, che sembrava prendere un posto sempre più importante dentro al suo grande cuore.
«Chi sta cantando?» azzardò Louise in uno dei pomeriggi di studio, alla bionda brillarono gli occhi e con un sorriso brillante rispose «Luke Hemmings!»



 


Midnight è qui!
Allora, ecco a voi il primo capitolo!
Probabilmente la presenza di Luke non sarà molto evidente fino al prossimo capitolo, ma le prime due parti della storia mi servono un attimo a farvi capire un po' la forma e il comportamento di Louise e come è avvenuto "l'incontro" con la voce di Luke.
Spero vi sia piaciuto, ringrazio tanto Clara per aver letto la schifezza del prologo e vi amo, aw.
Se vi è piaciuto, potete lasciare una recensione.
Se non vi è piaciuto, potete lasciare una recensione con scritto il perchè.
Grazie mille a chi lo farà.

Per i contatti, sono qui: Midnight Desire


Baci, Midnight.

 

   
 
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