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Autore: crazyfrog95    08/09/2014    13 recensioni
Tutti odiavano Naruto Uzumaki. Lui era un demone, un mostro, e perciò andava evitato a prescindere. Ma Naruto era molto più che un semplice dodicenne. Un potere ancora più grande del Kyuubi era sepolto in lui, un'abilità perduta da secoli... Con l'aiuto del Terzo Hokage, del buffo Jiraya, dei suoi amici, e magari di... qualcuno di speciale, riuscirà a emergere dal baratro della sua solitudine, e a realizzare il suo sogno?
Salve! Questa storia mi è venuta in mente sintetizzando tutto ciò che non mi piace della storia originale, e modificandolo come piace a me. i protagonisti saranno abbastanza OOC: Naruto sarà più sveglio, Sasuke più amichevole e Sakura meno inutile. È la mia prima storia, ma non vi chiedo assolutamente di essere pietosi nelle recensioni. Anzi, vi chiedo di criticare e farmi presente tutto ciò che secondo voi non va, farò tesoro delle critiche cercando di migliorare. Detto questo, buona lettura :)
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Hiruzen Sarutobi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Sabbia Pericolosa

 

Lo schermo aveva appena visualizzato i nomi dei due prossimi sfidanti: Rock Lee avrebbe dovuto affrontare Gaara...

«Evvai! Non ce la facevo più ad aspettare! Finalmente posso combattere anch'io!»
L'esperto di Taijutsu sembrava eccitatissimo all'idea di affrontare quel ragazzo che tanto spaventava tutti. Girava la voce che, durante il tempo passato nella foresta, Gaara avesse ucciso un'intera squadra avversaria senza neanche prendere il loro rotolo. A osservarli bene, sembrava che anche i suoi fratelli avessero paura di lui...

Il rosso della Sabbia fece un sigillo con le mani, per sparire in una nuvola di sabbia e ricomparire al centro dell'arena. Rock Lee scavalcò la balconata, atterrando davanti al suo avversario. Naruto era particolarmente interessato al duello: forse vedere quel ragazzo combattere gli avrebbe permesso di capire meglio cosa lo attraeva così tanto di lui...
 

«Potete iniziare!»
Hayate si fece da parte, e lasciò che i due iniziassero a combattere. Lee si lanciò contrò l'avversario, che rimase immobile, con aria annoiata. Ma nonostante Gaara non avesse fatto nulla per schivarlo o per difendersi, l'attacco di Lee non andò mai a segno. Un muro di sabbia, uscita dalla giara che il rosso portava sulla schiena, si era materializzato davanti al genin della Foglia, bloccando il suo colpo. Lee girò intorno al muro cercando di colpire nuovamente Gaara, ma un nuovo muro di sabbia protesse quest'ultimo, che sembrava non avere il minimo interesse per il suo avversario.

«Non capisco, ha visto che gli attacchi fisici non hanno effetto, perchè non usa qualche tecnica a distanza?» Naruto rivolse la domanda a Gai, il maestro di Lee.
Questo fece una faccia strana, e rispose: «Perchè Rock Lee non sa usare il chakra. Il suo sogno è di diventare un grande ninja senza usare le arti magiche o illusorie, semplicemente perchè non è in grado di utilizzarne nessuna.»
Naruto allora capì la gravità della situazione: Lee non aveva nessun modo di penetrare la difesa del suo avversario. O almeno, questo era quello che tutti credevano. 

In quel momento apparve il maestro Kakashi, che aveva appena portato Sasuke in ospedale.
«Mi sono perso qualcosa?» 
Naruto lo aggiornò rapidamente su ciò che era accaduto durante gli scontri precedenti, e Kakashi si interessò a quello in corso, che ormai andava avanti di diversi minuti senza che le cose fossero cambiate. Lee colpiva, la sabbia difendeva Gaara, e tutto finiva con un nulla di fatto.

«A dir la verità, dubito che Lee sarà capace di superare un'abilità del genere...»
«Non sottovalutarlo, Kakashi.»
Gai intervenne in difesa dell'allievo.
«Lee non ha ancora iniziato a fare sul serio.»

Come in risposta a questa affermazione, lo sguardo di Lee incrociò quello del maestro, che gli fece un cenno d'assenso.
Allora il genin verde iniziò a trafficare con gli scaldamuscoli che aveva alle caviglie, estraendone dei pesi.

«Ahh, finalmente, non ce la facevo più...»
Lasciò andare i pesi, che schiantandosi a terra sollevarono un enorme polverone, facendo un chiasso infernale. Quando la nube si diradò, il pavimento recava diverse crepe sotto quei pesi, tra lo stupore generale.

«Finora si muoveva così rapidamente nonostante quei pesi alle gambe?!»
Tutti rimasero impressionati da quella dimostrazione, per la gioia di Gai.
«Ora che inizierà a fare sul serio, vedrete quali sono le sue reali capacità...»

 

Lee si mise nuovamente in posizione d'attacco, e si avventò contro l'avversario. Il suo movimento fu talmente rapido da lasciare tutti a bocca aperta. Nessuno, tranne Kakashi, grazie allo Sharingan, e Gai, perchè abituato, riusciva a seguire i movimenti di Lee. Perfino Gaara fu sorpreso da quel cambio di velocità.
Rock Lee attaccava Gaara da tutte le direzioni, il muro di sabbia faceva sempre più fatica ad arginare i suoi colpi.

Infine, dopo diversi tentativi, Lee riuscì a superare il muro di sabbia colpendo in faccia Gaara, che finì al tappeto. Un piccolo rivolo di sangue gli uscì dal labbro.

«Incredibile! Ha mandato al tappeto Gaara! Nessuno era mai riuscito a colpirlo!» I fratelli del rosso e il loro maestro erano senza parole. Ma soprattutto erano spaventati: sapevano bene qual era la reazione del fratello alla vista del proprio sangue. L'ultima volta, il Kazekage stesso aveva rischiato la vita...
 

Rock Lee era soddisfatto per essere riuscito a superar quella difesa apparentemente perfetta, ma qualcosa non andava. Gaara si rialzò, aveva delle crepe sul volto, e uno strato di esso stava letteralmente cadendo a pezzi. Solo allora tutti si resero conto che Gaara aveva un ulteriore strato di sabbia sulla pelle, come fosse un'armatura.

Ma se il suo volto sull'armatura era apatico e non tradiva alcuna emozione, quello che ora vi si intravedeva al di sotto era contratto in un'espressione di pura rabbia. I suoi occhi erano diversi dal colore che avevano prima: dal verde acquamarina, ora erano neri con l'iride gialla.

A quella vista, Naruto sentì dentro di sè una sensazione molto simile a quando il chakra del Kyuubi fluiva in lui. Un nuovo sospetto si insinuò nella sua mente: e se quel ragazzo fosse come lui? Se dentro di lui fosse rinchiuso uno dei nove demoni? Non fece intempo a formulare questo pensiero che lo strato di sabbia sul volto di Gaara si rigenerò, mostrando nuovamente quell'espressione apatica.

Finalmente, Gaara parlò:
«Sei stato bravo a colpirmi, nessuno c'era mai riuscito finora.»
La sua voce era calma, ma inquietante. Ogni parola sembrava una sentenza di morte, metteva i brividi.

«Adesso, conoscerai il vero terrore...»
Gaara alzò le braccia, e passò all'attacco. La sabbia iniziò a vorticare, inseguendo Rock Lee e tentando di colpirlo. Il rosso faceva assumere alla sua sabbia le forme più varie: da semplici tentacoli a shuriken e punte di sabbia, bersagliava il genin della Foglia con ogni sorta di colpo. La sua abilità nell'Arte della Sabbia era eccezionale, Lee era costretto a muoversi in continuazione, non poteva contrattaccare.

 

«Non può andare avanti così, dovrà usare la sua tecnica segreta.»
Gai era preoccupato, la tecnica di Lee richiedeva uno sforzo immane, ma era l'unica possibilità.

Lee aveva preso la stessa decisione. Si sciolse le bende che gli avvolgevano le mani, e si lanciò nuovamente all'attacco. La sua velocità era aumentata nuovamente, ora lo scudo di sabbia non riusciva più parare i suoi colpi. Replicando l'inizio della mossa usata contro Sasuke, apparve sotto Gaara colpendolo con un calcio montante, e continuando a colpirlo per farlo sollevare.
Arrivato a una certa altezza, con un volteggio, si portò dietro l'avversario, completando la mossa che contro Sasuke non aveva portato a termine, e lo avvolse con le bende che prima stringevano i suoi polsi. Iniziò a scendere in picchiata, vorticando con la testa rivolta verso il basso.

«Loto Frontale!»
All'ultimo momento, Lee si tolse dal vortice, lasciando che Gaara si schiantasse al suolo. L'onda d'urto fu terribile. Lee venne sbalzato via, mentre il corpo di Gaara aveva provocato delle crepe sul pavimento. Lee per un attimo credette di aver vinto, ma il corpo dell'avversario si sbriciolò, facendo capire che in realtà altro non era che un guscio vuoto.

 

«Ma cosa...?» Gai non capiva.

«È stato rapidissimo.» Spiegò Kakashi, che aveva seguito tutta l'azione con il suo Sharingan.
«Nel momento in cui ti sei distratto, Gaara si è sostituito a un guscio di sabbia, e non ha subito il colpo. Non ve ne siete accorti nè tu nè Lee.»

 

Il rosso riapparve alle spalle del lottatore verde, che aveva il fiatone per l'immenso sforzo appena compiuto. Gaara iniziò a colpirlo ripetutamente con la sua sabbia, senza che questo riuscisse ad evitarla: era troppo debole per muoversi.

«Gai, è finita, Lee non ce la fa più. Vai a sospendere l'incontro.» Kakashi parlava con tono neutro, ma traspariva la sua agitazione.
«È ancora presto per parlare, Kakashi. Lee ha ancora un asso nella manica.»

Contemporaneamente alle sue parole, Lee si rialzò, come se nulla fosse successo fino a quel momento.
«Ma come fa?! Fino a un attimo fa non riusciva neanche a muoversi!» Sakura e gli altri genin erano sempre più confusi e impressionati.

Kakashi allora finalmente capì: «Gai, tu sei pazzo! Gli hai insegnato l'apertura delle porte del chakra! Non so quanta fiducia tu riponga in quel ragazzo, ma c'è un limite a tutto!»
Gai allora ribattè, guardandolo con occhi di fuoco: «Non conosci la storia di quel ragazzo, non sai nulla, non hai il diritto di giudicare!» 
Kakashi rimase di sasso: Gai non si era mai rivolto a lui in modo tanto violento, doveva aver toccato un tasto sensibile...

Sakura era confusa. «Qualcuno mi spiega cos'è successo?»
Allora Kakashi iniziò a parlare, ascoltato da tutti i genin.

«Il sistema di circolazione del chakra del nostro corpo è dotato di otto limitatori, chiamati Porte del Chakra. La prima è quella dell'Apertura. Poi seguono quelle del Riposo, della Vita, della Ferita, della Chiusura, della Visione, dello Stupore, e della Morte. Aprendo queste porte, il chakra circola nel corpo senza alcuna limitazione, e si acquisiscono capacità fisiche tali da avere un potere superiore anche all'Hokage. Ma ad un prezzo altissimo: ad ogni porta aperta, la propria potenza aumenta di circa dieci volte, ma il corpo subisce altrettanti danni ad ogni apertura successiva. È per questo che è stata dichiarata una tecnica proibita...»

Allora intervenne Gai: «Il Loto Frontale richiede l'apertura della prima porta, che non ha grossi effetti collaterali. Lee ha ora aperto la seconda porta, che ha l'effetto di rigenerare tutte le ferite fisiche, ma consuma una quantità di chakra spaventosa. Lui è in grado di aprire le porte fino alla quinta.»
 

Ed era così che Lee aveva intenzione di attaccare. Un'aura di chakra lo avvolse, mentre apriva la terza porta, quella della Vita. Ma non era finita: per portare a termine il suo attacco finale, aveva bisogno anche del potere della quarta porta, quella della Ferita. All'apertura di questa, la sua pelle divenne rossa, mentre le pupille sparivano e le vene sul suo corpo si ingrossavano. Aveva tenuto in serbo questa tecnica per il giorno in cui avrebbe sfidato Neji, ma ora aveva di fronte un avversario ben superiore allo Hyuga, e aveva deciso di dare il tutto per tutto. I presenti lo sguardavano sconcertati, nessuno avrebbe mai immaginato che Rock Lee fosse capace di tanto.
Si lanciò contro l'avversario, a una velocità tale che lo scudo di sabbia non fece in tempo ad intervenire, e lo scagliò in aria. Lo seguì immediatamente, colpendolo con forze e velocità inumane. L'avversario volava per la stanza, incapace di reagire, mentre Lee rimbalzava sulle pareti e sul soffitto, continuando a seguirlo e colpirlo. Alla fine, Lee lo colpì indirizzandolo verso il basso, ma prima che Gaara colpisse terra lo tirò nuovamente su grazie alle bende del suo braccio, che gli aveva avvolto intorno alla vita. Pronto a colpire con tutta la sua potenza aprì la quinta porta, quella della Chiusura.

«LOTO POSTERIORE!!!»
Gaara colpì il terreno con tanta violenza da sprofondare di oltre un metro sotto il pavimento, mentre pezzi di cemento volavano ovunque. L'onda d'urto era stata spaventosa, e aveva fortemente danneggiato l'arena.
 

Lee rotolò lontano dal luogo dell'impatto, incapace di muovere un solo muscolo. Ma non era ancora finita...
Gaara era ancora cosciente, aveva attutito l'impatto trasformando in sabbia la sua giara, e ora guardava Lee con aria omicida. Il povero genin della Foglia, percependo su di sè l'ira di quel ragazzo, cercò di allontanarsi, strisciando, perchè non poteva fare altro.
La sabbia fu rapida ad attaccarsi a lui, circondando il braccio e la gamba sinistra.

«Funerale del Deserto!»
Gaara chiuse la mano a pugno, e Rock Lee urlò di dolore: la sabbia si era stretta intorno ai suoi arti, e la pressione era stata tale da sbriciolare le sue ossa. Tutti i presenti rabbrividirono nel sentire le ossa del povero genin verde andare in frantumi. Svenuto dal dolore, Lee stava per essere nuovamente aggredito da un'enorme ondata di sabbia scatenata dal rosso, che sicuramente lo avrebbe ucciso.

All'ultimo istante, qualcosa di verde si frappose tra l'onda e il genin, disperdendo la sabbia. Gai era intervenuto, e aveva salvato la vita del suo pupillo.
 

Gaara lo guardava con occhi sgranati, dalla rabbia e dallo stupore. Perchè lo aveva salvato? Perchè privarlo della sua vittima? Gli occhi di quel jonin lo guardavano con rabbia. Lui detestava quello sguardo, al Villaggio della Sabbia tutti lo avevano sempre trattato così, con quegli occhi che esprimevano solo odio, tenendolo lontano, chiamandolo mostro. E avevano avuto quello che si meritavano. Lui uccideva chiunque gli si opponesse. Come il mondo aveva riversato su di lui il suo odio, così lui avrebbe risposto nello stesso modo. Incapace di sopportare ulteriormente lo sguardo severo di quello shinobi, si rialzò, recuperò tutta la sua sabbia e si avviò verso le scale per la balconata.
 

«Sabaku no Gaara è il vincitore.»
Hayate mise la parola fine a quello che non era stato uno scontro, ma un massacro. Iniziato con gli effetti delle porte del chakra e finito con quella terribile mossa omicida, era stato un vero massacro per il povero Rock Lee, che ora era visitato da una squadra medica.

"Perdonami Lee, sarei dovuto intervenire prima..."
Gai non riusciva a perdonarsi. Aveva promesso a Lee che non sarebbe intervenuto, ma se non lo avesse fatto il suo allievo prediletto non sarebbe sopravvissuto. Meglio perdere l'esame un anno che la vita.

Un membro della squadra medica gli si avvicinò, la sua espressione era tutto un programma sulle condizioni del suo pupillo.
«Maestro Gai, ci sono pessime notizie. Le lesioni che Rock Lee ha subito al braccio e alla gamba sono tali da non consentire una guarigione completa. Mi dispiace, ma temo che non potrà più essere un ninja...»

Quella notizia fu troppo. Gai cadde in ginocchio, piangendo per la sorte del suo allievo. Lentamente, si diresse alla balconata, con il volto rigato dalle lacrime. Kakashi si avvicinò a lui insieme agli altri maestri, tentando di consolarlo.
 

Era arrivato il momento del prossimo scontro. Sullo schermo apparvero i nomi dei concorrenti rimasti, vorticando. Quando il sorteggio si fermò, tutti trattennero il fiato. I nomi dei due contendenti preannunciavano uno scontro che avrebbe tirato fuori lacrime e sangue dai due prescelti e dal pubblico: Neji Hyuga contro Hinata Hyuga...
 

   
 
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