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Autore: Audrien    08/09/2014    8 recensioni
Storia ambientata nell'estate dopo il 5° anno del trio.
Tratto dal primo capitolo: -Abbraccio?- propose Fred aprendo le braccia. Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato, ma poi sorrise e lo strinse all'altezza della vita, con l'orecchio appoggiato sul suo petto sentiva i battiti del suo cuore. La testa aveva smesso di girare.
Dal capitolo 11:
–Ho bisogno di parlarti.- annunciò quando Molly uscì fuori in giardino per posare degli utensili.
-Credo che tu abbia già detto abbastanza.-
La ragazza restò a guardarlo mentre si portava il pollice tra le labbra e leccava un po’ di marmellata rimasta attaccata al polpastrello. Arrossì, lui lo notò e le fece l’occhiolino. –Vuoi favorire anche tu, Granger?- indicandosi il dito.
-No, grazie. Weasley.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Hermione si svegliò piacevolmente riposata. Era da un po' che non faceva un sonno ininterrotto e sorrise soddisfatta. "Sarà una bella giornata" pensò. Si preparò prima di svegliare Ginny, così poteva prenderla in giro dicendole che aveva provato a svegliarla cinque volte e ad ogni tentativo lei le aveva russato in faccia. Era una cosa che la divertiva, vedere l'amica paonazza ed esclamare che non russava, anzi, dormiva silenziosamente. 
-Ginny..- chiamò scuotendole una spalla. -Ginny svegliati, è tardi.-
Per tutta risposta Ginny si girò dall'altro lato, dandole la schiena.
-Ginny!- provò ancora, con un tono più elevato.
-Ohhhh, che cosa vuoi?!- chiese l'altra infastidita, ficcando la testa sotto il cuscino.
-Dobbiamo andare al negozio di Fred e George ricordi? Ti ho chiamato già cinque volte e a tutte mi hai russato in faccia!- disse Hermione.
Ginny scattò a sedere, i capelli in disordine, pallida e con gli occhi semichiusi. -Non è vero. Lo sai che non lo faccio, anzi, io dormo..-
-Si, si. Silenziosamente, come no. Forza preparati, oppure preferisci venire così? Hai l'aria sbarazzina!- la interruppe l'amica, toccandole il naso con l'indice quando pronunciò l'ultima frase.

Dopo aver fatto colazione, salutarono la signora Weasley che raccomandò ai gemelli di fare attenzione. 
Indossavano tutti un paio di jeans e una T-shirt, neanche si fossero messi d'accordo.
-Bene. Ginny vieni con me. Hermione tu vai con Fred.- ordinò George una volta usciti fuori in giardino.
Ginny vedendo l'espressione dell'amica si accinse a protestare, ma il fratello la prese per mano e con un forte CRACK si smaterializzarono. Hermione e Fred si guardarono negli occhi per la prima volta dopo giorni. Lui le porse la mano destra e lei senza interrompere il contatto visivo l'afferrò. Sentì le dita di Fred che si intrecciavano con le sue e una leggera pressione, poi tutto divenne nero e quasi le mancò l'aria. Quando riaprì gli occhi si trovava di fronte al negozio Tiri Vispi Weasley, Ginny un po' più in là tratteneva l'impulso di vomitare. Fred lasciò la mano di Hermione per seguire il fratello, che intanto aveva aperto le porte. Lei rimase impalata sul posto, sentendo la nostalgia della sua stretta, poi scosse la testa velocemente e andò verso l'amica per aiutarla. Quando entrarono dentro i due fratelli le stavano aspettando a braccia conserte.
-Allora ragazze, tutto ciò che dovete fare è sbrigare i clienti, chiedendo loro cosa cercano e trovarglielo, consigliare i nuovi prodotti e quando hanno scelto condurli alla cassa. Occhio a chi cerca di fare il furbo rubacchiando qualcosa, ci sono incantesimi che permettono di trovare e neutralizzare le persone che si credono James Bond, ma noi preferiamo non fare clamore, quindi tenete le pupille spalancate. Un'ultima cosa, se non sapete dove trovare un determinato prodotto chiedete agli altri commessi liberi oppure ad uno di noi due.- spiegò George velocemente. -Domande?-
Fred alzò una mano. -Sì. Chi diavolo è James Bond?- chiese. 
Il suo gemello lo guardò, poi battè le mani una volta e gridò -A LAVOROO!-.

In realtà c'era poco o niente da fare perché era presto, così Hermione si prese la briga di riempire gli scaffali semivuoti con gli articoli appropriati. Notò che Fred le girava intorno e ogni tanto la guardava come se avesse voluto dirle qualcosa, ma poi se ne stava sempre zitto e andava da un'altra parte. Era fastidioso secondo la ragazza, ma poteva mica dirglielo? Poteva mica accusarlo di starla importunando perché le aveva fatto male facendole credere che sarebbe nato un qualcosa tra loro due, e che quindi adesso che si stava riprendendo non doveva interferire comportandosi in quel modo? No. Non erano stati fidanzati, e lui non le aveva mai promesso niente. Quello stupido bacio non significava nulla e lei come una sciocca ci era rimasta male e stava qui a pensare tutte queste stupidaggini. Guardò Ginny, che accarezzava minuscole creature pelose e colorate. Puffole pigmee, come Arnold. Vide Fred che si avvicinava di nuovo e  la guardava, ricambiò l'occhiata, decisa a tirargli il rospo dalla bocca. Era una sensazione bella e allo stesso tempo sgradevole avere il suo sguardo addosso, pensò, ma quel momento come tutti gli altri durò poco perché lui si girò e andò via com'era venuto. Sbuffò sonoramente tanto che lo vide con la coda dell'occhio girarsi un'alta volta, ma lei non si voltò.

Verso le 10:00 cominciò ad arrivare qualche cliente e le due ragazze ebbero modo di sperimentare il lavoro in negozio. Per Ginny era facile vendere scherzi che avrebbero marinato la scuola in un secondo momento. Intorno le si era formata una cerchia di ragazzi che lei intratteneva con i racconti delle sue esperienze e quelle dei suoi fratelli, aggiungendoci anche qualche battuta di tanto in tanto. Hermione invece quando si ritrovò a consigliare un pacchetto di caccabombe si sentì raggelare lo stomaco. "Cosa direbbe la McGranitt del mio comportamento?" si chiese. 
Un'oretta dopo il locale era pieno, e lei non ebbe il tempo di domandarsi i probabili giudizi della sua insegnante. Era difficile tenere "le pupille spalancate" come aveva detto George con tutta quella gente, ma fece il possibile. Non ne beccò molti di furbacchioni, ma si sgolò per alcuni ragazzi che non rimettevano i prodotti al loro posto.
-Ciao.- una voce alle sue spalle la fece trasalire. Si voltò e vide il fisico di un ragazzo. Era robusto e molto alto perciò dovette alzare un po' il mento per vederne il viso. Lineamenti marcati e quasi perfetti, dei capelli mossi biondo cenere, occhi nocciola. 
-Ciao.- rispose Hermione imbarazzata. Lui la guardò aggrottando le sopracciglia. -Ti serve una mano? Cerchi qualcosa in particolare?- 
L'altro rilassò l'espressione e parlò -Tu sei Hermione vero? L'amica di Potter. Piacere io sono Cormac. Cormac McLaggen, Grifondoro.- le porse la mano.
Lei parve non vederla. -Non credevo di essere così famosa.- disse.
-Be' sai, Potter lo conoscono tutti e poi tu sei quella che guadagna più punti nella nostra casa, il tuo nome salta spesso fuori. Per non parlare dell'ultima avventura al Ministero della Magia alla fine di quest'anno..- ribattè Cormac piegando la testa di lato e lasciando cadere il braccio lungo il fianco.
Hermione non riuscì a trattenere una risatina. -Quest'anno sarà il tuo ultimo a Hogwarts?- gli chiese.
-Sì, e tu come lo sai?- domandò a sua volta lui, un po' sorpreso. Nel suo sguardo c'era una punta di malizia.
-La mia era una domanda, non un'affermazione. E comunque non credi di essere abbastanza grande per comprare ancora stupidi articoli in un negozio di scherzi?- 
-Non sono venuto qui per comprare scherzi.- affermò il ragazzo.
-E allora perché ci sei entrato?- continuò lei.
-Ma tu non dovresti invogliare i clienti a comprare? Sei veramente una pessima commessa. In compenso però, sei bellissima.- concluse mettendosi le mani in tasca.
Hermione seppe di arrossire, ma non abbassò il capo. -Posso aiutarti in qualche modo?- domandò, sperando che la sua voce fosse abbastanza ferma.
-Si, cercavo un fresbee zannuto, ma con tutta questa marmaglia non riesco a vedere nulla e non so neanche lo scaffale esatto..-
-Un fresbee zannuto... Mhm.. Non so dov'è, è il mio primo giorno qui. Aspetta un secondo che chiamo un altro commesso.- disse guardandosi intorno. Vide Ginny ancora impegnata in quella infinita conversazione, di George non c'era traccia e tutti gli altri erano occupati. Fred invece era appoggiato al bancone con i gomiti e la fissava truce. No, non poteva chiedere a lui. 
-Allora?- incitò Cormac.
Gli lanciò un'occhiata di traverso, poi fece segno a Fred di avvicinarsi e lui scattò in avanti come se non stesse aspettando altro.
-Problemi?- chiese guardando Cormac con disprezzo.
-In realtà il ragazzo cercava solo lo scaffale dei fresbee zannuti, ma non so dove sia..potresti indicarglielo per favore?- rispose Hermione.
-Certo, vai verso il bancone, poi gira a sinistra. Sono sul primo scaffale in alto.-
Cormac si avviò e Hermione fece per seguirlo, ma qualcosa la bloccò: Fred l'aveva presa per il polso destro e la tratteneva. 
Lo guardò. -Lasciami.- 
-Dobbiamo parlare.- dichiarò lui.
-Che cosa vuoi?-
-Potresti essere più gentile nei modi in cui ti poni..-
-E tu potresti fare sul serio una volta ogni tanto! Ripeto: che cosa vuoi?- Sul viso di Hermione iniziò a formarsi un cipiglio.
-Io..- cominciò Fred.
-Ma tu guarda! Avevo appena fatto quindici passi ed ecco che vedo lo scaffale dei fresbee zannuti!- lo interruppe Cormac.
La ragazza spalancò gli occhi. -Gli hai dato un'indicazione sbagliata..-
-Sì, ma li ha trovati lo stesso, vero?- disse Fred rivolgendosi a Cormac. -Adesso perché non vai alla cassa e smammi?- propose con un finto sorriso che sapeva di minaccioso.
-Certamente, ma lascia il polso di Hermione.- ordinò l'altro.
Fred obbedì.
-Mi dispiace, io..- sussurrò Hermione.
-Non ti preoccupare.- Cormac le fece l'occhiolino e le scompigliò i capelli, poi si avviò al bancone.
Lei rimase a guardarlo finché le persone non lo coprirono, poi si girò verso il gemello.
-Vieni.- disse lui in un filo di voce. 
-Perché?!- chiese lei quasi urlando.
Alcuni ragazzi si voltarono verso di loro incuriositi.
-Hermione...ti prego..- implorò Fred.
La ragazza gli lesse negli occhi una disperazione sconcertante, non ci poteva credere! La stava supplicando! Aveva voglia di prenderlo a schiaffi, invece gli porse la mano.
Fred la strinse. Era la stessa presa di quella mattina, forte ma come se si trattenesse per paura di farle del male. La guidò attraverso le persone che chiacchieravano e ridevano incuranti. Arrivarono nel magazzino dove erano depositate scatole su scatole di creazioni Weasley. 
Il ragazzo si chiuse la porta alle spalle, attenuando i suoni confusionali provenienti dal negozio, e guardò Hermione. -Mi dispiace.- disse.
-Di cosa? Di avermi fatta fare una figuraccia lì fuori? Di avermi spezzato il cuore? Di aver trattato Cormac in una maniera obbrobriosa?- ribattè lei gelida, le braccia incrociate sul petto.
Fred rimase stupito per alcuni secondi poi rispose -Ah quindi è già diventato "Cormac"? L'hai appena conosciuto Hermione!- 
La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente. -Tu non capirai mai Fred, mai.- si avviò verso la porta.
Lui la prese per le spalle e l'attirò a sé guardandola negli occhi. Azzurro contro castano. -Mi dispiace Hermione, veramente. Sono stato proprio uno stronzo a dire quello che ho detto. Non è vero che quel bacio è stato solo per provare, io..- si inumidì le labbra. -Io credo di provare qualcosa per te, Hermione.- 
Lei aveva gli occhi semi spalancati. Non disse nulla, riuscì solo a chiudere la bocca che nel frattempo si era aperta. 
Non ricevendo risposta, Fred agì d'impulso: si piegò per eliminare la distanza tra loro due e la baciò. Lei si irrigidì ma quando lui premette forte le labbra contro le sue si rilassò e addirittura si alzò in punta di piedi. Lui le lasciò le spalle e le prese il viso tra le mani, le accarezzò il labbro inferiore con la lingua per chiedere il pieno accesso alla sua e non ci volle molto, perché Hermione accettò facendo diventare, così, il bacio passionale. Fred, senza interrompere il loro contatto, la spinse contro una parete sgombra di scatoloni e appoggiò le mani sul muro freddo, chiudendola nella sua morsa. Lei gli gettò le braccia al collo e gli strinse forte i capelli, spingendolo di più verso di lei, a volersi quasi fondere in un'unica persona. Si staccavano solo per prendere aria, quel tanto che bastava per poter ricominciare. Lui tolse le mani dalla sua postazione e le appoggiò sui fianchi di lei, per poi farle scendere sempre più in basso. Si appiattì contro Hermione incastrandola tra sé e la parete; gemette quando la ragazza, audacemente, gli infilò le mani sotto la maglietta toccando la pelle nuda degli addominali appena in rilievo. I respiri di entrambi si erano fatti affannosi, lei non aveva più il controllo delle braccia e delle mani, pensava solo a Fred, il ragazzo che la stava baciando, e dannatamente bene anche. Le dita le scivolarono dietro la schiena di lui, sentiva il suo calore sotto il polpastrelli che premevano spingendolo contro il proprio corpo. Involontariamente lo graffiò leggermente, lui gemette ancora e pronunciò il suo nome fra gli ansimi. Fu un attimo e Hermione si ricordò del precedente bacio con lui, di come era stata male negli ultimi giorni e di come si era ripromessa di non soffrire più per un Weasley. Gli mise le mani sul petto e lo spinse via. Vide una vasta gamma di emozioni attraversagli il volto, finché rimasero solo stupore e tristezza. Le venne voglia di gettarsi su di lui e ricominciare da capo, ma scosse la testa. -Riportami a casa, per favore.- disse. 
Fred si avvicinò. -Hermione.. Cos.. Che hai? Ho fatto qualcosa di sbagliato?-
Lei lo guardò. -Fallo e basta. Ti prego.- 
Il gemello la abbracciò e insieme si smaterializzarono nel giardino della tana.
-Ho bisogno di stare da sola adesso.- affermò Hermione con voce strozzata. 
Lui annuì e si staccò da lei. La guardò attraversare il prato ed entrare in casa, poi si smaterializzò nuovamente per ritornare in negozio. 

Salì le scale velocemente, senza neanche avvisare la signora Weasley del suo ritorno, e si piombò nella camera sua e di Ginny. Chiuse la porta dietro di sé e poi ci si accasciò contro, con gli occhi lucidi di lacrime che fremevano di uscire.
 
Ciao a tutti! Ecco il capitolo 7.. sono abbastanza soddisfatta del lavoro che ho fatto, spero che anche a voi garbi :33
Be' ecco la svolta, Fred e Hermione non avevano contatti da ben due capitoli, quindi eccoli qui i piccioncini :') 
Il titolo è un doppio senso leggermente nascosto, ma credo che lo possiate capire eheheh.
Al prossimo aggiornamento! <3
  
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