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Autore: Nika_chan01    26/09/2008    5 recensioni
Serpeverde nell'anima, Grifondoro nel cuore.Questo principio riesce a dividere Hermione Granger e Draco Malfoy...ma circostanze inaspettate ci metteranno ben poco ad avvicinarli.

                      -SPOILER-
*Cos’era quella liscia a calda pelle sulla sua…quegli occhi dorati puntati sul suo capo, come per leggergli dentro…quel profumo, che sapeva di una giornata d’inverno, passata esposti al piacevolissimo seppur gelido vento della stagione, pur nel senso metaforico delle parole…*

*Non era un bacio…erano parole silenziose, un segreto svelato con il contatto.
Ormai abbandonata a lui, mistero, forza e amore in quel bacio…

*Nastri intrecciati, che risentono l’uno della tensione dell’altro, sui quali arrivano i riflessi dei minimi movimenti anche di un solo filo.
Di quello più in profondità.
Dell’anima.
E se Draco stava male, Blaise ne soffriva quanto lui…e viceversa.*

Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutte!
Mi dispiace, ma a causa del pochissimo tempo per me è difficile rispondere alle recensioni…rimedierò presto!
Comunque ringrazio tutte coloro che recensiscono, più la mia beta LunaDiInchiostro, che nonostante sia impegnata con la scuola, non manca mai di aiutarmi! In più scrive su questo sito con il nick di RaggioDiLuna, con la mia fanfiction preferita, "Rivelans".





Risveglio e pensieri




Ginny era ormai piegata in due dalle risate.
-Smettila, Gin!Guarda che non c’è nulla di divertente!-protestò Hermione.
La rossa si asciugò le lacrime che le erano venute agli occhi per il troppo ridere:- D’accordo…-
-Poi siamo usciti e Blaise mi fa: “Tranquilla, non era in sé”…io però l’avevo capito che Draco quelle cose le pensa veramente, ed ero entrata nel panico! Però…-
-Ma scusa,-la interruppe Ginny –ti lamenti se ti fa dei complimenti del genere?-
-E’ quello che mi ha detto anche Blaise! “Ma se uno ti dice che hai un bel culo, tu gli dai uno schiaffo?!”-fece lei, imitando la voce del Serpeverde.
A quel punto la rossa mandò al diavolo le proteste che aveva fatto Hermione  e , al limite, scoppiò nuovamente in una fragorosa risata…
…che infine coinvolse anche l’amica!
Dopo un po’ si calmarono, Hermione si dovette costringere a non guardare più Ginny per riprendersi.
-Insomma…non è andata poi così male, alla fin fine, se Madama Chips e la McGranitt vi hanno detto che stava bene.-
-Certo, - confermò la grifona –le ho anche viste molto tranquille,  per cui credo che vada molto meglio.- .
La rossa sfoggiò un gran sorriso:-Quindi…andiamo a lezione!!-fece, scherzosamente.
-Ma stai fuori, Gin?Non c’è lezione, ora!-ribatté Hermione.
-Ma come no?E dove le metti le mie ripetizioni di Trasfigurazione?-replicò, scioccata.
La grifona la guardò di sbieco:- Le tue, e ripeto, tue ripetizioni di Trasfigurazione, a me non servono. E inoltre ho altro da fare…-
Ginny sbuffò, raccogliendo da terra la sua cartellina e mettendosela in spalla.
-Dai, non prenderla a male….ti accompagnerei, se non fossi indietro con una traduzione di Rune Antiche.- sorrise per incoraggiare l’amica, che colse il messaggio.
-D’accordo…a dopo, Herm!-
-Ciao-
La rossa chiuse la porta, e Hermione si lascio andare sul letto di peso.
Chissà se Ginny senza di lei avrebbe seguito…ma in quel momento, aveva ben altro a cui pensare…non per cattiveria, ma diciamo che il voto in Trasfigurazione dell’amica non era il primo pensiero quando si svegliava. In più Ginny era una strega di talento, avrebbe recuperato senza problemi le lezioni passate a pensare alla falsa relazione con Dean.
Oh, no…il suo problema non era quello, e riflettendoci se ne convinceva sempre di più.
Poteva mettere in alto alla classifica Piton…sì, Piton indubbiamente una delle cose principali. Ma lui lo era perché non mancava mai una lezione…
Poi, vabbè…poi c’era il problema.
Quello per eccellenza.
Quello per cui alle volte non dormiva, piangeva o si isolava nei suoi pensieri.
No, non era Draco…era quello che ruotava attorno a Draco.
E che cominciava a tormentare anche lei.
Ma il fatto spiacevole non era condividere quei problemi, ma vivere il fatto che lui, in quel momento, stesse davvero male. E nonostante si fosse ripreso e avesse la sicurezza che non sarebbe tornato indietro aveva paura…oh, se aveva paura.
Per lui. Timore per Draco Lucius Malfoy.
Incredibile ma vero.
Strano ma concreto.
Era sollevata del fatto che Silente e la McGranitt si stessero occupando della situazione assieme agli altri professori.
Ma…che ma?
Sempre questo maledettissimo “ma” che la faceva diventare paranoica!
Si alzò dal letto di scattò, dirigendosi in bagno. Si guardò allo specchio, e si fece una coda ai capelli.
Tornò in camera, afferrò il libro di Rune Antiche aperto sul baule e prese la cartella ai piedi del suo giaciglio.
Uscì dalla stanza, e velocemente arrivò in Sala Grande.

Blaise Zabini era troppo, troppo divertito..
Definizione esatta, giustissima, e probabilmente non aveva mai riso tanto da solo, ripensando alla Granger in preda ad una crisi d’ansia per le semplici parole di Draco, che a lui sarebbero parse banali se solo non fossero state dette con quel fondo di sentimento che l’amico provava davvero.
Ridacchiò tra sé e sé…che discorsi idioti.
Si trovava in sala comune di Serpeverde, seduto sulla poltrona accanto al fuoco, nel tentativo di distrarsi dall’esperienza di poco prima, e concentrarsi sulla lettura.
Lesse qualche riga…

L’attuale Ministro della magia, ricoprendo una carica così di rilievo, sembra riuscire a…

Ok, noioso…noioso e stupido.
Ma dove aveva trovato quel libro?
Fece mente locale, dopodiché lo chiuse, arrendendosi.
Ma…non riuscì a fare a meno di notare che non era un libro, bensì una rivista di cronaca…di cronaca rosa.
Preso dal tavolo dove normalmente le ragazze mettevano i loro giornali.
Alzò lo sguardo, preoccupato: alcuni Serpeverde lo guardavano storto, altri evitavano di farci caso…conoscendoli, il sapere che fosse amico di Draco già era un motivo di rispetto.
E diciamo che quella era una cose gradiva molto.
Ma ora…che fare?
“Fortuna che non divento facilmente rosso, altrimenti sarei color pomodoro troppo maturo…ma che diavolo dico?”
Tornò a leggere l’articolo di poco prima…

L’attuale Ministro della magia, ricoprendo una carica così di rilievo, sembra riuscire a fare breccia nel cuore di tante donne. Certi che non sia una attrazione fisica, speriamo di riuscire a farvi sapere al più presto cosa piaccia alle donne del nostro caro Ministro…soldi?Fama? C’è chi si stupisce persino sapendo che l’uomo abbia una relazione. Non è ovviamente scontato che sia un fatto di immagine, ma state certe che…

Blaise buttò il giornale sul tavolo: il Ministro fidanzato? Non era pensabile neanche lontanamente…e chi se lo prendeva quel coso viscido…anche se ci avrebbe visto molto bene la Umbridge!
Si alzò dalla poltrona, si stirò e uscì a fare un giro…
Sentì lo stomaco protestare al suo digiuno: in effetti non aveva pranzato.
Si diresse in Sala Grande, deciso a fare uno spuntino pomeridiano.

La treccia della lunga barba di Albus Silente disegnava cerchi invisibili penzolando dal suo mento. L’uomo camminava tranquillo per i corridoi che conducevano all’infermeria, mentre in lontananza i suoi occhi aiutati dagli occhiali a mezzaluna, scorgevano una figura scura e sinuosa dirigersi verso di lui.
Minerva McGranitt, in tutto il suo attuale splendore, le sue movenze eleganti…si ritrovava a pensare quello, quando dinanzi a lui risplendevano quegli occhi, in cui ancora trovava l’orgoglio della regina di Grifondoro.
-Cosa c’è che non va…Albus?-
La voce di lei lo riportò alla realtà, che non si era resoconto di aver smarrito:-Oh, nulla, Minerva. Scusami. E’ successo qualcosa, piuttosto?-fece lui, accennando un sorriso.
La strega si sistemò il mantello.- Draco si sta per svegliare.-lo informò.
-Oh, stavi andando ad avvertire la signorina Granger e il signor Zabini?-
Lei annuì.
-Ti dispiacerebbe andare a chiamare il ragazzo nei sotterranei di Serpeverde?Io passerò in Sala Grande a vedere dove trovo lei.-
-Certo- rispose con il quotidiano tono rassicurante.
Silente si girò, incamminandosi.
-Albus- lo fermò la McGranitt –ancora non abbiamo discusso per la sicurezza di Draco…-
L’uomo la guardò negli occhi:-Sei preoccupata.-
-Sì. I pericoli che corre sono innumerevoli.-
-Ne sono al corrente…credo sia una questione da discutere altrove. Magari dopo, in infermeria, mentre i ragazzi sono con lui.-
Lei annuì, mentre Albus gli diede le spalle, avviandosi.

Silente venne avvisato dalla McGranitt che aveva trovato immediatamente entrambi i ragazzi in Sala Grande, e i due si erano letteralmente catapultati in infermeria, precedendo di molto i professori.
Hermione faticava a tenere il passo di Blaise, e si trovava poco distante da lui.
Ansimava e correva…ansimava e correva…pensava e correva…
Giunti in infermeria, Zabini vide la grifona poggiare su di un letto la sua cartella.
La osservò per un po’…era bella.
Oh, se era bella…
Ed era solo ed esclusivamente per Draco. Un regalo per il suo migliore amico, dal valore inestimabile.
L’avrebbe preso in giro:adesso mancava lui.
Sorrise involontariamente.
-Che c’è?-chiese Hermione, notando che il ragazzo la stava fissando, divertito.
Lui fece spallucce:-Niente…pensavo. Andiamo?-
Indicò le solite pesanti tende bianche.
Lei annuì, passò avanti e le scostò delicatamente, come se il minimo rumore della stoffa potesse procurare fastidio a Draco, o rimbombare proprio nella sua testa.
Era agitata, concentrata, tesa…e non si sarebbe sciolta fin quando non lo avrebbe visto svegliarsi dall’incubo che sembrava popolare il suo sonno.
Zabini chiuse le tende, e osservò l’amico con la fronte imperlata di sudore.
Chissà cosa stava sognando…sembrava troppo vulnerabile in quel momento, come in tanti altri in quella convalescenza. Ma ogni volta rivedere il suo volto sofferente provocava in lui un odio profondo per sé stesso: sosteneva che in  parte fosse colpa sua, che avrebbe dovuto avvisare i professori prima che accadesse una cosa del genere.
Ma in fondo l’aveva fatto per il volere di Malfoy, per rispetto a una situazione delicata e difficile da affrontare.
Fragile, Draco lo era sempre stato...oh, non se lo aspettava nessuno, su questo ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
D’un tratto il biondo sembrò calmarsi sul suo letto,  mentre piccole lacrime ricadevano delicate e irregolari sulla sua guancia pallida.
Le palpebre si sollevarono lentamente, quasi temesse di verificare ciò che lo circondava…
E finalmente le sue iridi argentate furono visibili ai due ragazzi, che lo fissavano in attesa.
Hermione si avvicinò cautamente al letto, e Draco fremette sentendo la presenza di un altro individuo.
Si voltò piano, incrociando casualmente lo sguardo preoccupato del suo migliore amico, per poi far ricadere l’attenzione sull’oro degli occhi della grifona.
-Ciao Draco…-mormorò lei.
Lui sbatté le palpebre:- Hermione…?-
Gli occhi di lei si illuminarono dallo stupore e dalla felicità di quel momento tanto atteso e sperato…l’aveva riconosciuta.
Senza alcun movimento da parte di Blaise, Draco portò lo sguardo su di lui, sorridendo.
-Blaise…-
Il ragazzo ricambiò il sorriso e si avvicinò.
-Finalmente…come ti senti?-chiese l’amico.
Il biondo si sollevò un po’, andando a poggiare il capo sull’asta in metallo freddo del letto.
-Bene,bene.- .. Si strofinò un po’ gli occhi.
-Come…come avete fatto a…-
-Ci dispiace,- cominciò Hermione - ma abbiamo dovuto avvertire i professori…altrimenti sarebbe andata male, questa volta…-
-Non sapevamo che fare…-
-Non fa niente…prima o poi lo avrebbero saputo. E, bhè…grazie…-disse, in un soffio.
I due sorrisero: fortunati.
Hermione gli scostò una ciocca di capelli da davanti, poi intrecciò la mano con la quale il ragazzo faceva perno sul materasso con la sua.
Sorrise timidamente, e lui accennò ad un sorriso, che si era spento poco prima alla notizia del fatto che i professori erano a conoscenza dei problemi con il padre.
-Cos’ha detto la…la McGranitt?- chiese con un tono che evidenziava di molto la sua stanchezza.
Dovevano essere stati dei giorni orribili, fra incubi e visioni che con tutte le probabilità non ricordava.
-A noi ancora nulla, forse devono ancora decidere cosa faranno…ma non ti preoccupare, adesso.- ,disse Blaise  cercando di tranquillizzarlo.
Il biondo annuì.
Qualcosa però non andava.
Possibile che non fosse successo nulla quando…
Istintivamente sollevò la manica sinistra della sua maglia, e il terrore lo invase.
Lasciando la mano di Hermione aveva perso il calore che, dopo aver visto quel simbolo sul suo avambraccio, gli sarebbe servito per ritornare almeno in parte alla tranquillità che per pochi secondi si era illuso di poter provare per un po’…
Il tempo necessario per riprendersi…che non avrebbe dovuto essere sprecato tremando per la paura che lo attanagliava la vista del Marchio Nero, sbiadito e immobile.
La grifona gli poggiò la mano su un braccio:-Draco…sta…sta tranquillo, non è nulla…-
-Non è nulla?! Mi ha marchiato, porca puttana!-urlò il ragazzo, senza spostare lo sguardo.
Blaise fece cenno a Hermione di uscire. Lei lo guardò, titubante e svogliata, ma si lasciò convincere dai sui occhi azzurri e rassicuranti.
Non appena vennero lasciati soli, Zabini si accomodò al posto di Hermione.
Scorse il viso di Draco, e poggiò una mano sulla sua spalla.
-Guardami- fece, con un tono tranquillo e che al tempo stesso non ammetteva repliche.
Il biondo alzò lo sguardo, piano.
-Quello è solo l’alone del…Marchio. Non devi preoccuparti, svanirà presto…ok?-
-Cosa cazzo è successo questi giorni, Blaise?- Chiese Draco, in tono glaciale.
Zabini lo guardò, e rifletté per bene…era una questione da affrontare su due piedi?
-Dimmelo e basta.-
Blaise sospirò:-Draco, hai….hai avuto delle visioni. Prima Lucius e Narcissa, poi me e la Parkinson…-Il biondo abbassò lo sguardo, abbassando poi la manica della camicia.
Dopodiché si scoprì, e si sedette sul bordo del letto opposto a quello di Blaise.
-Non è niente, Dra…non ti preoccupare, non fa nulla. E poi ormai è passato tutto. –
-Bene…quindi?-fece lui indifferente, infilandosi le scarpe appena recuperate sotto il letto.
Blaise lo squadrò per un secondo.
- Ehi ehi, fermo, che cazzo fai?!-
Draco fece finta di nulla, e si alzò, ignorando le proteste di Blaise e del suo fisico debilitato.
Zabini si alzò, e gli si parò davanti:-Cosa devi fare?-
Il biondo sbuffò:-Spostati…-
-Stavolta sei tu a dovermelo dire e basta.-
-Benissimo. Mi sembra di essere stato abbastanza qui dentro….e di poter uscire.-
Blaise si passò una mano fra i capelli. –Mi piace il termine “Mi sembra”…-
-Blaise…vuoi morire giovane?-
-Sicuramente non ucciso da te, Dra.-
-Io non ci spererei. Levati.-
-No.-
Malfoy cominciava a sentire la fatica che provava a stare in piedi, non essendosi ancora del tutto ripreso.
Perché lo stava facendo?
“Perche sono il solito…”
-…cretino, sei un cretino…ma come diavolo ti viene in mente di..!-
Improvvisamente il biondino poggiò una mano sul suo braccio per sorreggersi.
I riflessi pronti di Blaise si rivelarono finalmente utili, quando prontamente gli cinse la schiena con un braccio, per aiutarlo.
-Visto?-
-F*****o…-
-Che hai?-chiese, quasi prendendolo in braccio per farlo coricare sul letto.
-Non…non lo so, mi gira la testa, credo…-
Blaise sospirò: gli sembrava che oltre alla semplice debolezza, Draco avesse perso il fiato per il dolore. Aveva avuto un mancamento di forze evidente, c’era qualcosa in più.
-Sei stanco, devi riposarti un po’…-
-Posso dire una cosa…?-
-No, perché ti dispiacerebbe rimanere qui più del previsto “Causa rissa con Zabini”-scherzò.
Malfoy fece una smorfia…che tramutò in un gemito di dolore.
-Dra?-
-Il braccio…-
Blaise lo andò a scoprire…e sulla candida pelle dell’amico vide pulsare il marchio nero.



Ecco quaaaa!!!Finalmente questo chappy è pronto…scusate, non volevo farmi aspettare tanto, ma tra scuola, danza, canto, cavalli, ragazzi cretini (<.<) e mal di testa, non sono riuscita a fare una cosa veloce…però devo dire che mi piace questo chappy^O^ Non so se a voi, invece…
Bene, vi lascio, le mie chiacchiere non servono a nullaXD

Baci^^
…Nika_chan01
  
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