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Autore: Angy_Sunny    08/09/2014    3 recensioni
Quando Laney, ormai quindicenne, riceve un'inaspettata visita dalla sua amata cugina Alicia, non sa che lei e Corey stanno per iniziare un viaggio verso Toronto, per aiutare la ragazza a recuperare i suoi ricordi più belli.
Scopriranno quanto l'amore per qualcuno possa spingere le persone a buttarsi, a rischiare, a superare i limiti.
E magari, grazie all'esempio della diciottenne, anche loro due riusciranno a superare le barriere che da anni gli impediscono di dichiarare i propri sentimenti.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-COREY ATTENTO!-
Il ragazzo schivò all’ultimo momento un camion che andava nella direzione opposta alla loro.
Le due cugine erano incollate ai sedili dell’auto con un’espressione di puro terrore sul volto e pregavano di arrivare sane e salve fino alla meta.
-Meno male che sapevi guidare- commentò Alicia, sarcastica.
-Io ho detto che so come guidare un’auto, non che sono bravo a farlo- rispose il blu.
Laney e Alicia si scambiarono uno sguardo allarmato.
-Che ne dite se mettiamo un po’ di musica?- cercò di sdrammatizzare la bassista.
-Oh, sì! Aspettate un secondo- la più grande frugò nel suo zaino in stile hippy e tirò fuori un cd.
Laney lo prese e lesse la frase scritta con il pennarello indelebile sulla superficie del disco.

Alla mia topina

La rossa non poté fare a meno di ridacchiare.
-Topina?- rise rivolgendosi alla cugina.
Questa la guardò indifferente, per nulla infastidita dalla reazione di Laney.
-Sì, me lo aveva regalato Derrick poco prima che partisse, dopo la rottura della band- sorrise, come se stesse ripercorrendo un ricordo.
-Mi chiamava sempre così, nonostante odiassi quel nomignolo-
La quindicenne pensò che quei due sarebbero stati una coppia perfetta insieme.
Chissà se anche lei e Corey un giorno avrebbero potuto parlare l’una dell’altro in quel modo.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri e inserì il cd nella fessura dello stereo.
Passò qualche secondo, poi partì la prima canzone.

Hey there Delilah 
What's it like in New York City? 
I'm a thousand miles away 
But girl, tonight you look so pretty 
Yes you do 
Times Square can't shine as bright as you 
I swear it's true 

Hey there Delilah 
Don't you worry about the distance 
I'm right there if you get lonely 
Give this song another listen 
Close your eyes 
Listen to my voice, it's my disguise 
I'm by your side 

Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
What you do to me 

Hey there Delilah 
I know times are getting hard 
But just believe me, girl 
Someday I'll pay the bills with this guitar 
We'll have it good 
We'll have the life we knew we would 
My word is good 

Hey there Delilah 
I've got so much left to say 
If every simple song I wrote to you 
Would take your breath away 
I'd write it all 
Even more in love with me you'd fall 
We'd have it all 

Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 

A thousand miles seems pretty far 
But they've got planes and trains and cars 
I'd walk to you if I had no other way 
Our friends would all make fun of us 
and we'll just laugh along because we know 
That none of them have felt this way 
Delilah I can promise you 
That by the time we get through 
The world will never ever be the same 
And you're to blame 

Hey there Delilah 
You be good and don't you miss me 
Two more years and you'll be done with school 
And I'll be making history like I do 
You'll know it's all because of you 
We can do whatever we want to 
Hey there Delilah here's to you 
This ones for you 

Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
Oh it's what you do to me 
What you do to me

 
I tre rimasero in silenzio per tutta la durata della canzone.
C’era così tanta profondità in quella calda voce che rimasero senza fiato.
-E’ Derrick?- chiese Laney, dopo una lunga pausa.
Alicia annuì.
-Scritte e cantate da lui-
-Wow- sospirò Corey, esterrefatto.
-Già- la ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto, ma si ridestò proprio nel momento in cui i suoi occhi verdi divennero lucidi.
Il suo sguardo umido si posò pigramente sulla strada che si estendeva davanti a loro per kilometri e kilometri.
-Oh, cazzo!- urlò, poco prima che il blu evitase un segnale stradale.
Laney, che si era presa uno spavento per l’ennesima volta, lanciò uno sguardo di fuoco verso il suo amico.
-Smettila di fare il cretino!- gli urlò tempestandogli la spalla di pugni.
-Ahia! Pulce, così mi fai male-
-Te lo meriti, mi hai fatto perdere dieci anni di vita-
-Sì, ho notato la tua espressione- rise Corey.
Laney lo guardò male una seconda volta, ma poi le scappò un sorriso.
Era così contagiosa la sua felicità.
Alicia, stesa comodamente sui sedili posteriori, divenne luminosa.
“Questi due sono perfetti insieme”
Intanto il lettore cd, che aveva un bel po’ di anni dietro le spalle, s’impallò.
I ragazzi decisero di comune accordo che sarebbero stati loro l’accompagnamento musicale del viaggio, finché lo stereo non fosse ripartito.
Sotto il caldo cocente di agosto, in fuga verso l’ignoto e sulle note dell’inno di Peaceville (che conosceva anche Alicia), i tre si sentirono a casa.
 

Intanto, in Florida…

Una donna raffinata dai capelli castano chiaro, in tallieur grigio e ventiquattrore, salì i pochi gradini che conducevano alla porta di casa sua, frugò nella borsa fino a trovare le chiavi e aprì.
Il piccolo ingresso venne inondato di luce, rivelando il tavolino, i vasi di fiori e la rampa di scale che portava al piano superiore.
-Alicia, sono a casa!- urlò alzando la testa verso il soffitto.
Richiuse la porta d’entrata e poggiò a terra la valigetta.
-Tesoro, ci sei?- nessuna risposta.
Margaret- così si chiamava la donna- assunse un’espressione corrucciata, formando delle piccole rughe sulla fronte.
Salì le scale e percorse il corridoio fino alla camera della figlia.
Bussò, ma ancora una volta niente.
Allora aprì e vide che in camera non c’era nessuno.
Pensò che forse era uscita senza avvertirla, succedeva spesso in fondo.
Controllò se avesse delle chiamate perse o se le avesse inviato dei messaggi.
Nulla.
Si diresse in cucina per vedere se ci fossero dei bigliettini attaccati sul frigo o sul microonde, ma ancora una volta non c’era nulla.
La chiamò, ma il cellulare era staccato.
Provò a chiamare anche il marito, pensando che magari Alicia fosse con lui.
L’uomo rispose che non aveva idea di dove fosse.
Margaret sbarrò gli occhi e si lasciò cadere su una sedia, il volto pallido e le mani intrecciate in grembo.
Sembrava molto più vecchia dei suoi quarantanove anni, sembrava che qualcuno le avesse tolto l’energia.
Sua figlia era sparita nel nulla.
 






 Angolo Angy
Eccomi con un nuovo capitolo ^^
Scusate se è un po’ corto, ma prometto che i prossimi saranno migliori c:
Abbiamo scoperto che Corey non è esattamente un’autista incredibile, anzi…
Comunque la canzone è Hey there Delilah dei Plain White T’s
Ascoltatela, perché è molto bella :)
Adesso devo andare
Alla prossima!
Angy
 
  
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