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Autore: Princess of Dark    08/09/2014    7 recensioni
Un incontro "illuminante", come l'ha definito Estrelle.
Ed è proprio così che si può chiamare: Isa si trova a dover ripercorrere i suoi passi, un uomo le ha fatto riflettere sui suoi sentimenti, un uomo l'ha baciata come nessuno aveva mai fatto.
Ma mai e poi mai Isa avrebbe immaginato che, poco tempo prima del matrimonio, fosse costretta a vivere sotto il suo stesso tetto...
La mia terza fanfiction su Johnny e sono emozionatissima come se fosse la prima! Spero che vi piaccia come le altre due xD
Cut the bond, rompi il legame, capirete voi stesse di cosa sto parlando e sarete d'accordo con me!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


«Un altro per favore»
«Se una donna si ubriaca c’è sempre un motivo».
Una voce profonda mi distrasse dal fondo del mio terzo bicchiere di vodka e rum e mi costrinse a voltarmi. I miei occhi si posarono automaticamente su un paio di labbra sottili tirate negli angoli a formare un sorriso impertinente per poi finire negli occhi piccoli, scuri e intensi dell’uomo che mi stava scrutando attentamente.
«Sei troppo lucido per comprendere i motivi di un’ubriaca», sorrisi io, senza perderlo di vista anche quando un gruppetto di giovani gli passò davanti per andare a sedersi. La musica era assordante, anche se al bar il volume era più basso e non rimbombava nella testa ma il liquore iniziava a farsi sentire: mi pareva che il pavimento ondeggiasse sotto di me appena mi mettevo a fissare le linee delle sue mattonelle scure.
«Peccato, sembravano interessanti…», ammiccò malizioso, cogliendo un bagliore divertito nei suoi occhi.
Cosa fa? Tenta di flirtare con me?
«Un drink per il signore», feci al barman, indicandogli l’uomo alle mie spalle, il quale sembrò accettare l’invito sedendosi accanto a me sullo sgabello.
«Sei da sola?». Annuii, facendo un cenno col capo verso il bicchierino pieno davanti a lui. Lo afferrò con sicurezza e bevve tutto d’un fiato, facendo poi una smorfia. «Mi hai ordinato roba forte», ridacchiò, fissando il fondo vuoto del bicchierino con soddisfazione. Risi divertita, giocherellando con la cannuccia del drink che avevo ordinato prima. Il mio sguardo cadde sulla sua mano zeppa di anelli e sul tre che aveva tatuato al di là del pollice.
Un tipo davvero strano se non altro egocentrico, a giudicare dal suo abbigliamento.
«Ora posso conoscere i tuoi motivi?», fece lui curioso come un bambino, distogliendomi dai miei pensieri mentre mi concentravo su quel piccolo numeretto, certa di averlo già visto da qualche parte. Forse era un tatuaggio che andava di moda, che avevo visto su qualche rivista o su qualche vip di turno.
I suoi occhi non mi mollavano per un secondo, si era messo con le dita intrecciate vicino alla bocca e i gomiti poggiati sul bancone per osservarmi meglio.
«Mi sembra ovvio, no? Se una donna si ubriaca, è sempre per problemi di cuore»
«Ti ha mollato il ragazzo?», azzardò.
«No», tagliai corto con leggerezza. «Mi ha chiesto di sposarlo», aggiunsi subito dopo, mandando giù in un solo sorso il whisky. La sua espressione spavalda si dissolse in fretta per lasciare posto a una sincera smorfia di confusione. E non aveva tutti i torti: chiunque avrebbe reagito alla sua maniera nel sentirsi dire che mi stavo ubriacando perché il mio ragazzo voleva trascorrere il resto della vita con me.
«Credo ci sia qualcosa che mi sfugge… forse non ho bevuto abbastanza». Mandò giù un altro bicchiere. «Voi donne non aspettate questo genere di proposte da tutta una vita?», aggiunse perplesso.
«Certo, se ce lo chiede l’uomo della nostra vita»
«Ah… il tuo è quello sbagliato, suppongo». Scoppiai a ridere inspiegabilmente: dire che era “quello sbagliato” era poco ed era troppo facile. Appoggiai delle banconote sul tavolo e feci un saltello per scendere giù dallo sgabello, barcollando. L’uomo fu abile a intervenire sostenendomi per le braccia.
«Inizia a girarmi troppo la testa»
«Non sei astemia, vero?»
«Forse è meglio che vada a casa, non voglio scoprirlo», farfugliai, guardandomi intorno in cerca della mia borsa senza accorgermi che in realtà l’avevo già a tracolla perché non l’avevo mai tolta.
«Non puoi mica metterti a guidare così, ti accompagno io»
«Non posso lasciare l’auto qui fuori…»
«Andiamo con la tua allora». Mi aiutò ad arrivare al parcheggio senza che cadessi e, dopo avergli indicato l’auto e dato le chiavi, mi fece sedere e mi allacciò la cintura come se fossi una bambina. Mi chiese l’indirizzo e partì.
Restai a fissarlo per tutto il tempo, passando dai suoi capelli scompigliati al suo pizzetto curato, per poi notare gli abiti stracciati e le cinture stravaganti che indossava. Aveva davvero qualcosa di strambo e, cosa più buffa, mi dava l’impressione di averlo già incontrato.
«Ti ho già visto da qualche parte»
«Possibile», sorrise.
«Lavori in zona?»
«No, in realtà sono qui proprio per distrarmi dal lavoro. Mi dici tu quando siamo arrivati?»
«Quell’edificio giallo, abito lì». Drizzai la schiena, ricomponendomi sul sediolino e indicando l’edificio giallo in fondo al viale buio che per un breve tempo fu illuminato dai fari della mia auto.
L’uomo spense il motore proprio sotto il mio palazzo e mi guardò come in attesa di qualcosa.
«Come tornerai a casa?», gli chiesi scendendo dall’auto.
«Prendo un taxi», m’informò lui, imitando il mio gesto e richiudendo lo sportello con la chiave per poi lanciarmela al volo.
«Perché non sali sopra? Ti offro qualcosa… magari un caffè, abbiamo già bevuto troppo», sorrisi un po’ imbarazzata, facendogli un cenno verso il portone. Lui parve esitare, guardandosi le spalle per chissà quale motivo prima di fissare la casa con circospezione. Forse si stava chiedendo se fosse una cosa giusta, visto che gli avevo detto che stavo per sposarmi. «Abito da sola», aggiunsi.
«Questo rende tutto più facile», rise, avanzando verso di me.
Quando entrò in casa, si guardò attorno incuriosito, soffermandosi su alcune fotografie che mi ritraevano da bambina con la mia famiglia o assieme alle mie amiche. Io mi sfilai le scarpe e alzai i capelli con una grossa molletta a forma di fiocco, invitandolo ad accomodarsi sul divano in soggiorno.
«Hai una casa molto grande per viverci da sola», osservò sospettoso, senza smettere di posare i suoi occhi ovunque, anche se era seduto. Per fortuna avevo messo in ordine prima di uscire a cena con Sal.
«Il mio ragazzo si ferma qui durante il weekend. E ogni tanto mi fanno visita i miei genitori», gli spiegai, sedendomi accanto a lui.
«Da quanto tempo state insieme?»
«Oh… ci conosciamo praticamente da una vita. Le nostre famiglie sono molto amiche e…»
«… e quindi sei senza scampo», concluse lui tirando un sospiro e mi parve che avesse compreso appieno il succo della situazione.
«Proprio così. Come lo prendi il caffè?». Feci per alzarmi ma lui mi bloccò, afferrandomi per un braccio, e i suoi occhi quasi mi minacciarono di non muovermi di nuovo.
«Al diavolo il caffè», sussurrò enigmatico, attirandomi a sé di colpo. Rimasi lì immobile, trattenendo il respiro, lasciando che quel perfetto sconosciuto infilasse prepotentemente la lingua nella mia bocca. La sua mano scorreva lentamente, in contrasto con le sue labbra, lungo la schiena.
Era la prima volta che facevo entrare un estraneo in casa mia, la prima volta che permettevo a qualcuno che non conoscevo di baciarmi o anche solo di toccarmi in quel modo.
Iniziò a baciarmi la mascella, poi il collo, strappandomi un sospiro sonoro dalle labbra. Stavo diventando gelatina tra le sue braccia.
Andava contro ogni mia legge morale ma lui era diverso, non riuscivo a resistere alle sue labbra bollenti che mi stavano accarezzando la pelle provocandomi un milione di brividi, al suo sorriso enigmatico, a quello sguardo così intenso che minacciava di friggere tutti i miei ormoni da quando si era poggiato su di me.
Allacciai le mani intorno al suo collo e lo avvicinai al mio viso nuovamente in cerca delle sue labbra. Era da tanto che qualcuno non mi baciava con così tanta passione, anche Sal aveva dimenticato come mi piacevano i baci: giocando con la lingua, succhiandoci il labbro esattamente come stava facendo lui adesso.
Lo sentii ansimare quando gli morsi il labbro inferiore e le mie mani gli accarezzarono il petto, tastando il suo corpo e le sue braccia forti e andarono a finire sull’orlo della maglia che iniziai ad alzare. Senza staccare le labbra dalle mie si sollevò in ginocchio e perse l’equilibrio per un secondo quando si sfilò la maglietta, aiutando anche me a liberarmi di quel primo indumento.
Domani avrei dato la colpa ai drink, mi conoscevo, la mia mente era annebbiata, completamente offuscata dal profumo del suo dopobarba e della sua pelle.
Quando mi riabbassai lui mi fissò per un attimo negli occhi così insistentemente che quasi m’imbarazzai, poi sorrise e si chinò sul mio petto portando con sé le bretelle del reggiseno per abbassarmelo. Si concentrò sul mio seno e scivolò giù baciandomi l’ombelico, giocando con il bordo dei pantaloni prima di liberarmi anche di quelli. Lo desideravo tanto e, ubriaca o no, non m’importava se per la prima volta stavo tradendo il mio ragazzo.





Ciao a tutte ragazze!
Alcune di voi mi conoscono già, per altre sono "nuova". e probabilmente eravate già a consocenza del fatto che stavo pensando di scrivere qualcosa di nuovo... Dire che ho seguito l'istinto è dir poco!
Sono ancora molto indecisa sulla storia, sul titolo, sul rating, sui nomi, ma in realtà rimandavo solo per paura... E allora ho pensato o la va o la spacca... ed eccomi qui.
Forse è banale come inizio ma è tutto calcolato u.u e di certo avremmo abbastanza spazio per le sorprese e i colpi di scena... e chi ha letto le mie storie precedenti sa esattamente di cosa parlo.
Per il momento, questo è tutto... avrei bisogno di vostri pareri perché la storia è ancora in fase "la scrivo o non la scrivo?" xD so già che mi darete la giusta carica e l'entusiasmo per continuare!
Ho provato a fare una sottospecie di immagine per la storia, non è venuta benissimo ma non mi lamento. Potete riconsocere ovviamente come sfondo Johnny assieme alla bellissima Winona e, in basso, Mila Kunis (di profilo si somigliano un po' ahaha) Per chi volesse conoscermi meglio, potete leggere le mie precedenti fanfiction su Johnny Depp: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1038530&i=1 e http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1572113&i=1



 
  
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