Mi guardai allo specchio per l’ennesima volta, non riuscivo a trovare nulla
di adatto per quella serata.
Harry mi aveva invitato a questa festa a casa di un suo amico.
Non mi aveva ancora presentato nessuno dei suoi amici, diceva che la sua
compagnia non faceva per me, ma dopo che i miei avevano scoperto che uscivamo
insieme si era deciso a mostrarmi al mondo intero.
Mio padre non aveva preso per niente bene la notizia, avevo persino litigato
con Harry, pensavo che sarebbe finita. Papà aveva visto Harry aspettarmi in
giardino ed era scoppiato il putiferio, Harry aveva insultato mio padre e io
non sapevo più cosa fare, non sapevo da che parte stare.
Harry aveva offeso mio padre e non riuscivo ad accettarlo,gli avevo chiesto di
andarsene e mi ero chiusa in camera.
Sapevo che mi stava osservando perché avevo lasciato le tende aperte, piangevo
sul letto senza riuscire a fermarmi, il giorno dopo si presentò a casa con
delle orchidee e allora capii che non potevo lasciarlo andare.
Sbuffai trovando insulso anche quel vestito a fiori, volevo essere bella,
avrei conosciuto tutti gli amici di Harry, non potevo fargli fare brutta
figura.
Tornai nell’armadio decisa a trovare qualcosa
di decente da mettere e, alla fine optai per un tubino rosa pallido che faceva
risaltare particolarmente i miei capelli rossi.
Avrei comunque sfigurato di fianco ad Harry. Uscivamo insieme da più di un
mese, ma ogni volta era come vederlo per la prima volta. Non ero ancora
riuscita ad abituarmi alla profondità dei suoi occhi, alle sue fossette, al suo
ridicolo modo di vestire, ma più di tutto alla sua voce roca e profonda in
grado di farmi andare in confusione anche solo con un sussurro.
Sentii il campanello suonare, mi precipitai giù dalle scale e aprii la porta in
un lampo. Il bello di aver detto ai miei genitori che uscivo con Harry era che
potevo non inventarmi più nessuna scusa «Ciao Harry» dissi con il fiatone,
avevo rischiato di rompermi una caviglia scendendo le scale così velocemente
con i tacchi, seppur non troppo alti.
«Ciao Claire» mi diede un bacio all’angolo della bocca facendo accelerare
ancora di più i battiti del mio cuore, mi sarebbe venuto un infarto un giorno
di questi «Prendo la borsa e andiamo».
Il viaggio in macchina non era stato particolarmente lungo, ma era stato
abbastanza imbarazzante a causa del silenzio.
Sapevo che Harry era turbato, aveva le sopracciglia aggrottate e si passava in
continuazione la mano fra i capelli, disordinandoli ancora di più.
Scendemmo dalla macchina dopo aver parcheggiato, gli presi la mano stringendola
appena per attirare la sua attenzione e i suoi occhi trasparenti si fermarono
su di me.
«È tutto a posto?» chiesi sorridendogli,
lui annuii «Si, solo che è la prima volta che presento una ragazza al gruppo, o
meglio, è la prima volta che presento una ragazza come la mia ragazza al
gruppo».
Mi bloccai sul posto a quelle parole, la sua ragazza? È vero, uscivamo
da più di un mese, ci comportavamo come qualsiasi coppia normale, ma nessuno
aveva mai specificato che eravamo insieme e, nonostante lo desiderassi con
tutto il cuore, avevo paura di chiedere ad Harry cosa eravamo esattamente,
perché non sapevo se per lui era una cosa seria.
«C’è qualcosa che non va?» mi chiese preoccupato del mio improvviso cambio d’umore
«Hai detto che sono la tua ragazza».
Lo vidi aprire la bocca in un espressione stupita, boccheggiò per qualche
secondo cercando di trovare le parole giuste da dire, si grattò la nuca imbarazzato
e inizio a balbettare «Solo … solo se tu lo vuoi ecco, io non …non intendevo metterti in imbarazzo, è solo che ecco …»
scossi la testa e lo zittii con un bacio, le sue labbra erano leggermente
screpolate, ma avevano sempre lo stesso sapore di menta e facevano svolazzare
le farfalle nello stomaco.
«Mi piace sentirtelo dire» gli sorrisi accarezzando i ricci alla base del
collo, mi lasciò un tenero bacio sulla fronte e mi strinse a lui, come se
potessi svanire da un momento all’altro.
«Andiamo, ci stanno aspettando dentro» disse prima di darmi un altro bacio e prendendomi
di nuovo la mano.
La casa non era particolarmente affollata, mi aspettavo una festa in grande
stile, invece c’erano solo una decina di persone.
Il proprietario si chiamava Niall ed era un ragazzo
irlandese particolarmente socievole e rumoroso «Dove l’hai trovata Harry?
Sembra uscita da un cartone animato della Disney» disse girandomi intorno e
osservandomi con una birra in mano.
Ero leggermente a disagio, Harry lo guardava male mentre il biondo non faceva
altro che osservarmi come se fossi una bestia allo zoo.
«Niall, hai finito?» disse scocciato il mio ragazzo,
al solo pensiero di chiamarlo mio mi venne un brivido.
«Scusa amico, ma è davvero diversa da tutte le ragazze che ci hai portato, e
hai detto che è la tua ragazza? – si girò verso di me – ti ha per caso pagata?
Sai è da una vita che gli diciamo di trovarsi una brava ragazza e lui non fa
altro che presentarci delle sgualdrine» Harry mi prese la mano spazientito e mi
tirò verso di lui mettendomi poi un braccio intorno al fianco «Non ho pagato
nessuno Niall, ora chiudi quella bocciaccia per
favore» disse stringendomi ancora di più a sé.
Immaginavo che Harry avesse avuto parecchie ragazze, non mi stupiva, era
bellissimo e sicuramente sapeva farci con le donne, ma ero rimasta comunque un
po’ infastidita dal commento dell’irlandese. Quante ragazze aveva portato Harry
ai suoi amici?
«Niall mi hai chiamata sgualdrina per caso?» una
ragazza bionda si avvicinò e si sedette sul divano.
Era una bella ragazza, ma era eccessivamente volgare: indossava una camicetta
bianca, mezza trasparente e scollata rivelando un davanzale niente male, la
gonna corta metteva in evidenza le gambe magre, i capelli le ricadevano lunghi
sulle spalle e aveva degli enormi occhi castani.
«Tiffany, Niall non ha tutti i torti» disse Louis,
quello che Harry mi aveva presentato come suo coinquilino, sedendosi di fianco
a lei.
La ragazza alzò le spalle per niente infastidita dai commenti dei ragazzi
intorno a lei «Mi piace farmi guardare e farmi toccare, madre natura mi
ha dato un bel corpo, non voglio tenerlo tutto per me» rispose ammiccando ai
ragazzi presenti e soffermando poi il suo sguardo su di me «Vieni Christine …»
«Claire, si chiama Claire» la interruppe Harry «Giusto, Claire, vieni con me
andiamo a prendere da bere e lasciamo gli uomini alle loro chiacchiere» disse
alzandosi dal divano.
Sentii la presa di Harry farsi più insistente sul mio fianco «Ci sono Jess e Amy, perché non vai da loro Tiffany? Claire non
va da nessuna parte» la bionda sorrise, quel sorriso mi fece venire i brividi «Non
le farò nulla Harry, stai tranquillo, le farò conoscere le altre ragazze mentre
voi uomini potete parlare di calcio e tutto quello che volete».
Ci fu uno scambio di sguardi che non riuscii a capire prima che Harry mollasse
la presa su di me, mi diede un bacio sulla tempia «Sta’ attenta» sussurrò prima
che Tiffany mi prendesse la mano e mi trascinasse in cucina con lei.
«Come hai conosciuto Harry?» mi chiese dopo l’ennesimo sorso di vodka, io
avevo in mano una birra ancora completamente piena «Al parco, era lì a studiare
mentre io badavo alla mia sorellina» annuì e bevve un altro sorso dal suo
bicchiere.
Mi sembrava abbastanza innocua come ragazza, ma non riuscivo a togliermi dalla
testa gli sguardi che si era scambiata con Harry e, soprattutto, mi chiedevo se
quella era una delle ragazze che Harry aveva fatto conoscere al gruppo.
Quando Niall aveva dato della sgualdrina ad ogni
ragazza che Harry aveva portato, lei si era sentita chiamata in causa, perché?
Che rapporto c’era tra lei e Harry?
«Da quanto uscite insieme?» mi chiese risvegliandomi dai miei pensieri «Poco
più di un mese» risposi sorseggiando per la prima volta quella sera la birra
che avevo in mano, volevo zittire il mio cervello.
«Oh, siete già andati a letto insieme?» mi chiese con naturalezza come se mi
avesse chiesto la mia età «Scusa? » sgranai gli occhi stupita dall’invadenza
della domanda «Ti ho fatto una semplice domanda. Harry si stancherà di te
Christine»
« Mi chiamo Claire! » alzò gli occhi al cielo «Claire, si stancherà di te, e
sai chi ci sarà dopo? Ci sarò io, come sempre. Ci ha fatto conoscere tante
ragazze, se l’è portate a letto, beh non tutte, qualcuna l’ha mollata prima, e
poi veniva da me per soddisfare le sue voglie. Sei solo una delle tante» finì
di bere dal suo bicchiere e uscì dalla cucina lasciandomi da sola con il cuore
spezzato e gli occhi che pungevano.
Mi appoggiai al bancone sperando di non cadere, Harry non mi avrebbe mai fatto
una cosa del genere, Harry era quel ragazzo che aveva curato il ginocchio di
Caroline e le aveva comprato un gelato, non mi avrebbe usata solo per portarmi
a letto.
Decisi di andare in bagno a sciacquarmi la faccia per poi tornare da lui, non
avrei dovuto far entrare Tiffany nella mia testa.
Quando tornai in soggiorno per poco le gambe non cedettero, la vista cominciò
ad annebbiarsi e sentii un nodo alla gola che mi impediva di respirare: Tiffany
era in braccio ad Harry.
Velocemente raccattai le mie cose e scappai fuori, mio padre aveva ragione, non
avrei mai dovuto fidarmi di Harry.
Mi tolsi i tacchi per camminare più velocemente, ero lontana da casa ed era
tardi, ma non volevo rimanere in quella casa un minuto di più.
Quando entrambi i piedi furono liberi dalle scarpe ed io ero pronta a correre,
una mano mi bloccò.
«Claire non andare» sentii la sua voce
più roca del solito, sussultai a sentirlo così vicino e mi girai, non tentai
nemmeno di trattenere le lacrime «Ha detto che torni sempre da lei Harry, che
dopo esserti portato a letto una ragazza torni sempre da lei, è la verità?» la
voce tremava, iniziavo ad avere freddo a causa dei piedi nudi sull’erba umida e
del vento; si passò la mano tra i capelli nervoso e abbassò lo sguardo, scossi
la testa «Se volevi solo portarmi a letto per poi tornare da quella sgualdrina
allora puoi anche lasciarmi, non cadrò nella tua rete Harry e di certo non c’è
bisogno che tu mi tradisca. Lei è più bella di me, lei verrebbe a letto con te
senza che tu glielo debba chiedere, io sono vergine e non ho tatuaggi, non bevo
vodka come se fosse acqua e non mi metto gonne corte e magliette scollate. Va’
da lei» dissi alzando la voce.
Alzò lo sguardo e mi inchiodò con i suoi occhi smeraldini, il suo petto si
alzava e si abbassava velocemente, aprì la bocca un paio di volte prima di
paralare.
«Lei non è niente, vuoi la verità Claire? La verità è che io ero questo –
indicò la casa dietro di lui – ero quello che andava a queste feste e portava
ragazze a caso per portarsele a letto, ero quello che se una ragazza non voleva
venire a letto con me finiva per andare da Tiffany. Ma poi ho conosciuto te
Claire e a me non importa se sei vergine e non hai tatuaggi, se non bevi vodka
come se fosse acqua e non metti gonne corte e magliette scollate. Voglio te che
sei la ragazza più bella che io abbia mai visto, che non ha bisogno di tutto
questo per attirare l’attenzione. Ti prego non andartene, dammi una
possibilità, lei non è niente e non sarà mai niente» disse esasperato.
Lo guardai con le lacrime ancora fresche sulle guance, i suoi occhi non si
staccavano dai miei. Mi guardava in attesa di una risposta, il cuore batteva
forte mentre il freddo cominciava ad essere sempre più insistente, si avvicinò
e mi prese una mano cominciando ad accarezzarmi il dorso «Per favore Claire,
credimi, si è buttata sulle mie ginocchia, ho cercato di levarmela di dosso. Se
avessi voluto solo il sesso da te non sarei tornato in quel parco a cercarti
per giorni, ti avrei già lasciata» sussurrò.
Abbassai lo sguardo incapace di sostenere il suo e mi avvicinai appoggiando la
testa sul suo petto e stringendolo a me, mi mise una mano alla base della
schiena mentre con l’altra mi accarezzava i capelli lasciandomi di tanto in tanto
qualche bacio sulla testa.
«Non voglio lasciarti andare Harry» dissi stringendolo ancora di più, chiusi
gli occhi mentre altre lacrime cominciavano a scorrere sulle mie guance,
possibile che mi fossi affezionata così tanto ad un ragazzo nel giro di un
mese?
«Allora non farlo, perché io non voglio andare via».
Finalmente ho aggiornato! Perdonate tutta l’attesa ma sono stata al mare e non
ho avuto sinceramente molta voglia di stare al computer!
La scorsa shot era brevissima, questa è molto più
lunga e spero che vi piaccia, sinceramente a me piace (mi sembra strano dirlo)
quindi davvero spero vivamente che piaccia anche a voi tanto quanto piace a me!
Cercherò sicuramente di postare più velocemente le altre, ve lo prometto.
Grazie mille per le recensioni e per aver aggiunto la storia alle
seguite/preferite/ricordate, siete gentilissimi!
Come al solito vi lascio i miei contatti:
Facebook: Sil Efp
Twitter: ImSil__
Ask: Rupert__
E faccio pubblicità alla mia long “The Neighbor” e a quella di Ladyme
“Il me dit…”
Un bacio e alla prossima
Sil