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Autore: Svazzi    08/09/2014    3 recensioni
Raccolta di Shot ispirata a "30 Days"
Dalla seconda shot
Harry era davanti a me, i capelli appiccicati al viso, le guance arrossate per lo sforzo e le labbra semichiuse mentre cercava di riprendere fiato e mi guardava, mi guardava con quegli occhi magnetici e trasparenti, mi guardava facendomi sentire nuda e indifesa, mi guardava impedendomi di respirare regolarmente e impedendo al mio cuore di tornare al suo battito ideale e, in un attimo, le sue mani furono sulle mie guance e le sue labbra sulle mie. Tutto si fermò in quel momento, c’erano solo le sue labbra, delle quali sentivo il sapore per la prima volta, e le sue mani che infiammavano le mie guance.
Non c’era niente, c’era solo Harry, con il suo tocco delicato e il suo bacio al sapore di menta.
Interruppe il bacio facendomi sentire improvvisamente vuota, come se all'improvviso mi mancasse un organo o un arto, ma appoggiò la fronte sulla mia e i nostri occhi si fusero insieme creando un bellissimo miscuglio di azzurro e verde, rimase a guardarmi come se avesse davanti l’oggetto più prezioso che avesse mai visto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Claire'
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Mi guardai allo specchio per l’ennesima volta, non riuscivo a trovare nulla di adatto per quella serata.
Harry mi aveva invitato a questa festa a casa di un suo amico.
Non mi aveva ancora presentato nessuno dei suoi amici, diceva che la sua compagnia non faceva per me, ma dopo che i miei avevano scoperto che uscivamo insieme si era deciso a mostrarmi al mondo intero.
Mio padre non aveva preso per niente bene la notizia, avevo persino litigato con Harry, pensavo che sarebbe finita. Papà aveva visto Harry aspettarmi in giardino ed era scoppiato il putiferio, Harry aveva insultato mio padre e io non sapevo più cosa fare, non sapevo da che parte stare.
Harry aveva offeso mio padre e non riuscivo ad accettarlo,gli avevo chiesto di andarsene e mi ero chiusa in camera.
Sapevo che mi stava osservando perché avevo lasciato le tende aperte, piangevo sul letto senza riuscire a fermarmi, il giorno dopo si presentò a casa con delle orchidee e allora capii che non potevo lasciarlo andare.

Sbuffai trovando insulso anche quel vestito a fiori, volevo essere bella, avrei conosciuto tutti gli amici di Harry, non potevo fargli fare brutta figura.
 Tornai nell’armadio decisa a trovare qualcosa di decente da mettere e, alla fine optai per un tubino rosa pallido che faceva risaltare particolarmente i miei capelli rossi.
Avrei comunque sfigurato di fianco ad Harry. Uscivamo insieme da più di un mese, ma ogni volta era come vederlo per la prima volta. Non ero ancora riuscita ad abituarmi alla profondità dei suoi occhi, alle sue fossette, al suo ridicolo modo di vestire, ma più di tutto alla sua voce roca e profonda in grado di farmi andare in confusione anche solo con un  sussurro.
Sentii il campanello suonare, mi precipitai giù dalle scale e aprii la porta in un lampo. Il bello di aver detto ai miei genitori che uscivo con Harry era che potevo non inventarmi più nessuna scusa «Ciao Harry» dissi con il fiatone, avevo rischiato di rompermi una caviglia scendendo le scale così velocemente con i tacchi, seppur non troppo alti.
«Ciao Claire» mi diede un bacio all’angolo della bocca facendo accelerare ancora di più i battiti del mio cuore, mi sarebbe venuto un infarto un giorno di questi «Prendo la borsa e andiamo».

Il viaggio in macchina non era stato particolarmente lungo, ma era stato abbastanza imbarazzante a causa del silenzio.
Sapevo che Harry era turbato, aveva le sopracciglia aggrottate e si passava in continuazione la mano fra i capelli, disordinandoli ancora di più.
Scendemmo dalla macchina dopo aver parcheggiato, gli presi la mano stringendola appena per attirare la sua attenzione e i suoi occhi trasparenti si fermarono su di me.
 «È tutto a posto?» chiesi sorridendogli, lui annuii «Si, solo che è la prima volta che presento una ragazza al gruppo, o meglio, è la prima volta che presento una ragazza come la mia ragazza al gruppo».
Mi bloccai sul posto a quelle parole, la sua ragazza? È vero, uscivamo da più di un mese, ci comportavamo come qualsiasi coppia normale, ma nessuno aveva mai specificato che eravamo insieme e, nonostante lo desiderassi con tutto il cuore, avevo paura di chiedere ad Harry cosa eravamo esattamente, perché non sapevo se per lui era una cosa seria.
«C’è qualcosa che non va?» mi chiese preoccupato del mio improvviso cambio d’umore «Hai detto che sono la tua ragazza».
Lo vidi aprire la bocca in un espressione stupita, boccheggiò per qualche secondo cercando di trovare le parole giuste da dire, si grattò la nuca imbarazzato e inizio a balbettare «Solo … solo se tu lo vuoi ecco, io non …non intendevo metterti in imbarazzo, è solo che ecco …» scossi la testa e lo zittii con un bacio, le sue labbra erano leggermente screpolate, ma avevano sempre lo stesso sapore di menta e facevano svolazzare le farfalle nello stomaco.
«Mi piace sentirtelo dire» gli sorrisi accarezzando i ricci alla base del collo, mi lasciò un tenero bacio sulla fronte e mi strinse a lui, come se potessi svanire da un momento all’altro.
«Andiamo, ci stanno aspettando dentro» disse prima di darmi un altro bacio e prendendomi di nuovo la mano.

La casa non era particolarmente affollata, mi aspettavo una festa in grande stile, invece c’erano solo una decina di persone.
Il proprietario si chiamava Niall ed era un ragazzo irlandese particolarmente socievole e rumoroso «Dove l’hai trovata Harry? Sembra uscita da un cartone animato della Disney» disse girandomi intorno e osservandomi con una birra in mano.
Ero leggermente a disagio, Harry lo guardava male mentre il biondo non faceva altro che osservarmi come se fossi una bestia allo zoo.
«Niall, hai finito?» disse scocciato il mio ragazzo, al solo pensiero di chiamarlo mio mi venne un brivido.
«Scusa amico, ma è davvero diversa da tutte le ragazze che ci hai portato, e hai detto che è la tua ragazza? – si girò verso di me – ti ha per caso pagata? Sai è da una vita che gli diciamo di trovarsi una brava ragazza e lui non fa altro che presentarci delle sgualdrine» Harry mi prese la mano spazientito e mi tirò verso di lui mettendomi poi un braccio intorno al fianco «Non ho pagato nessuno Niall, ora chiudi quella bocciaccia per favore» disse stringendomi ancora di più a sé.
Immaginavo che Harry avesse avuto parecchie ragazze, non mi stupiva, era bellissimo e sicuramente sapeva farci con le donne, ma ero rimasta comunque un po’ infastidita dal commento dell’irlandese. Quante ragazze aveva portato Harry ai suoi amici?
«Niall mi hai chiamata sgualdrina per caso?» una ragazza bionda si avvicinò e si sedette sul divano.
Era una bella ragazza, ma era eccessivamente volgare: indossava una camicetta bianca, mezza trasparente e scollata rivelando un davanzale niente male, la gonna corta metteva in evidenza le gambe magre, i capelli le ricadevano lunghi sulle spalle e aveva degli enormi occhi castani.
«Tiffany, Niall non ha tutti i torti» disse Louis, quello che Harry mi aveva presentato come suo coinquilino, sedendosi di fianco a lei.
La ragazza alzò le spalle per niente infastidita dai commenti dei ragazzi intorno a lei «Mi piace farmi guardare e farmi toccare, madre natura  mi ha dato un bel corpo, non voglio tenerlo tutto per me» rispose ammiccando ai ragazzi presenti e soffermando poi il suo sguardo su di me «Vieni Christine …»
«Claire, si chiama Claire» la interruppe Harry «Giusto, Claire, vieni con me andiamo a prendere da bere e lasciamo gli uomini alle loro chiacchiere» disse alzandosi dal divano.
Sentii la presa di Harry farsi più insistente sul mio fianco «Ci sono Jess e Amy, perché non vai da loro Tiffany? Claire non va da nessuna parte» la bionda sorrise, quel sorriso mi fece venire i brividi «Non le farò nulla Harry, stai tranquillo, le farò conoscere le altre ragazze mentre voi uomini potete parlare di calcio e tutto quello che volete».
Ci fu uno scambio di sguardi che non riuscii a capire prima che Harry mollasse la presa su di me, mi diede un bacio sulla tempia «Sta’ attenta» sussurrò prima che Tiffany mi prendesse la mano e mi trascinasse in cucina con lei.

«Come hai conosciuto Harry?»  mi chiese dopo l’ennesimo sorso di vodka, io avevo in mano una birra ancora completamente piena «Al parco, era lì a studiare mentre io badavo alla mia sorellina» annuì e bevve un altro sorso dal suo bicchiere.
Mi sembrava abbastanza innocua come ragazza, ma non riuscivo a togliermi dalla testa gli sguardi che si era scambiata con Harry e, soprattutto, mi chiedevo se quella era una delle ragazze che Harry aveva fatto conoscere al gruppo.
Quando Niall aveva dato della sgualdrina ad ogni ragazza che Harry aveva portato, lei si era sentita chiamata in causa, perché? Che rapporto c’era tra lei e Harry?
«Da quanto uscite insieme?» mi chiese risvegliandomi dai miei pensieri «Poco più di un mese» risposi sorseggiando per la prima volta quella sera la birra che avevo in mano, volevo zittire il mio cervello.
«Oh, siete già andati a letto insieme?» mi chiese con naturalezza come se mi avesse chiesto la mia età «Scusa? » sgranai gli occhi stupita dall’invadenza della domanda «Ti ho fatto una semplice domanda. Harry si stancherà di te Christine»
« Mi chiamo Claire! » alzò gli occhi al cielo «Claire, si stancherà di te, e sai chi ci sarà dopo? Ci sarò io, come sempre. Ci ha fatto conoscere tante ragazze, se l’è portate a letto, beh non tutte, qualcuna l’ha mollata prima, e poi veniva da me per soddisfare le sue voglie. Sei solo una delle tante» finì di bere dal suo bicchiere e uscì dalla cucina lasciandomi da sola con il cuore spezzato e gli occhi che pungevano.
Mi appoggiai al bancone sperando di non cadere, Harry non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere, Harry era quel ragazzo che aveva curato il ginocchio di Caroline e le aveva comprato un gelato, non mi avrebbe usata solo per portarmi a letto.
Decisi di andare in bagno a sciacquarmi la faccia per poi tornare da lui, non avrei dovuto far entrare Tiffany nella mia testa.
Quando tornai in soggiorno per poco le gambe non cedettero, la vista cominciò ad annebbiarsi e sentii un nodo alla gola che mi impediva di respirare: Tiffany era in braccio ad Harry.
Velocemente raccattai le mie cose e scappai fuori, mio padre aveva ragione, non avrei mai dovuto fidarmi di Harry.
Mi tolsi i tacchi per camminare più velocemente, ero lontana da casa ed era tardi, ma non volevo rimanere in quella casa un minuto di più.
Quando entrambi i piedi furono liberi dalle scarpe ed io ero pronta a correre, una mano mi bloccò.
 «Claire non andare» sentii la sua voce più roca del solito, sussultai a sentirlo così vicino e mi girai, non tentai nemmeno di trattenere le lacrime «Ha detto che torni sempre da lei Harry, che dopo esserti portato a letto una ragazza torni sempre da lei, è la verità?» la voce tremava, iniziavo ad avere freddo a causa dei piedi nudi sull’erba umida e del vento; si passò la mano tra i capelli nervoso e abbassò lo sguardo, scossi la testa «Se volevi solo portarmi a letto per poi tornare da quella sgualdrina allora puoi anche lasciarmi, non cadrò nella tua rete Harry e di certo non c’è bisogno che tu mi tradisca. Lei è più bella di me, lei verrebbe a letto con te senza che tu glielo debba chiedere, io sono vergine e non ho tatuaggi, non bevo vodka come se fosse acqua e non mi metto gonne corte e magliette scollate. Va’ da lei» dissi alzando la voce.
Alzò lo sguardo e mi inchiodò con i suoi occhi smeraldini, il suo petto si alzava e si abbassava velocemente, aprì la bocca un paio di volte prima di paralare.
«Lei non è niente, vuoi la verità Claire? La verità è che io ero questo – indicò la casa dietro di lui – ero quello che andava a queste feste e portava ragazze a caso per portarsele a letto, ero quello che se una ragazza non voleva venire a letto con me finiva per andare da Tiffany. Ma poi ho conosciuto te Claire e a me non importa se sei vergine e non hai tatuaggi, se non bevi vodka come se fosse acqua e non metti gonne corte e magliette scollate. Voglio te che sei la ragazza più bella che io abbia mai visto, che non ha bisogno di tutto questo per attirare l’attenzione. Ti prego non andartene,  dammi una possibilità, lei non è niente e non sarà mai niente» disse esasperato.
Lo guardai con le lacrime ancora fresche sulle guance, i suoi occhi non si staccavano dai miei. Mi guardava in attesa di una risposta, il cuore batteva forte mentre il freddo cominciava ad essere sempre più insistente, si avvicinò e mi prese una mano cominciando ad accarezzarmi il dorso «Per favore Claire, credimi, si è buttata sulle mie ginocchia, ho cercato di levarmela di dosso. Se avessi voluto solo il sesso da te non sarei tornato in quel parco a cercarti per giorni, ti avrei già lasciata» sussurrò.
Abbassai lo sguardo incapace di sostenere il suo e mi avvicinai appoggiando la testa sul suo petto e stringendolo a me, mi mise una mano alla base della schiena mentre con l’altra mi accarezzava i capelli lasciandomi di tanto in tanto qualche bacio sulla testa.
«Non voglio lasciarti andare Harry» dissi stringendolo ancora di più, chiusi gli occhi mentre altre lacrime cominciavano a scorrere sulle mie guance, possibile che mi fossi affezionata così tanto ad un ragazzo nel giro di un mese?
«Allora non farlo, perché io non voglio andare via».


Finalmente ho aggiornato! Perdonate tutta l’attesa ma sono stata al mare e non ho avuto sinceramente molta voglia di stare al computer!
La scorsa shot era brevissima, questa è molto più lunga e spero che vi piaccia, sinceramente a me piace (mi sembra strano dirlo) quindi davvero spero vivamente che piaccia anche a voi tanto quanto piace a me!
Cercherò sicuramente di postare più velocemente le altre, ve lo prometto.
Grazie mille per le recensioni e per aver aggiunto la storia alle seguite/preferite/ricordate, siete gentilissimi!

Come al solito vi lascio i miei contatti:
Facebook:
 Sil Efp
Twitter: ImSil__
Ask: Rupert__

E faccio pubblicità alla mia long  “The Neighbor e a quella di   Ladyme   “Il me dit…
Un bacio e alla prossima
Sil

 

   
 
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