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Autore: Hilarie Winfort    09/09/2014    1 recensioni
Non riusciva a spiegarsi il senso di oppressione che sentiva all'altezza del petto, sapeva solo che non significava nulla di buono.
Continuò a camminare a passo lento, sperando di non dare troppo nell'occhio ma in cuor suo sapeva che avrebbe dovuto affrontarli.
Improvvisamente una mano si strinse sul suo gomito facendola sussultare.
Si voltò, preparandosi a colpire.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Violet guardava nel vuoto, stringendo spasmodicamente le dita sulla ringhiera di marmo.
Aveva sempre avuto una paura folle del vuoto.
Irrazionale, a detta di Madame Boudler che aveva sempre insistito perché facesse gli allenamenti per superare la paura.
Sapeva che molti altri come lei, affrontavano i nemici riuscendo addirittura a saltare da un palazzo all'altro ma lei
non voleva spingersi così oltre, non era certa delle sue capacità, anche se Madame Boudler le ripeteva in continuazione
che -quelli come loro- riuscivano a fare qualunque cosa.
"Dobbiamo sbrigarci" la voce di Adam attorno a lei la distolse dai suoi pensieri.
Si allontanò dal parapetto, decretando di aver indugiato anche troppo a quell'altezza.
"Grazie per la delucidazione, Sherlock Holmes" rispose Violet con un'occhiataccia.
Adam stava camminando nervosamente avanti e indietro per il tetto del palazzo.
"Doveva essere qui..." borbottò con una smorfia.
Violet lo fissò con aria interrogativa.
Dopo qualche altra imprecazione, il ragazzo riemerse dall'oscurità con un borsone nero.
"E quello?"
Il ragazzo la guardò, spazientito.
"Credevi che fossi venuto qua senza armi?"
Caroline alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi a lui.
Il ragazzo continuava a frugare nervosamente dentro la borsa, alla ricerca di qualcosa che forse avrebbe significato uscire vivi da quel pasticcio.
Ne tirò fuori uno strano marchingegno, sembrava quasi una penna ma Violet sapeva che doveva essere un'arma o qualcosa del genere.
Rimase in attesa di cogliere un qualsiasi dettaglio.
Adam prese a esaminare a fondo lo strano oggetto, poi il suo sguardo si illuminò appena.
Adam prese a esaminare a fondo lo strano oggetto, poi il suo sguardo si illuminò appena.
"E' una delle cose che mi piace di più di questo lavoro" disse prima che l'oggetto prendesse forma, trasformandosi in una penna
molto lunga da cui spuntavano strani arnesi di metallo.
"Che affare è?" chiese Violet, avvicinandosi incuriosita.
Adam si aprì in un largo sorriso. "Quello che ci permetterà di uscire vivi da cui stasera".
Successe tutto in un attimo, Violet distinse appena quello che stava succedendo.
Sentii il fracasso della porta che veniva forzata, poi successe tutto così rapidamente che Violet quasi non se ne accorse.
Adam la afferrò per le spalle, poi Violet avvertì il rumore strascicante di una corda che veniva tirata... poi il vuoto.
Adam la stringeva forte tra le sue braccia, mentre la trascinava con sé reggendosi in equilibrio su un filo sottilissimo.
Violet capì che si trattava dell'aggeggio strano, che fino a un attimo prima somigliava a una penna.
Con il cuore in gola si strinse ad Adam, trattenendo un urlo.
Guardandosi intorno capì che la strana arma di Adam, aveva la funzione di creare un collegamento tra le estremità dei sue palazzi.
All'improvviso Adam lasciò la presa.
Violet urlò, cercando disperatamente di mantenersi in equilibrio.
Adam sorrise, poi sussurrò:” Tranquilla, non puoi cadere"
Violet lo fissò disperata.
"Guarda meglio"
Si concentrò sul filo sottilissimo su cui erano appoggiati, poi si rese conto di non averlo guardato bene la prima volta.
Violet, infatti, non stava pendendo nel vuoto, bensì i suoi piedi erano poggiati su una lastra invisibile.
Guardò Adam, sconvolta.
"Ci sono un sacco di cose che non sai sul nostro mondo"
La ragazza sapeva che Adam aveva ragione, e si chiese se non fosse una magia, ma non c'era tempo per indugiare sui suoi pensieri.
Adam le prese la mano, cominciando a correre verso l'altro palazzo.

 

  
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