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Autore: Nidham    09/09/2014    2 recensioni
Breve elucubrazione della mia ladra nel momento piu' triste del videogioco, quando una scelta porta a tragiche conseguenze. Fatemi conoscere il vostro parere, visto che è anche il mio primo tentativo^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sembrerebbe semplice” borbottò Oghren, tormentandosi i baffi. “Se non pensiamo al piccolissimo dettaglio di un demone infilato a forza nel corpo dell'elfetta.”

“Non sarebbe il primo caso di possessione” provò a tranquillizzarlo il diretto interessato. “Ricordi Connor? Ora sta meglio di prima e un giorno potrà raccontare la sua avventura per far colpo sulle ragazze.”

“Ma Connor ha il dono!”

“E io ho la pellaccia dura” alzò la mano, per interrompere ulteriori obiezioni. “E' inutile discuterne. Non solo quello di Morrigan mi sembra un ottimo piano, migliore di qualsiasi altro avessi immaginato, ma è anche la nostra unica possibilità, quindi la coglierò, con o senza il vostro appoggio.”

“A me preoccupa un po' la questione del lyrium” intervenne Alistair, incredibilmente pratico. “Dove ne troverai tanto?”

“Bah, per immergerci quest'elfo rachitico ne basteranno poche gocce” sbottò il nano, per niente soddisfatto di veder condotto al patibolo un altro amico, nonostante le loro patetiche rassicurazioni. “Ovviamente non ci scordiamo che il contatto con quel veleno gli procurerà diversi problemi, anche se dubito possa diventare più demente di così.”

Nessuno parve sentirlo, o nessuno volle dargli ascolto, così si ritirò imbronciato vicino al camino, maledicendosi tra sé per aver avuto la folle idea di andare a recuperare Zevran dal fondo di un bicchiere per portarlo ad affogare in una pozza di Lyrium.

“Ci sto pensando da quando ho avuto l'idea” confessò Morrigan. “Andare dai nani è escluso, impiegheremmo tempo che non abbiamo e ci esporremmo troppo. Dovrò utilizzare le mie scorte, che per fortuna comprendono anche un po' di lyrium rosso molto potente, ma dovrò modificare l'incantesimo, magari iniettando direttamente il liquido nel corpo di Zevran, per ottenere lo stesso risultato con minor sforzo, per così dire.”

“Non sarà ancora più rischioso?” il custode si trattenne dal pronunciare la prima parola che gli era venuta alle labbra: sicuramente sarebbe stato doloroso, non c'era da dubitarne, ma era anche ovvio che Zevran se ne infischiasse di se stesso, del suo corpo, della sua sanità mentale, teso com'era verso un unico obiettivo, per il quale Alistair non poteva evitare di chiedersi se avrebbe saputo mostrare tanto coraggio.

“Sono l'unico che possa farlo” quasi gli avesse letto nella mente, l'elfo ignorò la domanda formulata a parole, per rispondere a quella inespressa. “Vorresti essere tu a salvarla, ne sono consapevole, magari ne avresti anche maggior diritto, ma io non ho obblighi che mi impongano di rimanere in salute e abbastanza lucido da far credere al popolo di poter essere il loro re. Grazie ai Corvi, non ho mai intrecciato legami né personali, né politici, né commerciali. Voi siete stati i primi a concedermi fiducia e sarete gli unici a dispiacervi un po' per me, se le cose andassero male.”

“Quando” sentenziò Oghren.

“Come?”

“Quando le cose andranno male. Non esistono altre possibilità, neppure se sopravvivessi al demone, all'Oblio o a qualsiasi diavoleria tu possa affrontare lì dentro per salvare Eilin. Una volta che il lyrium sarà nel tuo corpo, anche ammesso che tu sopravviva, sarai come quel giovanotto che abbiamo incontrato nella nostra avventura, quello strano nano giovale e completamente ritardato...”

“Sandal” suggerì Alistair.

“Esatto, sarai una versione appena più alta e parecchio meno simpatica di lui.”

Zevran iniziò a chiedersi se non avesse sbagliato, cercando di rasserenarli, forse avrebbe dovuto dirgli subito che non c'era alcuna possibilità di ritorno, forse avrebbe semplicemente dovuto ammettere che era conscio di poter solo morire, magari tralasciando il piccolo dettaglio sul destino riservato alla sua anima, così avrebbero smesso di preoccuparsi per dettagli insignificanti.

Ad ogni secondo che passava, le loro possibilità diminuivano; per quanto ne sapeva, Eilin adesso si era resa conto che la stavano veramente cercando, che l'avevano quasi raggiunta, ma questo significava che era anche divenuta consapevole di quanto stessero rischiando per salvarla, il che l'avrebbe portata a volerli difendere, magari accelerando il processo di distruzione della sua anima, pur di non metterli ulteriormente in pericolo.

L'avrebbe fatta soffrire, in qualsiasi luogo fosse finita una volta liberata dalla prigione dell'arcidemone; l'avrebbe condannata ad un'eternità malinconica, usurata dai sensi di colpa, perché non sarebbe stata tanto logica da convincersi di aver solo agito per il meglio, chiamandoli a sé. Una persona come Eilin non avrebbe mai accettato di avergli concesso il dono più grande che si potesse immaginare, permettendogli di andare in suo soccorso, di fare finalmente ciò che non aveva potuto quando l'aveva guardata sacrificarsi per lui, per il suo compagno, per i suoi amici, per una folla indistinta di estranei che l'avevano già dimenticata. Allora non aveva potuto prendere il suo posto, non era un Custode e non poteva diventarlo, aveva dovuto mostrarsi coraggioso e lasciarla andare; ma adesso toccava a lui scegliere e essere egoista, toccava a lui sacrificarsi, se di sacrificio si poteva parlare, e non per una massa di volti sconosciuti, ma per guardare un'ultima volta l'unico volto che avesse mai conquistato il suo cuore. Avrebbe voluto mettersi a gridare, pur di convincere i suoi benintenzionati compagni a sbrigarsi, a lasciar lavorare a maga, a soffocarlo con il lyrium e infilargli dentro a forza qualsiasi spirito schifoso avesse riposto alla loro invocazione, tutto, pur di andare da lei.

“Tu, Alistair, potresti ordinare ai maghi o ai Templari di consegnarti il lyrium in loro possesso” Oghren stava continuando a cercare soluzioni meno drastiche e Zevran si rese conto di aver perso buona parte del suo affannarsi. “Sei il re, non possono rifiutartelo.”

“Ma possono fare domande, alle quali non vorremmo rispondere” Morrigan era giustamente lapidaria, su quel punto. “Non ho intenzione di finire in mano ai Templari, nano. Se volete coinvolgere in qualsiasi modo le... autorità, dovrete rivolgervi a Wynne per il vostro incantesimo.”

“Cercavo solo...”

“Lo so, nano” Zevran si sentiva commosso, nonostante tutto, che qualcuno potesse preoccuparsi tanto per lui. L'unica famiglia che avesse mai avuto l'aveva torturato per puro divertimento, anche se la scusa ufficiale era sempre stata testare la sua resistenza al dolore, mentre adesso esistevano persone che volevano difenderlo, proteggerlo, prendersi cura di lui. “Grazie.”

Lo disse con il tono burbero e un po' strafottente che non avrebbe messo in imbarazzo l'amico, costringendolo ad ammissioni non volute di affetto, ma Oghren si schernì ugualmente, arrossendo appena sotto la barba.

“Non lo dico per te, ma per noi. A chi toccherà badarti, alla fine?”

“Oghren, io non tornenò da questo viaggio” ecco, l'aveva confessato. “Ma intendo comunque compierlo e spero che mi aiuterete a portarlo a termine con successo, perché sono pronto a morire, ma non a fallire.”

Il silenzio che seguì durò solo qualche istante, ma parve a tutti un'eternità.

A sorpresa, il primo a romperlo fu Alistair, che stava dimostrando un sangue freddo e un senso pratico inusitati, forse perché, al di là di tutto, comprendeva il desiderio spasmodico dell'elfo di mettersi all'opera, o forse perché non riusciva a tollerare per molto il pensiero di doversi nuovamente fare da parte e guardar morire un altro al suo posto.

“Non possiamo lasciar trapelare questa storia fuori dalle mura della capanna di Flemeth” disse piano. “E comunque, anche ricorrendo al mio titolo, non otterrei altro che inimicarmi il Circolo e i Templari, mettendomi in una posizione molto rischiosa quando ancora non ho consolidato il mio potere. Non posso fare nulla, mi dispiace Zevran.”

“Non dirlo, le tue obiezioni sono sensate. Tanto più che, se qualcuno subodorasse il nostro piano, ci impedirebbero sicuramente di realizzarlo. Il rischio che corriamo non riguarda me soltanto e neppure voi; potenzialmente potremmo scatenare qualcosa di terribilmente potente e per nulla benevolo.”

“Faremo in modo di impedirlo” Alistair fu categorico a quel proposito. “Non permetterò che la salvezza di Eilin avvenga a prezzo di rovinare ciò per cui ha lottato, non sarebbe un buon modo per onorare la sua memoria. Voglio proteggerla come e più di voi, ma devo proteggere anche altri, quindi, onestà per onestà, vi confesserò questo: io ero suo marito, ero l'altro custode che avrebbe potuto affrontare l'arcidemone e dovrei essere io, adesso, ad andare da lei, a qualsiasi costo. Vorrei farlo e odio non poterlo fare, ma ho un dovere da compiere, al di là dei miei desideri, e dovrò essere nuovamente vigliacco e continuare a vivere, mentre Zevran farà la parte dell'eroe e, come un cavaliere dalla scintillante armatura, andrà a salvarla dal drago.”

“Alistair...”

“No, ascoltami” fissò negli occhi i suoi compagni, con una calma feroce che non gli apparteneva. “Non voglio perdermi in stupide recriminazioni. Anche tu l'amavi e so che hai il mio stesso diritto di andare a salvarla, mentre io rimarrò qui a compiere ciò che mi è stato imposto. Ma proprio per questo, ti dico che, se l'incantesimo fallisse, se il demone rischiasse di liberarsi o si presentasse qualsiasi altro rischio per il popolo del Ferelden, io farò qualsiasi cosa in mio potere per impedirlo, anche uccidere il tuo corpo e impedirti di raggiungerla, rendendo vano il tuo sacrificio e condannando me stesso alla dannazione eterna, in questa e in qualsiasi altra vita. Perché se è un re ciò che devo essere, mi comporterò come tale in ogni mio gesto e in ogni pensiero, al di là del mio cuore e del mio volere.”


Ma perché ho perso totalmente la capacità di sintesi?! Inizio il capitolo, pensando di giungere ad un determinato evento e poi i personaggi vogliono dire la loro -_- Beh, spero non vi stiate annoiando troppo ^_^ Coraggio, la fine è comunque vicina!!!
  
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