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Autore: Harryette    09/09/2014    5 recensioni
Ti avvicini a me, sei convinto che sto dormendo e quasi quasi me ne convinco anche io, e sento il tuo respiro vicino al mio orecchio. Sento l’odore acre di qualche sigaretta e il tuo indistinguibile profumo e allora non ce l’ho più, la paura, lo sai?
‘Che tanto lo so che ritorni.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Mentre sfiorisci.'
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A PROVA DI FUOCO.

 

Entri sbattendo la porta, come sempre, e io sobbalzo perché- diamine, Louis- potresti fare meno casino.
Il tuo profumo è sempre lo stesso, il rumore dei tuoi passi scandisce lo scorrere dei secondi e riconosco l’odore di microfibra della tua felpa nuova. ‘Che manco mi piace, ma per te posso farla un’eccezione.
Sfili le scarpe, ti sento imprecare a bassissima voce perché un laccio non ne vuole sapere di sciogliersi, le lanci da qualche parte imprecisa della stanza e, in quel preciso istante, ci metterei la mano sul fuoco, ti passi una mano fra i capelli chiari.
Il punto è che ti conosco così bene che rabbrividisco quasi da sola, ‘che lo so perfettamente che non esiste nessuno che ti capisce come ti capisco io.
Sfili anche il jeans, che a quanto pare era davvero troppo stretto, e ti sento cercare freneticamente il pigiama sotto al guanciale perché- merda- sei stanchissimo davvero.
Anche se sono di spalle e fingo di dormire, e anche se ho gli occhi (quasi) chiusi, io so benissimo perfino a cosa stai pensando. La domestica ha messo su le coperte verde chiaro, quelle che detesti ed hai sempre detestato, e- ci metterei la mano sul fuoco anche questa volta- la stai mentalmente maledicendo.
La cosa che, più di tutte quante le altre, mi fa ancora più paura è che ti amo così tanto che rabbrividisco e basta, ‘che so anche che nessuno ti ama come ti amo io.
Il problema è che la cosa è reciproca e, credimi, non esiste giorno in cui ti guardi e non pensi ‘’ma che cazzo sto facendo’’.
E anche se arrotoli le maglie sempre allo stesso modo, e anche se le tue imprecazioni raramente (quasi mai) cambiano, e anche se il tuo profumo è (e sarà, ne sono certa) sempre lo stesso, sei sempre anche Louis Tomlinson e io sono sempre e solo io.
‘Che, posso anche far finta di non ricordarmene, ma litighiamo trenta volte al giorno (forse anche di più) e l’ultima volta è stata tre ore fa. ‘’Io esco’’ hai urlato, e so che di solito scappi ma come faccio a farci l’abitudine?
Eh, Louis?
Io le cose le affronto di petto, le discussioni le prendo per le orecchie e gli occhi li guardo in faccia, ma tu?
E se poi, metti caso, che te ne vai e non ritorni più?
Non ci pensi mai che potrei avere paura? Che potrebbe spaventarmi l’ipotesi di un giorno dove non ci siamo io e te insieme?
Ti avvicini a me, sei convinto che sto dormendo e quasi quasi me ne convinco anche io, e sento il tuo respiro vicino al mio orecchio. Sento l’odore acre di qualche sigaretta e il tuo indistinguibile profumo e allora non ce l’ho più, la paura, lo sai?
‘Che tanto lo so che ritorni.
Non dici niente (manco sarebbe da te), ma sento la tua mano avvolgere gelida la mia e stringerla fino a scaldarla. Sento la tua energia vitale scorrere nelle mie vene, e allora- a ‘sto punto- davvero non mi importa se arriverà un giorno in cui non tornerai più.
Perché, veramente, nessuno mi salva nel modo in cui mi salvi ma un grazie ti basterebbe?
‘Che tanto lo so, l’ho letto su Tumblr sessanta minuti e mezzo fa, che quella canzone l’hai scritta te. E ‘che tanto so anche che me l’hai dedicata, e so anche che siamo a prova di fuoco.
Fidati che lo so, Louis, lo so fin troppo bene.
Sei fuoco che consuma e riaccende.


  
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