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Autore: Kafeth    28/09/2008    0 recensioni
Una vita che sapeva di eternità è dura da lasciare. La paura di morire, di cosa ci sta dopo la morte, è grande. Ma quando la paura diventa terrore, spesso si fanno cose che non si vorrebbero. (la mia prima fanfic, spero gradiate :) )
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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BAM!
Il portone della sala del trono sbattè violentemente. Il ragazzo oramai grondava sangue e le sue spade ne erano lorde, ma lo fissava con la stessa ira di 15 anni prima.
Erano tutti li a difenderlo, non avrebbero mai e poi mai lasciato passare quel pazzo. Chiunque di fronte a tutti loro sarebbe fuggito, ma lui non si sarebbe arreso fino a che non fosse morto per mano dei suoi nemici,
Si lanciò contro di loro. Lo scontro con le guardie non lo aveva stancato, non lo aveva fermato, nè lo aveva placato.
Il primo a cadere fu Ferio, troppo incauto e abbastanza folle da affrontarlo da solo. Non ebbe nemmeno il tempo di difendersi che fu  colpito con una tale rapidità da non capire dove fosse stato ferito. Vide solo uno schizzo di sangue in più sulla faccia del suo nemico.
Un enorme raggio sfondò il muro all'altezza dell'uomo, ma incredibilmente riuscì a evitarlo: nemmeno il Cannone Laguna lo aveva colpito. Schegge dal muro partirono in ogni direzione con un boato terrificante. Lo spostamento d'aria sollevò il tappeto, che si avvolse attorno a una colonna, svolazzando.
Il tetto cedette in quel punto, crollando rovinosamente al suolo, ma lui riapparve lo stesso.
Con un rapido scatto si era portato subito avanti alla linea di fuoco della NSX, ma non evitò un grosso pezzo del soffitto che lo fece piegare dal dolore, e lo strascico del suo vestito candido si sporcò, essendo stato pestato. Lantis gli si pose davanti, mentre le creature di Ascot lo circondavano. Sierra ora gli era dietro.
Una parola del guerriero e le creature di Ascot sparirono. Il mago rimase sconcertato quando vide Lantis e Sierra affrontarlo da solo: si era del tutto scordato di non potere nulla contro di lui.
Una svista, un momento di troppo altruismo, ma Sierra aveva abbassato la guardia per prestare attenzione a un taglio sul braccio di Lantis e lui se ne accorse, e la trafisse con un solo colpo.Avrebbe raggiunto sua sorella.
Lantis si lanciò all'assalto del guerriero, ma il nemico aveva rapidamente portato l'altra spada appena sotto la sua, ma senza evitare che venisse colpito al volto sulla guancia. La punta era ancora nella carne quando si alzò e con un ruggito di rabbia ingaggiò una battaglia violentissima con Lantis, che nonostante la sua enorme destrezza venne colpito da un attacco davvero troppo al di là della sua difesa. La lama penetrò nella gamba, e il dolore fortissimo non gli concesse di rendersi conto che l'altra spada, salendo violentemente,lo avrebbe colpito al volto. Un istante e Lantis era schiena a terra immobile.
Era rimasto Ascot, e poi avrebbe raggiunto il suo obiettivo.
Continuò la sua corsa, uccidendo l'evocatore con un deciso colpo sul visto a scendere, e Ascot cadde violentemente al suolo.
L'uomo guardò quel ragazzino, e poi gli rivolse una voce roca e ansimante:
"finalmente, MUORI!" Un tonfo sordo, la lama che penetrava tra le vesti di Clef e che si conficcava nel legno della sedia e...

"Oddio no!"
Marina stava piangendo con le lenzuola tra i denti quando si rese conto di stare solo sognando. Scattò seduta sul letto e ripensò a tutto. "No," Pensò, " era solo un sogno...". Poi ripensò a Luce, ai suoi sogni su Debonair e su Nova, e si convinse che il giorno dopo avrebbe chiamato le altre ragazze per parlarne.

"No Ferio!!"
Anemone strillò con quanto fiato aveva tanto da far svegliare sua sorella e tutta la casa. piangendo come una una bambina... rendendosi conto solo dopo l'arrivo di sua sorella che stava solo sognando. L'ammasso di coperte ricadde al suolo aggrovigliato da una miriade di movimenti bruschi guidati da un sonno violento.

"Lantis, Presea no!!"
Luce si alzò di scatto da sotto le coperte. Si rese conto di aver bagnato il pavimento con le lacrime e lo stesso cuscino non era in condizioni migliori. Urlando aveva fatto accorrere i suoi fratelli da lei, che cercarono di consolarla.
"Ancora incubi, come l'ultima volta...vabbè,  domani si vedrà" pensò, mentre il
brusio dei ragazzi riempiva il vuoto della stanza.


L'indomani decisero di rivedersi alla Tokyo Tower, dopo che per telefono avevano parlato della nottata: avevano capito di aver fatto lo stesso sogno. Speravano che tornando li sarebbe riaccaduto ciò che era stato 2 anni prima a avrebbero cercato di capirci qualcosa
Già, 2 anni prima...
Oramai avevano tutte 16 anni, ma non si erano scordate di quanto era successo tempo fa... ne dei loro amori lasciati a Sephiro.
Ne avevano parlato tra di loro, e conoscevano ogni singolo aneddoto sia dell'infatuazione di Marina per Clef che dell'amore tra Anemone e Ferio e tra Luce e Lantis.
"È strano, come se qualcuno ci volesse dire qualcosa" Osservò Anemone, "ma qualsiasi cosa significhi, non mi piace per niente."
Luce era agitata: immaginava cosa potesse significare un altro sogno su Sephiro, ma stavolta era peggio dell'ultima volta.
Marina, evidentemente più scossa di tutte, non tratteneva le lacrime. Luce cercava di consolarla con parole e carezze.
All'improvviso, il fascio di luce apparve, e le ragazze si ritrovarono all'improvviso davanti Clef.

"Eccovi finalmente!"

"Clef sei vivo!" strillò Marina che si gettò sul mago abbracciandolo senza pensarci 2 volte appena realizzò di essere tornata. Le altre due, invece rimasero a guardarsi intorno.
"Si ok Marina ma così mi strozzi..." Disse Clef, che dopo essersi liberato dall'abbraccio, senza scomporsi iniziò: "L'incubo che avete fatto era un mio incantesimo. So che non è stato divertente ma era l'unico modo di riportarvi qui. Ci serve il vostro aiuto, ancora per la salvezza di Sephiro."
"Dicci Clef , di che si tratta?" Rispose Luce.br> "Ieri sera da Autozam abbiamo ricevuto un messaggio che ci informava di un robot da combattimento che si sta dirigendo qui sfuggito ai controlli del pianeta, molto ben armato. Pare che il suo controllore, un certo Namok, secondo alcuni suoi appunti privati, voglia attaccare Sephiro per continuare l'opera di Aquila. Ci hanno descritto questo tale come un uomo di circa 20 anni , albino, con una sorta di usbergo completamente bianco e un vestito uguale, armato di 2 spade. Ci hanno detto ancora che contro questo invasato invieranno la NSX capitanata dal nuovo comandante, Geo.
" Un folle che mette a repentaglio le nostre vite per il suo piacere personale..." commentò sottovoce Marina... digrnignando i denti
"Calma Marina, abbatteremo anche questa nuova minaccia" disse Anemone, mentre le si avvicinava
"Non ti smentisci mai vero Anemone?"
La ragazza si girò
Ferio la stava guardando appoggiata al muro in fondo alla sala.
"Ferio..."
"Bentornata brontolona. Ci sei mancata."
Gli corse incontro in un grande abbraccio intriso di lacrime.
"E dai! non fare così, in fondo sono solo 2 anni !" e la abbracciò a sua volta.
"Le vostre stanze sono le stesse dell'ultima volta. Una volta che le avrete raggiunte, troverete i vostri guanti e in essi tutti i poteri magici e i vestiti" Aggiunse Clef, sedendosi.
Sul suo viso apparve una espressione di rabbia.




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Salve. Avevo molta voglia di scrivere una fanfic sul mio manga preferito così ho deciso di iscrivermi al sito e di pubblicare questo mio lavoro. È stato soggetto a molti rimaneggiamenti poichè, tra errori e modifiche, ho voluto rendere l'intreccio più lungo. Spero che non sia un lavoro penoso, anche perchè è destinata a continuare per molto, ed essendo la mia prima fanfic, peffavove siate clementi!
  
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