Una vita che sapeva di eternità è dura da lasciare.
La paura di morire, di cosa ci sta dopo la morte, è grande.
Ma quando la paura diventa terrore, spesso si fanno cose che non si vorrebbero.
(la mia prima fanfic, spero gradiate :) )
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Anemone, un pò seccata, continuava a rigirarsi nel letto senza
riuscire a dormire: qualcosa la disturbava.
Luce stava spazzolandosi i capelli di fronte la toilette e si stava
guardando allo specchio. Il riflesso della notte dalla finestra era
punteggiato da una miriade di stelle e dalla luna enorme: era uno
spettacolo meraviglioso... da quando Sephiro era stata donata ai suoi
abitanti era più bella che mai,e ora un pazzo voleva
conquistarla e distruggere questo meraviglioso paradiso... avrebbe
combattuto ancora per difendere questa terra.
Marina stava dormendo, quando fu colta da un brutto sogno, e stavolta non
era una magia.
Sognò che per quanto potesse correre, non non sarebbe riuscita a difendere
Clef, che ora sarebbe venuta meno ai suoi doveri per un amore folle,
che la avrebbe spinta a fare pazzie...
"Uff... ora basta voglio andare a letto" Pensò Luce.
"Che bella notte" disse Rafaga, guardando Caldina. Stavano
passeggiando fuori dal palazzo sotto lo stupendo cielo stellato di
quella notte e la luna illuminava il cortile.
"È bello pensare di essere qui con te ora..." Disse Caldina,
stringendo la mano del suo cavaliere. Oramai si amavano tantissimo e
ogni sera si ritrovavano fuori il castello per passegiare, ma quella
notte era particolare.
"Guarda, una stella cadente!" Indicò Rafaga. "esprimi un
desiderio!"
Si erano seduti in un gazebo oscurato da tantissimi rami e grappoli
d'uva bianca, che disegnavano con la luce della luna un gioco di
puntini per terra che poteva ricordare lo stesso cielo di quella sera.
L'aria era fredda e da li a poco iniziò a spirare un vento molto forte: Caldina si strinse stretta attorno al mantello
dell'amato, quando sentirono dei rumori.
Rafaga scattò in piedi, spada alla mano. Qualcuno si stava
muovendo attorno a loro. Si chinò sulle ginocchia e si mise
sotto il muretto.
Improvvisamente un gatto balzò sullo spalto del gazebo e poi
su Rafaga, intenzionato a aggredirlo: non avevano visto che da lontano
lui li aveva già puntati e si era arrabiato
perchè erano troppo invadenti.
Caldina, resasi conto del malinteso, con una magia
tranquillizzò il gatto e lo mandò via.
Ma Rafaga non aveva sentito quel rumore... Scese di corsa dal gazebo e vide qualcuno che si dirigeva verso il castello. Caldina seguì Rafaga, che corse verso il tipo.
Era un ragazzo che corrispondeva alla descrizione
di Autozam: era un pò bassino, poteva essere alto come
Luce, vestito completamente di bianco con dei pantaloni larghi e un
pettorale senza decorazioni, se non la linea centrale dell'usbergo.
Portava 2 spade dietro la schiena, e aveva le maniche della veste
strappate, e i suoi polsi mostravano chiaramente dei segni rossi sulla
pelle bianchissima, come se qualcuno lo avesse afferrato stretto. Era
albino e i capelli, gli arrivavano fino ai gomiti.
"Non ti lasceremo rovinare Sephiro!"
"COSA?!?!".
Rafaga gli balzò addosso. Il ragazzo sfoderò le spade, e si preparò a difendersi: la
mano sinistra, avvolta attorno al suo ventre, teneva la spada
dall'altro lato e dritta, mentre l'altra, piegato il braccio sopra la
spalla destra, la teneva lungo la schiena.
Il duello fu duro, e il ragazzo si impegnò a fondo per combattere contro lo spadaccino. Avrebbe voluto parlargli e cercare di capire che diavolo succedeva. Dopo una serie di scambi, Rafaga fu colpito al braccio.
"Rafaga!"
Caldina, disperata, prese i suoi coltelli e si getto in aiuto
dell'amato, che si rialzò, sfidando la ferita, e assieme
ripresero a combattere.
Sin dentro il castello rimbombava il duello
Clef dormiva, quando bussarono alla porta.
"chi è..."
"Apri Clef!"
Con un gesto col bastone, appoggiato appena ai piedi del letto,
aprì la porta: Lantis comparve dietro i battenti.
"Clef, un messaggero della NSX, arrivato poco fa,
ci riferisce che la corazzata ha ingaggiato battaglia sopra l'orbita di
Sephiro con il Ac1 e è stata ridotta davvero male.
È costretta a tornare a Autozam, mentre l'Ac1 è
atterrato"
"È arrivato allora..." Clef si alzò dal letto,
preoccupato, poi sbiancò tutto d'un tratto...
"Cosa c'è Clef?"
"caldina e Rafaga SONO LI FUORI!!"
A quelle parole un suono metallico risuonò per le stanze del
castello. Lantis immediatamente corse verso l'uscita e andò
direttamente verso il cortile.
Caldina aveva parato l'ultimo colpo, ma era così
violento che venne gettata per terra, e la schiena nuda
strisciò contro il selciato, procurandole molti tagli, e il dolore non le consentiva d'alzarsi. A
quel punto rimase solo Rafaga di fronte a lui.
Continuarono a scontrarsi fino a che Rafaga non fu disarmato e, con un
gesto veloce, scaraventato a terra con un colpo del pomolo della
spada.
-cosa succede?!- penso il ragazzo
"Fermo bastardo!"
"Anche tu qui?!"
"SPARISCI!"
Il ragazzo albino era completamente spaesato, non stava capendo un accidente: perchè lo aggredivano?.
Non voleva combattere contro Lantis, e così se ne andò.
---------------------------------------------- Scusatemi per la rielaborazione della storia, ma adesso è come doveva essere quando la pensai. Spero vi piaccia lo stesso