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Autore: Kafeth    28/09/2008    0 recensioni
Una vita che sapeva di eternità è dura da lasciare. La paura di morire, di cosa ci sta dopo la morte, è grande. Ma quando la paura diventa terrore, spesso si fanno cose che non si vorrebbero. (la mia prima fanfic, spero gradiate :) )
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Anemone, un pò seccata, continuava a rigirarsi nel letto senza riuscire a dormire: qualcosa la disturbava.
Luce stava spazzolandosi i capelli di fronte la toilette e si stava guardando allo specchio. Il riflesso della notte dalla finestra era punteggiato da una miriade di stelle e dalla luna enorme: era uno spettacolo meraviglioso... da quando Sephiro era stata donata ai suoi abitanti era più bella che mai,e ora un pazzo voleva conquistarla e distruggere questo meraviglioso paradiso... avrebbe combattuto ancora per difendere questa terra.
Marina stava dormendo, quando fu colta da un brutto sogno, e stavolta non era una magia.
Sognò che per quanto potesse correre, non non sarebbe riuscita a difendere Clef, che ora sarebbe venuta meno ai suoi doveri per un amore folle, che la avrebbe spinta a fare pazzie...
"Uff... ora basta voglio andare a letto" Pensò Luce.

"Che bella notte" disse Rafaga, guardando Caldina. Stavano passeggiando fuori dal palazzo sotto lo stupendo cielo stellato di quella notte e la luna illuminava il cortile.
"È bello pensare di essere qui con te ora..." Disse Caldina, stringendo la mano del suo cavaliere. Oramai si amavano tantissimo e ogni sera si ritrovavano fuori il castello per passegiare, ma quella notte era particolare.

"Guarda, una stella cadente!" Indicò Rafaga. "esprimi un desiderio!"

Si erano seduti in un gazebo oscurato da tantissimi rami e grappoli d'uva bianca, che disegnavano con la luce della luna un gioco di puntini per terra che poteva ricordare lo stesso cielo di quella sera. L'aria era fredda e da li a poco iniziò a spirare un vento molto forte: Caldina si strinse stretta attorno al mantello dell'amato, quando sentirono dei rumori.
Rafaga scattò in piedi, spada alla mano. Qualcuno si stava muovendo attorno a loro. Si chinò sulle ginocchia e si mise sotto il muretto.
Improvvisamente un gatto balzò sullo spalto del gazebo e poi su Rafaga, intenzionato a aggredirlo: non avevano visto che da lontano lui li aveva già puntati e si era arrabiato perchè erano troppo invadenti.
Caldina, resasi conto del malinteso, con una magia tranquillizzò il gatto e lo mandò via.
Ma Rafaga non aveva sentito quel rumore... Scese di corsa dal gazebo e vide qualcuno che si dirigeva verso il castello. Caldina seguì Rafaga, che corse verso il tipo.
Era un ragazzo che corrispondeva alla descrizione di Autozam: era un pò bassino, poteva essere alto come Luce, vestito completamente di bianco con dei pantaloni larghi e un pettorale senza decorazioni, se non la linea centrale dell'usbergo.
Portava 2 spade dietro la schiena, e aveva le maniche della veste strappate, e i suoi polsi mostravano chiaramente dei segni rossi sulla pelle bianchissima, come se qualcuno lo avesse afferrato stretto. Era albino e i capelli, gli arrivavano fino ai gomiti.
"Non ti lasceremo rovinare Sephiro!"
"COSA?!?!".
Rafaga gli balzò addosso. Il ragazzo sfoderò le spade, e si preparò a difendersi: la mano sinistra, avvolta attorno al suo ventre, teneva la spada dall'altro lato e dritta, mentre l'altra, piegato il braccio sopra la spalla destra, la teneva lungo la schiena.
Il duello fu duro, e il ragazzo si impegnò a fondo per combattere contro lo spadaccino. Avrebbe voluto parlargli e cercare di capire che diavolo succedeva. Dopo una serie di scambi, Rafaga fu colpito al braccio.
"Rafaga!"
Caldina, disperata, prese i suoi coltelli e si getto in aiuto dell'amato, che si rialzò, sfidando la ferita, e assieme ripresero a combattere.
Sin dentro il castello rimbombava il duello

Clef dormiva, quando bussarono alla porta.
"chi è..."
"Apri Clef!"
Con un gesto col bastone, appoggiato appena ai piedi del letto, aprì la porta: Lantis comparve dietro i battenti.
"Clef,  un messaggero della NSX, arrivato poco fa,  ci riferisce che la corazzata ha ingaggiato battaglia sopra l'orbita di Sephiro con il Ac1 e è stata ridotta davvero male. È costretta a tornare a Autozam, mentre l'Ac1 è atterrato"
"È arrivato allora..." Clef si alzò dal letto, preoccupato, poi sbiancò tutto d'un tratto...
"Cosa c'è Clef?"
"caldina e Rafaga SONO LI FUORI!!"
A quelle parole un suono metallico risuonò per le stanze del castello. Lantis immediatamente corse verso l'uscita e andò direttamente verso il cortile.

Caldina aveva parato l'ultimo colpo, ma era così violento che venne gettata per terra, e la schiena nuda strisciò contro il selciato, procurandole molti tagli, e il dolore non le consentiva d'alzarsi. A quel punto rimase solo Rafaga di fronte a lui.
Continuarono a scontrarsi fino a che Rafaga non fu disarmato e, con un gesto veloce, scaraventato a terra con un colpo del pomolo della spada.
-cosa succede?!- penso il ragazzo

"Fermo bastardo!"
"Anche tu qui?!"
"SPARISCI!"
Il ragazzo albino era completamente spaesato, non stava capendo un accidente: perchè lo aggredivano?.
Non voleva combattere contro Lantis, e così se ne andò.
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Scusatemi per la rielaborazione della storia, ma adesso è come doveva essere quando la pensai. Spero vi piaccia lo stesso

  
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