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Autore: stayherelou    09/09/2014    4 recensioni
“Una volta—una volta ce l’avevo una bussola tutta mia, per la mia nave. Poi però l’ho persa e—mi piaceva talmente tanto quella che non ne ho voluta prendere un’altra.” Spiega Harry, accarezzandole la guancia.
Julie tutto ad un tratto si illumina e spalanca gli occhioni azzurri “Ah!” Esclama soddisfatta “Ho capito che è successo! Una volta—io avevo un pupazzetto con quella cosa che si attacca, com’è che si dice – la.. mmh—“ “Calamita?” Tenta Harry “Sì! Sì quella. Ecco, e lo tenevo in mano e poi ho – allora poi ho abbracciato la mia amica del cuore forte forte e lei aveva un elastico sui capelli con una parte di metallo, penso, e quindi si è attaccato al mio orsacchiotto. Noi però ce ne siamo accorte e lei me l’ha ridato subito. Però, però forse – “ Guarda Harry negli occhi, concentrata “Forse quando eravate più piccoli tu e il mio papà vi siete abbracciati così forse che la tua bussola è rimasta a lui perché – perché penso che quella che ha il mio papà sul braccio è proprio la tua…”

Raccolta di One-Shots con [Harry/Louis] [Louis/NC] [Liam/Sophia]
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La fine e l'inizio
 
(Dedico quest'ultimo capitolo a tutte voi, che avete letto queste parole. Tutte, o solo alcune.
Dedico questo capitolo a Universaljudgments, che mi ha capito e ispirato, compreso e lusingato.
Dedico questo capitolo a Im_Vale, Sofifi, Jesystatoos, wearewhoweare e mariri89, che
hanno speso qualche minuto del loro tempo per lasciare due parole tutte per me.
Dedico questo capitolo a voi lettori silenziosi, a chi mi ha apprezzato almeno un po'.
E, infine, dedico questo capitolo a Harry e Louis, a cui voglio bene e che sono due
degli amici più cari che ho e che sopportano da troppo tempo cose che non
dovrebbero e che -nonostante tutto- mi fanno credere ogni giorno nell'amore vero.)



 
Julie ha compiuto dieci anni e ha due papà. E’ stata adottata da Louis e Zac quando aveva appena qualche mese e ha passato i restanti anni della sua vita coccolata da ogni tipo di amore che mai e poi mai l’hanno fatta sentire abbandonata. Aveva cinque anni quando suo uno dei suoi papà, Louis, aveva smesso di stare a casa con loro ogni giorno. Per i primi tempi gli era sembrato tutto così strano—non vedere più i suoi papà tenersi per mano, non dormire più con loro nel lettone quando gli incubi gli invadono il sonno, non farsi abbracciare da entrambi all’uscita della scuola. Aveva pianto, forse. E qualche volta le è anche sembrato che i suoi papà facessero lo stesso. Se ne era accorta. Non vedeva più baci, nel lettone papà Zac ci dormiva da solo e all’uscita non c’erano mai insieme, ma sempre a turni. Dopo un anno e mezzo, però, le lacrime se ne erano andate, Julie aveva iniziato le elementari e i suoi papà si salutavano di nuovo con un sorriso, sebbene nessuna ombra dei tanti baci che aveva visto. Passava cinque giorni, quelli in cui andava a scuola, a casa sua con papà Zac, mentre il sabato e la domenica era abituata a stare con papà Louis, che le mancava, ovviamente, ma mai e poi mai si era sentita abbandonata da lui. I suoi papà l’avevano cresciuta tanti anni nell’amore e le avevano ripetuto di amarla così tanto che era impossibile non crederci. Per cui Julie ci crede. I suoi papà la amano.

Julie non chiama Harry ‘papà’.
Quando aveva otto anni e mezzo e il tempo inglese aveva deciso di regalare a tutti una splendida giornata di sole, Julie ne aveva approfittato per provare l’altalena nuova che suo papà Louis le aveva montato in giardino. Era rientrata in cucina senza avvisare, troppo presa dalla sete, ma qualcosa aveva decisamente catturato la sua attenzione. Aveva, dopo tanti anni, rivisto finalmente una delle cose che amava di più: un bacio. Una decina di metri davanti a lei, infatti, suo papà Louis stringeva le mani dietro la schiena del suo amico Harry, prima di sporgersi e baciarlo dolcemente, come faceva –tempo fa- con Zac. Erano stati solo pochi gli attimi di sorpresa, perché poi il suo papà si era staccato e aveva sorriso in modo tanto luminoso e allegro che Julie aveva inconsapevolmente fatto lo stesso. Suo papà era felice e lei non avrebbe potuto chiedere di meglio. Quell’amore che l’aveva cresciuta e che tanto aveva adorato, in quel momento, riusciva a sentirlo chiaramente. Di nuovo.
Julie vuole bene ad Harry, tantissimo. Come potrebbe non farlo, infondo? E’ l’unica persona con cui il suo papà è tornato a sorridere (e sorridere davvero, non come quando, non appena aveva iniziato ad allontanarsi da casa, tornava per giocare con lei e le sorrideva con le lacrime agli occhi). In più Harry ha le braccia disegnate e spesso, quando i compiti sono finiti e la tv è troppo noiosa, non c’è cosa migliore da fare che gettarsi tra le sue braccia, indicare ogni tatuaggio e ascoltare la sua storia. Harry è bello, ha i capelli lunghi, ricci e sempre profumati; è bravissimo a cucinare e ogni sabato mattina, quando si sveglia, sente l’odore di pancakes appena sfornati e corre in cucina a mangiarli con la Nutella.
Harry canta e, una volta, mentre papà Louis era a fare la spesa, le ha confidato che anche il suo papà, quando era molto giovane, cantava insieme a lui.
Gli occhi di Julie, neanche a dirlo, si erano illuminati come stelle.
“Davvero?” Aveva esclamato, incredula “E cosa cantavate?”
E Harry si era schiarito la voce, intonando le parole –ancora perfettamente impresse nella sua mente- di ‘Little Things’. Le aveva detto che cantavano insieme agli zii e che si erano conosciuti proprio grazie al canto; che avevano visitato tante città e avevano conosciuto tante persone, che avevano preso l’aereo tante volte e spesso dormivano sul bus.
Julie aveva ascoltato e poi commentato allegramente, facendogli promettere che –un giorno- avrebbero cantato di nuovo insieme. Harry gliel’aveva promesso.

Julie, quindi, adora Harry, ma questo non vuol dire che per lei sia il suo papà. Harry non l’ha cresciuta, Harry non l’ha amata dal suo primo respiro, Harry non si è preso cura di lei e non l’ha sentita pronunciare le prime parole. Harry non c’era il suo primo giorno di asilo e non c’era quando si è persa al supermercato e aveva tanta paura di non tornare più a casa. Harry, semplicemente, non è Zac ne’ Louis.
 
Louis gli ripete che lo ama ogni giorno. Perché è questo che fa da sempre Louis Tomlinson: amare Harry Styles con ogni cellula del suo corpo. L’ha amato da sempre, da così tanto tempo che non riesce quasi a ricordare un momento della sua vita in cui Harry, o il suo pensiero, non fosse presente. Harry è stato la sua anima, la sua guida, la sua ombra e la sua bussola. Harry gli ha urlato in faccia, ha pianto davanti a lui e se ne è uscito sbattendo la porta. Harry gli ha detto che è un egoista, che è una testa di cazzo e che era troppo stanco per continuare quella relazione, ma cinque minuti dopo era già dentro di lui a ripetergli che lo amava troppo anche per vivere un solo giorno senza di lui. Louis, anni dopo la loro rottura, aveva sottovalutato tutto ciò che erano stati. Aveva sottovalutato il fatto che se hai preso l’amore, ma l’amore quello vero, non c’è modo di fuggirne se non viverlo. Con Zac aveva vissuto una bellissima relazione, l’aveva amato e aveva amato la loro famiglia, ma nulla, davvero nulla, poteva essere paragonato ad Harry.
Louis aveva passato quasi dieci anni della sua vita con Harry. La loro relazione non era stata normale fin dall’inizio, dato il contesto. Non si erano conosciuti, frequentati e poi messi insieme –anzi- ma si erano ritrovati a dover convivere poco tempo dopo aver fatto la reciproca conoscenza. Si erano tenuti per mano con la scusa della tensione, della paura per X Factor. Avevano dormito abbracciati solo perché i temporali in quel periodo erano stati davvero frequenti. E si erano baciati senza forse capirne il vero significato, era stato quasi un bisogno fisico e naturale; quando stringersi le mani non bastava più, quando un abbraccio non era abbastanza intenso e quando gli occhi di Harry sembravano guardarlo come se fosse la prima meraviglia del mondo. Avevano continuato insieme la loro avventura, avevano imparato a conoscersi dopo pochi mesi tra le mura di casa loro, tra le lenzuola del loro letto e lo schiocco dei loro baci segreti in corridoio. Volevano dividerli, volevano nasconderli ed eliminare un problema di troppo, ma ogni volta che qualcuno tentava di separarli anche minimamente, il loro bacio diventava sempre più forte e tra i loro “A dopo, amore” e “tanto ci vediamo a casa, amore mio” urlavano frasi che nessun’altro avrebbe mai sentito.
“Ne usciremo più forti di prima” “Sei bellissimo e ti amo da morire” “Più le stringo la mano e più penso a te”
Tutto ciò che avevano costruito era impossibile da distruggere e nessuno avrebbe anche solo potuto scalfirlo. Nessuno, nemmeno Louis- che si era illuso di poterlo fare- o Harry, che invece aveva quasi accettato una vita sì felice, ma non con quello che –ne era certo- era il solo e unico amore della sua vita.

“Amore?” Urla Louis, appena rincasato, sentendo la casa stranamente silenziosa. Se ne pente l’attimo dopo, quando nota dei ricci scomposti ricadere dalla parte destra del divano. Si avvicina cercando di non fare rumore e sorride intenerito quando trova Harry disteso sul divano.
“Hey” mugugna, probabilmente svegliato dalla voce di Louis.
“Oops” Sorride Louis, sedendosi accanto a lui e passandogli una mano tra i capelli “Mi dispiace. Dormivi?”
Harry annuisce distrattamente, mentre stira leggermente le braccia verso l’alto.
Louis non può fare a meno di guardarlo incantato, mentre si ripete che sì, finalmente è pronto a scrivere una parte della sua vita che progetta da quando aveva la frangia troppo lunga anche solo per far scorgere i suoi occhi azzurri.
“Amore?” Lo richiama ancora, accarezzando la guancia morbida di Harry con due dita “Lo vorresti un bambino tutto nostro?”
Il sonno sparisce improvvisamente, mentre Harry spalanca gli occhi e si tira a sedere, trovandosi a pochi centimetri da Louis, che gli sorride dolcemente.
“C—che?” mormora ancora, senza nemmeno nascondere il sorriso incredulo che gli è appena spuntato sulle labbra.
“Voglio avere un figlio con te. Un bambino, una bambina, non lo so. Voglio che lui o lei cresca con il nostro amore, voglio che ti chiami papà. Voglio una famiglia, una famiglia vera con te. E tua mamma diventerà nonna come desiderava, e Gemma avrà uno Stylinson da coccolare, e le mie sorelle—“
Ma Louis si trova costretto ad interrompere il suo discorso quando nota che gli occhi verdi di Harry non lo stanno guardando più, visto che sono nascosti dietro alle sue mani, come il resto del viso.
Gli basta avvicinare una mano alle sue per capire che Harry sta piangendo.
“Amore…” gli sussurra, baciandogli le mani e cercando di scansarle dal viso. Harry singhiozza e abbassa lentamente le mani, guardando Louis negli occhi azzurri per quelli che sembrano millenni. Poi, in qualche secondo che fa trovare Louis impreparato, si avvicina a lui e preme fortissimo le sue labbra su quelle del suo compagno. “Ti amo” gli sillaba con le labbra, muovendole quasi sui denti dell’altro. Si stacca solo per riprenderlo a baciarlo ancora di più e con una passione che sorprende anche se stesso. E non gli importa che il bacio sia disordinato, pieno di lacrime e scomposto, quando l’uomo che ama- e che ama da tutta una vita- gli ha chiesto di avere un figlio con lui. Un bambino. Un bambino che chiami entrambi papà e che potranno crescere e vivere come sempre hanno desiderato. Si staccano dopo qualche minuto, senza però muoversi davvero. “Hey amore..” Louis gli sorride, un piccolo bacio sul labbro inferiore. “Ti amo talmente tanto, Louis, che non pensavo fosse umanamente possibile. Avevo ventidue anni e pensavo che più di così il mio cuore sarebbe scoppiato e invece eccoti qui, a chiedermi un bambino—una famiglia…con te.” Prende un grande respiro “Ti amo, non da morire ma da vivere. Ti amo, ti amo e ti amo e sei ciò che la vita mi ha dato di più bello al mondo. Senza di te –“ lo indica “Io non esisto. Io esisto solo per te perché tu sei la mia persona. Sei—“ “—l’amore della mia vita.” Conclude Louis per lui, con un sorriso e un altro bacio a stampo, sebbene più profondo. “Di tutta la mia vita” conferma Harry “Ne ho una e voglio dedicarla—anzi, l’ho già dedicata tutta a te. Solo a te, per sempre”



 
  
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