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Autore: VeRoFuSa    10/09/2014    1 recensioni
Fin dall'antichità c'era una divinità che veniva raffigurata come il male. I nomi in cui si rispecchia il Diavolo sono molti, in ogni religione c'è un Dio e un Diavolo. Uno l'opposto dell'altro, se vive uno vive l'altro, se muore uno muore l'altro.
In questi tempi non tutti credono in Dio e di conseguenza neanche nel Diavolo, altri, invece, sono fanatici e credono solo nell'uno o nell'altro.
Io? Sono tra chi ci credere in entrambi, perché? Semplice, sono la figlia di Lucifero.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi e noto di non essere da sola, Archangel dorme beata con la testa appoggiata sul letto e mio padre seduto sulla sedia vicino al letto intento a leggere alcuni documenti.

-p-padre...- mormoro mettendomi a sedere

-figlia mia, come ti senti?- dice portandomi al mio fianco ed abbracciandomi

-m-meglio... q-quanto tempo ho dormito?-

-quattro giorni, iniziavo a preoccuparmi-

Mi stringo a lui restando in silenzio, assaporando uno di quei pochi momenti solo io e lui. All'improvviso il campanello suona

-vado a vedere chi è- dice mio padre dandomi un bacio sulla fronte -arrivo subito- detto questo scende

-sarà ancora il tuo amico umano- dice Archangel mettendosi seduta -ben svegliata-

-ciao Archangel... mio amico?-

-si, il tuo compagno di classe, quello con i capelli biondi.-

-Sousuke?-

-non so come si chiami, ma in questi quattro giorni è passato almeno venti volte al giorno, io ho fatto finta di niente, ma tuo padre è andato ad aprire quindi aspettati un ciclone in arrivo.-

Sospiro passandomi una mano nei capelli -ormai quel che è fatto è fatto-

Appena finisco di parlare compare mio padre seguito timidamente dall'umano.

-c-ciao Nica...-

-ciao Sousuke-

-che vuoi che ti prepari figlia mia?-

-il vostro piatto speciale-

-bene, vado e torno. Tu vedi di non affaticare mia figlia.- dice guardandolo dall'alto al basso

-s-stia tranquillo...-

-bene. Archangel potresti venire a darmi una mano?-

-sì signore arrivo-

E subito spariscono lasciandomi da sola con lui

-come stai?-

-meglio, grazie-

-sono quattro giorni che non vieni a scuola e non rispondi né al cellulare né al citofono-

-Archangel è rimasta a vegliarmi per tutto questo tempo e non ha voluto che nessuno mi disturbasse.-

Mi guarda aggrovigliando i sopraccigli

-gli sto così antipatico? Anche prima di ha squadrato da capo a piedi-

-che ci posso fare, lei è fatta così-

Meno male che almeno non l'ha insultato dandogli qualche nomignolo poco affettuoso, non posso dar torto al suo odio per gli umani infatti è per colpa di uno di loro che suo padre è morto:

 

Archangel è nata intorno al 1300 in un villaggio della Germania attuale, sua madre morì dandola alla luce mentre suo padre lavorava come allevatore in quel piccolo villaggio ed è sempre stato un grande amico di Lucifero. Suo padre ha sempre preferito vivere tra gli umani che negli inferi, diceva che la terra era piena di ricordi di sua moglie. In quel periodo scoppiò una violenta epidemia di peste che non risparmiò quasi nessuno di quel centro abitato, i pochi superstiti giravano per la città con una maschera sul viso simbolo dei sopravvissuti, portando via i cadaveri dalle case accatastandoli appena fuori le mura dandogli fuoco.

Il medico del posto iniziò subito a nutrire sospetti sul fatto che loro due non si ammalassero, così un giorno si presentò a casa loro pronto a smascherarli anche senza prove.

-che cosa volete?- chiese il demone vedendo lo sguardo d'odio dell'umano

-perché voi non vi siete ammalati come tutti gli altri?-

-saremo immuni a questa malattia- rispose con sufficienza

-è impossibile. La peste non risparmia nessuno-

-eppure io e mia figlia siamo perfettamente in salute-

-voi siete peggio del Diavolo!-

-lo prendo come un complimento, dato che è un mio grande amico-

-p-padre...- disse Archangel non credendo alle sue orecchie

-sta tranquilla figlia mia, tanto anche lui è spacciato- disse indicando delle macchie nere che si intravedevano sul collo nascoste dal colletto della maglia -lavorare con i malati prima o poi si contrae la loro malattia-

-mi state prendendo in giro? Voi amico del Diavolo?... anche se questo spiegherebbe molte cose.-

-ci avete creduto subito.-

-avevo già molti altri sospetti, su di voi. Adesso mi avete dato tutte le conferme-

-e a chi volete raccontarlo? Sono tutti morti qui-

-siete stati voi a portare la peste qui. Bastardi!-

-noi eravamo qui già da molto tempo prima che arrivasse la peste-

-per colpa vostra l'intero villaggio e morto!- urlò ignorando completamente quello che aveva detto

-voi umani siete proprio un branco di idioti, date sempre la colpa a Diavolo appena non capite da dove arriva il problema e ringraziate il vostro Dio appena vi arriva la risposta.-

-stai bestemmiando!-

-ecco appunto- sospiro alzando le spalle -vattene e vai a morire come tutti gli altri-

-no, perché voi verrete con me.- disse tirando fuori dalle tasche un coltello affilato

-le armi di voi umani non ci fanno niente-

Il dottore fece uno scatto conficcando l'arma nel cuore dell'uomo

-come vedi non mi hai....- si bloccò di colpo abbassando lo sguardo su una fiala che cadde di mano del dottore.

-io non ne sarei così sicuro. Ho bagnato la lama con del sangue umano, molti libri parlano di questa soluziona per.....-

Senza rendersene conto l'uomo di trovò il collo trapassato dalla mano del demone. Come un sacco di patate vuoto cadde per terra in un lago di sangue.

Archangel corse verso il padre liberandolo dal coltello e sorreggendolo appena vide che non si reggeva in piedi -p-padre...-

-m-mi dispiace figlia mia... avrei dovuto ucciderlo prima... vai via di qui, torna a casa al sicuro...-

-padre...- mormorò mentre le prime lacrime iniziarono a scendere lungo le guance

-perdonami.- disse dandole un bacio sulla fronte prima di dissolversi in un mucchio di polvere.

 

-Nica? Nica svegliati! Che fai dormi a occhi aperti?- dice richiamando la mia attenzione sventolando una mano davanti al mio naso

-e-eh?-

-dormi a occhi aperti.-

-scusa stavo ripensando a una cosa.-

-posso farti una domanda?-

-dimmi.-

-cosa vi siete detti tu e Alexander l'altro giorno a scuola?-

Adesso mi torna in mente la conversazione con Alexander e lui che mi ha spiata sentendo tutto.

-avevo detto che non erano cavoli tuoi o sbaglio?-

-s-si... m-ma io ero lì per caso.. avevo dimenticato il libro sotto il banco e poi tu avevi detto che tu non parli quella lingua eppure l'hai usata.-

-e io ti ripeto che non sono affari tuoi! Non immischiarti in affari più grossi di te!-

-è la stessa cosa che mi ha detto ieri Alexander...-

-come?- chiedo incredula perché avrebbe dovuto parlare con lui? Non sarà mica geloso?

-ho affrontato Alexander dicendoli che deve lasciarti in pace una buona volte per tutte e mi ha detto di non immischiami in affari che non posso gestire...-

Ha detto questo ad Alexander?! Ecco ci mancava questa, si sarà fatto chi sa quante risate.

-stai lontano da lui se non vuoi finire in guai veramente seri. Lui è molto pericoloso-

-p-pericoloso?-

-stai alla larga da lui punto.-

-ma perché?-

-perché...- stava dicendo Archangel entrando in camera fermata subito da un gesto della mia mano.

-quali erano i nostri patti?-

-di non parlare di mister "so fare tutto io" in tua presenza- risponde sospirando -va bene scusa...- dice alla fine abbassando alla testa, si siede al mio fianco abbracciandomi piano. Mio padre entra poco dopo con un piatto in mano -tieni figlia mia- dice porgendomelo

-grazie padre- rispondo prendendolo e iniziando a mangiare tranquilla, forse ho esagerato quando ho chiesto a mio padre di cucinarmi il mio piatto preferito, è una specie di zuppa con pesce, verdure e spezie varie direttamente da casa. A Sousuke sembra una comune zuppa, ma se la mangiasse sarebbe costretto a vivere per sempre negli inferi. Finisco la zuppa nel giro di poco lasciandomi cadere sui cuscini dietro di me.

-forse dovresti riposare ancora un po'- dice l'umano guardandomi

-te l'avevo detto che quella medicina ti avrebbe fatto dormire più del dovuto.- dice invece Archangel sistemandomi la coperta -riposa e vedrai che domani sarai come nuova.-

-va bene...- rispondo sistemandomi meglio sotto le coperte chiudendo gli occhi. Vorrei tanto essere di nuovo a casa con mio padre, mia madre e anche tu Alexander vorrei che non te fossi mai andato.

Piano piano scivolo tra le braccia di Morfeo finendo per avere uno degli incubi più spaventosi che io posso ricordare.

  
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