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Autore: Ziams_dimples    10/09/2014    1 recensioni
Jordan ha diciassette anni, i capelli lunghi e gli occhi leggermente a mandorla.
Vive a Londra e frequenta l’ultimo anno di scuola superiore.
Il suo unico difetto è il carattere, estremamente ribelle, che la porterà a mentire ai suoi genitori riguardo la sua sessualità, tutto questo perché lei non sopporta di vederli separati.
In risposta, la madre, un’insegnante di matematica all’università, decide di far conoscere alla figlia Liam, il suo studente migliore.
Ugualmente suo padre, che lavora al distretto di polizia, paga la cauzione ad un ragazzo che ha più o meno l’età di Jordan, ma in cambio vuole che faccia innamorare sua figlia di lui.
Jordan è convinta e determinata a portare avanti la sua ribellione, ma cosa succederà quando si troverà costretta a scegliere fra l’amore di due ragazzi completamente diversi, l’affascinante e misterioso Zayn e l’intellettuale e attraente Liam?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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“Gay?” le chiese sua madre sbarrando gli occhi, era a dir poco sconvolta, e lo stesso suo padre.
“Sì, mi piacciono le ragazze - mentì Jordan - da un pò”
I suoi genitori si scambiarono un’occhiata preoccupati, erano sconvolti, senza parole e non sapevano come comportarsi di fronte ad una questione del genere.
“E come mai i ragazzi non ti piacciono più?” le domandò anche suo padre.
“Peter” lo richiamò la sua ex moglie.
“Sentivo il bisogno di provare qualcosa di nuovo e mi è piaciuto - gli rispose lei del tutto sincera - è soltanto cambiato il mio modo di pensare, non io”
Sua madre bevve un lungo sorso di vino dal bicchiere, quasi come se non volesse sentire quello che aveva appena detto, mentre suo padre le sorrise.
“E lei come si chiama?” le domandò nuovamente Peter, e lei rimase a bocca asciutta.
“Papà, io...” fece per parlare ma la interruppe.
“Non mentirmi Jo, se ce ne hai parlato un motivo ci sarà, non vergognarti a dircelo...come si chiama?” le disse sempre col sorriso sulle labbra: allora non l'aveva presa così male?
“Ehm - buttò lo sguardo in giro, che andò a finire sul cartellone con su scritto il menù del giorno, così lesse "specialità indiana" e s'illuminò - India”
“Che bel nome” disse distrattamente sua madre, forse non proprio contenta.
Jordan fece un piccolo sorrisino ed esultò dentro di sè: finalmente il suo piano di vendetta stava iniziando.



“India? - le chiese Harry, scoppiando a ridere insieme a Candace - Certo che hai proprio una bella fantasia nell'inventare i nomi”
Mise il libro di chimica nello zaino e chiuse l'armadietto.
“Il mio punto di riferimento era un menù indiano, ero a corto di idee, capisci?” rispose Jordan ridacchiando.
“Quindi adesso dovrai trovare una India suppongo” sospirò la sua migliore amica.
“Non credo che la conosceranno mai, ho detto loro che per ora usciamo insieme, nulla di serio”
“Potevi dire loro che stavi con Candace, no?”
La bionda guardò torva Harry e lo spintonò leggermente, facendolo ridacchiare.
“E rinunciare a Niall Horan per aiutare la mia migliore amica? Mi dispiace ma no!” sbuffò poi.
“A proposito, si è dichiarato?” le domandò il riccio curioso, quando si trattava di pettegolezzi era più ficcanaso delle sue due migliori amiche messe insieme.
E prima che Candace potesse rispondergli, arrivò proprio il diretto interessato -Niall Horan-, che le circondò le spalle con un braccio e le baciò una guancia.
“Come va?” le domandò non smettendo un attimo di sorridere.
“Tutto okay, e tu?”
“Tutto bene” Harry si fece scappare una risatina, che soffocò con un colpo di tosse non appena vide la bionda lanciargli uno sguardo di fuoco.
“Niall, loro sono Jordan ed Harry, i miei due migliori amici” disse al biondo, che strinse la mano ad entrambi, ed un secondo dopo suonò la campanella.
“Io vado bionda, ho gli allenamenti, ci vediamo dopo a matematica vero?” le domandò Niall speranzoso. “Certo!” rispose Candace in un esulto.
“Allora a dopo” le dette un bacio all'angolo delle labbra, che la fece arrossire.
“A dopo” disse lei, poi lui se ne andò.
“Ma quanto siete carini!” strepitò Harry congiungendo le mani a mo' di preghiera, e Candace per poco non lo uccise, scatenando delle fragorose risate da parte di Jordan.
“Ragazzi direi di andare in classe, o la Tanner c'interrogherá perchè siamo arrivati in ritardo” sbuffò Jordan ricordandosi di non aver studiato niente di chimica.
“Preparati ad una vendetta molto crudele” ringhiò Candace rivolta al riccio, che era già in lacrime per il troppo ridere.



Dieci minuti dopo stavano tutti e tre nella classe di chimica, e mentre la professoressa stava spiegando qualcosa sulle leggi dei gas e un certo Gay-Lussac, la porta dell'aula si spalancò all'improvviso.
“Oh, signor Tomlinson - ghignò la donna togliendosi gli occhiali - in ritardo”
“Mi scusi, ho avuto un problema familiare” le spiegò il castano cercando con lo sguardo un banco libero.
“Fa che si sieda accanto a me, fa che si sieda accanto a me” pregò mentalmente Harry, scostando lentamente la sedia da sotto al banco.
“Dato che è il secondo giorno di scuola e dato che lei è un nuovo alunno le risparmierò l'interrogazione, ora vada a sedersi signor Tomlinson” disse la professoressa e il ragazzo sbuffò dirigendosi verso l'unico banco libero, ovvero quello accanto ad Harry.
“Posso sedermi?” gli domandò Louis sorridendo appena.
“Certo” rispose il riccio, e dovette contenersi per non saltare sul banco e ballare la macarena per l'entusiasmo.
Louis si sedette, poggiò lo zaino a terra, tirò fuori un quaderno malconcio e un astuccio nero, poi estrasse il telefono dalla tasca dei jeans e lo appoggiò sul banco, dietro al muro di libri che aveva costruito.
Harry si sentiva a disagio, forse troppo, perchè aveva paura che tutti nella classe potessero sentire il battito accelerato del suo cuore; ma soprattutto aveva paura che fosse il ragazzo accanto a lui a sentirlo. Le mani gli sudavano, necessitava di scrollarsi i ricci per farsi notare da Louis, e in piú aveva l'impulso di parlargli, ma quello che gli mancava era il coraggio.
“Io sono Louis, piacere” sussurrò il castano rivolgendogli uno sguardo con tanto di sorriso.
“Harry” rispose il riccio fiero di sè stesso per non aver balbettato.
“Il fratello della mia ragazza si chiama Harry” ridacchiò Louis e sul viso di Harry svaní il sorriso che c'era fino a pochi secondi prima.
“Ti è andata male, Haz” gli sussurrò Candace dal banco dietro il suo, cosí lui la fulminò con lo sguardo e Louis la guardò confusa.
“No dico...il compito di chimica per casa, ti è andato male” si corresse la bionda alludendosi a ciò che la professoressa stava dicendo.
“Giá, ma almeno adesso siamo pari” rispose il riccio con un sorrisetto sulla faccia, e la bionda rise sempre moderando il tono della voce.
“C'erano dei compiti per casa?” gli domandò Louis facendolo ridere.
“Ma insomma! - la professoressa Tanner sbattè una mano sulla cattedra facendo sobbalzare tutti - Tomlinson e Styles, volete piantarla di ridere e di disturbare la lezione? Volete per caso venire a spiegare voi le leggi sui gas?”
“Ci scusi” dissero i due all'unisono, e quando l'insegnante si voltò, stavano giá ridendo di nuovo.
“Mi piaci Harry, sei simpatico” gli disse Louis, e il riccio sorrise non facendosi vedere.
“Pure tu” gli rispose tentando di nascondere quel sorriso che era apparso sul suo viso soltanto grazie alle sue parole.
E a fine lezione avevano giá l'uno il numero dell'altro.



Peter si sedette alla scrivania del suo ufficio e cominciò a sistemare la varie pratiche che si trovò davanti. La sua segretaria quella mattina gli aveva lasciato alcuni nuovi casi da seguire.
Un ragazzo in particolare attirò la sua attenzione: Zayn Malik, un ventenne finito in carcere qualche giorno fa per un furto al centro commerciale.
Peter non se lo fece ripetere due volte: si alzò di colpo dalla sedia, prese la scheda del ragazzo, la giacca, la sua ventiquattrore e si precipitò fuori dal suo ufficio.
“Vorrei parlare con Zayn Malik” chiese alla guardia davanti al carcere, il quale lo guardò in modo confuso, così Peter prese il suo tesserino dalla giacca e in poco tempo il grande cancello davanti a lui si aprì. Si fece scortare fino davanti alla cella del ragazzo e poi ordinò alla guardia di aprirla.
Il ragazzo se ne stava seduto sul letto con lo sguardo a terra. Peter ringraziò la guardia e lasciò che chiudesse la porta alle sue spalle. Il moro non si degnò di alzare lo sguardo nemmeno quando si rese conto che nella cella c’era qualcuno. Continuò a fissare il pavimento sotto lo sguardo sbalordito di Peter. “Sono Peter Mitchell, un avvocato che collabora con il distretto di polizia. Piacere!” annunciò l'uomo.
“E cosa vuole da me?” chiese il ragazzo, continuando a guardare per terra.
“Innanzitutto vorrei che mi guardassi negli occhi. E poi vorrei farti una proposta per tirarti fuori da questo posto”. Solo in quel momento Zayn si decise a guardare Peter.
“Sono tutt’orecchie” ghignò Zayn.
Peter si accomodò sul letto accanto al ragazzo ed estrasse dalla valigetta la sua pratica ed una foto di sua figlia Jordan.
“Tu sei quà dentro per un furto alla cassa di un negozio del centro commerciale. La tua pena varia dai sei mesi a un anno. Io posso farti uscire di qua entro domani, a patto che tu faccia una cosa per me!”
“Cosa vuole che faccia?”. Peter sorrise e prese tra le mani la foto di Jordan e la guardò soddisfatto.
“Questa è mia figlia, Jordan! - disse mostrando la foto a Zayn - Dovrai riuscire a farla innamorare di te” Zayn guardò la foto della ragazza: era davvero bella; però si chiese quale padre sano di mente avrebbe buttato sua figlia tra le braccia di un delinquente.
Zayn tornò a guardare Peter cercando di capire il perché di un gesto simile.
“Io ti pago la cauzione, garantisco per te, esci da qui e fai innamorare mia figlia di te. Semplice” sorrise Peter, sicuro di sé.
“A quale scopo? Insomma, perché dovrei far innamorare sua figlia di me?” Peter sistemò le cose nella valigetta e la chiuse. Si alzò dal letto e si avviò verso la porta e la guardia, che era rimasta fuori ad aspettarlo, la aprì.
“Questi non sono affari tuoi ragazzo!” rispose Peter uscendo poi dalla cella di Zayn.



“Bene ragazzi, studiate bene la teoria dei capitoli tre e quattro, da domani inizierò a chiamare qualcuno alla lavagna per interrogarlo” Quinn Mitchell si alzò dalla cattedra e prese la giacca e la borsa che stavano appoggiate alla sedia, quando ad un certo punto le cadde il libro a terra.
“Questo è suo signora Mitchell” le disse sorridente Liam Payne, porgendole l'oggetto.
Quinn aveva sempre pensato che Liam fosse lo studente migliore della sua classe, era quello che prendeva i voti più alti nei compiti e nelle interrogazioni, agli esami dava sempre il meglio di sè, uscendo sempre con il massimo dei voti, era intelligente, educato, molto disponibile e -doveva ammetterlo- era pure un bel ragazzo.
“Oh, ti ringrazio Liam” prese il libro dalle sue mani e lo squadrò bene un'ultima volta, prima che quest'ultimo potesse uscire dalla classe.
Pensò in fretta a ciò che le era passato per la mente la sera precedente, quando sua figlia aveva dichiarato a lei e al suo ex marito di essere gay, ovvero che non poteva starsene con le mani in mano, mentre sua figlia rompeva le righe.
Non era mai stata un'omofoba, e certamente non lo sarebbe diventata, dopo la rivelazione di Jordan; però questa cosa proprio non le andava giù: lei e Peter avevano educato benissimo sua figlia, le avevano insegnato a distinguere il bene dal male, a non farsi indurre dalle distrazioni o dalle tentazioni, l'avevano sempre indirizzata verso le cose giuste, verso tutto ciò che agli occhi delle altre persone non sembrasse strano o diverso, e la sua sessualità non era normale, era proprio diversa dalle altre.
Prese le sue cose ed uscì in fretta dalla scuola, poi arrivò nel parcheggio e si sentì sollevata, trovando Liam intento a mettere in moto la sua auto.
“Liam, aspetta!” si avvicinò col fiatone, e il castano uscì dal veicolo, preoccupato.
“E' successo qualcosa professoressa?” le domandò poi.
“Ho bisogno di chiederti un favore” a quel punto a Liam passò in mente ogni genere di cosa: che cosa avrebbe mai voluto da lui la sua professoressa di matematica? Avrebbe potuto trattarsi anche di qualcosa di esterno alla scuola e alle lezioni, ma cosa di preciso? Era troppo curioso.
“Se posso, lo farò volentieri” le rispose sempre sorridendo.
“No Liam, non devi dirmi di sì adesso, lascia che ti spieghi - si sistemò meglio la borsa in spalla e poi parlò - il fatto è che mia figlia non esce con un ragazzo da qualche anno, sta sempre a studiare, a leggere, esce con i suoi due migliori amici oppure va agli allenamenti di nuoto, insomma non si svaga molto!”
Il ragazzo la guardò perplesso, non capiva dove volesse arrivare.
“E cosa vuole che faccia?” le domandò quindi.
“Vorrei che tu uscissi con lei e che la facessi innamorare di te - Liam sbarrò gli occhi, così Quinn le mostrò la foto di lei e sua figlia che aveva come sfondo sul telefono - è lei, si chiama Jordan, è una ragazza bellissima, molto dolce, simpatica ed è un'ottima nuotatrice, fidati Liam, se le chiederai di uscire non ti dirà di no!”
Liam osservò meglio la foto e rimase colpito dalla bellezza della ragazza, in particolar modo dai suoi occhi, che sembrava come se lo scrutassero nel profondo della sua anima.
“Va bene, accetto!” la informò sorridendo e porgendole il telefono.
“Ti ringrazio Liam, sei davvero un caro ragazzo! - era così contenta che lo abbracciò, ma non ci fece poi tanto caso - Cosa vuoi in cambio?”
“Oh niente, non si preoccupi, già uscire con sua figlia è un onore, è davvero bellissima, complimenti!”
Quinn sorrise e lo ringrazio ancora una volta, poi andò verso la sua auto soddisfatta: da quel giorno le cose sarebbero tornate alla propria normalità.





Ciao a tutti!
E' Virginia che vi parla lol e questo è il secondo capitolo di questa fan fiction scritta a quattro mani!
Ci scusiamo per il ritardo, ma siamo state un pò indaffarate sia con le nostre fan fiction che nella vita reale ahahah perdonateci!
Allora, come avete letto, all'inizio abbiamo inserito la scena Larry giusto per non tralasciarli, ma non sono carini? *-*
Io personalmente li adoro!
Poi i genitori di Jordan hanno avuto la stessa idea, si sono rimboccati le maniche e hanno 'ingaggiato' due fusti per far innamorare la loro figlia, quindi è da quì che inizieranno i guai!
Ringraziamo coloro che hanno recensito, ma anche chi ha inserito la storia fra le seguite/preferite/ ricordate e i lettori silenziosi!
Ci farebbe molto piacere una vostra recensione, e ci scusiamo se la lunghezza del capitolo non è il massimo, ma ci faremo perdonare con il prossimo!
Sotto vi lascio il link dei nostri profili personali (basta cliccare sul nome) e le gif dei personaggi, vi adoriamo!
Un bacione



Virginia

Gloria






         
  
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