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Autore: cattivasorte    11/09/2014    4 recensioni
-Volevo dirti che ora è il tuo momento- affermò guardandolo da sotto gli occhiali a mezza luna che portava sul naso all'insù -Di cosa parla?- chiese interessato -Mi riferisco ad Harry, tu sei il suo padrino. È il momento che sia tu a crescerlo-.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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5.5

per le vie di Diagon Alley maghi e streghe si affaccendavano tra i migliori negozi magici, poco dopo il muro che divideva la via e il paiolo magico tre persone, un bambino e due ragazzi ormai cresciuti si guardavano attorno estasiati.

-Harry questa è Diagon Alley- Harry alzò gli occhi verso Sirius per poi posarli su Remus alla sua destra -Perché sono tutti così strani?- chiese indicando due streghe che parlottavano allegramente tra loro, i loro alti cappelli a punta verde scuro si abbinavano alle lunghe tuniche abbastanza pesanti, Harry continuava a passare lo sguardo da un lato all'altro -Ti ricordi quando ti ho detto che la magia esiste?- domandò Sirius, ricordandosi della loro conversazione avvenuta qualche giorno prima appena fuori dal quattro di Privet Drive, Harry ci pensò su toccandosi il mento pensieroso, poi spalancò gli occhi sorridente e annuì con vigore -Beh, queste persone sono tutte maghi o streghe- completò Remus incominciando a camminare lentamente, cercando di assaporare ogni secondo di quei momenti per imprimerli nella sua mente come un tatuaggio. Voleva cercare di vivere quegli attimi nei migliori dei modi, perché, quella era l'ennesima svolta della sua vita, sicuramente la migliore. Aveva ritrovato un amico, una casa e ora poteva dire con fierezza di avere una famiglia.

Quella famiglia che ora camminava lungo la via fermandosi ad ogni vetrina come se tutto portasse inevitabilmente una grande curiosità dentro ognuno di loro e Remus poteva capire la curiosità di Harry. Da un bambino di appena sei anni, catapultato in un mondo dove per le persone normali, non che lui si reputasse anormale per via di essere un mago, ma dove comunque per chi non crede nella magia capitano cose assai strane, si comprende pienamente la sua curiosità, ma da Sirius, tutta quella curiosità per quei negozi che, qualche anno prima conoscevano a memoria faceva sorridere -Sir? Lo sai che i negozi sono sempre gli stessi di qualche anno fa?- lo informò ironico, sorpreso soprattutto nel trovarlo appiccicato ad una vetrina del Ghirigoro, fissava quei volumi che una volta tanto odiava, quei libri che scordava nel suo baule posizionato sotto al letto nel dormitorio che condivideva con i suoi amici, quei libri che a fine anno sembravano sempre nuovi in confronto a quelli di Remus, sottolineati talmente tante volte da rischiare di coprire le scritte formate dall'inchiostro nero -Sai non ti ho mai visto così interessato ad un libro in tuta la mia vita- rise finendo quella frase che fece ridere anche il piccolo -Zitto Rem! Devi comprendere che sono stato rinchiuso per ben sei anni, ora tutto ha un senso- disse pensando che non c'era cosa più vera. Una volta sarebbe corso verso il negozio degli articoli sportivi, senza nemmeno dare un'occhiata alla via o a qualcosa che non fosse stato il nuovo manico di scopa esposto nella vetrina, che probabilmente avrebbe stretto tra le mani da li a qualche settimana. Ora anche quegli stupidi libri sempre troppo pieni di parole e troppe poche immagini da osservare durante le ore di pura noia sembravano interessanti agli occhi di Sirius -Non ti piace leggere?- domando semplicemente Harry continuando a guardarsi intorno come ammaliato da tutto quella diversità che i suoi zii si erano sempre impegnati a non farli vedere. Quella diversità che non si nominava se non si voleva essere sgridati, se solo si immaginava di essere uno di quei supereroi pronto a salvare il mondo con i suoi poteri, perché per i suoi zii dire la parola magia in casa era come bestemmiare per i credenti, una cosa inaudita.

-Non è che non mi piaceva...- Sirius si grattò una guancia non sapendo come continuare, non voleva inculcare nessuna idea sbagliata nella testa del piccolo, non voleva fargli credere che studiare o acculturarsi fosse sbagliato o noioso.

-Preferiva passare il suo tempo impegnandosi nello sport- gli andò in aiuto Remus che indicò con la mano la gelateria cercando un consenso generale che non tardò ad arrivare. La gelateria Fortebraccio era da quando aveva memoria sempre uguale, i tavolini circolari di ferro erano coperti da delle tovaglie gialle e arancioni i tendoni che d'estate riparavano i clienti dal sole, erano chiusi grazie a dei laccetti bianchi. L'interno colorato metteva allegria e questo Remus l'aveva sempre notato.

-A me piace leggere ma non sono molto bravo- affermò Harry, entrambi i ragazzi sorrisero vedendo il bambino stringersi nelle spalle colpevole -Sai cosa facciamo dopo?- domandò il castano che in quel momento stava occupando un tavolino all'interno del locale sperando che oltre al gelato servissero anche della cioccolata calda, per essere ottobre faceva parecchio freddo e l'idea di un gelato non lo allettava più di tanto -Cosa?- chiese ormai incuriosito Harry che continuava a dondolare le esili gambe coperte da una vecchia tuta blu scuro -Andiamo in libreria e compriamo un bel libro pieno di favole e poi ci alleniamo a leggerle a Sirius- Harry annuì contento, già immaginandosi seduto sul grande letto di Sirius, con Remus accanto che lo aiutava a leggere, proprio come aveva visto fare dalla zia con Duddly. Sirius sorrideva sentendo il cuore leggero, quella sensazione di felicità che aveva sentito poche volte nella vita, ma che ogni volta che le sue orecchie sentivano la leggera risata del suo figlioccio, provava. Avrebbe fatto di tutto pur di renderlo felice, anche stare coricato a letto, tutto il giorno a sentirlo cercare di leggere un libro di favole. Quelle favole che non gli erano mai piaciute da bambino ma che comunque avrebbe ascoltato solamente per accontentarlo.

La nuova Tornado era illuminata da piccole lucine gialle che la facevano risaltare rispetto al resto degli articoli esposti, Sirius la fissava con gli occhi spalancati e la mano appoggiata al vetro, come se con quel gesto si potesse sentire più vicino a quel magnifico manico di scopa -Ho deciso, la compriamo- Remus tossì attirando l'attenzione, erano venuti a Diagon Alley per comprare l'occorrente per la nuova casa e per il piccolo non per comprare un altra scopa che poi sarebbe andata distrutta dopo una caduta di Sirius, che sarebbe sicuramente accaduta all'interno dell'abitazione.

-No- Sirius aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia lasciando che un'espressione infastidita si dipingesse sul suo volto, che fino a poco prima esprimeva la sua totale felicità nel pensare di volare sopra a quella Tornado -Tu insegni ad Harry leggere, io a volare- affermò incamminandosi verso la porta di legno chiaro, che appena venne aperta lasciò che lo scampanellio inondasse il locale -Non cambieresti idea anche se dico di no, vero?- il moro sorrise vittorioso perché dopo parecchi anni conosceva perfettamente l'amico, si ricorda perfettamente tutte le volte che dopo essersi lamentato aveva deciso di aiutare sia lui che James in qualsiasi situazione si cacciavano o qualsiasi decisione prendevano e quella volta era solo una delle tante volte.

Harry si girava su se stesso alzando gli occhi verso gli alti scaffali ricoperti da oggetti mai visti prima, un oggetto a forma di piccola pallina dello stesso colore dell'oro schizzava velocemente per la stanza, schivando gli espositori e il commesso. Harry alzava le mani verso l'alto proprio come quel giorno al ministero, cercava di acchiappare l'oggetto attirato da una strana voglia di stringerlo tra le dite e sentire la sua presenza, la pallina si avvicinava a lui per poi scappare velocemente lontano da lui lasciando che un leggero ronzio facesse comprendere la sua presenza.

Sirius e Remus lo guardavano con lo sguardo pieno di ricordi, ricordi riguardanti il padre, perché la somiglianza che avevano i due Potter era a livelli straordinari.

-Desidera?- il commesso, un uomo parecchio alto e dallo sguardo serio attirò l'attenzione su di sé -La nuova Tornado- rispose Remus lasciando che l'altro lo guardasse sorpreso dalla sua risposta -Che c'è? Non varrai mica che il futuro cercatore dei Grifondoro non si alleni?- domandò lasciando che la risata di Sirius lo contagiasse.

Sirius prese in mano quella scopa non vedendo l'ora di tornare a Grimmuld place 12, pronto ad allenare quel piccoletto.

 

Spazio autrice

Dopo mesi e mesi che non scrivo nulla, sono tornata con questo capitolo parecchio brutto, in più non capita assolutamente nulla di eclatante! Perfetto direi!
Non vi chiedo nemmeno scusa dato che sono imperdonabile, avevo detto che sarei tornata presto invece non ho più aggiornato!
Ma tra la scuola (avevo delle prove da fare) poi siamo andati tutti in vacanza e io non avevo voglia di fare nulla, anche se aprivo la pagina di office, la fissavo e poi la chiudevo senza scrivere nemmeno una riga :/
Non mi piace scrivere di fretta o male solo per aggiornare perciò o deciso di lasciare perdere la storia per un po' (un po' tanto)
Mi rendo conto che il capitolo non è bello e mi rendo conto che molto probabilmente più nessuno o quasi nessuno seguirà ancora questa storia ma ho voluto aggiornare comunque!
Non dico più a presto perchè non so nemmeno io quando aggiornerò, ma giuro che mi impegnerò a farlo il prima possibile! :)
Ringrazio chi seguirà ancora questa storia e chi recensirà! 

 
  
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