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Autore: larry_xoxo    11/09/2014    1 recensioni
Sognai di nuovo, vidi una stanza bianca con un lettino al centro e vedevo anche papà e gli zii piangere. Man mano che il sogno andava avanti mi avvicinavo al lettino sul quale c'era un lenzuolo bianco con sotto qualcuno. Sollevai il lenzuolo e vidi me, inerme e pallida.
Mi alzai di scatto, stupido incubo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sentii il suono del clacson, era arrivato papà.

Alzai di scatto lo sguardo dal mio quaderno.

 

"Darcy, è arrivato tuo padre!" gridò la nonna.

"Arrivo!"

 

Misi nello zaino che avevo portato, il mio quaderno e i miei pastelli.

Corsi giù per salutare nonna e zia Gemma.Le abbracciai forte.

 

Uscita dalla porta, correvo così tanto per raggiungere papà che quasi cadevo.

Salutai un'ultima volta con un cenno della mano zia e nonna ed entrai in macchina.

Erano appena le 20.15.

 

"Hey principessa!" esclamò papà schioccandomi un bacio sulla guancia.

 

Mi limitai a sorridergli.

 

"Ti avviso che partiamo giovedì."

 

Giovedì.Avrei dovuto subire i continui insulti di Brian fino a giovedì?!

 

"C'è qualcosa che non va con quel giorno?" chiese, notando che stavo pensando a qualcosa.

"No no, stavo ricordando se avevo qualche cosa d'importante da fare."

 

Lo convinsi, meno male.

 

"Verranno tutti, vero? Anche zio Louis?"

 

Sentendo l'ultimo nome che uscì dalla mia bocca sorrise.

 

"Si." rispose continuando a sorridere.

"Okay."

 

Era bello vederlo solare.

 

"Stasera mangiamo da Zayn e Perrie." mi informò.

"Ci sono anche Lux e Jillian?" 

"Certo, siamo tutti lì stasera."

 

Lux è la figlia di Lou Teasdale, la hair-stylist e Jillian, la primogenita di Paul, la guardia del corpo.

Era sempre piacevole cenare insieme, eravamo come una famiglia.

 

Arrivammo a casa di Zayn.

 

"Hey, tutto bene?" chiese Perrie.

"Va tutto benone." rispose papà.

 

Io annuii.

 

"Dov'è la mia adorata fanciulla?"

 

Era Niall, mi chiamava sempre con nomi strani.

 

"Sono qui!" esclamai divertita dalla situazione.

 

Mi sorrise, corse verso di me e mi prese in braccio.

Lo abbracciai.

 

"Harry, tua figlia stasera è affettuosa." ridacchiò Niall sorpreso.

 

Era strano che abbracciavo qualcuno o che parlavo molto.

 

Papà sorrise e basta, era molto felice.

 

"Indovina cosa abbiamo preparato?” Liam mi incitò ad indovinare.

"Mh, non saprei."

"Indizio: è il tuo piatto preferito." Louis mi aiutò.

 

Ecco perché papà era felice, questa volta anche zio Louis era presente. Alcune delle volte scorse non c'era.

 

"Spaghetti con vongole!"

"Esatto, lei, signorina, ha vinto un piatto del suo pasto preferito!" scherzò Niall.

"Grazie!".

 

Mi mise giù.

 

Ci sedemmo tutti a tavola, anzi, noi tre, io, Lux e Jillian su un tavolino piccolino e i grandi sul grande tavolo della sala da pranzo.

Loro conversavano di varie cose, di LA e del tour.

Tra loro c'era anche Barbara Palvin, super-modella ungherese, era bellissima e non era la prima volta che la vedevo così poco distante.

L'aveva portata zio Niall, ma loro due, erano solo amici.

 

"Darcy, tu hai Mrs.Logan come maestra d'arte?" chiese Jillian.

 

Finalmente, quel silenzio era straziante.

 

"Si, anche tu?"

 

Annuì.

 

"Però non mi sta tanto simpatica." ammise.

"Neanche a me." dissi ridendo.

 

Lux continuava a combinare pasticci con la sua pastina.

Mi diressi verso Lou e con la mano le picchiettai la spalla.

 

"Hey, cosa è successo?" chiese girandosi e sorridendo.

"Lux sta sporcando tutto."

"Vedo, vengo subito."

 

Sorrisi e me ne tornai a posto.

Papà mi fissava.

Cosa aveva da guardarmi non lo so.

 

Noi bambine finimmo di mangiare, Lux si addormentò tra le braccia di sua mamma ed io e Jillian, uscimmo fuori in giardino.

Faceva freddo ma i nostri cappotti erano molto caldi.

 

"Facciamo un gioco?" propose Jillian.

"Quale?"

"Tu conti quante macchine blu vedi, io invece le rosse.Ti piace?"

"Si."

 

Non era un granché ma era sempre meglio che annoiarsi.

 

Ne passavano poche di macchine, anzi, nemmeno una.

 

"Che ci fate qui fuori?!"

 

Era mio padre.

 

"Ci avete dato il permesso." replicai.

"Io non ho detto un bel niente."

"Ma.."

"Niente ma."

"…"

"Jillian entra dentro che tua madre ti cerca."

 

Senza proferire parola lei entrò in casa.

 

"Anche tu entri dentro, adesso." disse abbastanza irritato scandendo bene le parole.

 

Che diamine era successo?! Cosa aveva?!

Saranno state le solite discussioni, fa sempre così.

Quando è stressato si sfoga su di me sgridandomi anche per le cose più insulse.

 

Avevo quasi 6 anni ma anche io, a causa di questa situazione, avevo accumulato molto stress.

Ma non facevo come faceva lui, non gli urlavo in faccia.

Tra l'altro, che colpa avevo? Nessuna. Dovrebbe gridare contro i manager non contro me.

 

Finito di salutare tutti, ognuno tornò a casa propria.

Io e papà salimmo in macchina.

 

Io non parlavo e nemmeno lui lo faceva.

C'era un silenzio che mi irritava.

Meno male che il tragitto era molto breve, infatti, eravamo arrivati.

 

Scesi dalla macchina ed andai alla porta senza nemmeno aspettarlo.

Lui era al cellulare che mandava messaggi e, mentre lo faceva, aprì la porta.

 

Appena entrata buttai il mio zaino a terra e andai nella mia camera al piano di sopra.

Presi il pigiama ed andai in bagno.

 

"Fatti la doccia!" urlò papà dal piano di sotto.

 

Mi aveva sentita girare per le stanze, era peggio di un poliziotto.

 

Feci la doccia, infilai il pigiama e lavai i denti.

Mi guardai allo specchio, avevo ancora il lucida-labbra che zia Gemma mi mise oggi.

Presi un pezzo di carta-igienica e lo sfregai contro le labbra.

Erano rimasti dei brillantini ma si tolse tutto con un po' d'acqua.

 

Erano le 22.10, dovevo andare a letto.

 

Anche se ero molto arrabbiata con lui, scesi giù.

Lo vidi al telefono, come suo solito, così, non disturbandolo dalla sua chiacchieratina con non so chi, gli diedi un bacio sulla guancia ed andai a dormire.

 

 

 

 

 

 

 

  
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