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Autore: heijawaadxx    11/09/2014    4 recensioni
Haze Alyssa Paten è una ragazza di diciotto anni che dalla separazione dei suoi genitori si è chiusa in se stessa,la sua felicità si è anno dopo anno consumata,fino a scomparire poi del tutto,il ricordo di quell'uomo le lacera l’anima ha lasciato in lei un vuoto incolmabile,dire addio a suo padre,non averlo più nella sua vita,la distrugge. Un giorno però un ragazzo le darà la forza di rinascere e le darà la forza di amare di nuovo la vita,anche se la loro storia d'amore è ostacolata i due sembrano non abbattersi,si sa l'amore vince su tutto.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Again.

 
Capitolo due.

"Haze non essere scortese."-sussurrò a denti stretti mia madre.
"Ciao.."-sibilai.
"Ciao Haze finalmente ti conosco tua madre mi ha parlato molto di te."-esclamò Yaser.
"A me invece non è stato detto niente di te,ma non perchè lei non volesse ma perchè a me non interessa un tubo ne di te ne di lei."-dissi sorridendo sfacciatamente.
"Vieni amore seguimi,ti faccio vedere la casa."-disse mia madre sprofondando nella vergogna più totale.
Ero sicura che appena Yaser e Zayn fossero andati via mi avrebbe strangolata per aver rovinato quella stupida cena.
"E' chiaro che mio padre non ti va proprio giù."-disse Zayn una volta soli.
"Che perspicacia."-risposi distogliendo lo sguardo dal suo volto.
"Pensavo mi avresti chiamato."-disse fingendosi offeso.
"Ho perso il tuo numero e poi perchè avrei dovuto farlo?"
Pensai che fingermi disinteressata avrebbe avuto i suoi vantaggi.
"So che muori dalla voglia di uscire con me."-disse guardandomi intensamente negli occhi.
"Beh ti sbagli."-dissi guardando altrove.
Ero incapace di sostenere il suo sguardo per molto.
Non capivo perchè la gente avesse la fissa per gli occhi azzurri,i suoi erano color cioccolato,molte persone avevano gli occhi di quel colore eppure non avevo mai visto niente di più bello al mondo.
"Haze,Zayn è pronta le cena."-c'informò mia madre.
Ci sedemmo attorno al tavolo.
Era chiaro che a mia madre Yaser piacesse proprio tanto,non la vedevo indossare un abito dal mio ultimo saggio di danza,la tavola era finemente apparecchiata e la stanza era addobbata di candele profumate.
Io e mia madre non ci riunivamo a tavola da quando mio padre partì con Emily per l'America,mangiavamo in stanze separate io nella mia camera e lei in salotto,sul divano,luogo in cui lei dava libero sfogo alle sue lacrime.
"Allora Zayn quindi sei stato trasferito nel liceo di Haze?"-chiese mia madre.
Quello era proprio l'argomento che volevo evitare,sicuramente mia madre si sarebbe lamentata dei miei voti e io in quel momento l'ultima cosa che volevo era essere messa al centro dell'attenzione.
"Si,io e Haze ci siamo visti li per la prima volta,oggi."-spiegò Zayn ridacchiando.
Il mio piede colpì la gamba di Zayn,seduto proprio di fronte a me.
"Non vuoi spiegare a tua madre come ci siamo conosciuti?"-disse ridendo sotto i baffi.
"Zayn..mi ha aiutata ad uscire dal bagno,oggi,a scuola."-dissi lanciando un occhiataccia a Zayn che sembrava divertirsi tanto.
"E tu che ci facevi in bagno?"-continuò lei.
"Mamma cosa potevo fare nel bagno?Pisciare forse?"-dissi scatenando una risata da parte di Zayn.
Mia madre arrossì sul colpo.
"Haze."-mi rimproverò.
Notai un pizzico di disperazione sul suo viso,così decisi di smetterla.
Yaser se ne stava li ad osservare la scena senza proferir parola.
"Allora Yaser cosa fai nella vita?"-chiesi.
"Sono un architetto,era il mio sogno sin da ragazzo..."
Iniziò a parlare dei suoi progetti per restaurare un edificio,mia madre lo osservava compiaciuta,io cercavo di fingermi interessata e Zayn se ne stava li con lo sguardo basso sperando che quella tortura finisse al più presto.
"È il momento del dessert."-esclamò mia madre.
"E del brindisi.."-aggiunse Yaser. 
Quattro bicchieri furono riempiti di spumante. 
"Non capisco a cosa dovremmo brindare."-dissi alzando il bicchiere.
"Haze, Zayn dobbiamo parlarvi."-disse mia madre stringendo la mano di Yaser. 
A quella affermazione iniziai a pensare che ciò che dovevano dirci era che mia madre aspettava un bambino,oppure che avevano intenzione di sposarsi,cacciai dalla mente quei terribili pensieri e mi concentrai sull'espressione di Zayn,sembrava felice di vedere suo padre con una donna che non fosse sua madre.
"Haze,io e te andremo a vivere a casa Malik da domani."-disse sperando che non facessi una delle mie sfuriate. 
"Non possono venire loro qui?"-chiesi
"Non voglio lasciare questa casa."-continuai.
"Haze la casa l'ho già messa in vendita il mese scorso e adesso abbiamo trovato qualcuno disposto a comprarla."-disse mia madre scatenando in me una rabbia irrefrenabile. 
"E come al solito io non vengo messa a conoscenza di nulla,potevi almeno chiedermi cosa ne pensassi."-dissi alzando il tono di voce. 
"Ah già dimenticavo io sono l'ultimo dei tuoi pensieri."-sbottai.
Posai il bicchiere sul tavolo e uscii di casa.
Mi sedetti sugli scalini umidi.
Lasciare quella casa significava lasciare una parte di me,quella casa era l'unica cosa che mi ricordasse mio padre,l'unica cosa che mi restava di lui e lasciarla sarebbe significato lasciare li tutti i ricordi che avevo di lui e io non volevo perché ricordarlo mi faceva un gran bene.
"Sei ancora più carina quando ti arrabbi."-disse Zayn sedendosi al mio fianco. 
"Sono seria Zayn."-dissi ridendo leggermente. 
"Anche io."-sorrise.
Non riuscivo a smettere di guardarlo,era sicuramente uno dei ragazzi più belli che io avessi mai visto.
"Non mi dispiacerá averti tra i piedi."-disse dando un colpetto sulla sigaretta per far cadere la cenere.
"Il problema è che io non voglio lasciare questa casa è l'unica cosa che fa vivere il ricordo di mio padre."-spiegai.
"Tuo padre vive in America giusto?"-domandò. 
"Esatto."
"Potresti chiedere a tua madre di accompagnarti da lui per qualche giorno."

"Non mi lascerebbe mai andare."-sbuffai.
"A meno che non le dici che vieni a vivere da noi solo se ti fa andare in America da tuo padre per qualche giorno."
"I ricatti vincono sempre."-continuò.
"Zayn sei un genio,grazie."-dissi scoccandogli un bacio sulla guancia.
Appena mi staccai dalla sua guancia notai un sorriso comparire sul suo volto.
"Allora adesso mi devi un uscita."
"Mi basta vederti ogni giorno."
-risi per poi rientrare in casa.
Il problema è che lui aveva ragione,io morivo dalla voglia di uscire con lui.

"Mamma te l'ho detto andremo a vivere da Yaser solo se mi lascerai partire."
"Haze non posso farti andare da sola in America,quale adulto responsabile lascerebbe partire sua figlia da sola?"
-gridò.
"E non pensi a me? Sono ormai otto anni che non vedo papà,quello che c'è stato tra voi due non è affar mio,so solo che mi manca tantissimo."-dissi piagnucolando.
"Haze,lui ci ha abbandonate non siamo più niente per lui,non facciamo più parte della sua vita."-disse con tono più calmo,ero quasi sicura che sarebbe scoppiata a piangere anche lei.
"Yaser è riuscito a ridarmi la forza per andare avanti,mi è stato molto vicino,io lo amo Haze,non puoi farmi questo."
Una lacrima rigò il suo volto.
"Vado a scuola,quando torno prendiamo le nostre cose e andiamo a casa Malik."-dissi prendendo la borsa.
"Grazie."-sussurrò.
Quella mattina il vento soffiava forte a Bradford,l'inverno era alle porte,mi strinsi nel cappotto e mi diressi verso la scuola.
Leah aveva ragione,ero un egoista,avevo pensato solo a me stessa,non mi ero mai chiesta come stesse mia madre veramente.
Da quando aveva conosciuto Yaser era rinata,le aveva ridato il sorriso,cosa che mio padre le aveva portato via,quell'uomo ci aveva fatto solo del male e forse era giunto il momento per entrambe di ricominciare a vivere.
"Haze."
Mi girai,Kat era avvolta in un giubbotto di pelle e in una sciarpa di una fantasia terribile,a passo svelto mi raggiunse.
"Allora com'è andata la cena ieri sera?"-domandò curiosa.
"Mh,bene credo."-sibilai.
"Yaser com'è?"-continuò.
"Un uomo in gamba,è perfetto per mia madre."-spiegai.
"Sono felice che tu abbia cambiato idea."-sorrise.
"Allora? E' anche lui divorziato? Ha dei figli?"-aggiunse.
A quella domanda un sorrisetto comparve sul mio volto.
"No,nessun figlio."-mentii.
Non volevo dirle che Zayn era suo figlio e che sarei stata in contatto con lui ventiquattro ore su ventiquattro,Haze si sarebbe sicuramente allarmata.
"Peccato,immagina se avesse avuto un gran figo come figlio."-disse sorridendo maliziosamente.
"Già,peccato.."-dissi cercando di non scoppiare a ridere.
"Andremo a vivere da lui,già da stasera."-dissi.
"Tua madre è felice?"
"A quanto pare si."


La prima lezione fu alquanto noiosa,storia era una delle materie che odiavo di più.
"Quindi Yaser è apposto?"-chiese la bionda.
"Si."
Ci sedemmo come sempre sulla panchina in fondo al cortile.
La mia scuola,ma credo tutte le scuole,era una specie di società piramidale,in cima c'erano ovviamente i giocatori di football che erano sempre circondati da tantissime ragazzine urlanti,subito dopo c'erano le cheerleader,(erano la razza che detestavo maggiormente) se non eri una di loro venivi trattata come uno zerbino,si credevano superiori agli altri,ho sempre voluto ficcargli quegli stupidi pom pom in gola,dopo di loro c'erano i tipi come me e le mie amiche,non eravamo insignificanti,anzi molti di noi avevano carichi importanti,come rappresentante di classe o capogruppo di stupidi progetti pomeridiani,e alla fine della piramide c'erano i secchioni che venivano continuamente presi di mira,avevano una vita difficile all'interno di una scuola.
Proprio di fronte a noi,seduto sull'erba,c'era Zayn che fumava lanciandomi ogni tanto un occhiatina.
"E' ancora più sexy quando fuma."-mi lasciai scappare.
Kat e Leah ci misero un pò a capire il mio sguardo su chi si fosse posato.
"Haze."-mi riproverò la rossa.
"Credo tu abbia attirato la sua attenzione,sta venendo qui."-disse Leah sistemandosi i suoi capelli biondi.
"Ciao."-disse una volta di fronte a me.
"Ciao Zayn."-risposi.
Mi fece l'occhiolino prima di andare via,gli sorrisi in risposta.
"Ma che voleva?"-chiese Kat allarmata.
"Ragazze,vi ho mentito."-sibilai.
Non potevo mentire alle mie amiche e poi non mi sembrava che Zayn fosse così tremendo come me l'avevano descritto.
"Ci hai mentito riguardo a cosa?"-chiese Leah.
"Yaser ha un figlio ed è Zayn."-dissi tutto d'un fiato.
Le loro facce erano sconvolte,me l'aspettavo.

"Hai preso tutto?"-mi chiese mia madre infilando l'ultimo scatolone in auto.
"Si."
Mi chiedevo come sarebbe stato condividere la casa con due uomini,l'idea di vedere Zayn ogni giorno mi elettrizzava,forse stavo iniziando ad apprezzare quel trasloco.
Arrivammo a casa Malik dopo dieci minuti.
Bussai al campanello,mentre mia madre cacciava dall'auto tutti gli scatoloni.
"Dallo a me questo."-disse Zayn prendendo lo scatolone che stavo mantenendo.
Aveva il pantalone di una tuta,una maglia bianca e i capelli spettinati,era bellissimo.
Dopo pochi minuti tutti gli scatoloni erano nel salotto.
La casa era bella,accogliente e moderna.
Dopo cena mi recai in camera per sistemare tutte le mie cose.
Le pareti erano piene di disegni e scritte.
C'era una frase scritta in blu che mi colpì parecchio diceva:
'Written in these walls are the stories that I can't explain."
"Ti piace la tua camera?"
Mi girai,Zayn era appoggiato allo stipite della porta con un sorrisetto sulle labbra.
Solo allora mi accorsi di avere in mano il mio intimo.
Le mie guance si colorarono di rosso all'istante,volevo sprofondare.
"Mh si,grazie."-risposi posando le mutande nel cassetto.
"Prima che tu piombassi qui,questa era la stanza in cui davo libero sfogo all'arte."-spiegò.
Lo guardai interrogativa.
"Le ragazze di solito raccontano ciò che gli succede su stupidi pezzi di carta,io invece lo scrivo sui muri."
"Idea geniale."-ridacchiai.
"Adesso però non potrò più farlo."-sbuffò.
"Zayn io non volevo venire qui,l'ho fatto per mia madre."-spiegai.
"A proposito,il ricatto,ha funzionato?"-chiese.
"No.."
"Allora vorrà dire che in America ti ci porterò io."
-sorrise.
Mi persi in quel sorriso,l'unica cosa che seppi fare fu abbracciarlo.







 

 
   
 
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