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Autore: SeparatriX    18/01/2005    10 recensioni
Harry e Draco hanno una relazione di odio-odio, ma c'è una linea sottile tra odio e amore. L'estate dopo il loro quinto anno, un ammiratore si dichiara ad Harry. I suoi sentimenti saranno ricambiati?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Then He Opened His Mouth (Poi aprì la bocca)

Titolo: Then He Opened His Mouth (Poi aprì la bocca)

Autrice: SeparatriX

Traduttrice: Lori

Beta: Grace

Rating: PG-13 all’inizio, poi R

Pairing: HP/DM

 

 

 

 

capitolo otto

Rivelazione e occultamento

 

 

Non appena arrivata a casa, Hermione corse di sopra nella sua stanza e si collegò alla rete, determinata a risolvere il piccolo mistero chiamato Glenn deWedlour. Era certa quasi al 100% che Draco Malfoy e Glenn deWedlour fossero la stessa identica persona, anche se sperava di cuore che non fosse così. Sapeva che Harry si meritava un po’ di felicità, non riusciva ad ignorare i suoi sentimenti per Draco.

 

Sedendosi alla scrivania, cominciò a pensare a come manipolare il nome per fargli rivelare l’identità del misterioso corrispondente di Harry. Ti prego, fa che non sia Draco, ti prego, fa che non sia Draco, pregò silenziosamente. Scrisse su un pezzo di carta tutte le lettere del nome “Glenn deWedlour” e poi le osservò per qualche momento. Non poteva essere un anagramma del nome “Draco Malfoy”, non c’erano M o A nel nome. Stava tamburellando con le dita sulla scrivania quando le tornò alla mente quello che Harry aveva raccontato a lei e a Ron sul suo incontro con Tom Riddle nella Camera dei Segreti. Tom Orvosolon Riddle era un anagramma di ‘IO SON LORD VOLDEMORT’. E se ‘GLENN deWEDLOUR’ fosse stato l’anagramma di qualcos’altro? Scrisse in fretta “Wordsmith.org” nella barra degli indirizzi del suo browser. Era un server per gli anagrammi, che le consentiva di inserire nomi o parole e forniva automaticamente tutti i risultati possibili. D’accordo, eccoci qui. Trova gli anagrammi di… “Glenn deWedlour. Bene, Grattastinchi, vediamo che ci dice.”

 

Trova anagrammi.

 

Hermione sospirò quando ottenne per risultato quelle che sembravano migliaia di opzioni, ma non si lasciò scoraggiare da questo piccolo contrattempo. Scorrendo la lista con lo sguardo, trovò alcune parole che le fecero squillare un campanello d’allarme nella mente. In particolare GEL, DUEL e DUNGEON. Gel, duello e sotterraneo. “Adesso si inizia a ragionare.” Uno alla volta, ridusse la ricerca cercando soltanto gli anagrammi in cui risultavano quelle tre parole, e cominciò ad eliminarli uno per uno. Gel aveva centinaia di risultati, ma nessuno le sembrava particolarmente appropriato. E nonostante duel promettesse bene, nessuno dei risultati gridava Malfoy in modo particolare. Rimaneva soltanto un’ultima parola che poteva avere a che fare con Malfoy. Con grande apprensione, la digitò nel server e premette ‘Trova Anagrammi’. Sul monitor comparvero appena una decina di risultati. Non ci impiegò molto a leggerli tutti.

 

Anagrammi per “Glenn deWedlour”

 

DUNGEON DELL REW
DUNGEON DWELL RE
DUNGEON RED WELL
DUNGEON DREW ELL
DUNGEON DWELLER
DUNGEON LDL WERE
DUNGEON LDL EWER
DUNGEON LDL RE WE
DUNGEON DR EL LEW
DUNGEON DR ELL WE

 

Hermione soffocò un singhiozzo. DUNGEON DWELLER. Ma certo, l’abitante dei sotterranei. Doveva essere quello. I dormitori dei Serpeverde erano nei sotterranei di Hogwarts, e chi stava a Serpeverde? Era così, allora. La prova evidente nero su bianco che confermava il suo sospetto, che Draco Malfoy era Glenn deWedlour. Ripulì la cronologia del suo browser, si disconnesse e spense il computer. Era un’informazione che non era ancora pronta ad accettare, e tanto meno a condividere con qualcun altro. Prese in braccio Grattastinchi e tenendolo rabbiosamente stretto contro il petto si stese sul letto.

 

~@~

 

 

Harry sedeva da solo nella sua stanza a rimuginare sulle cose che erano successe quel giorno. Era stato così certo dei suoi sentimenti per Glenn, fino a quel pomeriggio, quando aveva visto Draco Malfoy, appoggiato con aria indifferente al muro del negozio di Madama McClan. Adesso era totalmente confuso ed incerto su tutto. Non aiutava il fatto che anche Glenn si fosse trovato a Diagon Alley e a quanto pareva l’avesse visto al Paiolo Magico mentre era sconvolto. Lo aveva visto anche quando era da Madama McClan? Sperava tanto di no, considerando che aveva fissato Malfoy come un uomo affamato fisserebbe un pasto di sei portate. E perché mai non avrebbe dovuto guardare? Malfoy era una schianto, ed era rimasto senza fiato soltanto a dargli un’occhiata.

 

Comunque il problema era che Malfoy era talmente stronzo che da quando si conoscevano non aveva mai rivolto una parola civile ad Harry. Era un peccato, davvero, che un ragazzo così bello dovesse avere una personalità di merda. In passato, ogni volta che Harry aveva pensato che forse provava qualcosa per Malfoy, il biondo aveva aperto la bocca e prontamente aveva rovinato tutto. Chissà che sarebbe potuto succedere se Malfoy al primo anno non fosse stato un piccolo snob del cazzo. Harry fece un grosso sospiro. In ogni caso non aveva importanza. Malfoy non l’avrebbe mai degnato di una seconda occhiata. Per altro, non serviva un laurea in psicologia per capire che Malfoy era l’emblema dell’eterosessualità. Aveva accompagnato Pansy Parkinson al Ballo del Ceppo al quarto anno, e l’anno passato lei gli stava incollata addosso come un francobollo.

 

In più, doveva pensare a Glenn. Come diavolo poteva anche solo pensare ad un altro quando era già tanto fortunato da aver trovato Glenn?

 

L’affettuoso, premuroso, meraviglioso Glenn. Glenn, che quell’estate aveva fatto tanto per renderlo felice come non era mai stato. Glenn, che lo aveva osservato di nascosto, e lo trovava bello. Sarebbe stato un folle a gettare al vento una cosa così speciale per la bellezza superficiale di Draco Malfoy. E allora perché ci stava ancora pensando? Sul serio Malfoy aveva tanto effetto su di lui? Non pensava di essere tanto frivolo, ma non poteva negare di essere incredibilmente attratto da Malfoy.

 

~@~

 

 

Nella stanza numero undici del Paiolo Magico, Draco era immerso nei suoi pensieri. Era stato molto bello vedere Harry quel pomeriggio. L’estate ha avuto davvero un ottimo effetto su di lui, rifletté. Si era lasciato crescere i capelli fino a sfiorargli le spalle e la pelle era dorata per l’abbronzatura. Il cambiamento più significativo era che il fuoco che ormai da tanto tempo aveva smesso di ardere nei suoi occhi finalmente era tornato. Sospirò sognante, sperando di essere, almeno in parte, responsabile della trasformazione di Harry. Si stiracchiò languidamente, pensando al compleanno di Harry, che era da lì a due settimane. Aveva già incantato la galassia nel globo così che adesso un piccolo Harry sfrecciava tra le stelle sulla sua Firebolt. Draco aveva avvolto i regali in una carta carina, e adesso doveva solo trovare un modo per mandarli ad Harry. Psyche era fuori questione, i pacchetti sarebbero stati troppo grossi perché li potesse trasportare da sola. Li avrebbe potuti restringere prima di inviarli, ma Harry non avrebbe potuto riportarli alla grandezza originaria a casa dei babbani, quindi era da scartare. L’unica altra opzione che gli veniva in mente era inviarli attraverso la posta babbana. Ci avrebbe lavorato su il giorno dopo. Era stanco morto, così si stese sul letto e si concesse un po’ di meritato riposo.

 

La mattina seguente si svegliò presto e andò di sotto per la colazione prima di risalire a fare un bel bagno. Quando fu lavato e vestito, raccolse tutti i regali e si avviò per le strade di Londra alla ricerca di un posto da cui inviarli. Dopo un pò finalmente trovò un luogo chiamato ‘ufficio postale’ accanto a Trafalgar Square e si informò sulle modalità della spedizione.

 

“Mi scusi, potrebbe dirmi quanto ci vuole per farli arrivare a Little Whinging nel Surrey?”

 

“Se parte con la posta di oggi, potrebbe metterci da tre a cinque giorni. Vuole che le prepari la spedizione?” Indicò i pacchetti tra le mani di Draco. “Sa, se vuole li può mettere tutti dentro una scatola più grande. In quel modo la spedizione sarà più semplice.”

 

Draco ci pensò un istante e decise di accettare il consiglio. Avvolse la scatola in una carta marrone e scrisse con attenzione l’indirizzo, passandolo all’impiegata per la spedizione. Lei gli sorrise e sistemò il pacco sul rullo.

 

“Sono sette sterline e cinquanta, grazie.” L’impiegata era fin troppo gentile per quell’ora della mattina e Draco rimpianse immediatamente la sua decisione di inviare i regali via posta babbana. Infilò le mani in tasca per prendere i soldi necessari, ma si accorse di aver scordato di convertire i suoi galeoni in sterline. Merda! MERDA!

 

“Emm, pare che abbia dimenticato il portafogli a casa”, si scusò. Il pacco gli fu restituito con un sorriso. “Mi dispiace tanto di averle fatto perdere tempo. La ringrazio per il suo aiuto.” Non vedeva l’ora di allontanarsi da quella donna troppo allegra e precipitarsi nella sua stanza al Paiolo Magico per vedere in quale altro modo poteva organizzarsi.

 

~@~

 

 

Alla Tana, Ron fu colto di sorpresa quando un gufo sconosciuto entrò dalla finestra della cucina. Tra gli artigli teneva un pacchetto molto lungo, sospettosamente a forma di scopa. C’era anche un pacchetto più piccolo, che, come l’altro, era avvolto in carta marrone. Trattenne il fiato mentre staccava la lettera che accompagnava i pacchi e l’apriva.

 

 

Caro Signor Weasley,

 

Congratulazioni! Accessori di Prima Qualità per il Quidditch è lieto di annunciarle che lei è il vincitore del Primo Premio del nostro concorso “Vola tra le Stelle!”. Il suo pacco premio include un Kit per la manutenzione dei Manici da Scopa, una divisa completa dei Cannoni di Chudley e la Scopa da Corsa Firebolt. La Firebolt ha una precisione millimetrica, un ineguagliabile equilibrio e una superba maneggevolezza.

 

Di nuovo, congratulazioni per la sua vincita. Si goda i suoi premi!

 

I suoi amici di Accessori di Prima Qualità per il Quidditch

 

 

Stracciò la carta del pacchetto più lungo, scoprendo il tesoro che celava. Oh, era meravigliosa! Ron accarezzò il manico con reverenza, sollevando la scopa e tenendola ad altezza d’occhi per ammirare le perfette finiture del suo manico di scopa di prima qualità. Non vedeva l’ora di uscire in giardino e montarci sopra. L’unica stranezza era che non riusciva proprio a ricordare, neppure se ne fosse andato della sua vita, di essersi iscritto ad un concorso ad Accessori di Prima Qualità per il Quidditch.

~@~

 

 

Dopo quasi una settimana di ricerche, Draco trovò un metodo alternativo per inviare ad Harry i suoi regali. Non aveva idea che esistesse un Servizio Postale Magico che spediva i pacchi troppo grandi per essere trasportati da un solo gufo, ma fu estremamente grato di averlo finalmente trovato. Scrisse una lettera per accompagnare i regali, poi prese accordi perché i pacchi arrivassero la settimana seguente, il 31 Luglio. Mentre rientrava nella sua stanza, vide con la coda dell’occhio Harry, Hermione e Ron che uscivano dal Ghirigoro con le braccia cariche di libri. Sicuramente stanno comprando le cose per la scuola. Il che mi ricorda… anche io devo andare a comprare i libri. Mentre passava accanto al trio, notò che Harry faceva davvero molta fatica a non fissarlo. Draco catturò il suo sguardo e i loro occhi mantennero il contatto per un istante, prima che Harry arrossisse e voltasse il viso.

 

Oddio, mi stava guardando! Draco Malfoy mi stava guardando! E sembrava anche essere qualcosa più che uno sguardo casuale… Harry era al settimo cielo e svolazzò per Diagon Alley per il resto del pomeriggio, notando a mala pena le cose che lo circondavano. Ritornò sulla terra solo quando Ron cominciò a parlare della nuova Firebolt che aveva vinto.

 

“Il gufo è volato dritto nella cucina portando un enorme pacchetto indirizzato a me! E quando l’ho aperto la lettera diceva che avevo vinto il concorso ‘Vola tra le stelle!’ e che il primo premio comprendeva tutta quella roba e una strabenedetta Firebolt! Ma riuscite a crederci? Non ricordo neppure di essermi iscritto al concorso, ma evidentemente l’ho fatto.” Ron aveva un sorriso a trentadue denti ed Harry non poté fare a meno di essere felice di aver organizzato quella piccola sorpresa per il suo migliore amico. Sorrise e gli diede una pacca sulla spalla.

 

“Ron, ho una piccola confessione da farti.” Ron gli rivolse uno sguardo interrogativo. “Sono stato io ad iscriverti al concorso. Ho visto il modulo di iscrizione e sapevo quanto desiderassi una Firebolt. Quindi ti ho iscritto. Non sei arrabbiato con me, vero?”

 

“Arrabbiato?! Mi prendi in giro? Certo che no. Hai contribuito a rendere quest’estate la migliore in assoluto!” Ron era tremendamente eccitato, il suo sorriso parlava chiaro. I due amici erano così presi a parlare della Firebolt che non si accorsero di come Hermione fosse diventata silenziosa dopo l’incontro con Malfoy. E non notarono nemmeno lo sguardo di lei che lo seguiva mentre si dirigeva al Ghirigoro per acquistare i suoi libri di scuola.

 

~@~

 

 

Il 31 Luglio il sole sorse alto e luminoso sul numero 4 di Privet Drive. Harry fu risvegliato da un sonno popolato da sogni su Draco Malfoy da un rumore che proveniva dall’esterno. Rimase sbigottito alla vista di una scatola sospesa a mezz’aria appena fuori dalla finestra della sua camera. Aprì la finestra e prese la scatola, prima che i vicini potessero vederla. Richiuse la finestra e portò il pacco sul letto, sedendosi per aprirlo. All’interno c’era una lettera, quindi aprì per prima cosa quella.

 

 

Caro Harry,

 

Buon sedicesimo compleanno! Spero che la giornata sia stupenda come lo sei tu, e che il tuo compleanno sia esattamente come lo vuoi.

 

Mi sono dannato l’anima per riuscire a scovare un modo per inviarti questo pacco. Sono persino andato all’Ufficio Postale Babbano (è lì che ho preso il pacco grande!), ma avevo scordato di convertire i galeoni in sterline. La settimana scorsa, quando sono stato a Diagon Alley per comprare i libri, ho trovato un Ufficio Postale Magico e ho preso accordi in anticipo per spedirtelo. La scatola volante ti ha messo paura? L’impiegato all’UPM mi ha spiegato che sarebbe stata consegnata da una cicogna (!) celata da un incantesimo di invisibilità. Mi sarebbe piaciuto da morire poter vedere la tua espressione quando lo hai vista svolazzare a mezz’aria davanti a casa tua.

 

Non vedo l’ora che ricominci la scuola, per poterti vedere ogni giorno. Ti prego, non prenderla a male se ancora non ti dico chi sono, e credimi quando ti dico che lo farò non appena sarà il momento. Ci sono solo alcune cose che devo sistemare prima di farlo e poi ti dirò tutto. Sei nel mio cuore, ora e sempre.

 

Tuo,

Glenn

 

 

Harry frugò nella scatola e tirò fuori tre pacchetti più piccoli. Erano tutti avvolti in carta regalo dai colori sfavillanti e avevano una coccarda attaccata in cima. Proprio da vero babbano, Glenn… Harry sorrise al pensiero di Glenn che incartava i doni per lui, sistemando attentamente le coccarde. Non avrebbe voluto disfare i pacchetti, ma moriva dalla voglia di scoprire cosa c’era nei pacchi.

 

Scelse il più grande e levò in fretta la carta, rivelando un libro che Harry desiderava da tanto, intitolato “La stanza delle stelle: un viaggio ad occhio nudo nelle profondità dell’universo”. Harry era colpito dal fatto che si fosse ricordato della sua passione per le stelle, e decise che avrebbe cominciato a leggerlo quella sera stessa. Il secondo pacchetto era più piccolo, e anche da quello strappò la carta eccitato. Ci trovò una piccola scatola bianca, che una volta aperta rivelò un piccolo telescopio d’ottone. Harry sorrise felice, quelli erano tra i più bei regali che avesse mai ricevuto, e ne restava ancora uno da aprire.

 

Lo sollevò dolcemente e rimosse la carta regalo. Aprì la scatola ed estrasse il contenuto. Harry rimase senza fiato, e gli occhi gli si riempirono di lacrime. Tra le mani teneva un piccolo globo di vetro di trenta centimetri, che conteneva un modellino della galassia in movimento. E quando lo guardò da vicino, vide una piccola figura con i capelli scuri che sfrecciava tra le stelle a cavallo di un manico di scopa, con un sorriso beato sul volto. Sono io! Un foglio di carta scivolò dalla scatola ed Harry lo raccolse.

 

 

Harry,

 

Già una volta ti ho detto che ti avrei sempre immaginato come una stella cadente, mentre attraversi il cielo sulla tua Firebolt. Adesso anche tu potrai immaginarlo.

 

Glenn

 

 

Harry si sentì attraversare da una sensazione di calore e di felicità, e più tardi quella notte, decise di inviare quattro righe a Glenn per ringraziarlo dei suoi regali. Era sicuro che Edvige sarebbe riuscita a trovarlo, era un gufo intelligente.

 

 

Caro Glenn,

 

Grazie per i tuoi meravigliosi regali. Mi ha fatto piacere che tu ti sia ricordato che mi piace l’astronomia. Volevo comprare quel libro da un po’ ormai, e adesso la notte potrò usare il telescopio per guardare le stelle. Lo potrò usare anche quando sarò nel mio dormitorio, là c’è una finestra che è perfetta per guardare le stelle. Ma credo che la cosa più stupefacente sia la galassia nel globo. Vedere il me stesso in miniatura che vola tra le stelle è stupendo. Grazie.

 

Desideravo le stelle, e tu me le hai donate. Sei più eccezionale di quanto tu creda.

 

Con amore,

 

Harry

 

 

A quanto pareva Edvige non ebbe problemi a trovare Glenn deWedlour e consegnargli il messaggio di Harry. Ritornò non più di un’ora e mezza dopo, picchiettando sulla finestra perché la lasciasse entrare. Harry le aprì e vide che teneva due cose tra gli artigli. Una era un bigliettino.

 

 

Harry,

 

Non ringraziarmi nemmeno. Sono molto felice che ti sia piaciuto tutto.

 

Buonanotte, amore…

 

Tuo, Glenn

 

 

Il cuore di Harry cominciò a martellargli nel petto quando notò l’altra cosa che gli aveva portato Edvige. Una ciocca di capelli biondo platino.

 

  
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