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Autore: StayWeird01    12/09/2014    1 recensioni
E se la migliore amica di Adelaide facesse la cavolata del secolo? E se Adelaide si perdesse nella città dei suoi sogni, Londra? E se cadesse nelle braccia di un irlandese dagli occhi azzurri? E se si ritrovasse a vivere con lui, insieme a 4 amici un po' idioti? E se l'irlandese fosse dannatamente bello e simpatico? Beh, basta leggerlo!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niall scese velocemente dal taxi. Che traffico di merda, pensò.
Adelaide alzò lo sguardo, notando la porta del corridoio finalmente aprirsi. Prese la valigia e si incamminò verso il corridoio, dando il biglietto alla hostess assonnata.
Niall batté i pugni contro la porta di casa, urlando ai ragazzi di aprire. Nessuno però sembrò sentirlo. Niall si spostò indietro, e si buttò contro la porta, che si aprì rumorosamente. No, non aveva le chiavi.
Lai uscì fuori dal corridoio, diretta verso l’aereo. Iniziò a salire i primi gradini della scaletta.
Niall percorse a grandi falcate le scale di casa, dirigendosi verso la camera di Adelaide.
Lai aveva paura ad varcare la soglia dell’aereo, di a andare via da Londra.
Niall non esitò ad entrare, Adelaide era scomparsa, e lui non capiva bene come, e perché.
Adelaide varcò la soglia dell’aereo, si mosse velocemente verso il suo posto e si sedette.
Niall aprì lentamente la porta, scoprendo l’abito di Adelaide stesso ordinatamente sul letto, assieme ai gioielli. Si avvicinò al letto, notando una lettera appoggiata. Se la rigirò tra le mani. Che l’avessero rapita?, pensò Niall sarcasticamente. Ma appena lesse le prime parole sbiancò.
“Probabilmente non sai che fine ho fatto, perché me ne sono andata via senza dirti niente, perché non ho avuto il coraggio di parlarti. Sto tornando a casa Niall, mi dispiace”
 
Adelaide crollò sul sedile, iniziando a piangere. Grandi lacrimoni sbucavano dai suoi occhi scuri, che si arrossavano piano piano, di nuovo. Non le fregava assolutamente nulla se tutti la guardavano, lei rimaneva lì a piangere. Alcuni signori gentili si avvicinarono a lei, chiedendole se andasse tutto bene, alcune hostess le porsero dei fazzoletti, ma lei sembrava non ascoltare nessuno.


Niall crollò lentamente a terra, sedendosi vicino al letto di Adelaide, con la testa poggiata sul legno. Cercò di trattenere le lacrime, ma non ci riuscì. Piccoli rivoli di acqua sgorgavano dai suoi occhi limpidi. Non stava urlando, sbraitando, lagnandosi come avrebbe pensato avesse fatto una volta andata via, ma cercò solo di capire la situazione. Era solo semplicemente tornata a casa, perché volendo poteva andare da lei a trovarla quando voleva. Ma continuò a leggere la lettera.
“Non voglio partire, me ne strafotto alla grande della mia maturità, perché di sicuro non lo sono, non sono matura, ma credo che questo faccia bene a tutti e due. Io non posso amarti, Niall. Non posso”
Un colpo al cuore, ecco cosa sentì Niall. Il povero cuore di Niall andò in frantumi. Quindi non lo amava. Quindi era stato tutto una specie di scherzo? E allora perché lo ha baciato? Perché è rimasta sempre con lui? Perché lo abbracciava e lo trattava bene, perché continuava a sorridere, perché, perché? Aveva sbagliato tutto, un’altra volta. Doveva dirle tutto quella sera, ma si era addormentato. ADDORMENTATO, ROBA DA PAZZI! Almeno era riuscito a dirle “Ti amo”, almeno le aveva fatto capire che per lei provava qualcosa. Ma forse a lei non era bastato per restare. E invece Niall l’amava come non mai. Ed è triste tenersi tutto dentro, aver perso l’occasione di dirle quanto è importante lei per lui. Che se lei avesse voluto sposarsi all’istante, Niall lo avrebbe fatto, perché una ragazza perfetta così non se la sarebbe mai fatta scappare. Sarebbe rimasto con lei tutta la vita, per sempre, aiutandola a incasinarsi di meno la vita. E invece no, eccolo lì, a piangere come un cretino disperato. Non è perfettamente normale pensare questo di una ragazza conosciuta una settimana prima, non era normale almeno per un uomo. La donna, si sa, fa film mentali lunghi ottant’anni, ma l’uomo no. Lui ha solo film porno nella testa, e di certo non accade all’istante, e non pensa di certo a matrimoni o roba simile. Questo era un segno, per Niall, che Adelaide era diversa da tutte le altre.
  
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