Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: sherry adler    13/09/2014    5 recensioni
Allora... Intanto ciao a tutti! Questa è la prima ff che scrivo su rossana, e la seconda che scrivo in generale!
Ma veniamo a noi.. Sana ha 22 anni, e da 7 vive a Los Angeles con il suo fidanzato.. Naozumi Kamura.
Per una serie di motivi tornerà in Giappone e dovrà affrontare molti problemi..
Leggete e fatemi sapere!! *.* Grazie mille!
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' banale... Ma io ti amo!



Capitolo V
Bufera in arrivo!





La mattina seguente il risveglio di Sana fu piuttosto traumatico, e il mal di testa con cui si era svegliata la accompagnò fino a quando non ebbe riempito lo stomaco con la colazione che Tsuyoshi aveva preparato con le proprie mani.
erano tutti quanti seduti intorno al tavolo e Sana, a giudicare dalle loro facce notevolmente pallide, potè affermare che la sera prima anche le sue amiche avevano alzato il gomito un po' più del dovuto.
La rossa doveva aver esagerato un po' troppo, visto che ricordava a malapena di aver tirato una delle sue tante boiate al gioco a cui stavano giocando. Probabilmente qualcuno, a fine serata, l'aveva accompagnata fuori a prendere un po' d'aria, dato che il suo cappotto era vicino al camino, e sempre molto probabilmente quel qualcuno doveva essere stato Akito, in quanto gli altri due ragazzi erano a vegliare "premurosamente" sulle proprie ragazze brioche intinte.
-okei, la prossima volta che compriamo dell'alcool, ricordiamoci di diluirlo con almeno un litro e mezzo d'acqua!- disse Takaishi alzandosi dal tavolo per prendere il caffè e con una smorfia simile a un sorriso stampato sulla faccia.
-Ah, sentite chi parla!- esordì Fuuka chiudendo gli occhi fino a farli diventare delle piccole fessure. -Il vostro amichetto, la prima e ultima volta che mi ha portata a cena fuori, mi ha costretta a guidare al ritorno, perché sosteneva che l'animale del cartello che segnala il pericolo di animali che attraversano la carreggiata, gli avesse sorriso- continuò la mora compiaciuta.. - il tutto dopo un solo bicchiere di vino bianco-
- erano almeno cinque o sei- replicò lui rosso in viso per la vergogna.
- no, era soltanto uno, ma lasciamo perdere mister "l'alcool lo reggo solo io"- concluse Fuuka non riuscendo a soffocare la risata che in pochi secondi aveva contagiato gli altri.
-va bene, va bene.. Cambiando discorso.. Perché non ci prepariamo e andiamo a fare una bella sciata fuori?? Guardate che sole!- disse Aya sorridente.
-Wow siii! È da così tanto tempo che non rimonto sugli sci! Saranno più o meno sette anni- disse Sana ricordandosi solo dopo che l'ultima volta che aveva sciato era l'inverno prima che lei è Akito si lasciassero.
Probabilmente anche Akito stava ricordando quel weekend, visto che il suo volto si era incupito subito. 
Poi la voce di Tsuyoshi li riportò alla realtà - non credo sia una buona idea.. Il meteo ha previsto una bufera proprio oggi!-
- l'unico posto in cui c'è perennemente una bufera Tsu, è il tuo cervello! Lo vedi che è una bella giornata?- disse Takaishi indicando all'amico il sole splendente fuori dalla finestra.
- okei, avete vinto.. Ma quando ci ritroveremo sommersi da cinque metri di neve, vi ricorderete che il ragazzo dalla "bufera perenne nel cervello" vi aveva avvisati!- disse Tsu capendo che era inutile continuare.
- allora è fatta! Ci prepariamo e ci troviamo davanti alla porta tra un quarto d'ora- continuò Fuuka dopo aver preso tutti i bicchieri nei quali prima c'era il caffè. Poi corse in camera a cambiarsi.





Un quarto d'ora dopo tutti erano giù, davanti alla porta di casa. Tutti tranne Sana. 
-Possibile che quella ragazza non aveva ancora perso il vizio di essere sempre l'ultima?!- disse Fuuka alzando gli occhi al soffitto. - Sana vuoi darti una mossa?- urlò la mora per farsi sentire dall'amica al piano di sopra. -un.. Momen..to.. Ci..so..no quasi.. Questi sci.. So..no tremen..da..mente.. Sco..mo..di- disse la voce di Sana dall'alto.
Akito si schiaffeggiò la fronte incredulo: quell'imbecille si era davvero messa gli sci ai piedi?                                 -Sana ma ci sei o ci fai? Gli sci vanno messi..- Fuuka si interruppe a causa di un tonfo sordo e di un "aaaaaaahaaaaa". Poco dopo videro la sagoma della rossa ruzzolare sulle scale, finendo ai piedi della scala con le gambe divaricate e con il cappello che le copriva la faccia. Ci fu un momento di silenzio in cui nessuno disse niente, ma durò poco, perché tutti scoppiarono a ridere senza riuscire a mettere un freno.       Aya e Fuuka corsero dalla loro amica e la aiutaronoai tirarsi in piedi, poi la prima le tolse gli sci dai piedi dicendo - questi vanno messi dopo!- poi uscirono dalla casa.
-lo terrò a mente per la prossima volta- disse sottovoce Sana massaggiandosi le chiappe, sicura al cento per cento che quella sera ci avrebbe trovato un bel livido.



Quel giorno non c'era quasi nessuno agli impianti sciistici. Forse avevano tutti qualcosa di meglio da fare che andare a godersi una così bella giornata sulla neve.
-beh, peggio per loro- si disse Sana tra sè e sè.. -non sanno che si perdono!-
 -ehi, io è Fuuka andiamo su questa pista- disse Takaishi indicando un punto sulla cartina, poi riprese - vi unite a noi?-
-Na.. Io ed Aya andremo di qua.. Sapete, vogliamo passare un po' di tempo da soli- disse Tsuyoshi facendo l'occhiolino ad Akito, che non capì il significato di quel gesto.
-bene piccioncini, allora io andrò di qua! Ci ritroviamo alle 17 in punto dove siamo adesso, siate puntuali. Fuuka sbuffò - sei te che arrivi sempre in ritardo cara- ma Sana non l'aveva sentita, poiché si era diretta alla sua pista. Così il gruppo si separò e Akito rimase fermo qualche istante senza sapere dove andare. Di certo, l'idea di reggere il lume alle due coppie smielate non lo allettava, ma tantomeno quella di seguire la rossa. Tuttavia decise di andare dove si era diretta lei, con in solo scopo di assicurarsi che non combinasse danni.


​all'ora di pranzo Tsu e Aya si erano fermati in un rifugio per mangiare qualcosa, ed era proprio lì che lui aveva intenzione di chiederle di sposarlo. Come sarebbe avvenuta la proposta lo sapeva già. Lo aveva visto fare in un film. Non era necessariamente detto che se Mary Jane aveva detto di no a peter parker, allora anche Aya avrebbe dovuto rispondergli nella stessa maniera.. Fece un bel respirone e si fece coraggio, dopodiché fece scivolare l'anello nel bicchiere di birra di Aya, che in quel momento era girata di spalle per vedere il notiziario.
-Oh mio oddio amore!- urlò mentre era ancora voltata, tanto che Tsu crebbe di essere stato visto.
- avevi ragione, sta arrivando una bufera e consigliano di rimanere in posti chiusi e di non uscire fino a che non è finita- continuò la ragazza voltandosi di scatto.
Tsuyoshi fece in tempo a recuperare l'anello e a infilarselo in bocca prima che la sua fidanzata lo vedesse.
-vitto?aueuo uaone?- provò a dire con il gioiello sulla lingua. Lei lo guardò torva, poi disse -pasticcino perchè parli così?- cercando di capire. 
-mi anno ale i enti- sperò che non avesse notato l'anello. - ti fanno male i denti? Così, all'improvviso?- chiese la ragazza preoccupata. 
-dauero!- si limitò a dire chiudendo poi la bocca e sorridendo a denti serrati, con l'aria evidente di uno che vuole nasconderti qualcosa. Poi Aya gli sfiorò la mano e si girò nuovamente per guardare il notiziario.. In quel momento Tsu si abbassò e sputò l'anello nella mano, poi lo infilò in tasca. Forse, la mossa del bicchiere di champagne portava davvero iella.
-speriamo solo che anche gli altri abbiano trovato un posto dove ripararsi- concluse la ragazza togliendosi il cappello dalla testa.


Erano anni che Sana non si sentiva così tanto libera. Sempre circondata da colleghi, da persone importanti, da servi. Gli ultimi sette anni li aveva passati divisa fra red carpet, casa e set, mai una volta in tutto questo tempo era riuscita a immergersi nella natura, libera da tutto e da tutti come invece si sentiva in quel momento. Gli alberi innevati che incorniciavano la pista innevata la facevano riflettere, la rendevano spensierata.
Sentiva le gambe molleggiare su quegli sci a ritmo, quando il telefono, posto nella tasca interna della tuta cominciò a vibrare. Istintivamente, senza pensare a quello che faceva, staccò la mano dall'alpestock per infilarla dentro la zip, distogliendo lo sguardo dalla pista. Non fece in tempo a prendere il cellulare che si scontrò con una sagoma proveniente dalla corsia opposta.
-ehi cerca di stare più att..- Akito aveva finalmente trovato Sana, che adesso si trovava distesa per terra, con la testa rivolta verso il proprio petto. -Sana! Possibile che non ti si può lasciare sola un momento che combini cas..- ma anche questa volta non terminò la frase. Si accorse che qualcosa non andava. Si avvicinò alla rossa che cercava di trattenere il dolore lancinante che l sentiva al ginocchio destro. -Akito fa male, fa malissimo- disse con la voce strozzata riuscendo a stenti a mettersi a sedere. Poi portò entrambe le mani sul punto che le provocava quelle fitte.    I suoi sospetti erano fondati. Si era fatta male, eppure la caduta non era stata tremenda. -Sana cosa ti fa male?- disse cercando di capire cosa si fosse fatta. -il ginocchio, lo stesso di qualche anno fa!- riuscì a dire sempre con lo stesso timbro di voce.
Akito capì immediatamente. La botta non era stata così violenta, ma aveva probabilmente battuto il ginocchio che un po' di tempo prima l'aveva costretta ad usare delle stampelle. Quando delle ragazze la avevano aggredita mentre era sul set di un film. -Ok Sana, adesso sta per arrivare una bufera credo- disse indicando il cielo nero sopra di loro, -ti aiuto a tirarti su e monti sulle mie spalle e ci ripareremo lì- continuò indicando una piccola insenatura della parete rocciosa che sperava sarebbe bastata a non farli sommergere dalla neve-
se la caricò in spalla e raggiunse il posto sugli sci, poi la fece delicatamente scendere a terra facendo si che appoggiasse solo la gamba sinistra  e poi la aiutò a sdraiarsi. - mi spieghi cosa stavi facendo invece di guardare la pista?- disse con un tono di voce simile a quello arrabbiato. -rispondevo al telefono, che vuoi che facessi?- rispose di rimando la rossa mentre cercava di alleviare il dolore alla gamba. 
-beh, guarda cosa hai combinato per "rispondere al telefono"- disse sarcastico imitando la voce di Sana che lo guardò irritata. 
- se ti da così tanto fastidio puoi anche andartene, non mi pare di averti chiesto di rimanere- disse pungente l'attrice.
- sei tu quella brava ad andarsene!- 
frecciatina lanciata, frecciatina colpita.
rimasero in silenzio senza dire niente, poi, quando sana stava per dire la sua il telefono di Akito squillò.
-pronto amore.. Si, ci stiamo divertendo.. Già, meno male che Tsu ci ha portati in un rifugio- 
Sana intanto, anche se non lo dava a vedere stava ascoltando la conversazione.. "Amore" aveva detto. Quindi stava con qualcuna. La cosa non la stupì visti i precedenti.
-sisi, non ti preoccupare, staremo attenti.. Ciao tesoro- e riattaccò.
nessuno dei due continuò la discussione iniziata prima della chiamata: Sana guardava la sua gamba e Akito guardava il tempo fuori.. Avevano cominciato a scendere dei grossi fiocchi di neve, che avevano l'impressione di voler scendere per un bel po' di tempo.
-bisogna chiamare aiuto- disse poi ancora girato di spalle, con voce cupa. Ritirò fuori il telefono ma si accorse che la batteria era morta. -ho bisogno del tuo- si girò e allungo la mano verso la rossa, che aveva il viso sempre più bianco per il dolore. - mi è caduto quando siamo caduti, o forse anche prima.. Dovremo aspettare- rispose lei con voce sempre più flebile.
entrambi non dissero altro per la mezz'ora successiva. Il tempo non sembrava cambiare e un cumulo di neve si era posato davanti all'entrata della rientranza rocciosa.
Akito distolse lo sguardo nuovamente dal cielo e fissò Sana, che adesso aveva gli occhi chiusi.
era così bella anche mentre dormiva. Il suo viso così luminoso lo fece, per un momento, quasi pentire di ciò che aveva detto prima. Non era cambiata di una virgola.. Sempre così radiosa, così spensierata..così Sana.
tuttavia non poteva perdonarle ciò che gli aveva fatto.
le si avvicinò e le toccò la guancia involontariamente e si accorse di quanto era gelida. Sana non stava dormendo. Era svenuta per il dolore.. E se quella bufera non fosse cessata sarebbe morta dal freddo.
il biondo si sistemò accanto a lei e la cinse con entrambe le braccia, tirandola a sè. La testa rossa era appoggiata sul suo petto e coperta dal viso di Akito che sperava di riscaldarla.
-Sana Kurata, non fare cazzate perchè ancora devo fartela pagare per ciò che mi hai fatto, quindi resta in vita- dise sottovoce prima di socchiudere gli occhi.











Spazio Autrice: 

Ehi!! Pensavate fossi morta eh? Come darvi torto! Sono sparita per ben due anni e vi do tutte le ragioni del mondo per non continuare a leggere questa fanfiction.
Ho avuto un bel po' di problemi e il tempo per scrivere, purtroppo, era sempre pari a zero. O meglio, per scrivere, ho bisogno di tempo perché mi impegno al 100%,.. Quindi in questo tempo mi sono detta, se tornerò a scrivere voglio farlo per bene e non giusto per mandare avanti una storia con capitoli da due righe.
Adesso però sono libera da buona parte di impegni, dato che ho finito il liceo è dato che le vacanze ormai non sono altro che un ricordo. 
Se avete ancora voglia, parlo per i vecchi recensori, e se avrete vogli, ora parlo per i nuovi, di continuare a leggere questa fanfiction, vi prometto che sarò sempre puntuale e che non vi deluderò più! 
Vi autorizzo anche a picchiarmi virtualmente se provo a sgarrare di nuovo!
sperando che qualche lettore sia rimasto, vi mando un bacione e vi aspetto al prossimo chapp, previsto per settimana prossima :)

xoxo
sherry adler <3


 
  
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