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Autore: fire_94    13/09/2014    3 recensioni
Nella città di Tarri, assieme agli umani convinvono altre due razze, molto diverse fra loro e da sempre in competizione. Una, le Ombre, razza molto simile agli umani, con caratteri scuri e dai poteri misteriosi; l'altra, i Domatori, razza anch'essa dalle fattezze umane, ma che presenta dei caratteri “bestiali” e che è in grado di comandare delle creature potenti e straordinarie.
Oltre a loro, da poco sono comparsi anche i Cuori Impuri, delle creature che si cibano di umani ma invisibile agli occhi delle loro prede.
Da allora, Ombre e Domatori hanno smesso di combattere fra loro, almeno per ora, e si sono dedicati allo sterminio dei Cuori Impuri, sebbene cerchino di evitarsi il più possibile...
Questa più che una trama mi rendo conto che è soltanto una descrizione di queste razze che faranno da protagoniste alla mia storia... mi scuso, ma ancora devo capire bene anche io come si evolverà.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo Due
Kimiya
 
Una giovane ragazza se ne stava comodamente seduta su una sedia, con una mano posata sul bracciolo, mentre con l'altra carezzava il pelo grigio e lungo di un gatto. L'animale miagolava, ogni tanto dava segno di apprezzamento per le coccole della padrona esibendosi in delle fusa in modo un po' pigro, poi si accoccolava sulle sue gambe e si rimetteva a dormire. La sua padrona, però, non gli faceva nemmeno caso; il suo sguardo, infatti, era perso nel vuoto di fronte a sé, e sebbene sembrasse che fissasse con estremo interesse un tavolino di legno pieno di polvere, in realtà non lo vedeva nemmeno.
«La bambina cammina cammina, poi per terra va. Una farfalla incontrerà, e le sue alì strapperà,» ripeteva a bassa voce, come una specie di filastrocca eterna.
A un certo punto, la porta a doppio battente che le stava di fronte si spalancò di botto; entrambe le ante sbatterono con forza contro il muro giallino, provocando un forte tonfo. Sulla soglia comparve una ragazza dotata di ali, dai capelli rossi, che se ne stava con le braccia ancora spalancate, i muscoli tesi. I suoi occhi gialli erano furiosi, emettevano scintille di rabbia.
Non appena la vide, il gatto si alzò sulle zampe e rizzò il pelo, soffiando in direzione della nuova arrivata. La sua padrona provò a calmarlo con qualche carezza, ma fu tutto inutile, poiché quello raggiunse l'alata con un balzo per aggrapparsi alla sua faccia con i suoi artigli affilati.
«Poncio, fermati!», gli intimò allora la sua padrona, con voce ferma.
Il gatto lasciò andare la povera disgraziata che era capitata sotto la sua furia, la quale gli sferrò un calcio, che tuttavia lui riuscì a evitare. Poncio quindi saltò di nuovo sulle gambe della sua padrona e lì si accomodò, come se non fosse successo niente.
«Tieni quel fottutissimo gatto lontano da me!», le gridò l'alata, puntandole un dito contro. Con l'altra mano andò a tastarsi il viso, sfiorandosi con le dita i piccoli graffi che Poncio le aveva causato e che ora brillavano scarlatti sotto la luce fioca delle candele.
Kimiya, la padrona del gatto, si scrollò nelle spalle, come se la cosa le importasse ben poco. Ricominciò a carezzare il suo animaletto, con un sorrisetto divertito. «Bentornata, Kobra,» disse, invece di rispondere alla sua provocazione.
Quella le rispose con un grugnito e andò ad aprire la finestra posta alla destra della sedia dove sostava Kimiya; la luce del sole penetrò all'interno, squarciando l'oscurità come la lama di un'accetta squarcia della carne fresca. La padrona di Poncio dovette chiudere i suoi occhi viola per qualche attimo, acciecata da quella luce improvvisa. Quando cominciò ad abituarsi, lanciò un'occhiata seccata in direzione dell'alata.
«Lo sai che non mi piace la luce del sole...», iniziò a protestare, ma Kobra la zittì con un gesto secco della mano. Kimiya allora si portò un dito sotto il mento, con aria crucciata e pensierosa. «Di' un po', è successo qualcosa di particolare per caso?»
«Quei figli di puttana hanno chiamato gli Striscianti. Avevano detto che non l'avrebbero fatto, invece...»
«Ombre.»
«Cosa?!», chiese di riflesso Kobra, con una faccia confusa, probabilmente non aveva davvero capito la parola con cui l'altra aveva interrotta.
Kimiya girò il collo per poterla guardare. «Si chiamano Ombre.»
«Che di differenza fa?»
«La parola Striscianti fa pensare più a dei serpenti. Cos'hai contro i serpenti? Sono carini.» Afferrò la testa morbida di Poncio per costringerlo a guardarla negli occhi.
Kobra si accasciò su una sedia dietro la scrivania, posta alle spalle di Kimiya. Alzò le braccia con fare teatrale. «Ma hai capito la gravità della situazione almeno?!», sbottò a gran voce.
Kimiya annuì in modo distratto, sebbene in realtà non fosse affatto vero. Non era la prima volta che capitava, che si ritrovassero a svolgere delle missioni affiancati dai loro acerrimi nemici, le Ombre, e comunque non vedeva quale fosse il problema. Non la stavano mica obbligando a sposarsi qualcuno di quei tipi, dovevano solo combattere per la stessa causa.
«Kobra, ti senti per tutto il palazzo, tesoro,» disse Rashid, con il suo solito tono acido, entrando nella stanza, mentre con una mano si scuoteva i capelli bianchi tagliati corti. Soltanto due ciuffi erano molto più lunghi degli altri, e gli ricadevano sulla spalla sinistra, acconciati in due adorabili treccine.
Kobra gli rispose con un verso furioso, fu abbastanza per zittirlo.
«Bentornato anche a te, signorina Acidità,» lo salutò Kimiya con un sorriso divertito. Signorina Acidità era sempre stato il modo in cui aveva chiamato Rashid, fin dal primo momento in cui si erano incontrati. Lui di solito si infastidiva, ma a lei non importava.
«Kobra ti ha raccontato delle Ombre?»
Kimiya si morse l'interno della guancia. «Sì, e allora?»
La ragazza alata a quel punto sputò fuori alcune parole che sarebbe meglio non ripetere mai, ma a cui i suoi compagni erano più che abituati. «Quella faccia da cazzo se n'è pure scappata non appena mi ha vista! Ma ti rendi conto, osano pure definirsi i nostri rivali!» A questo punto si susseguì un'altra sfilza di parolacce senza molto senso.
Kimiya aveva già smesso di ascoltarla da un pezzo, ma una parte in particolare di tutto quel suo borbottare aveva destato la sua attenzione. I suoi occhi come due ametiste si spostarono su Rashid, che nel frattempo aveva preso a giocherellare con una delle proprie treccioline con fare distratto. Lo osservò per un attimo, si accorse soltanto allora della giacca blu aperta e che gli arrivava appena a metà schiena, per lasciare che si intravedessero i suoi muscoli scolpiti. Se non avesse indossato niente sarebbe stata la stessa cosa. Cominciava davvero a esagerare, ma la ragazza evitò di farglielo notare: al momento era un'altra la questione che riteneva ben più interessante. «Sta dicendo che è scappata? Credevo che fossero tipi orgogliosi.»
«A quanto pare no, dolcezza,» le rispose Rashid, lasciando andare la sua ciocca di capelli per appoggiarsi contro il muro con una spalla. Kimiya avrebbe anche potuto trovarlo un tipo piuttosto attraente, se non fosse stato per le sue movenze eccessivamente femminili. Quelle le avevano sempre dato sui nervi. «Aveva i capelli e gli occhi scuri...», cominciò a descrivere il ragazzo.
«Questo lo so! Quegli stupidi sono tutti uguali! Aveva qualche segno in faccia?»
«No,» fu Kobra a risponderle. «Almeno credo. Si vedevano solo i capelli e gli occhi.»
Kimiya riprese a carezzare Poncio, che la ringraziò con delle fusa. «Che ne sapete che era davvero un'Ombra allora?», domandò, un po' delusa. Si aspettava qualche racconto più interessante. Le Ombre l'avevano sempre affascinata, erano così diversi da loro Domatori che l'attraevano, anche se non poteva ripeterlo spesso, altrimenti perfino i suoi amici, se così si potevano chiamare, l'avrebbero definita una traditrice.
«Vedeva quei cazzo di mostriciattoli neri,» disse Kobra. «Stava andando all'assalto da sola come una povera pazza contro un intero esercito.»
«Ah, a proposito, che fine ha fatto quell'inutile di Yashar?»
Rashid si scrollò nelle spalle. «Non ne ho idea. Forse è morto.»
Kimiya assunse un broncio che doveva sembrare arrabbiato. Yashar era un ragazzo completamente inutile la maggior parte delle volte, e spesso lei stessa era la prima a ribadire la questione, però le piaceva. Aveva l'aria del ragazzo forte e sicuro di sé, anche se poi magari non lo era nemmeno un po', ma Kimiya se lo faceva bastare. Non le sarebbe dispiaciuto divertirsi un po' con lui, prima che morisse durante una delle missioni più difficili perché le sue abilità in un luogo del genere non erano di alcun aiuto.
Dopo qualche secondo, comunque, il suo broncio si trasformò in un sorriso. «Ah, be', se è morto forse ci daranno qualche altro compagno di squadra più decente.»
«Magari una ragazza,» bofonchiò Kobra con aria sognante. Quando pensava alle ragazze sembrava dimenticarsi perfino del suo odio spasmodico per le Ombre.
«O magari un bel ragazzone,» disse invece Rashid.
Kimiya emise un sospiro rassegnato. Quei due erano dei casi disperati. Davvero, non erano capaci di pensare a nient'altro. «Mi ci manca solo che formate una qualche coppietta all'interno del gurppo,» disse. Si alzò in piedi, con la coda da gatto che si muoveva pigra, prendendo il povero Poncio come se fosse un sacco di patate. L'animale, tuttavia, non si oppose, non si sarebbe mai ribellato alla sua padrona, nemmeno se questa provasse a torturarlo. Le era fedele. «Vorrà dire che andrò a cercarlo. Forse si è solo perso.» Andò verso Rashid per mettergli in mano la palla di pelo che reggeva. «Ti affido Poncio.»
Non appena si ritrovò in braccio al ragazzo, il gatto si mise a soffiare. «Ma perché proprio io? Non lo vedi che non gli piaccio?»
«Gli piaci comunque più di Kobra,» le rispose Kimiya con una scrollata di spalle. A quel punto gli rivolse una strizzata d'occhio. «Voi restate pure qui a giocare a fare gli stereotipi, io vado a cercare quell'inutile.»
Con queste parole, lasciò la stanza.



Angolo autrice:
Salve a tutti!
Dato che in tanti (due persone) mi hanno chiesto di continuarla, io mi sono gasata e mi sono rimessa a scrivere questa storia. Quindi ho pubblicato il secondo capitolo.
Allora, premetto che non so se questi due troveranno mai qualcuno con cui formare una coppia, però io ho messo comunque sia l'avviso dello Slash, sia del Femslash per la loro presenza e perché potrebbe essere che trovano qualcuno, non lo so ancora, così nel caso io vi ho avvisato. :P

Mi scuso da parte di Kobra, che è rozza più di uno scaricatore di porto, non posso farci proprio niente purtroppo. Gli altri personaggi comunque hanno un vocabolario migliore xD
Ho fatto un monologo lunghissimo, quindi è meglio se la smetto. Ringrazio chiunque abbia deciso di leggere questi due capitoli e spero vi siano piaciuti.
Alla prossima! ^^
   
 
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