Capitolo 9
Il piccolo locale era
deliziosamente arredato con muri rivestiti di arazzi di stoffa e
tavolini in ferro battuto sopra i quali signore ben vestite prendevano
il tè. Da un altra parte si trovava invece la parte
più sobria del piccolo bar dove invece si sedevano le
persone meno abbienti. Da lì si udivano gli schiamazzi di
Rufy e Usop che avevano preso ancora d'assalto il bancone abbuffandosi
e sperperando denaro. Nami aveva preferito spendere un pò di
più ma si era ritirata nella parte piu chic del locale e ora
guardava in silenzio la sua tazza di tè senza voglia di
berla. Nico Robin era seduta accanto a lei ma era troppo occupata a
leggere il suo libro per interessarsi allo stato d'animo della
navigatrice. Nami tirò un altro sospiro di sollievo quindi
guardò la sua mano che stringeva quel gioiello dai riflessi
blu. Non aveva resistito,ma non era stato per l'entità del
gioiello ne per la sua bellezza e questo la stupiva. No era stata forse
la sua storia,il simbolismo che concerneva quel gioiello ad averla
portata ad agire in quel modo. Ma il motivo?? Sapeva solo che si
sentiva vuota per qualche cosa. L'identificare cosa era arduo ma forse
era solo difficile accettarlo. Si sentiva vuota per Sanji,anche se non
lo avrebbe mai ammesso. Ora sentiva che gli mancava,gli mancavano
perfino le sue moine,gli mancava quando lo vedeva gioioso ai suoi
fornelli...gli mancava il cuoco biondo un pò farfallone ma
sul quale poteva sempre contare,ma che mai aveva davvero considerato.
Si chiese quanti veri ricordi avevano assieme,solo loro due. Ricordava
quando a Skypiea si era frapposto tra lei e la scarica elettrica
lanciatale contro da Ener.Quasi non poteva muoversi eppure era salito
sull'Arca Maxim e le aveva permesso di fuggire prendendosi il colpo
indirizzato a lei e Usop.Lo aveva mai ringraziato davvero per quel
gesto? In quel momento la cosa gli cominciò a pesare non
poco. Eppure era...così
infantile..così...così..così Sanji!! E
cercava di convincersi di aver fatto bene a cercare di farlo rinsavire
anche se non ne era poi così profondamente convinta.
Improvvisamente si alzò spostando bruscamente la sedia.
Quell'incosciente neppure si era fatto vivo e chissà dove
era ora. A correre dietro qualche donna di sicuro,da bravo e immaturo
playboy quale era. Di sicuro correva dietro qualche sottana o
permetteva a qualche ragazzina di approfittarsi di lui,quanto la
irritava la cosa!!...la irritava forse davvero per la prima volta da
quando il giovane cuoco del Baratie era entrato a far parte della loro
ciurma. Nico Robin alzò solo di poco lo sguardo dal suo
libro e Nami credette che per qualche secondo la ragazza l'avesse
penetrata leggendole dentro.Poco dopo sentì di non
sopportarlo più e come Robin riabbassò lo sguardo
sul libro lei si diresse verso la porta. Non sapeva dove sarebbe
andata,solo che doveva cercarlo...
La gente che lungo le strade continuava a mormorare,presa dal suo ciacchiericcio quotidiano,improvvisamente si fermò a guardare quella strana figura che barcollava lungo il viale,lo sguardo basso e il passo incerto. Sanji aveva alfine raggiunto il piccolo villaggio e ora era l'oggetto dell'attenzione collettiva della gente che naturalmente si attaccava a qualsiasi cosa strana in quella vita che solo i turisti rendevano un pò movimentata. Più in là un capannello di persone stava assistendo alla sfuriata del gioielliere al quale avevano sottratto uno dei suoi amati manufatti. Sanji passò avanti senza dire nulla,continuando solo a guardarsi i piedi e stando attento ogni tanto a non scontrarsi con le persone che si trovava dinanzi. Il biondo cuoco aveva corso fino al piccolo villaggio e ora stremato cercava disperatamente di ritrovare la navigatrice. Non gli importava cosa Nami avrebbe detto,non gli importava cosa avrebbe fatto. Avrebbe potuto cacciarlo,picchiarlo,insultarlo,ma lui sarebbe in ogni caso andato lì e le avrebbe confessato finalmente tutto ciò che provava. Aveva capito una cosa fondamentale,che senza di lei era vuoto. Si appoggiò a un muro e si portò una mano allo stomaco,lì dove sentiva una fitta.Era normale sentire il mal di stomaco quando si pensava alla persona con cui avrebbe voluto passare il resto dei suoi giorni e l'eternità tutta? La testa quasi gli girava mentre cercava di riprendersi. Fù allora che un gruppo di tre ragazze gli si avvicinarono. Le tre sghignazzavano quindi una si fece avanti lasciando le altre due da parte...
-Ehi bel biondino dove te ne vai tutto solo??
La mora mosse la testa rimandando i capelli all'indietro per poi guardare Sanji che però la osservava come se non l'avesse nemmeno davanti. Le altre due ragazze,una castana l'altra biondissima continuavano a ridere ancora più divertite dall'espressione quasi ebete del biondo cuoco del mare. La mora tornò immediatamente all'attacco guardando il giovane con occhi da cerbiatta...
-Sai io e le mie amiche qui stavamo per entrare in quel bar e cercavamo proprio qualcuno che ci offrisse da bere..
Sanji continuò a fissarle per un pò come un ebete prima di scuotere la testa,quasi sorprendendosi da solo. Dunque distolse lo sguardo da loro e disse senza troppe remore..
-Cercatevi...un altro....
Quelle ragazze non lo interessavano minimamente. Vide lo sguardo stupito della mora e quello disorientato delle due amiche che non potevano credere alle loro orecchie. La mora imprecò voltandosi adirata mentre guardava le altre due con disappunto indicandosi...
-Cioè ma mi avete vista? Questo deve essere gay...Come si può rifiutare un invito a offrirmi da bere??Come??
Improvvisamente il cuoco distaccò lo sguardo dalle tre,disinteressandosi alle loro lamentele, puntandolo invece verso la porta del bar vicino dove una figura familiare aveva assistito a tutta la scena e guardava fisso il biondo cuoco senza dire una parola. Nami era lì sulla soglia,immobile,con una mano chiusa a pugno e l'altra lasciata ciondolare su un fianco.La bocca era leggermente aperta mentre i suoi occhi ora inquadravano visibilmente il ragazzo. A sua volta anche Sanji rimase immobile,come pietrificato. Quel momento durò quasi un eternità. Era come se attorno a loro non vi fosse nulla,come se fossero solo loro due in mezzo al niente,che si osservavano. Ogni suono sparì,il suono della gente,le lamentele gracchianti di quelle tre oche...Erano solo lui e la sua Nami,uniti da un invisibile filo magnetico tracciato dai loro sguardi che si incrociavano. Il silenzio fù alfine interrotto da un solo distinto rumore..il cuore di Sanji che batteva sempre più forte,sempre più forte mentre tutto tornava a muoversi alla stessa velocità di prima e sentiva che il suo corpo agiva quasi senza controllo. Improvvisamente scivolò verso di lei portando le ginocchia a terra e strappandosi di conseguenza i calzoni,ma ciò non gli importava. Era inginocchiato davanti alla ragazza che amava. Nami lo guardava interdetta ma non faceva ne diceva nulla. Restava solo a fissarlo con quell'aria disagiata. Il cuoco del Baratie si aggrappò a un lembo della gonna di lei per poi abbassare la testa e cominciare a far scendere calde lacrime dalle sue guance,la fronte che quasi arrivava a toccare i piedi di lei.
-S....sò che sono stato un incosciente..che ti ho fatta adirare,che sono stato un bambino..che troppo spesso le mie moine non hanno fatto che darti fastidio e che ti sei sentita incapace di fidarti di me..ma ora ho capito Nami..ora ho capito quanto per me tu sei importante. L'ho capito...ho capito che senza di te non sò vivere..che non sò vivere senza averti vicina..senza che tu ogni giorno mi regali un sorriso...una parola..o anche solo la tua presenza accanto a me.Perchè sei la persona più fantastica che ho mai incontrato..e non voglio più perderti a causa del mio comportamento idiota...se ciò avvenisse io...io...non mi perdonerei mai..
Sanji continuava a parlare disperato. Ciò che diceva veniva accompagnato da singhiozzi e le sue lacrime erano arrivate a bagnare i sandali e i piedi di Nami che restava lì interdetta a guardarlo. Anche attorno a loro tutto si era bloccato. Gli avventori del bar. Le tre ragazze lì fuori. I passanti...tutti guardavano quella scena non pronunciando una sola sillaba,troppo colpiti. Nami restò bloccata ancora per un pò..poi si portò una mano al volto,quella non stretta a pugno,e a sua volta la passò sugli occhi che erano divenuti improvvisamente lucidi...
-Stupido....
La voce di Nami era rotta,ma cercava di trattenere le lacrime forse provando a conservare un orgoglio di cui si sarebbe voluta improvvisamente liberare ma che era un fardello ancora troppo grande...Fù allora che la ragazza decise di far parlare il suo cuore e di spengere la mente...E allora la voce divenne simile a quella di Sanji. Rotta...piena di singhiozzi..Ripetè ancora una volta ciò che aveva detto prima...
-Stupido....
Sanji rimase a bocca aperta alzando poi lentamente la testa e guardandola. Nami si era portata la mano davanti agli occhi mentre il biondo poteva vedere qualche lacrima che colava dal palmo. La navigatrice tremava leggermente e il cuoco ebbe un tuffo al cuore. Tese una mano verso di lei mentre rimaneva comunque in ginocchio. Lei glie la tolse bruscamente con uno schiaffo. Quindi finalmente gli mostrò il suo volto,rosso e triste. Non l'aveva mai vista piangere in questo modo. Il suo volto un tempo così dolce e delicato era ora una maschera quasi irriconoscibile, e il suo sorriso furbetto che gli piaceva tanto era stato sostituito da un espressione strana...un espressione rabbiosa. Nami si morse il labbro quindi afferrò per la collottola il ragazzo urlandogli in faccia...
-S...stupido, infantile.....
Non finì la frase perchè l'altra mano quella chiusa a pugno scattava verso quella di Sanji e si apriva leggermente stringendola alla sua e facendo in modo che entrambi toccassero dunque il gioiello che la ragazza aveva rubato. Il gioiello che si regalava agli innamorati. Fatto ciò lei strinse la cravatta del ragazzo costringendolo ad alzarsi. Ora i loro volti si trovavano alla stessa altezza anche se Nami era piu bassa,e la faccia di lei nonostante le lacrime aveva assunto ancora una volta un espressione strafottente,quell'espressione per cui lui avrebbe perfino ucciso...
-Sai che dopo quello che hai detto...non voglio...ripensamenti...
Sanji scosse la testa. Nami si morse ancora il labbro quindi lo tirò per la cravatta ancora una volta costringendolo ad avvicinarsi ancora di più a lei e gli sussurrò in modo che solo loro due potessero sentire ciò che la navigatrice diceva..
-E allora...brutto stupido...sii uomo..e dimostra a queste racchie che...da ora sei solo mio....
La gente che lungo le strade continuava a mormorare,presa dal suo ciacchiericcio quotidiano,improvvisamente si fermò a guardare quella strana figura che barcollava lungo il viale,lo sguardo basso e il passo incerto. Sanji aveva alfine raggiunto il piccolo villaggio e ora era l'oggetto dell'attenzione collettiva della gente che naturalmente si attaccava a qualsiasi cosa strana in quella vita che solo i turisti rendevano un pò movimentata. Più in là un capannello di persone stava assistendo alla sfuriata del gioielliere al quale avevano sottratto uno dei suoi amati manufatti. Sanji passò avanti senza dire nulla,continuando solo a guardarsi i piedi e stando attento ogni tanto a non scontrarsi con le persone che si trovava dinanzi. Il biondo cuoco aveva corso fino al piccolo villaggio e ora stremato cercava disperatamente di ritrovare la navigatrice. Non gli importava cosa Nami avrebbe detto,non gli importava cosa avrebbe fatto. Avrebbe potuto cacciarlo,picchiarlo,insultarlo,ma lui sarebbe in ogni caso andato lì e le avrebbe confessato finalmente tutto ciò che provava. Aveva capito una cosa fondamentale,che senza di lei era vuoto. Si appoggiò a un muro e si portò una mano allo stomaco,lì dove sentiva una fitta.Era normale sentire il mal di stomaco quando si pensava alla persona con cui avrebbe voluto passare il resto dei suoi giorni e l'eternità tutta? La testa quasi gli girava mentre cercava di riprendersi. Fù allora che un gruppo di tre ragazze gli si avvicinarono. Le tre sghignazzavano quindi una si fece avanti lasciando le altre due da parte...
-Ehi bel biondino dove te ne vai tutto solo??
La mora mosse la testa rimandando i capelli all'indietro per poi guardare Sanji che però la osservava come se non l'avesse nemmeno davanti. Le altre due ragazze,una castana l'altra biondissima continuavano a ridere ancora più divertite dall'espressione quasi ebete del biondo cuoco del mare. La mora tornò immediatamente all'attacco guardando il giovane con occhi da cerbiatta...
-Sai io e le mie amiche qui stavamo per entrare in quel bar e cercavamo proprio qualcuno che ci offrisse da bere..
Sanji continuò a fissarle per un pò come un ebete prima di scuotere la testa,quasi sorprendendosi da solo. Dunque distolse lo sguardo da loro e disse senza troppe remore..
-Cercatevi...un altro....
Quelle ragazze non lo interessavano minimamente. Vide lo sguardo stupito della mora e quello disorientato delle due amiche che non potevano credere alle loro orecchie. La mora imprecò voltandosi adirata mentre guardava le altre due con disappunto indicandosi...
-Cioè ma mi avete vista? Questo deve essere gay...Come si può rifiutare un invito a offrirmi da bere??Come??
Improvvisamente il cuoco distaccò lo sguardo dalle tre,disinteressandosi alle loro lamentele, puntandolo invece verso la porta del bar vicino dove una figura familiare aveva assistito a tutta la scena e guardava fisso il biondo cuoco senza dire una parola. Nami era lì sulla soglia,immobile,con una mano chiusa a pugno e l'altra lasciata ciondolare su un fianco.La bocca era leggermente aperta mentre i suoi occhi ora inquadravano visibilmente il ragazzo. A sua volta anche Sanji rimase immobile,come pietrificato. Quel momento durò quasi un eternità. Era come se attorno a loro non vi fosse nulla,come se fossero solo loro due in mezzo al niente,che si osservavano. Ogni suono sparì,il suono della gente,le lamentele gracchianti di quelle tre oche...Erano solo lui e la sua Nami,uniti da un invisibile filo magnetico tracciato dai loro sguardi che si incrociavano. Il silenzio fù alfine interrotto da un solo distinto rumore..il cuore di Sanji che batteva sempre più forte,sempre più forte mentre tutto tornava a muoversi alla stessa velocità di prima e sentiva che il suo corpo agiva quasi senza controllo. Improvvisamente scivolò verso di lei portando le ginocchia a terra e strappandosi di conseguenza i calzoni,ma ciò non gli importava. Era inginocchiato davanti alla ragazza che amava. Nami lo guardava interdetta ma non faceva ne diceva nulla. Restava solo a fissarlo con quell'aria disagiata. Il cuoco del Baratie si aggrappò a un lembo della gonna di lei per poi abbassare la testa e cominciare a far scendere calde lacrime dalle sue guance,la fronte che quasi arrivava a toccare i piedi di lei.
-S....sò che sono stato un incosciente..che ti ho fatta adirare,che sono stato un bambino..che troppo spesso le mie moine non hanno fatto che darti fastidio e che ti sei sentita incapace di fidarti di me..ma ora ho capito Nami..ora ho capito quanto per me tu sei importante. L'ho capito...ho capito che senza di te non sò vivere..che non sò vivere senza averti vicina..senza che tu ogni giorno mi regali un sorriso...una parola..o anche solo la tua presenza accanto a me.Perchè sei la persona più fantastica che ho mai incontrato..e non voglio più perderti a causa del mio comportamento idiota...se ciò avvenisse io...io...non mi perdonerei mai..
Sanji continuava a parlare disperato. Ciò che diceva veniva accompagnato da singhiozzi e le sue lacrime erano arrivate a bagnare i sandali e i piedi di Nami che restava lì interdetta a guardarlo. Anche attorno a loro tutto si era bloccato. Gli avventori del bar. Le tre ragazze lì fuori. I passanti...tutti guardavano quella scena non pronunciando una sola sillaba,troppo colpiti. Nami restò bloccata ancora per un pò..poi si portò una mano al volto,quella non stretta a pugno,e a sua volta la passò sugli occhi che erano divenuti improvvisamente lucidi...
-Stupido....
La voce di Nami era rotta,ma cercava di trattenere le lacrime forse provando a conservare un orgoglio di cui si sarebbe voluta improvvisamente liberare ma che era un fardello ancora troppo grande...Fù allora che la ragazza decise di far parlare il suo cuore e di spengere la mente...E allora la voce divenne simile a quella di Sanji. Rotta...piena di singhiozzi..Ripetè ancora una volta ciò che aveva detto prima...
-Stupido....
Sanji rimase a bocca aperta alzando poi lentamente la testa e guardandola. Nami si era portata la mano davanti agli occhi mentre il biondo poteva vedere qualche lacrima che colava dal palmo. La navigatrice tremava leggermente e il cuoco ebbe un tuffo al cuore. Tese una mano verso di lei mentre rimaneva comunque in ginocchio. Lei glie la tolse bruscamente con uno schiaffo. Quindi finalmente gli mostrò il suo volto,rosso e triste. Non l'aveva mai vista piangere in questo modo. Il suo volto un tempo così dolce e delicato era ora una maschera quasi irriconoscibile, e il suo sorriso furbetto che gli piaceva tanto era stato sostituito da un espressione strana...un espressione rabbiosa. Nami si morse il labbro quindi afferrò per la collottola il ragazzo urlandogli in faccia...
-S...stupido, infantile.....
Non finì la frase perchè l'altra mano quella chiusa a pugno scattava verso quella di Sanji e si apriva leggermente stringendola alla sua e facendo in modo che entrambi toccassero dunque il gioiello che la ragazza aveva rubato. Il gioiello che si regalava agli innamorati. Fatto ciò lei strinse la cravatta del ragazzo costringendolo ad alzarsi. Ora i loro volti si trovavano alla stessa altezza anche se Nami era piu bassa,e la faccia di lei nonostante le lacrime aveva assunto ancora una volta un espressione strafottente,quell'espressione per cui lui avrebbe perfino ucciso...
-Sai che dopo quello che hai detto...non voglio...ripensamenti...
Sanji scosse la testa. Nami si morse ancora il labbro quindi lo tirò per la cravatta ancora una volta costringendolo ad avvicinarsi ancora di più a lei e gli sussurrò in modo che solo loro due potessero sentire ciò che la navigatrice diceva..
-E allora...brutto stupido...sii uomo..e dimostra a queste racchie che...da ora sei solo mio....
La sua voce era sì
strafottente ma era anche rotta dal pianto,e questo le causava
difficoltà a parlare piano. Ma come Sanji udì
quelle parole improvvisamente sentì quel peso che lo
attanagliava sparire. Il dolore allo stomaco non c'era più,e
neppure la stanchezza. C'era solo lei,i suoi stupendi capelli profumati
di salsedine,la sua pelle liscia,i suoi occhi dalle iridi rosse. E le
sue labbra. Portò le mani a cingerle il fianco quasi con
timidezza.Non aveva mai immaginato che quel momento sarebbe stato
così bello..Le loro labbra si
toccarono,delicatamente...Sanji si staccò solo un attimo
quindi finalmente la cinse a sè e questa volta la
baciò come mai aveva nemmeno sognato di baciarla. La
navigatrice poggiò le mani sulle sue spalle per poi
avvincere il suo collo con le braccia e costrigendolo a chinarsi un
pò mentre anche lei rispondeva al suo bacio rendendo quel
momento veramente incantevole...
Erano solo loro due ancora una volta...
Soli...
Incuranti di chi gli stava attorno...
Due anime che forse si erano sempre cercate...
Unite in un momento solo...
Dove le uniche lacrime sono di gioia...
E tutto il resto è magia...
La magia di un momento d'amore...
Erano solo loro due ancora una volta...
Soli...
Incuranti di chi gli stava attorno...
Due anime che forse si erano sempre cercate...
Unite in un momento solo...
Dove le uniche lacrime sono di gioia...
E tutto il resto è magia...
La magia di un momento d'amore...