Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: M_Padfoot    14/09/2014    0 recensioni
Lily Evans e James Potter. Perchè l'amore è magia, è un tipo di magia che va oltre ogni cosa. La storia di un amore e della guerra durante la quale è nato.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
3. Sguardo

Quando tutti ebbero finito il dolce (una deliziosa torta al cioccolato con le fragole) Harry Evans si alzò da tavola e si rivolse a Sirius:
-Giovanotto, vieni un po’ su che ti mostro le foto della mia moto, ti piacerà di sicuro!-
-Oh sarebbe fantastico! Arrivo subito!- Scattò in piedi con gli occhi che luccicavano e seguì il signor Evans su per le scale. L’ultima mezzora della serata era stata dominata dalla conversazione tra i due sulle motociclette: Sirius aveva raccontato a Harry della sua nuova passione per quei mezzi di trasporto babbani e l’uomo l’aveva incantato con descrizioni dettagliate e spiegazioni.

Lily si ritrovò da sola al tavolo con un imbarazzato James. I due si guardarono per un istante e poi la ragazza distolse lo sguardo, si alzò e si diresse veloce anche lei verso le scale.
Il ragazzo inizialmente non riuscì a reagire.
Cosa sto facendo? Devo seguirla e chiederle scusa! Cosa mi succede, mi manca il coraggio? Quella ragazza mi fa impazzire, faccio fatica anche a parlare! Ma al diavolo, io sono un Grifondoro, il coraggio non mi manca di certo!
Così si alzò anche lui e la chiamò.
-Lil… Evans! Aspetta un attimo!-
Lily, che aveva fatto solo qualche gradino, si fermò e si girò piano, chiedendosi cosa volesse ancora da lei quell’irresponsabile.
-Cosa vuoi Potter?- disse con tono scocciato.
-Io… Ehm… Volevo…-
-Cosa? Hai perso l’uso della parola? Era ora!-
-Io volevo chiederti scusa. Per le caccabombe e per tutto. Non volevo, mi dispiace Evans.-
-Ti dispiace? Le tue scuse non bastano con tutto quello che mi hai fatto passare. Che senso ha?-
-Beh ti ho detto che mi dispiace, cosa devo fare di più?-
-Cosa devi fare? Niente Potter, non puoi fare assolutamente niente! Ormai sei un caso perso. Dovresti imparare a crescere, renderti conto che hai diciassette anni e non sei più un bambino! Ma è impossibile per te. Pensi solo a te stesso e sei convinto che tutto giri intorno a te! Sei solo un egocentrico! Ma ti guardi intorno? Siamo nel bel mezzo di una guerra, la gente muore per colpa di un pazzo e dei suoi seguaci Mangiamorte, ma a te non frega niente. Probabilmente non te ne sei neanche accorto. Te ne stai affacciato ad un balcone a lanciare diavolerie ai passanti e pensi solo a quella perdita di tempo del Quidditch e a giocare con quel boccino solo per fare colpo sulla gente. Devi solo vergognarti. Quindi evita di venire a darmi le tue scuse e lasciami in pace.-

Lily aveva detto tutto questo in un sibilo pieno di odio, molto diverso dalle urla di quel pomeriggio, e lo aveva fatto avvicinandosi sempre di più a James, fino ad essere a pochi centimetri da lui. Aveva buttato tutto fuori guidata dalla rabbia, ma quando guardò gli occhi color nocciola del ragazzo si accorse che c’era qualcosa di diverso. Improvvisamente il solito sguardo spavaldo era sparito: dentro si leggeva solo dolore, delusione e rabbia. Lily era senza parole, non se lo aspettava, non le sembrava più di avere davanti James Potter. Non riuscì più a sopportare quello sguardo, così abbassò gli occhi. Ma il ragazzo continuava a guardarla, ferito.

-Va bene Evans, ti lascio in pace. Potrai odiarmi quanto vuoi ma quelle cose non le puoi dire. Tu non mi conosci, non ti sei mai sforzata minimamente di farlo.-
Il tono era strano, troppo serio per essere attribuito a James Potter. Lily rimase completamente travolta da quelle parole. E rimase lì, con lo sguardo basso, mentre il ragazzo saliva le scale e spariva in camera.

Quegli occhi, quelle parole… Lily si sentiva come se avesse ricevuto un pugno in pieno petto. Non lo aveva mai visto così ferito, ed era stata lei a procurargli quel dolore. Ripensò alle parole che gli aveva detto e si accorse di essere stata cattiva, ma alla fine lo era sempre stata con lui. Questa volta doveva aver toccato un tasto dolente.
Era sconvolta. Non lo aveva mai visto così. Tutto ad un tratto il ragazzo egoista e arrogante era sparito per far posto ad una persona completamente diversa.
“Tu non mi conosci, non ti sei mai sforzata minimamente di farlo”
È vero, non lo conosceva, e se ne rendeva conto solo ora. E non aveva mai provato a conoscerlo, convinta che fosse solo una persona assolutamente superficiale. La consapevolezza la colpì violentemente.
Ad un tratto si riscosse e si accorse di essere ancora in piedi davanti alle scale. Salì lentamente, ancora turbata, ed entrò in camera. Suo padre e Sirius erano ancora lì che discutevano, ma lei li ignorò e si mise a letto, senza cambiarsi o lavarsi, ed esausta scivolò subito nel sonno.

Mary era lì davanti, e la guardava. Ma c’era qualcosa che non andava. I suoi occhi azzurro cielo stavano cambiando, e in poco tempo diventarono color nocciola. Mary si avvicinava sempre di più e la guardava con quegli occhi pieni di dolore.
-Tu non mi conosci- le diceva. E Lily soffriva, spaventata e divorata dal senso di colpa.
Poi la scena cambiò: ora al posto di Mary c’era suo padre. Tutto si ripeté uguale, con gli occhi che cambiavano e il dolore. E andò avanti così per quello che le sembrò un’eternità. Vide Marlene, Emmeline, Alice, Remus, Petunia. E sempre quello sguardo.

Lily si svegliò urlando. Si guardò intorno e vide suo padre già sveglio. Era mattina.
-Cosa succede tesoro? Continuavi ad agitarti e hai urlato. E ripetevi qualcosa… sugli occhi…-
La ragazza non rispose subito. Continuava a vedere davanti a sé lo sguardo di Potter.
-Nulla papà, era solo un incubo- ma ancora sconvolta si diresse verso il bagno. Perché era così turbata? Aveva litigato mille volte con Potter, cosa c’era di diverso questa volta? Quegli occhi… Non riusciva a toglierseli dalla testa.

Padre e figlia scesero per fare colazione. Al tavolo c’era solo Sirius, intento a divorare il piatto strapieno di uova e bacon. Lily d’istinto si guardò intorno, chiedendosi dove fosse Potter. Da quando le importava?
-Non aveva fame.- Sirius si era accorto dello sguardo della ragazza, e ora la stava guardando in cagnesco. Lily rimase di stucco e non rispose, sedendosi dalla parte opposta del tavolo. Ma neanche lei aveva fame. Così aspettò che suo padre finisse e poi uscì insieme a lui per mostrargli Diagon Alley.

Harry Evans si guardava intorno a bocca aperta, osservando scope volanti, libri in gabbia e bacchette magiche.
-Tutta questa roba è incredibile! Certo, mi raccontato mille volte della magia, ma vederla dal vivo e tutta insieme è strabiliante!-
Si avvicinò alla vetrina in cui era esposto il nuovo modello di scopa.
-Incredibile, incredibile! E voi volate si queste cose?-
-Io sicuramente no! Odio volare e odio il Quidditch!-
-Come fai ad odiarlo! Quanto mi piacerebbe provare…-

Girarono nel quartiere tutta la mattinata, tra le domande di Harry e le spiegazioni di Lily, e verso l’una si misero a cercare un posto in cui pranzare. Stavano attraversando un vicolo poco affollato quando quattro figure vestite di nero si avvicinarono.
-Ehi guardate un po’chi c’è qui! La Nata Babbana! Non c’è un po’ troppa magia in questo posto per te? E chi hai portato? Il tuo paparino? Hai davvero portato uno sporco Babbano a Diagon Alley?-
-Sparisci Mulciber.- sibilò Lily.
-Ehi non ti rivolgere così ad un Purosangue. Come osi? Ragazzi, facciamola stare zitta.-
I quattro tirarono fuori le bacchette e le puntarono verso padre e figlia. Lily non fece neanche in tempo a fare lo stesso che uno schiantesimo la colpì in pieno e la fece volare di qualche metro. Cadendo sbattè la testa contro il muro. Per qualche secondo vide tutto nero, poi riuscì ad aprire gli occhi. Voleva alzarsi e correre per aiutare suo padre ma non riusciva a muoversi, non riusciva a fare niente e neanche a pensare lucidamente.
Vide il gruppo di Serpeverde avvicinarsi sempre più a suo padre, che indietreggiava spaventato e indifeso, senza capire che cosa quei ragazzi volessero da lui. Uno di quelli pronunciò un incantesimo e anche Harry volò e cadde a terra. I ragazzi continuarono a puntare le bacchette contro di loro.
-Ora vedrai cosa succede a metterti contro di noi. Non sarà piacevole!- Sghignazzò Mulciber, e gli altri lo seguirono a ruota.

Stava per scagliare un altro incantesimo, ma Lily non aveva la forza di reagire. Il suo corpo non rispondeva ai comandi e sentiva che sarebbe c rollata da un momento all’altro. Voleva assolutamente portare via suo padre da lì, ma non ce la faceva.

L’incantesimo arrivò e si fece tutto completamente nero.


Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Dopo taaanto tempo di assenza ecco che ritorno con un nuovo capitolo! Non uccidetemi D:
Spero che vi piaccia, fatemi sapere la vostra opinione!
Grazie :)
Marti



 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: M_Padfoot