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Autore: Uptrand    14/09/2014    7 recensioni
Raccolta di storie brevi non legate fra loro che vede i personaggi originali del gioco e quelli da me inventati in situazioni anomale e magari in secondo piano. Questo con lo scopo di descrivere meglio l'universo oltre i limiti dati dalla descrizioni delle storie e personaggi principali e per cercare di descrivere qualcosa di nuovo.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dalla fine della guerra contro i razziatori, Suen il pianeta natale dei rachni era nuovamente sede di questa razza di insetti intelligenti dopo che la regina rachni salvata dal comandate John Shepard aveva aiutato nella costruzione del Crucibolo.
Ottenero anche dal Consiglio la promessa che solo un numero limitato di navi, autorizzate, sarebbero potute atterrare su Suen.
Coloro che scendevano su questo pianeta erano parte di equipe scientifiche, desiderose di apprendere di più su questa specie ritenuta per secoli estinta.
Per questo motivo la mostra organizzata dalla dottoressa asari Voorau Shila, una raccolta attenta di tutto il materiale catalogato, esposta nei corridoi della nave da crociera super lusso Telite, era una esposizione itinerante e la nave era al momento attraccata alla Cittadella, e aperta al pubblico era così importante.
Abbastanza perché il capitano Shepard della flotta dell'Alleanza e sua moglie, il maggiore Ashley dei marines dell'Alleanza vi partecipassero, seppur in abiti civili. Fu una delle poche volte che la coppia non trovò questo genere di incarichi noioso.
John avendo avuto un ruolo della rinascita dei rachni come specie, era curioso di vedere cosa avessero scoperto gli scienziati e quali conseguenze avessero avuto le sue scelte.
La mostra si era rivelata un vero successo.
« Tieni. » Disse John porgendo ad Ashley un drink, preso su un vassoio da un cameriere di passaggio.
« Grazie. Devo ammettere che è stato più interessante di quello che pensavo. » Ammise lei riferendosi alla mostra.
Una ragazzina, correndo, passò in mezzo alla coppia urtandola, seguita da altre due.
« Ehi! Non si corre.» Gridò lei alla prima, una ragazza sui dodici o tredici anni. Aveva occhi di un azzurro molto chiaro e una bionda capigliatura, indossava un elegante vestito adatto alla sua età e portava a tracollo un astuccio di legno, una cui estremità era destinata ad aprirsi e su di esso era inciso un nome Alexya. La ragazza era allegra e l'improvvisa sgridata la fece fermare di colpo, quelle che la seguivano non ci riuscirono. Finirono tutte a terra, in un sonoro tonfo.
Quando si furono rimesse in piedi, tutte e tre vicine mostrarono non solo di avere la stessa età e lo stesso vestito ugualmente elegante, ma anche occhi tendenti al celeste e capelli biondi e un astuccio in legno dello stesso tipo, ma con altri nomi incisi: Diana e Trish.
Ashley rimase un attimo confusa dall'incredibile somiglianza che le tre sorelle avevano tra loro, anche se non aveva prove, i loro aspetti erano troppo simili perché non lo fossero.
La ragazza con il nome Alexya inciso sull'astuccio, li fissò intensamente al punto che i due si stavano sentendo a disagio, quando i suoi occhi improvvisamente si spalancarono e puntandogli contro un dito disse « Genitori di Steve!»
« Beh...si...abbiamo un figlio di nome Steve.» Dichiarò Shepard, mentre le altre due ragazze, dopo un attimo di sbigottimento, applaudivano Alexya per averli riconosciuti.
« Ma che succede? » Chiese lui, senza rivolgersi a nessuno in particolare.
Fu la moglie a farsi avanti e a chiedere « Studiate all'accademia Grissom? Conoscete Steve? »
« SI! » Rispose Alexya.
La bambina con il nome Trish sull'astuccio, annuì vigorosamente.
« Gioca sempre con noi. » Aggiunse l'altra con il nome Diana.
Ashley stava per fare altre domande, quando qualcuno chiamò i nomi incisi sugli astucci e che dovevano essere quelli delle ragazze. Quando la coppia si voltò, fu sorpresa da quello che vide.
Davanti a loro, in un elegante abito bianco, stava una donna dai capelli neri e al suo fianco una bionda in abito rosso, ancora più bella, con occhi e capelli dello stesso colore delle tre ragazze.
« Capitano John Shepard, spero che la mostra sia di suo gusto. » Disse Dasha Weaver, la donna in abito bianco, ex-criminale e amministratrice e presidente della Noveria Corps.
Al suo fianco, in abito rosso, Isabella rimaneva silenziosa come sempre, mentre le tre ragazze presero a gesticolare e a spiegare chi avevano incontrato. Lei alzò un mano e parvero calmarsi, a tracollo portava lo stesso astuccio di legno solo più lungo.
Fu guardandole che Ashley ebbe un intuizione « Sono i cloni di Isabella! Ecco perché conoscono Steve e le assomigliano. »
« Sono veramente loro? » Chiese Shepard.
« Esatto! » Rispose Dasha. Le parole dette prima dalla ragazze acquistavano ora tutt’altro significato. Steve, da quando era stato rimosso dalla Normandy SR3 aveva servito sulla Grissom con l'incarico ufficiale di capo della sicurezza, ma in verità per tenere d'occhio Isabella e le ragazze per impedire che uccidessero qualcuno solo per voglia di farlo.
Lui nelle sue lettere aveva riferito che Isabella lo attaccava all'improvviso almeno un paio di volte alle settimana per sfogarsi e altre volte erano i cloni ad attaccarlo, ma aveva detto di riuscire lo stesso a gestire la situazione.
Ma più tempo Isabella stava lontana da Dasha più si innervosiva con il rischio di perdere il controllo e più lei era nervosa più lo erano i suoi cloni, così almeno una volta al mese lasciavano l'accademia per andare da Dasha cosa che dava a Steve dei giorni di meritato riposo.
« Isabella porta le ragazze al buffet della sala, mentre scambio due parole. » Chiese la Weaver. Lei fece quanto chiesto e nel farlo lancio un'occhiata a Shepard, sapeva chi era e si chiedeva quanto si sarebbe divertita uccidendolo. Un sorriso gli comparve in volto.
« No! » Disse forte e decisa Dasha, aveva capito al volo i pensieri di Isabella. Lei sbuffo rumorosamente e si avviò al buffet.
« Penso che questa sia la prima volta che ci incontriamo senza che ci siano di mezzo i suoi figli o una crisi. » Commentò Dasha.
« Lo penso anch'io. » e loro tre si misero a parlare, mentre Alexya, Trish e Diana si dedicavano ai dolci del buffet e Isabella cercava di mantenerle calme. Erano phantom, il rumore non le si addiceva.
Ci fu un certo silenzio imbarazzante, a causa di vicende passate con i figli della coppia. Visto che si erano incontrati la Weaver decise di fare un tentativo di conversazione, non aveva niente da perdere.
Ashley non sapeva bene cosa pensare di Dasha, tranne il fatto che non l'avrebbe mai perdonata di aver quasi ucciso suo figlio Steve e lei, per questo non si sentiva molto a suo agio. Lo stesso valeva per il marito, ma data la situazione dovevano comportarsi in maniera civile.
In fondo, non era la prima volta che parlavano con qualcuno che in precedenza avevano cercato di uccidere e viceversa. Il significato di “incontrare la concorrenza” era leggermente diverso nel loro lavoro da soldati rispetto al suo significato abituale in ambiente civile.
Doveva però ammettere la Weaver che sapeva come portare avanti una discussione, venne così a sapere che la Noveria Corps aveva finanziato parte della mostra e lei era li con Isabella per vedere cosa aveva ottenuto.
Spari risuonarono nella sala, mentre una quindicina di individui facevano irruzione armati. Spararono in aria, urlarono a tutti di stare fermi, non avevano scudi o armature, i loro abiti trasandati e le armi vecchie di almeno una generazione. Ma quello che preoccupò veramente Shepard, Ashley e Dasha era che si trattava di dilettanti, dei professionisti avrebbero fatto quello per cui erano venuti e basta, con dei dilettanti poteva finire tutto male fin da subito.
Isabella al buffet si comportava come se niente fosse, non essendoci nessuno che le paresse la pena di uccidere e non essendo Dasha in pericolo. I cloni vicino a lei si comportarono allo stesso modo.
« Ci prenderemo solo quello per cui siamo venuti gente, state calmi e ce ne andiamo subito.» Gridò l'individuo che pareva il capo di quella banda improvvisata. None era molto alto, aveva una faccia rotonda e un naso aquilino che pareva essersi rotto diverse volte in passato.
« Jacopo, come portiamo fuori questo carapace di rachni? Pesa. » Disse uno dei suoi uomini.
Lui lo colpì al volto « Ti ho detto niente nomi idiota, fatti aiutare da qualcuno in più a sollevarlo o trova qualcosa per farlo. SBRIGATI! »
Dasha era stata una criminale e davanti a tanta inettitudine le scappò « Stupidi incapaci.»
Il capo dei criminali, a grandi passi, andò da lei
« Stronza, la vedi questa? » Disse mettendo in bella mostra la sua arma « Io la impugno, quindi IO decido chi parla e se rimane in vita. » Poi guardando meglio Dasha aggiunse « O forse dovrei usare questo e magari propri qui davanti a tutti, scommetto che la cosa ti ecciterebbe. » Disse mettendosi una mano sul cavallo dei pantaloni.
Lei lottò per non ridere, provocare degli incapaci era pericoloso.
Lui però aveva la sensazione di aver già visto quella donna e la coppia dietro di lei, la festa era piena di gente ricca e famosa.
« Perché volete quella cosa? » Si sentì chiedere Jacopo dall'uomo.
« Non hai idea di cosa è disposta a pagare certa gente, per soddisfare la propria voglia di collezionismo. » Gli rispose.
« Non molto, se hanno assunto voi e messo te a capo Jacopo Spinetti » Fu la risposta di Dasha
 Adesso lui era visibilmente preoccupato, non capiva come quella donna facesse a conoscerlo.
« Adesso... mi dici... chi cazzo sei e come mi conosci! » Urlò l'uomo. 
Alexya decise proprio quel momento per avvicinarsi, teneva in mano una fetta di melone e la stava mangiando con gusto.
« Vattene mocciosa! » Gli gridò Jacopo e le tirò una sberla. Lei evitò senza problemi la mano dell'uomo, ma il melone fini a terra.
Alexya, piagnucolando, abbracciò Dasha che la consolò accarezzandole la testa.
« Non so cosa sarà, ma sono certo che ti farà male. » Disse profetica la Weaver.
« Di che cazz.. » Una ginocchiata colpì in faccia Jacopo sul lato sinistro, mandandolo a sbattere contro un tavolo li vicino.
Isabella non aveva ancora toccato il pavimento, mentre atterrava dopo la ginocchiata data che senti Dasha dirle « Vi potete divertire. » Sul suo volto un sorriso di soddisfazione, mentre scattava avanti lasciando indietro un paio di scarpe eleganti, ma poco adatte alla situazione. La lama della spada brillò, una volta estratta dalla custodia di legno che portava a tracolla.
Alexya, accanto a Dasha era sparita.
Il fatto di vedere il loro capo a terra e di essere attaccati da una pupa da cartellone pubblicitario, sorprese a tal punto i maldestri banditi che prima che potessero tentare una reazione John e Ash aprirono il fuoco contro di loro, per esperienza non si muovevano mai disarmati, Dasha a loro fianco fece lo stesso estraendo una pistola da sotto il vestito.
Tre di loro erano già morti, quando Isabella aprì a metà il cranio del quarto, il quinto fu ucciso da Alexya, una lunga ferita nel ventre e l'uomo crollo cercando di tenersi dentro le viscere, il sesto da Diana che gli trapassò l'occhio con la spada la cui punta emerse dalla nuca, il settimo da Trish che lo colpì da dietro, trafiggendogli la gola.
Diana e Trish non potevano aver udito Dasha, ma era bastato vedere Isabella e Alexya con le spade estratte perché capissero. Tutte e quattro potevano essere senza scudi e armature, ma la loro agilità e i poteri biotici le rendevano letali.
I restanti banditi gettarono le armi, gli era stato promesso un colpo facile non quello.
Jacopo nel frattempo si stava riprendendo, allungò la mano per prendere la sua arma caduta non distante, quando vide la ragazzina di prima davanti a lui « Il mio melone. » Gli disse con aria imbronciata.
Lui non capì, ma sgranò gli occhi quando Alexya gli calò la spada sul viso.
 
Quando le squadre del C-sec arrivarono era stato tutto risolto e il merito fu attribuito ai coniugi Shepard, in particolare il fatto che non ci fossero state vittime innocenti. Usando le proprie prerogative di s.p.e.t.t.r.o. fecero in modo che Dasha, Isabella e i suoi cloni non fossero menzionati, il Consiglio voleva mantenere il silenzio su di loro essendo dotate del raro eezo19.
Ma prima che andassero via Ashley volle chiedere a Dasha « Come conosci il nome del loro capo? E perché Isabella non è intervenuta subito vedendoti in pericolo?»
« Avevo sentito della sua fuga rocambolesca, quasi comica, da un carcere al notiziario dato tempo fa e per qualche motivo mi è rimasto in mente insieme al ricordo della suo foto trasmessa allora, riguardo ad essere in pericolo, non penso abbia ritenuto che lo fossi con un tale idiota. Quando però ha fatto piangere Alexya, ha perso la pazienza. »
Detto questo si separarono.
*****
Steve stava facendo colazione nella mensa della Grissom, sedute con lui c'erano Isabella, Alexya, Diana e Trish intente a fare altrettanto, quando possibile preferiva non perderle mai di vista .
Era tornate da qualche giorno e apparivano tutte decisamente calme, aiutate in questo dal fatto che avevano anche ucciso nella loro ultima uscita.
Steve aveva ricevuto un resoconto della vicenda e in parte la considerò una buona notizia, significava che Isabella avrebbe avuto meno voglia di uccidere qualcuno sulla stazione per divertimento.
A un tratto Diana gli tirò il braccio, indicando nel contempo il notiziario che andava in onda. La notizia che veniva trasmesso parlava della fuga del criminale Jacopo Spinetti dalle prigione della Cittadella.
Quando venne mostrata una foto dell'uomo, Steve gli vide un orribile cicatrice in faccia a forma di mezzaluna. « Melone. » Disse Alexya decisamente compiaciuta, seduta al tavolo con lui, mentre guardavano la foto in televisione.
   
 
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