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Autore: ilary985    14/09/2014    0 recensioni
Charlotte Mason, trasportata via dalla sua vita Americana per seguire i suoi genitori a Londra, sarà protagonista di una serie di rivelazioni e scoperte nella sua vita. Una ragazza la porterà a scoprire il valore della vera amicizia e la aiuterà a sopportare varie situazioni che la tormenteranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.B. in questo capitolo Charlotte si presenta come Alexis, non è una falsa identità ma il suo secondo nome perchè preferisce non farsi riconoscere da Louis o dagli altri... per ora.
I hope you like it.


* 4 anni dopo *
Sono passati due mesi da quando mia madre mi ha detto che sono stata adottata e in questi due mesi ho bramato per avere molte più informazioni ma non sono riuscita ad estorcerle nulla, ‘non lo so’ mi rispondeva in continuazione. L’unica cosa che sono riuscita a scoprire è che ho un fratello che viveva in America, ma non più di questo. 
Curioso, io ho vissuto in America fino a quattordici anni, poi mi sono trasferita in Inghilterra e dopo qualche mese mi hanno trascinata in Francia, dove ho passato questi quattro anni. 
Adesso sono sull’aereo, diretta verso il Regno Unito, di nuovo. Voglio tornare lì per frequentare l’università, adesso ho diciotto anni, quasi diciannove, sono maggiorenne e posso decidere da me. 
Mia madre e mio e padre hanno divorziato un annetto dopo esserci trasferiti a Nizza, ma mi hanno confessato che le cose non andavano bene già dal soggiorno a Londra. Ovviamente non potevo rendermene conto, passavo le giornate fuori con i miei amici e la mia migliore amica e lui.
Dopo quattro anni quello che provavo non è sfumato, né cambiato, so di essere innamorata di un ricordo perché lui sicuramente sarà cambiato e di certo non si ricorderà di me. Ricordo tutto perfettamente. Il modo in cui lo conobbi, come scherzavamo e come mi baciò la prima volta sul divano di casa mia al compleanno di Summer. Ho perso i contatti con tutti, anche con lei. Appena arrivata in Francia sono caduta in uno stato di depressione che non mi ha permesso di fare nulla e sentire i miei amici in Inghilterra non avrebbe fatto altro che complicarmi la situazione, ma quando mi sono finalmente ripresa era troppo tardi per riprendere rapporti. Quella depressione è durata per ben un anno e mezzo.
“Informiamo i gentili passeggeri che siamo in fase di atterraggio, vi preghiamo di avere ancora un po’ di pazienza e di rimanere fermi ai vostri posti. Grazie” la voce nell’alto parlante mi risveglia dai miei pensieri e mi avverte  che siamo arrivati a Londra. Non pensavo di tornare in quella bellissima città.
Prendo i miei bagagli, mia madre mi spedirà il resto durante il mio soggiorno e nel frattempo posso anche provvedere a fare un po’ di shopping qui. Sono cambiate così tante cose, ma questa città è sempre la stessa e conserva sempre la sua straordinaria bellezza. Mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto tutti loro, mi piacerebbe provare a ritrovare Summer, ma quando ho cercato di chiamarla ultimamente la voce robotica al telefono mi diceva che il numero era stato disattivato. Vorrei spiegarle il motivo del mio allontanamento, che non è stato voluto e vorrei poter parlare di questi quattro anni che abbiamo trascorso separate, vorrei poter ricordare tutte le cazzate fatte. Chissà se lei ed Harry stanno ancora insieme a proposito. Questo è un dubbio che mi è venuto molte volte da quando mi sono ripresa, sarei molto felice per loro se così fosse. Chissà se mi ha rimpiazzata con qualche ragazza nuova o ha semplicemente mantenuto le amicizie con le ragazze del gruppo. Troppe domande. Devo pensare all’università e a trovarmi un lavoro per mantenermi. Mia madre è stata chiara, i primi tre mesi mi avrebbe aiutata, ma se entro questo periodo di tempo sarei stata in grado di badare da sola a me stessa sarei tornata in Francia a lavorare per l’azienda di famiglia e addio ai miei sogni da critica di opere d’arte. Amavo l’arte, tutto ciò che aveva a che fare con sculture, dipinti, oggetti stravaganti mi incuriosiva da morire e mi sarebbe piaciuto  fare carriera come critica. Non potevo tornare nell’azienda familiare che mi aveva procurato danni nell’adolescenza. Mio padre alla fine è riuscito ad avere la sua promozione e ha comprato l’azienda ed è per questo che siamo rimasti in Francia, altrimenti avremmo viaggiato per l’intero mondo. 
***
“Signorina ecco a lei le chiavi del suo appartamento, per qualsiasi cosa può venire da noi, il prezzo è quello pattuito” una ragazza molto gentile mi porge le chiavi del mio appartamento e molto gentilmente mi ci accompagna. Ho scelto una bella casetta non lontano dall’università a cui ho già fatto domanda, ha detto che mi farà sapere a breve. Speriamo bene, sennò non saprei proprio cosa fare. Mi sistemo tranquillamente, sedendomi sul divanetto accanto al camino e ammiro il perfetto gusto inglese con cui è arredato la mia intera dimora, è una cosa che amo davvero molto. Mi distendo un po’ e chiudo leggermente gli occhi, il viaggio è stato stancante anche se durato poco e poi con tutte le cose che ho in mente di fare ho bisogno di caricare le pile al meglio.
Mi sveglio in preda al panico, qualcuno sta bussando alla porta con fare abbastanza insistente e io devo costringermi ad alzarmi dal divano per andare ad aprire. Quanto ho dormito comunque? Non che abbia molta importanza. 
“Sì?” dico aprendo la porta molto assonnata e strofinandomi gli occhi.
“Ciao! Io sono il vicino, abito alla porta accanto sapevo che sarebbe venuta una nuova inquilina quindi ho deciso di fare un salto per conoscerla, sai mi piace andare d’accordo con tutti!” non poteva essere. Spalanco gli occhi non appena metto a fuoco chi ho davanti. Perfetti occhi azzurri, capelli castani, labbra fine e rosa tutte da baciare. Lo avevo davanti, dopo quattro anni, lo avevo davanti di nuovo. Ma a quanto pare lui non mi aveva riconosciuta perché continuava a guardarmi con fare interrogativo.
“Comunque piacere io sono Louis” mi dice confermando i miei dubbi. Speravo di sbagliarmi e che magari era qualche effetto del sonno ma invece era proprio lui in carne ed ossa, davanti alla mia porta. E abitava vicino a me! 
Cosa faccio adesso? Gli salto addosso? O semplicemente faccio finta di nulla? Opto per la seconda.
“Piacere Alexis” rispondo porgendogli la mano con fare amichevole, cercando di non mostrarmi agitata. Lui era cambiato davvero molto, era più alto, più muscoloso e aveva i capelli sparati verso l’alto scoprendo la fronte e lasciando cadere tutta l’attenzione sui suoi occhi stupendi. Il suo sorriso è ancora più luminoso di prima e la sua voce è diventata leggermente più profonda. Mi chiedo come mai ora vive qui. 
“Ti va di andare a prendere un caffè?” oh mamma. Le mie gambe sono diventate letteralmente di gelatina e il mio cuore sta scoppiando dal petto. Possibile che provi ancora le stesse cose per lui nonostante siano passati anni? Sì, può essere.
“Certo, prendo la borsa e andiamo” come era possibile questa situazione? Tutto a me. “possiamo andare”
***
“Da dove vieni?” speriamo non ricollegherà quella ragazzina con me. Non so esattamente perché non voglio, forse perché quella sera mi baciò solo perché era attratto da me fisicamente e voleva togliersi quello sfizio. Forse.
“Dalla Francia!”
“Davvero? Non sembri la classica francesina”
Ma dai? 
“Infatti sono Americana, i miei genitori hanno viaggiato molto a causa del lavoro di mio padre” mimai le virgolette alla parola genitori. Lui non sapeva che ero stata adottata perché l’ho scoperto dopo di essere partita per cui almeno in questo sono salva.
“Perché fai le virgolette?”
“Sono stata adottata, hanno aspettato diciotto anni per dirmelo e soprattutto non mi hanno detto nessuna informazione sulla mia famiglia” devo dire che ci era rimasto piuttosto scioccato dalla mia risposta e aveva la sensazione di aver fatto una figura di merda. 
“Come mai sei qui in Inghilterra, a Londra?” cerca di sviare il discorso era chiaramente in imbarazzo.
“Sono qui per frequentare l’università e anche perché non ne potevo più di stare in Francia con mia madre, volevo tornare qui e vivere autonomamente, infatti, devo anche cercare un lavoro per mantenermi, tu invece?” cerco di fare la finta tonta, ma in realtà non avevo idea del perché lui adesso vivesse in quell’appartamento.
“Una volta che ho finito il liceo mia sorella Cheryl è tornata qui dall’America per un po’ e mi ha proposto di seguirla e accompagnarla a finire gli studi, visto che non parlo con i miei ho pensato fosse carino, così ho venduto la mia casa ma poi mi sono reso conto di aver fatto una cazzata perché la mia vita è qui e sono tornato” davvero aveva questi problemi familiari? Non ne avevo davvero idea, beh è molto forte e riesce davvero a nasconderlo.
Non è cambiato molto caratterialmente, è sempre il solito ragazzo a cui piace far ridere, ma è diventato un ragazzo ancora più bello di quello che ricordavo. Con il passare di questi quattro anni è maturato ma in positivo. Ma perché ci sto facendo ancora caso? Non mi interessa più lui, vero? Però il suo sorriso, i suoi occhi, la sua voce, mi rapiscono ancora come quando avevo quattordici anni. Non me lo dimenticherò mai. Lui è stato la mia prima cotta, ma forse anche l’unica perché in questi quattro anni non ho avuto nessuna relazione, tutto si fermava ad un banale flirt e una leggera pomiciata, la verità era che avevo sempre lui ad offoscurarmi i pensieri.
“Alexis? Ci sei?” la sua voce mi risveglia dai miei pensieri confusi.
“Cosa? Sì, sì certo, dimmi!” cerco di rimediare alla mia figuraccia.
“Volevo sapere quanti anni hai”
“Ne ho diciotto, quasi diciannove, infatti devo fare il primo anno di università”
“Davvero? Credevo fossi più grande! Io ne ho ventitre, sono vecchietto” scoppio a ridere per il modo in cui lo ha detto, io sapevo la sua età, sapevo farmeli i conti, lui ancora una volta mi aveva detto che pensava fossi più grande.
“Oh accidenti si è fatto tardi! Devo andare ad una festa stasera, perché non mi accompagni?” come? Me lo stava chiedendo davvero? Ero davvero molto perplessa, ma perché non andare a divertirmi un po’? In fin dei conti sarebbe stata una bella opportunità per divertirmi e svagarmi dai miei impegni. 
Acconsento in maniera entusiasta e lui sfoggia un bellissimo sorriso per poi aggiungere “voglio farti conoscere un po’ di amici, sono molto simpatici, poi penso che potresti andare molto d’accordo con la ragazza del mio migliore amico, sono insieme da anni”
Oddio. Stasera rivedrò Harry e Summer. Chissà se ci saranno anche tutti gli altri del gruppo, L’ansia mi sta mangiando e sto iniziando a pentirmi di aver accettato l’invito di Louis.
***
Sono davanti lo specchio con un vestito che misi una sera che uscimmo tutti insieme, è bianco con un cinturino nero sotto il seno e un fiocco laterale, ha una scollatura non esagerata coperta con il tulles nero, le maniche a tre quarti. Lo adoro perché non è eccessivamente provocante ed è elegante, peccato è molto stretto e devo andare in apnea. Indosso i miei tacchi alti neri, mi regalano parecchi centimetri dato che sono una tappetta. Un trucco leggero e sono pronta. Metto il mascara che risalta le mie ciglia, ho sempre adorato metterlo perché mi piace come appaiono i miei occhi con un nero marcato, un ombretto bianco luminoso e del rossetto rosso. Ecco adesso sono pronta. Prendo la mia giacca di pelle nera, la borsa e le chiavi di casa ed esco di casa. Orario perfetto, dovevo trovarmi sul pianerottolo di casa alle nove e mezza e sono le nove e venticinque. Appena chiudo la mia porta mi giro e trovo Louis vestito casual ma molto, molto elegante. Wow. Indossa degli aderenti pantaloni neri arrotolati alle caviglie, una camicia bianca, anch’essa molto aderente che mette in risalto il suo torace e un giacchetto di jeans, tutto al completo con delle vans nere. E’ bellissimo. Era uno dei ragazzi più belli anni fa e lo è ancora, se non di più, mi ha letteralmente tolto il fiato.
“Alexis vogliamo andare? Sei bellissima comunque” boccheggio per riprendere fiato e non sembrare un’adolescente con gli ormoni a mille, anche se sotto sotto lo sono ancora, e per cercare di fare una frase fatta, ma finisco solo per sorridere e arrossire come una stupida.
Salgo in macchina sul sedile del passeggero, è sempre uguale e mi riporta molti ricordi in mente. Basta! Non devo pensarci assolutamente. Ormai è passato e lui non si ricorda di me, ma conosce Alexis e non Charlotte.
Dopo un piccolo tragitto silenzioso ci fermiamo davanti il pub dove si tiene la festa. Mi sembra di esserci già stata, sempre con il gruppo, ma forse mi sbaglio.
“Quando frequentavo il liceo venivo qui tutti i sabati con il mio gruppo di amici, ci divertivamo un sacco, ti piacerà vedrai” come non detto era quello il pub. Era quello il pub dove Louis e Kat litigarono a causa mia, dove conobbi Zayn e da dove Louis mi riportò a casa perché voleva parlarmi del suo comportamento. Lo ricordo benissimo.
Entriamo nel locale e Louis mi conduce nella sua cerchia di amici. Cazzo. Ci sono tutti, compreso Zayn.
“Ragazzi lei è la mia vicina di casa, viene dalla Francia, si chiama Alexis” mi presenta Louis. Avverto un ‘ohh’ generale e qualche commento sull’attaccare bottone di Louis. 
Inizio a guardarmi intorno, gli anni sono stati gentili anche con Zayn, è davvero cambiato, è un uomo adesso. Mi giro ancora e incrocio gli occhi color ghiaccio di una ragazza. Eccola. Mi fissa per un secondo e poi mi sorride. E’ ancora più bionda adesso ed è cambiata parecchio, ma il suo sorriso è sempre lo stesso, vero e sincero. 
“Ciao! Io sono Summer! E’ bello conoscerti!” voglio abbracciarla così forte da stritolarla e dirle quanto mi è mancata ma mi limito solo a sorridere e a stringerle la mano “Ciao, sono Alexis”.
  
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