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Autore: Shiver414    14/09/2014    1 recensioni
L'amore sboccia come un fiore, un fiore dai petali bianchi, candidi, puri, macchiati dal peccato scarlatto della bramosia. Cos'è un vampiro? Un demone che gode nell'uccidere, nel cacciare. Ma cosa succede ad un vampiro che impara ad amare?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi con un nuovo capitolo. La fine sembra non essere così lontana. Angelica se ne è andata davvero? Thomas resterà di nuovo solo? Tornerà ad essere il vampiro crudele di un tempo o Angelica lo ha cambiato per sempre? 
Cosa ci sarà scritto in quei fogli? Tante domande e una sola risposta u.u leggete e saprete u.u
Un bacione,
Shiver 
⌒ω⌒


Capitolo 16.
Non dimenticarmi.
 “Caro Thomas,
avrei tanto voluto conoscerti prima, lo ammetto. Non è piacevole sapere che sto per perderti, ma sono grata per quel che sono. Penserai che sono pazza, ma ci ho riflettuto tanto. Se io non fossi stata così sono convinta che tra noi tutto sarebbe stato diverso. Probabilmente non avresti provato alcun tipo di interesse per me. Sono contenta di averti conosciuto. I più bei momenti della mia vita li ho passati solo con te. Da quel giorno a casa di Giulia ho sentito che la mia vita stava per cambiare. Quando i tuoi occhi hanno incrociato i miei ho sentito una tempesta di emozioni scatenarsi dentro di me. Ero agitata, spaventata, ammaliata, sorpresa, e forse già mi stavo innamorando di te. Non so se sia stato tu, ma la sera stessa ho fatto un sogno stranissimo. Ero inseguita da qualcosa nella foresta e poi sono entrata in un capanno e c’eri tu. Abbiamo fatto l’amore. Al mio risveglio ero così sorpresa e sconvolta che non riuscivo a pensare ad altro. Poi il giorno della festa?! Quando sei venuto a ballare con me mi sono sentita la persona più felice del mondo e ancora di più quando mi hai portata in quel posticino, da soli e mi hai baciata. Non vorrei fare una specie di elenco dei momenti migliori vissuti insieme, che purtroppo sono troppo pochi, però volevo farti capire quanto sei stato importante per me in questo poco tempo.
Ti ho scritto questa lettera per uno scopo ben preciso. Vorrei raccontarti una storia, non mi dilungherò molto lo prometto, ma devi leggere attentamente le mie parole, alla fine capirai tutto.
Nella Parigi del dodicesimo secolo, umani e vampiri vivevano a stretto contatto gli uni con gli altri, all’insaputa dei primi. La razza della notte si era integrata perfettamente nello stile di vita di quegli anni. Albert Lerox era un uomo ricco, con il vizio del gioco e amante della bella vita. Nessuno sapeva che era un vampiro e nessuno immaginava che un giorno la domestica di casa Lerox mettesse al mondo il suo abominio. Sembrava un bambino perfettamente sano e normale, dalla bellezza e dall’intelligenza sconvolgente. Albert decise di riconoscere quel piccolo prodigio come suo. Lo portava spesso con sé, faceva sfoggio di quella meraviglia come fosse un trofeo, sembrava quasi dire «Guardate, questa è mio figlio» ogni volta che passeggiava. Il bambino crebbe, divenne un giovane aitante e ambito da tutte le donne di Parigi. Nemmeno Albert si aspettava quello che sarebbe successo. Il cadavere di sua madre giace sul pavimento, non c’è più vita su quel volto deformato dal terrore. Il ragazzo aveva ucciso la madre dissanguandola. Fuggì e si dice abbia ucciso un villaggio intero prima di incontrare una strega. Questa decise di aiutarlo e lanciò un incantesimo per sigillare la sua bestia prima di utilizzarne un altro per eliminarla del tutto. Il ragazzo non sopravvisse al primo incantesimo e morì. La strega bruciò la formula che aveva accuratamente creato per liberare il ragazzo qualche anno dopo.
Sembra che quel ragazzo sia ancora vivo e conosca il segreto.
Angelica.
P.s. Per favore non dimenticarmi.”
La lettera terminava così. Non aveva senso. Quella non era nemmeno la sua scrittura. Mi alzai dal letto e corsi fuori dalla stanza. Dov’era quella strega?
«Che cosa significa?» Dissi sbraitando mentre sventolavo la lettera in aria.
«L’ho scritta io.» Disse tranquilla. Era seduta sul divano accanto a Rebecca. Jared era poggiato alla finestra e continuava a fissare la luna piena.
«Che cosa significa?» Ripetei a denti stretti cercando di reprimere la rabbia.
«Da quando mi avete portato da lei ho cercato di connettermi con la sua parte razionale. Ci sono riuscita e lei lo sapeva. Sapeva che stavo frugando nella sua testa. E mi ha pregato di scrivere quella lettera mentre il suo corpo continuava ad attaccarmi.» Teneva lo sguardo fisso sui fogli di carta. «Ho sentito tutto il suo dolore per questo ho cercato di esaudire il suo desiderio. Ho scritto quello che sono riuscita a cogliere, vedevo delle immagini, tante immagini e ho sentito tutte le sue emozioni, le più intime e segrete. Non sapevo come trascriverle nel migliore dei modi però.»
«Ecco cosa continuavi a scrivere con tanta fretta in macchina.» Realizzò Rebecca. «Voglio leggere la lettera.» La piegai e la infilai nella tasca dietro dei jeans. Quella lettera era solo per me, anche se non era stata scritta da Angelica di suo pugno, era una lettera indirizzata a me.
«Parla della storia di un tizio francese che era come lei. Perché me l’ha voluto raccontare?» Rebecca sospirò aveva capito perfettamente di cosa si trattasse.
«Jacques Lerox, non si sa nemmeno se sia vero o no.» Mimò il segno delle virgolette. Sospirò. «Si dice che sia vivo, l’ho cercato, ma di lui non c’è traccia.» Sollevò le spalle e deglutì. «Volevo che l’ultimo ricordo che avesse di me fosse quello di una madre che ama la sua bambina.» Nascose il viso fra le mani. Stava pensando a quello dal momento in cui Angelica se n’era andata?
«Chris.» Esordì spaventato Jared. Mi voltai. Gli occhi della ragazza erano inespressivi, vuoti… Lontani. Muoveva le labbra come se stesse recitando una formula magica a fior di labbra. Allungò un braccio e tese la mano. Sembrava che davanti a lei ci fosse qualcuno. Ero sconcertato. Non sapevo se scuoterla o lasciarla nel suo stato di trance.
«Sta avendo una visione.» La voce ruvida della vecchia. «Aspettate che finisca e lasciate che vi racconti quel che ha visto.» Sorrise. Sembrava quasi che sapesse.
«Lei… Angelica mi ha chiamata.» Disse agitata. Mi guardò. «Thomas te lo avevo detto che c’era ancora una speranza.» Cosa? «Sono ancora legata alla sua parte razionale, il suo spirito è ancora qui e può parlarmi.» Si alzò di scatto senza di altro.
«Dove vai?» Si fermò quando ormai era già sulla porta.
«Te l’avevo detto che il sole sta per tornare nella tua vita.» Si mise a correre, senza dare spiegazioni. Non sapevo se seguirla o meno. Dopo un attimo decisi che forse quella strega era degna di fiducia. 

Oh oh... E ora? Cosa succederà?

 
   
 
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