.: Honey :.
3. Un Segreto Ignorato

 

 

Osservava la schiena nel ragazzo di fronte a sé con una certa insistenza e invadenza, studiandola quasi con fare critico.
Era ampia ed eretta - il sogno di qualunque stupida ragazzina senza cervello - e su di essa ondeggiavano, a ritmo dei suoi passi regolari ed eleganti, dei lunghi capelli scuri raccolti in una coda bassa.
E Kiba non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.
Era come se quella coda lo stesse ipnotizzando. Non poteva fare a meno di guardarla incantata, tanto che non se la sentiva di eliminare a priori l'idea che lo Hyuuga stesse cercando veramente di ipnotizzarlo - sì, ne era convito: poteva avere quegli arcaici poteri.
Cerco quindi di concentrarsi, scuotendo con decisione la testa.
Il suo compito era molto importante e non doveva cedere.
Doveva trovare un modo per 'smascherarlo' di fronte a Hinata perché non poteva assolutamente permettere che la sua 'piccola' amica venisse imbrogliata da quel... quel... quello Hyuuga!
D'accordo, anche Hinata era una Hyuuga - erano cugini infatti -, ma lei era diversa da tutta la sua famiglia, nessuno escluso.
Era dolce e bella, aveva un cuore gigantesco, era gentile con tutti, faceva tenerezza, aveva un buon profumo ed era sua amica.
Mentre Neji, prima di tutto non era suo amico - e mai lo sarebbe stato - era antipatico, stupito, arrogante, un 'quasi assassino', superbo, acido e per non continuare a elencare i suoi infiniti difetti, si poteva concludere dicendo che non aveva un unico pregio - tralasciando ovviamente la bellezza che era decisamente al di sopra dei normali canoni maschili anche agli occhi dell'Inuzuka.
In ogni caso, il ragazzo di fronte a Kiba non accennava dare segni di cedimento allo sguardo insistente del più giovane e camminava tranquillo verso l'ospedale.
Era molto bravo nell'ignorarlo, questo irritava parecchio il castano.
E, come se non bastasse, gli dava un impulso un più per andare avanti con i suoi propositi 'di spionaggio'.
Kiba era sempre più sicuro che prima o poi avrebbe trovato un 'quacosa' per 'ricattare' quell'indisponente ragazzo.
E per un attimo ne ebbre come la conferma quando Neji si fermò di fronte a una bancarella, appartenente a un venditore che passava di villaggio in villaggio ogni mese.
L'Inuzuka lo raggiunse, curioso e speranzoso, e con suo sommo dispiacere scoprì che la bancarella vendeva del miele di tutti i generi.
Miele all'arancia e all'eucalipto, miele di millefiori, miele fatto in caramelle e in lecca-lecca, biscotti e mille altre cose.
Kiba, che però non era proprio un amante di quell'alimento - se tale si poteva chiamare -, storse in naso, schifato da quel profumo troppo dolce e decisamente asfissiante.
Odiava quel tipo di odori e come se non bastasse tutta quell'ambra gli faceva male agli occhi - se si fissava troppo l'arancione era normale che girasse la testa: era un colore forte.
Si allontanò di qualche passo - per respirare dell'aria pulita per quanto fosse possibile - mentre lo Hyuuga discuteva con il venditore, forse di affari ma il castano non ne era tanto convinto.
Infatti gli lanciò una lunga occhiata seccata e irritata.
Era sicuro che Neji l'avesse fatto apposta di fermarsi in quel luogo!
Perché era noto a tutti che gli Inuzuka, con il loro olfatto super sviluppato, non sopportavano gli odori troppo forti e dolci.
Per quello si era fermato lì!
Voleva debilitarlo, il maledetto!
Poco importava se poi lo Hyuuga l'aveva di nuovo superato con un sacchetto in mano - aveva visto che aveva comprato un barattolo di miele, dei lecca-lecca, dei biscotti e delle caramelle che stava mangiando proprio in quel momento - l'aveva sicuramente preso per dimostrare la sua 'innocenza' a quel chiarissimo 'attentato' alla sua salute.
Era stato proprio un bastardo!
E di una cosa Kiba era ormai certo in quel momento: Neji gliel'avrebbe fatta pagare.
Non era più solo per Hinata che doveva 'smascherarlo' ma anche per sé stesso.
Era diventata una questione personale!
Dalla sua lo Hyuuga invece, ignorava bellamente sia l'Inuzuka sia i suoi pensieri maligni - non sarebbe stato in grado di leggerli ugualmente - perché troppo preso dai suoi nuovi acquisti che gli avevano messo addosso una buona dose di buon umore, abilmente nascosto dietro la sua ormai classica espressione.
Era chiaro che non l'avesse fatto apposta di fermarsi da quel venditore - non aveva alcun interesse verso la salute di Kiba, né tanto meno voleva fare degli attentati -, ma era stato attirato dalla sua 'unica debolezza' e non era riuscito a fare a meno di comprare un po' di quella delizia che, come in quel momento, si stava portando alla bocca sottoforma di caramelle gommose.
Non gli interessava perdere la sua 'aria da duro' mangiando quei dolci mentre camminava - anche se sicuramente non l'avrebbe persa solo per quello dato che era una cosa estremamente normale - perché per il miele avrebbe fatto di tutto.
E questo chiaramente Kiba lo ignorava.
Chissà che avrebbe fatto scoprendo che il suo nuovo 'acerrimo nemico' aveva la sua unica debolezza in quella sostanza dai colori arancioni che lui tanto odiava...

.: Spazio di Miki! :.
Pura follia in questo capitolo XD
Mi sono divertita scrivendolo!
Spero vi sia piaciuto!
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo (Gaara4ever, Beat e Lalani).