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Autore: iloveryuga 2000    15/09/2014    7 recensioni
Una maschera di vetro le persone indossano e il loro vero volto nascondono.Credete alla teoria dei mondi paralleli?Neanche lei ci credeva.M dovette ricredersi.Perché quando un sentimento e verace e puro,va oltre il tempo e lo spazio.[Questo è il link del trailer:https://www.youtube.com/watch?v=C4fHF3laN94&feature=youtu.be] Questo è il link di un altro trailer che ho fatto: http://youtu.be/PlEsrQIjHWw
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 32 Image and
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Camminava lentamente su uno splendido sentiero cosparso di fiori. Ce ne erano di ogni forma e colore. L'aroma intenso di gigli le pervase i polmoni, inebriandole i sensi. Indossava uno splendido vestito bianco lungo fino ai piedi, con delle bellissime maniche a palloncino. Era a piedi nudi, quindi poteva percepire la consistenza del terreno, morbido e argilloso. D'improvviso, un'intensa luce si propagò di fronte a lei. Era così abbagliante da costringerla a coprirsi gli occhi con un braccio. Avvolta da quel bagliore, si stagliava maestosa e fiera una figura di donna. Era splendida, i suoi capelli erano di un color fucsia acceso, con due ciocche davanti lunghe fino ai seni. Gli occhi nocciola erano intensi e vivi. Julie riacquistò un attimo di lucidità, quanto le bastò per pronunciare queste parole:"Chi sei? Io ti ho già visto!" I lineamenti del viso di quella strana figura non erano chiaramente distinguibili a causa dell'aura splendente che la attorniava, ma la bruna giurò di averla vista sorridere alla sua domanda:"Julie... ti sei fatta grande, e stai compiendo la tua missione egregiamente... ma questo non basta, devi sempre essere forte. Da adesso in poi dovrai sfruttare a pieno la tua nuova trasformazione... sono certa che Ryuga ti proteggerà sempre..." La ragazza ricordava quella voce calda e vellutata, era sicura di averla già udita. Ogni parola pronunciata dalla sua bocca sottile suonava come un'intera melodia. La donna, che per la sua bellezza pareva quasi un'allucinanzione, le tese la mano. Quando Julie fece per prenderla, tutto venne risucchiato da un vortice oscuro:"Julie... non scordare mai ciò in cui credi... segui il tuo cuore..." Furono le ultime parole di quella visione angelica. Il terreno sotto i piedi della bruna cedette e franò rovinosamente. Immediatamente cominciò a precipitare verso l'abisso. Un attimo prima di venire inghiottita nell'oscurità più totale, gridò:"Mamma!" 

Si svegliò di soprassalto, tirandosi sù e scoprendosi leggermente. Aveva le lacrime agli occhi e respirava affanosamente. La testa le doleva da impazzire e sentiva ogni muscolo del corpo irrigidirsi come tronchi di alberi secolari. I bulbi oculari erano fuori dalle orbite. Il panico si insinuò in lei come una serpe, attorcigliandosi attorno al suo cuore e stringendolo in una stretta morsa. Presa dall'isterismo, Julie urlò, tenendosi la nuca tra le mani. In meno di un minuto, la porta si spalancò:"Julie che succede?!" Era Ryuga, venuto per controllare che fosse tutto a posto. I due rimasero per un attimo a fissarsi, poi la bruna si gettò su di lui, piangendo senza freno. L'albino la strinse a sè:"Ehi..." Si strusciò diverse volte su di lui:"Continuo a vedere dei volti.... tanti volti!" Confessò in preda alle lacrime. Le fece un'affettuosa carezza sulla testa:"Va tutto bene, adesso sono qui, non devi temere più niente, io ti proteggerò" Quelle parole furono più efficaci di qualsiasi altro discorso. In breve tempo smise di singhiozzare, e anche le convulsioni cessarono. Si staccò, tirando su col naso e tenendo gli occhi bassi. Ryuga le asciugò col pollice un'ultima perla salata che era sfuggita al controllo di entrambi:"Ora va meglio?" Domandò in un sussurro, sorridendole dolcemente. La bruna si limitò ad annuire, per poi alzarsi sulle punte. Dato che era notte fonda, ed entrambi erano stati svegliati in maniera piuttosto brusca, rimase un bacio casto quello che si scambiarono, uno sfiorarsi impercettibile di labbra, che per loro valeva quanto mille parole. Quando si staccorono, il blader le fece una carezza affettuosa sulla guancia:"Sicura di star bene ora?" Lo guardò e ricambiò il suo sorriso per rassicurarlo:"Grazie per esserti precipitato..." Le mise un dito sulle labbra:"Non dirlo neanche... Per te correrei anche fino al Polo Nord in mutande!" Con quest'affermazione riuscì a farla ridere timidamente:"Torna pure a dormire, io sto bene" Mormorò depositandogli un dolcissimo bacio alla base del collo:"Come vuoi... ma sei dovessi avere problemi non esitare a chiamarmi, okay?"
"D'accordo" Detto ciò, l'albino tornò nella sua stanza. Julie si richiuse la porta alle spalle, sospirando rumorosamente. Domande di ogni genere le vorticavano nella testa come turbini impazziti. Per esempio, come mai quella donna conosceva il suo nome? E perchè lei l'aveva chiamata mamma? Sbadigliò vistosamente, non era certo quello il momento per porsi quesiti già di per loro ardui. Si coricò, tanto valeva dormirci sopra. La mattina seguente sarebbe stata più sveglia e avrebbe potuto cercare risposte con più facilità.

Sbadigliava e barcollava ad ogni passo che muoveva. Ryuga la sorreggeva di tanto in tanto per paura che cadesse rovinosamente al suolo:"Ahhhh, devi dormire la notte, scema, adesso non ti reggi in piedi!" La ammonì lui con un sorriso:"Non è certo colpa mia se faccio sogni strani..." Per poco non sbattè contro il muro:"Mmm, credo tu abbia ragione... non mi resta che fare una cosa" Si chinò, mettendole una mano sotto la coscia e dietro la schiena. La prese in braccio come una sposina, senza alcuna fatica. Julie arrossì per un momento, trovando la situazione estremamente imbarazzante. Poi però si ricordò di essere tra le braccia di Ryuga, dell'uomo che amava. Si accoccolò ancora di più contro il suo petto muscoloso, sorridendo timidamente.
Una volta arrivati in sala da pranzo, l'albino la mise giù e lei si sedette sulla comoda sedia di vellutto, pronta ad abbuffarsi di dolci e dolcetti vari. Ryuga la guardò con apprensione, prendendole la mano:"Adesso che sei un po'più fresca, per favore vuoi dirmi cosa hai sognato di così spaventoso?" Le domandò con dolcezza. Julie sgranò gli occhi, era davvero pronta per dirle quello che aveva sognato? Poteva veramente rivelargli quel ricordo di sempre? Per un momento le balenò nella mente il viso di quella donna eterea. No, non se la sentiva decisamente di parlare. Fece per aprire bocca, ma il suono stridente del microfono la interruppe:"Grazie sempre ai nostri esperti informatori, sappiamo che N ha intenzione di colpire in uno dei posti più belli e suggestivi del mondo: la grande San Pietro Burgo!" Annunciò Gwen, scatenando lo stupore generale. La bruna tirò un sospiro di sollievo, grazie a quella rivelazione non sarebbe stata costretta a discutere con Ryuga delle sue strane visioni. Appena alzò lo sguardo notò che Ben non era seduto di fronte a lei come al solito:"Deve essere ancora scosso per la morte di nonno Max" Confessò Akari, che si era accomodata alla sua destra. La ragazza si fece immediatamente scura in volto, era in parte anche colpa sua se il nonno del suo migliore amico non c'era più. Se lei fosse rimasta fin da subito in quel mondo, avrebbe facilmente potuto evitare che il blader si distraesse, e forse il capo dei risolutori sarebbe ancora lì con loro. Doveva fare qualcosa per rimediare. Si alzò con fare risoluto:"Se voi siete d'accordo, per questa missione proporrei un nuovo team, non saremo solo io e Ryuga, vorrei che ci accompagnassero anche Akari e Ben, se fosse possibile" Tutti la guardarono allibiti. Da quant'è che era così autoritaria. Gwen si schiarì la voce, sorridendo:"Sì, mi sembra una richiesta più che lecita" Acconsentì fissandola negli occhi. Julie ricambiò il sorriso e annuì, rimettendosi seduta:"Bene, anche questa missione sarà nelle abili mani del nostro capo e di Sailor Moon! Quindi non abbiamo nulla da temere! Con questo passo e chiudo!" Spense il microfono e scese dal podio. Dopo qualche secondo, i presenti si riebbero e cominciarono a consumare il loro pasto. Perfino l'albino continuava a fissare la sua ragazza con aria perplessa:"Ho dovuto farlo Ryuga, dovevo trovare un modo per distrarre Ben" Sentenziò Julie puntando gli occhi in un punto indefinito. Grazie a quelle parole, il blader si rese conto di averla squadrata per chissà quanto. Scosse la testa e finalmente si decise a mangiare quella fetta di torta che aveva nel piatto da venti minuti buoni.

Bussò timidamente alla porta, tenendo la testa bassa. Dopo qualche minuto, arrivò Ben ad aprire:"Julie! Ma che ci fai qui?!" Lei strinse i pugni e prese un respiro:"Devo parlarti" Disse, cercando di emulare il tono risoluto che assumeva sempre Ryuga quando doveva affrontare argomenti seri. Le fece segno di entrare col braccio, e lei accolse la richiesta senza pensarci due volte. Una volta che si fu richiuso la porta alle spalle, la bruna si voltò nella sua direzione:"Sai che oggi dobbiamo partire per la Russia" Doveva essere una domanda, ma suonò più come un'affermazione. Il bruno si limitò ad annuire e riprese a fare le valigie:"So che sei stata tu a suggerirmi. Forse non avresti dovuto, sai, è un po' che non scendo sul campo di battaglia, temo di essere un po'arrugginito" Confessò con una risata tirata mentre piegava una maglietta bianca e nera:"Mi è stato detto il contrario" Rimasero per un po'in silenzio, finchè lui chiuse il borsone con un gesto di stizza:"Si può sapere che cosa vuoi Julie?!" Domandò con una smorfia di rabbia:"E va bene, visto che me lo chiedi te lo dirò: lo so che sei arrabbiato con me, se io fossi rimasta qui non sarebbe accaduto..." Si morse il labbro inferiore:" Tuo nonno sarebbe ancora qui... è questa la verità. Sono stata solo un'egoista, e mi dispiace, però..." Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò stretta in un caldo abbraccio:"Non è affatto colpa tua... questa è una cosa che non capisco proprio di te: perchè ti addossi sempre responsabilità che non hai?" Le sussurrò, aumentando la stretta. Julie ricambiò quasi subito:"Grazie di essere così comprensivo" Si staccarono e Ben le fece un occhiolino:"Adesso per favore signorina Casterville, vuole gentilmente uscire? Dovrei concludere le mie faccende prima di partire" Fece un buffo inchino, scaturendo la sua risata cristallina. In quel momento, si sentì terribilmente felice di avere LUI come migliore amico.

Stavano salendo tutti e quattro sulla Jet Carretta. Julie salutava con ampi gesti del braccio Kagome e gli altri. Kevin accese il motore, che produsse un fracasso incredibile. Improvvisamente Kagome si ricordò di una cosa. Mise le mani attorno alla bocca a mo' di megafono:"Julie! Hai preso la maglia di lana?!" Scandì urlando. La ragazza alzò il sopracciglio:" Hai mangiato viva una rana?!" Kagome assottigliò gli occhi:" Sono andata troppo lontana?!" Ryuga alzò lo sguardo al cielo. L'udito degli umani era veramente pessimo. Prese Julie per un braccio e la trascinò sul velivolo. In pochi secondi il jet supersonico decollò.
Julie si appoggiò con la schiena contro l'acciaio, tirando un sospiro di sollievo. Strinse le gambe al petto e ci infilò la testa in mezzo. Poco dopo arrivò Ryuga, che si sedette accanto a lei:"Ehi" Sussurrò, voltando appena la faccia. Lei sorrise:"Lo senti anche tu?" Il blader fece una faccia stranita:"Ma di che parli?" Scoppiò a ridere:"C'è un intruso qui, non ti sei accorto?"
"Un intruso?! Chi cavolo è?!"
"Ascolta bene" Dopo pochi secondi si udirono dei versi strani provenire dal fondo del velivolo:"Ma che diavolo...?!" La bruna gli sorrise:"Scopriamolo" Entrambi si alzarono e proseguirono nella direzione di quei rumori bizzarri. Putroppo però, non sembrava esserci niente, a parte un paio di casse di legno sormontate da una corda e da una coperta consunta. La ragazza si abbassò lentamente:"Forza piccolo, vieni fuori, non ti faremo niente promesso" Mormorò. Lui la osservava sconcertato, ma chi stava chiamando? Alcuni istanti dopo un muso piccolissimo fece capolino sotto a quello straccio lacerato:"Avanti" Lo spronò lei. Immediatamente, un cucciolo di lupo mostrò il suo corpicino di cucciolo. Era carinissimo, oltre che pressochè unico: il suo manto era bianco come la neve. Ryuga sorrise furbo:"Tu lo sapevi" La bruna si alzò tenendo in braccio quella dolce creaturina:"Può darsi... come può darsi di no" Gli fece un occhiolino:"Ahhh... come devo fare con te?"
"Lasciamelo tenere!" Julie sfoderò i suoi micidali occhi da Bambi, che messi a paragone con quelli del lupacchiotto parevano quasi uguali:"Non se ne parla, il sacchetto di pulci resta qui" Sailor Moon mise il broncio e gonfiò le guance come al solito:"No, il cucciolo viene!"
"Resta"
"Viene!"
"Resta!" Kevin rise di gusto:"Se dovete scannarvi, fatelo fuori dal mio laboratorio!" Entrambi ricordarono quel giorno in cui si erano appena conosciuti. Anche allora stavano litigando. Si lasciarono entrambi andare ad una risata fresca e sincera:"Già... non è cambiato granchè da allora" Sentenziò Ben con aria pensosa. Stava bevendo una birra Beck's, ogni tanto faceva un sorso e poi tornava a fissare il soffitto. Ryuga gli strappò la bottiglia di mano:"Ah, smettila di fare il filosofo, testa di cazzo!" Bevve il contenuto rimanente in un'unica volta:"Certo che sei proprio uno stronzo Ryuga, era talmente buona! Cazzo, mi devi una birra!" Tutti, perfino Akari non poterono fare a meno di ridere a quell'affermazione. Il cucciolo di lupo abbaiò un paio di volte e agitò la codina:"Ho deciso, ti chiamerò Ryuga... Ryuga a cuccia" Ovviamente si riferiva al cane, ma il Rosario non perdonava. Il povero blader finì faccia a terra:"Oh scusa scusa Ryuga! Non dicevo a te" L'albino alzò la faccia con fatica:"Dillo un'altra volta e quel bastardino finisce spiattellato a diecimila piedi da qui" Julie stava per controbattere, ma Kevin fu più rapido di lei:"Ragazzi vi informo che la corsa è conclusa, quindi portate i vostri culi giù da questa bellezza prima che decida di fare dietro front" Il portello si aprì. Stavano ancora sorvolando, non erano atterrati. Julie fece una faccia sconcertata. L'albino battè una pacca sulla spalla del nero:"Ragazzi raggiungetemi, io mi avvio!" Detto questo si gettò giù dal velivolo. Akari affiancò la bruna, guardando l'immensità che si stendeva sotto di loro. Il suo sguardo tradiva uno sconcerto incredibile:"Aveva un paracadute?" Domandò con un filo di voce, immaginandosi già la risposta. Julie sorrise compiaciuta e scosse la testa:"Nah, niente paracadute"
Ryuga atterrò perfettamente in piedi. Ora pregherei tutti voi gentili lettori di non domandarmi come fece, dato che io sono solo la narratrice, per qualsiasi delucidazione rivolgetevi ai protagonisti. Tornando al nostro blader preferito, si guardò intorno cercando di carpire ogni minimo dettaglio. L'aria era fredda, polare oserei dire. Solo l'idea di San Pietroburgo il giorno cinque febbraio ti faceva rabbrividire dalla testa ai piedi. Posto e non dato ciò, Ryuga era a maniche corte e non avvertiva il benchè minimo accenno di freddo. Poco dopo lo raggiunsero gli altri componenti della sua squadra... più uno. Per sua grande gioia, attaccato alla gamba di Julie zampettava il nuovo arrivato. Il blader fece una faccia disgustata e buttò gli occhi al cielo, prima di voltarsi e proseguire. Immediatamente la sua ragazza lo affiancò. Indossava un cappotto rosa foderato in piuma d'oca, un cappello di lana che le copriva interamente le orecchie. Ben era coperto fino al naso, col suo solito pelllicciotto marrone. Akari invece sembrava avere la stessa immunita di Ryuga nel sopportare le bassissime temperature, dato che era abbigliata come suo solito. Mosso qualche passo, all'albino venne un dubbio:"Ma poi, si può sapere come c'è finito un lupastro sul mio jet?" La bruna cadde in tipico stile manga:"E io come vuoi che faccia a saperlo?!" Gli rispose a tono, una vena che pulsava sulla fronte. Il blader sospirò:"Allora Tennison, si può sapere che dobbiamo cercare in questa topaia?"
"I risolutori di zona hanno detto che hanno rilevato attività sospette intorno al vecchio palazzo degli Zar" Balbettò il possessore dell'Ultimatrix, tentando di riscaldarsi con le braccia. La cosa divertente è che lui era il più coperto di tutti, ed era anche l'unico a battere i denti come un claustrofobico in un ripostiglio:"Bene, allora è lì che andremo" Detto fatto. In poco tempo si trovarono nei dintorni della zona segnalata. Alcune persone li guardavano storti, altre con diffidenza e altre ancora con cattiveria. Evidentemente i turisti non erano ben accetti da quelle parti, constato Julie. Ryuga diede le indicazioni a tutti. Dovevano dividersi per coprire un'area più vasta. Ognuno proseguì nella direzione che gli era stata espressamente indicata. La bruna fece per spostarsi a nord, quando improvvisamente sentì un silenzio fastidioso. Non si sentivano più le unghiette del lupacchiotto sul ghiaccio. Guardò in giro, ma del piccoletto non c'era alcuna traccia. Solo dopo aver girato la testa due o tre volte in tutte le direzioni scorse delle piccole impronte sulla neve ancora fresca. Purtroppo portavano in un'altra zona da quella che doveva esplorare, ma non poteva lasciare il suo nuovo cucciolo in balia di quella gentaglia. Chissà che gli avrebbero fatto. Colta da questi pensieri corse nella direzione delle zampette. Il suo fiato era ben visibile grazie alla temperatura quasi o pari a zero. Tutto d'un tratto i calchi nella neve cessarono. Alzando la testa Julie si rese conto di trovarsi proprio di fronte al palazzo degli Zar, chiuso con delle sbarre di legno. Eppure... le parve di udire un uggiolio provenire dall'interno. Cercò invano di guardare oltre i serramenti:"Ryuga, Ryuga dove sei?" Chiamò in un sussurro appena udibile. Era chiaro che nemmeno un lupo avrebbe potuto udirla in quel modo. Decise di cercarlo, tanto nei dintorni non c'era nessuno. Divelse le travi d'acero ed entrò con un po' di fatica. L'interno di quell'imponente struttura era un gomitolo di polvere gigante. Ogni cosa era rivestita da un manto grigiastro, che contribuiva ad accrescere l'inquietudine che avrebbe scaturito in qualsiasi persona. Però Julie non provava paura nè timore. Solo... meraviglia. Anche se erano passati anni da quando nessuno metteva più piede lì dentro, il tempo pareva essersi fermato in quel luogo. La testina di Ryuga fece capolino da sotto un tavolo, ricoperto da una tovaglia completamente consunta. Julie prese un piatto che avrebbe dovuto essere d'argento, ma non era chiaramente distinguibile date le miriadi di ragnatele che lo ricoprivano. La bruna ci soffiò sù, e... un uomo fece volteggiare una ragazzina. L'immagine che il piatto le restituì non era il suo riflesso, bensì questa. Sailor Moon rimase un attimo stupita:"Questo posto... è come il ricordo di un sogno" Esalò in un sospiro, riposando l'oggetto che teneva tra le mani. Qualcosa riechegiava nell'aria. Perfino lo specchio pareva parlarle. E una dolce melodia la fece cantare...
Feste e balli, fantasia
E' il ricordo di sempre
Ed un canto, vola via
quando viene dicembre
Camminando timidamente, finì per ritrovarsi nella grandissima sala da ballo...
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
Torna quella melodia
che il tempo porto via!
Una volta compiuta una giravolta completa, dai quadri appesi alle pareti uscirono delle meravigliose figure danzanti. Non erano in carne ed ossa, no, parevano fatti di sogni tanto erano belle ed eteree. Le donne indossavano splendidi vestiti da festa, mentre gli uomini erano abbigliati come agli inizi del novecento. Tutto, ogni cosa pareva terribilmente suggestiva e al contempo irreale. Julie faceva inchini e riverenze ad ogni nobile che incontrava. Dal quadro più grande, alle sue spalle comparirono tre persone, due adulti e un bambino. La bruna però non si curò di loro, ma delle fanciulle che le regalavano sorrisi e collane di perle...
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
Sento quella melodia
nella memoria mia!
Girò su se stessa e uno splendido abito dorato prese il posto dei suoi vestiti invernali. Cominciò a danzare con tutti i principi che le chiedevano un ballo...
Forse un giorno, tornerò!
Il mio cuore lo sente
ed allora capirò
il ricordo di sempre
Il centro della pista si svuotò, per far passare un uomo alto e sicuro di sè. Aveva i capelli neri come l'ebano all'insù, con delle ciocche gialle che svettavano su tutto il resto. Gli occhi viola erano grandi ed espressivi. Le prese la mano con un sorriso e cominciarono a danzare...
Ed un canto
vola via!
Lui si chinò appena appena su di lei, quanto bastò per lasciarle un bacio sulla fronte. Quando si staccò, si lasciarono lentamente la mano. Julie lo guardò con stupore, facendo un inchino fino a terra...
Quando viene
Diceembre!
L'uomo la indicava mentre lei teneva l'acuto finale. La magia venne bruscamente interrotta dal cellulare di Julie che suonò due o tre volte. Lei si riscosse, ed insieme a lei scomparvero il vestito e tutti gli ospiti, compreso il misterioso figuro che l'aveva fatta danzare al ritmo di quella musica dolcissima. Era sicura che in un angolo remoto e nascosto della sua mente, lei avesse già udito altre volte quel motivo. Rispose alla chiamata sbuffando:"Sì pronto?" Fu costretta ad allontanare l'Iphone dall'orecchio a causa delle urla provenienti dall'altra parte:"Julie! Dannata dove ti sei cacciata?!" Sotto si udivano chiaramente dei rumori molesti, sembravano degli attacchi nemici:"Noi stiamo combattendo e senza di te non ce la facciamo!" Urlò un'altra voce, che non era quella di Ryuga, ma pareva quella di Akari. La bruna si rese conto di aver cincischiato per chissà quanto tempo. Si riscosse:"Arrivo subito, dove siete?"
"Segui il fumo!"
"Sono praticamente lì" Chiuse la telefonata, ripose il cellulare nella tasca della gonna e risalì la scalinata a colpi di tre gradini alla volta, seguita ovviamente a ruota dal suo nuovo compagno. Si precipitò fuori dal palazzo:"Ryuga, portami da... Ryuga" Le suonò terribilmente strana quella frase, ma il cucciolo parve afferrare subito il senso. Annusò l'aria due o tre volte, prima di ululare e di cominciare a correre. Julie lo seguì senza porsi domande, ormai era risaputo che lei capiva gli animali, e Ryuga con quel latrato aveva detto:"Di qua!" Si lanciarono in una maratona sfrenata. La bruna rischiò anche di cadere un paio di volte, scivolando sulla superficie totalmente ghiacciata. In lontananza scorse una nube di fumo nero, in quel momento seppe di essere arrivata. Raggiunse il luogo da dove proveniva quell'intenso odore di bruciato, e vi trovò i suoi amici presi da un acceso scontro. Il loro avversario era Zomboso, che aveva intrappolato tutti con delle serpi giganti. Ben era trasformato in Cervellotico e cercava invano di allungare la chela per cambiare alieno. Certo, se fosse riuscito a diventare Mutante avrebbe facilmente potuto sfuggire alla presa del pagliaccio pazzo. Akari invece era sul punto di essere strozzata. Ryuga si dimenava come un forsennato, urlando e gridando insulti di ogni genere. La bruna guardò Zomboso con cattiveria:"Sei arrivata tardi piccola ragazzina, ormai i tuoi amici sono spacciati! Muahahaha, e senza il tuo ragazzo non puoi trasformarti nemmeno tu, siete finiti! Muahaahhaa" Julie abbassò la testa e strinse i pugni. Era tutta colpa sua se adesso i suoi compagni erano ridotti in quelle condizioni. Una lacrima scese sulla sua guancia. L'albino la notò e con un ultimo residuo di energie gridò:"Non arrenderti Julie! Combatti!" La ragazza sentì anche una voce dentro la sua mente che la spronava dolcemente. Stavolta non era solo la donna di sempre a parlare, c'erano altre tre voci che la incitavano a non arrendersi. Alzò lo sguardo. I suoi occhi blu brillavano come gemme:"Io non getterò la spugna, devo farlo per i miei amici, devo farlo... devo farlo per quella donna che mi aiuta sempre!" Zomboso inorridì, accecato dal fulgore emanato da Julie:"IO NON PERDERO'!" Dietro di lei si materializzarono due figure: una era la donna che faceva da protagonista in tutti i suoi sogni, e l'altro era l'uomo che l'aveva fatta ballare pochi attimi prima:"Tu non vincerai Zomboso, perchè il bene è sempre un passo avanti al male!" Scandirono insieme, prima di bruciare le serpi che tenevano legati i nostri eroi, i quali atterrarono perfettamente in piedi:"Ora tocca a voi ragazzi..." Esalò la visione. Entrambi annuirono e lanciarono i loro cuori in aria:" Super potere supremo, vieni a me!" Scandirono, trasformandosi come era successo qualche giorno prima. Immediatamente Ryuga scagliò il suo attacco, la freccia infuocata, colpendo il clown in pieno petto. In conclusione Julie usò il suo scettro di Super Sailor Moon per finire il loro avversario, che, come Albedo, si dissolse in una nube di pulviscolo arcobaleno. La trasformazione dei due ragazzi finì e anche Ben tornò di nuovo umano. L'albino si avvicinò alla sua ragazza, vedendola molto scossa:"Scusa se ho gridato prima al telefono" Le disse, facendole una carezza sulla guancia:"Nulla... io..." Avrebbe voluto rivelargli quello che aveva visto e fatto, ma venne interrotta da Ben ed Akari che iniziarono a tempestarla di complimenti e di pacche sulle spalle. Sailor Moon non sapeva se ringraziare il cielo oppure maledirlo per non essere riuscita a parlare nemmeno stavolta.

Era seduta sul tetto, e assaporava la splendida sensazione del vento tra i capelli. Quello che aveva visto... era senza spiegazione, totalmente privo di qualunque logica. Chi erano quei due? E cosa erano tutti quelle immagini che continuavano a vorticarle nella mente? Nessuno avrebbe potuto darle delucidazioni, perchè probabilmente non esistevano! Una cosa era certa: più che raffigurazioni varie sembravano ricordi. Già, ricordi. Quella stessa dolce melodia che aveva intonato era un ricordo, un ricordo che aveva dalla notte in cui aveva incontrato Ryuga. Eppure lei non aveva mai visto quelle due persone prima d'ora, cosa volevano da lei? Certamente erano due tipi amichevoli, altrimenti non l'avrebbero mai aiutata a sconfiggere Zomboso. Abbassò lo sguardo, triste e confusa:"Ehilà, tutto bene?" Chiese una voce alle sue spalle. Era Akari:"Sei l'ultima persona che immaginavo me lo chiedesse" Rispose secco la bruna, tornando a fissare la Luna. Strinse le calze e si decise a domandarglielo:"Che cosa c'è stato tra te e Ryuga?" La sua interlocutrice, che si apprestava a sederlesi accanto, per poco non cadde a questa richiesta. Agitò le mani davanti al viso con un sorriso tirato:"No, ma guarda che tu hai frainteso alla grande! Io e Ryuga siamo solo amici di vecchia data!" Julie si sorprese:"Davvero?" Akari annuì:"Sì, ci siamo conosciuti da piccoli, poi ci siamo persi di vista..." 
"Oh... beh mi dispiace di averti giudicata male... che stupida che sono..."
"Non fa niente... piuttosto, invece che c'è tra te e Ryuga?"
"Beh noi siamo..." Uno spirito le raggiunse e interruppe la loro conversazione:"Julie per favore Gwen ha detto che ti..." Si immobilizzò quando vide Akari:"Vuole vedermi? Arrivo subito" La ragazza si spazzolò la gonna e fece il saluto militare, congendandosi infine con un occhiolino:"Beh, che hai da fissare?!" Chiese acida la ventenne:"Io? Nulla" Rispose incerto Astral. Non sapeva perchè ma avrebbe scommesso di aver già visto quella ragazza da qualche parte.

Passeggiava sulla spiaggia. Aveva tolto la felpa dal collo, e la teneva con due dita, lasciando che svolazzasse dietro di sè. Non sapeva spiegarsi perchè, ma gli era parso che la sua ragazza fosse inquieta e insicura. Dopotutto, Julie è Julie, e quando non è solare come suo solito si nota la differenza. Forse si era sbagliato, ma in genere le sue impressioni si rivelavano corrette, sopratutto se riguardavano la sua amata Sailor Moon. Alzò per un momento la testa, così da poter respirare l'aria di mare a pieni polmoni. D'un tratto, in lontananza gli parve di scorgere una bambina. Era vestita di bianco, e guardava assorta l'oceano. Aveva i capelli marroni lunghi fino al sedere e teneva le mani giunte come in preghiera. La piccola voltò un momento il viso. Ryuga trasalì: aveva gli occhi blu, proprio come quelli di Julie. Quella strana figura gli sorrise e chiuse gli occhi, cominciando ad intonare questa dolce melodia...
L'arcobaleno è la mia scia
che navigo in cerca
di quella montagna
Le luci all'alba, melodia
mi portano indietro
ad un tempo passato
Colori immersi nella scia
dell'arcobaleno
che gioca nel cielo
Gli uccelli che volano
alti nel cielo d'oriente
La rotta è sicura
quell'isola cela un tesoro
All'alba io vedrò
le cinque terre che
il destino vuole farmi trovare davvero
Oh dolce melodia
sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio
d'amore
Per sempre tu sarai
in fondo all'anima
Così che neanche il tempo
ci può separare
Oh dolce melodia
sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio
d'amore
Aveva una voce splendida, meravigliosa e armoniosa. Ryuga fece per avvicinarsi, ma come mosse un paio di passi la visione cominciò a svanire:"No aspetta, dimmi chi sei!" Provò ad afferrarla, ma ormai era troppo tardi. Quella bimba curiosa era scomparsa del tutto:"Ma che mi sta succedendo...?" Guardò la Luna, che brillava come un faro nel buio. Cercava risposte, ma l'astro non gliele poteva dare. Sia lui che Julie avrebbero trovato la verità scavando nei loro cuori e nelle loro menti. E finchè avrebbero continuato a combattere quelle visioni non sarebbero mai riusciti a scoprire il mistero dei sogni... Ma gli eroi più forti scendono sempre in campo per combattere, si trattino di nemici reali o di semplici allucinazioni. E loro due, più uniti che mai, avrebbero sconfitto ogni difficoltà,
Con la forza dei loro cuori!

Angolo Autrice
Eccomi qui gentile pubblico, con un nuovo capitolo tutto per voi! Vi dico che ho ricominciato la scuola, perciò non so se potrò aggiornare con regolarità, ma mi impegnerò promesso! Allora, a quanto pare i nostri protagonisti cominciano ad avere delle strane visioni.... che vorranno dire? E chi sono quelle due figure che Julie continua a vedere? Che relazione avranno loro due con quella misteriosa bambina? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Principesso di un regno lontano! Non mancate!
Ps: avete capito di che personaggi si trattano i due tipi che Julie vede? Fatemelo sapere tramite recensione!
   
 
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