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Autore: MirianaMS    15/09/2014    0 recensioni
Una ragazza, Alis, e la sua vita. Le sue emozioni contro la sua ragione. Lo scontro cuore e cervello. La sua voglia di mollare tutto, ma la sua forza di lottare.
"ti va di uscire? E' una vita che non parliamo"
-Sono stanca, sono stanca di tutto ciò. La vita è una, e ogni momento è unico quindi vorrei viverla serenamente. Anche perché ora ho capito quali sono i veri momenti tristi. Da questo punto di vista dovrei pensarla come: pace e amore con tutti con tutti, basta che mi godo il momento.
Però è un po' come quando inizi a fumare. Quella sigaretta ti rilassa, e ti fa star bene. Però poi ne vuoi altre, e ogni giorno te ne fumi una per stare così. Ma se quella sigaretta al giorno non potresti più fumarla ti mancherebbe, e io ho bisogno di fumare ogni giorno, non mi basta una sigaretta di tanto in tanto.-
"quindi una sigaretta ogni tanto è solo tosse e vertigini moleste.."
-più o meno, diciamo che se ne fumerei una al giorno ogni giorno sarebbe meglio-
"ma vuoi fumare, o no?"
-Se non ti era chiaro ormai ne sono dipendente!-
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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"Ti abbraccerei forte, comunque vado a prepararmi bella, a stasera." Rispose Chri.

 

Suonai il campanello del suo appartamento, e la sua voce giunse chiara "Sto arrivando!" urlò da chissà quale stanza.

Mi aprì la porta e senza darle il tempo di realizzare che fossi lì la strinsi forte.

 

"Mi viene da piangere Alis..." sussurrò con gli occhi lucidi.

 

Mi prese la mano e mi condusse attraverso un corridoio abbastanza stretto nella sua camera. Era azzurra, ampia, c'era un armadio, molte foto appese ai muri, e un letto matrimoniale.


"Scusa il disordine ma.." Disse prima che io intervenni mettendole la mano davanti alla bocca.

"Non dire nulla" sussurrai mentre la feci sedere sul letto "Non servono le parole"


Era bellissima. Capelli biondi, legati, fisico perfetto. Indossava un pantalone nero e una maglietta bianca con qualche strano disegno.

Mi teneva le mani tra le sue e quel delicato contatto non era nemmeno lontanamente paragonabile a vedere il Paradiso.

Mi chinai appena baciandole la fronte, lei mi tirò verso di se e mi sedetti sulle sue gambe. Ci abbracciammo a lungo.

Mi voltai appena in modo da accarezzare la sua pelle con le mie labbra. Profumava, il suo odore era diventata la mia ossessione. Lei mi accarezzava le gambe, ed io continuavo ad esplorarla. Le sposai la manica della maglia in modo da vedere la sua spalla nuda. Iniziai a baciarla, lungo il collo, le morsi il lobo. Le sue mani continuavano ad accarezzarmi le gambe, le infilò sotto la mia maglia. Erano calde, e percorrevano lentamente la mia schiena.

"Sei bellissima" sussurrai al suo orecchio.

"Tu lo sei" rispose ansimando.

Le mie labbra erano sempre più affamate del suo odore, del contatto con lei. Non sapevo se ciò che stavo facendo era naturale, ma avevo la consapevolezza che era l'unica cosa che desideravo.

Mi baciò la guancia, ci sfiorammo i nasi, intrecciammo le nostre dita come se ci erano state donate per cercare ognuna quelle dell'altra. Le sue guance presero il colore dei miei capelli, eravamo calde, ansimanti.

 

Le mie labbra cercavano le sue, e vi si poggiarono delicatamente.

 

Lei mise una mano dietro alla mia testa, io le toccai i capelli; erano così morbidi e setosi.. Stavolta la passione ebbe la meglio; i nostri corpi si cercavano, le nostre labbra li accontentavano.

 

Squillò il suo cellulare. Lei appoggiò la testa sul mio petto, ed io la strinsi a me accarezzandola dolcemente. Era fragile sul mio petto. Appoggiai il mento su di lei e la coccolai un po'.

 

Appena uscimmo da quello stato di coscienza caotico lei si alzò, io risi con ironia.

"Che ridi?" Mi chiese

"Dovresti guardarti allo specchio Chri.."

 

"Che stronza, la prossima volta che ti metti il rossetto non ti bacio." Disse, rossa in viso, cercando di toglierselo con un pezzo di carta.

 

"Ti voglio bene" le dissi con tono della voce un po' più basso mentre la stringevo da dietro mentre si toglieva il rossetto.


Lei si girò, mi afferrò il viso e mi baciò. "Anche io amore."

 

 

  
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