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Autore: DarciaSama    01/10/2008    5 recensioni
Il sole era già tramontato, ma le luminescenze del crepuscolo danzavano ancora nel cielo di quella città in festa che, apparentemente, era immune dai demoni e da ogni preoccupazione. Ci trovavamo su uno dei ponti affollati che solcavano i numerosi canali della metropoli. Stavamo tornando a casa dagli altri dopo aver fatto la spesa, ma avevamo preferito fermarci a guardare quella folla festante e allegra che passava davanti ai nostri occhi, ignorando la nostra presenza: essi mi sembravano felici nonostante ci fossero, tra di loro, individui riportati in vita da Hazel.
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cho Hakkai, Sha Gojio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

To Make love with you

Usciti da quel locale, ti avevo preso per mano ed avevamo cominciato a correre alla ricerca di una locanda, sotto la pioggia leggera che sferzava i nostri volti. Un immenso senso di serenità si era insinuato nel mio cuore che batteva contro il mio petto e, felice di non essere solo un semplice amico per te, ti avevo attirato a me, sentendo per quei pochi attimi, quel tocco bagnato della tua bocca sulla mia.

Ecco finalmente una locanda dall’aspetto lussuoso. Ci eravamo fiondati dentro bagnati fradici, gocciolando su quel bellissimo pavimento in marmo, lasciando di stucco tutti i presenti. Con disinvoltura, senza badare alle persone che avevano lo sguardo fisso su di noi e sulle nostre dita intrecciate, avevo chiesto al ragazzo dietro il bancone una stanza matrimoniale ed egli, sbalordito per la richiesta, era rimasto un attimo interdetto e poi mi aveva consegnato le chiavi spigandoci dove si trovava.

Chiusa la porta, io non resistevo più. Ti avevo sbattuto sulla parete più vicina e avevo cominciato a baciarti con passione, cercando di scoprire col tatto tutto di te.

I tuoi capelli bagnati emanavano il tuo odore aumentando la mia voglia di averti. I vestiti bagnati incollati ai nostri corpi permettevano ai nostri bacini di aderire e assaporare sensazioni quasi sconosciute.

Le mie mani sulla tua pelle candida scorrevano su ogni centimetro della tua schiena, del tuo petto, del tuo addome, fino a sfilare la tua maglietta... la visione di te a petto nudo mi aveva lasciato incantato.

Ormai spogli, i nostri corpi fremevano. Ma non era desiderio di possedere e di essere posseduto, per provare effimero piacere, niente di così vano. Era il desiderio di dimostrare, con quell’atto convenzionale, di per sé ambiguo, ciò che entrambi provavamo nei nostri confronti, quel sentimento così grande che forse chiamarlo amore sarebbe stato riduttivo, quel sentimento che non ha nome e che non dovrà mai avercelo perché dargli nome significherebbe porgli dei limiti, ed esso non sarebbe più tale.

Con delicatezza, avevo intrecciato le mie dita con le tue, per poi accompagnarti verso il letto e farti stendere sotto di me, tra quelle lenzuola di elegante seta nera dai ricami rossi.

Guardandoti negli occhi, avevo cominciato ad approfondire le carezze, scorrendo il tuo corpo fino ad arrivare al centro dei tuoi fianchi. Il tuo cuore aveva aumentato i suoi battiti. Avevi sussultato al mio primo tocco arrossendo lievemente, come se piano, piano, stessi sbocciando sotto di me. Le tue braccia avevano circondato il mio collo facendomi provare un dolce tepore, quello che solo il tuo corpo, così vicino al mio, poteva donarmi.

I tuoi respiri sempre più profondi accarezzavano la pelle del mio collo, mentre i tuoi muscoli si irrigidivano prima di rilassarsi ad eiaculazione avvenuta.

Non potevo credere ai miei sensi, non era possibile che tu, bellissimo ragazzo dall’impenetrabile fragilità, potessi concederti a me.

- Come stai? –

Avevo sussurrato al tuo orecchio.

E tu, guardandomi con quello sguardo languido, mi avevi risposto:

- … Prendimi…Solo se mi possiedi potrò stare bene… -

- Ma potrei farti mal… -

Le tue labbra avevano bloccato la mia replica.

- Ho detto prendimi… -

Mi avevi soffiato sulle labbra, proprio come un gatto.

Allora io, impotente davanti ad un tale ordine, avevo invitato delicatamente le tue gambe ad accogliermi tra loro, sentendole stringersi intorno ai miei fianchi come in un abbraccio.

Trovata la posizione più comoda, avevo cominciato a violare la parte più segreta del tuo essere, inducendoti a sussultare e stringere sempre più i denti ad ogni millimetro conquistato dentro te, fino a simbiosi completa, lasciandoti finalmente tempo per riprendere fiato.

Avevo aspettato che i tuoi occhi si schiudessero e incontrassero i miei per capire sei eri pronto per continuare.

Il verde smeraldo aveva investito le mie iridi, per poi accecarmi con il tuo sorriso, così dolce e sereno, chiaro segno di assenso.

Il fuoco era esploso nel mio petto facendo impazzire il mio cuore in fibrillazione.

Con tutta la delicatezza di cui ero capace, avevo iniziato a muovermi, con lentezza, dentro e fuori il tuo dolce essere, senza mai distogliere il mio sguardo dal tuo, ipnotico e seducente.

Mi abbassai, avvolgendo le mie braccia intorno al tuo collo e appoggiandomi sul tuo addome, spingendo con crescente vigore… tuoi gemiti, la tua calda e avvolgente intimità e quel tuo stringermi così possessivamente mi davano la conferma di non essere all’interno di un sogno.

Percepivo che il limite era vicino per entrambi. Rallentai, sperando di farti provare la più piacevole sensazione che tu avessi mai provato. I tuoi occhi lucidi e le labbra semi dischiuse uccidevano sempre di più la mia anima logorata dalle fiamme che mi provocavi intorno al cuore.

Un piacere devastante si propagò dal basso ventre fino al cervello, distruggendo la ragione e la realtà intorno a noi…in quel momento, nel mio mondo, esistevi solo tu, mentre venivi sotto di me in quel modo sublime che mi avevi fatto sperare di morire in quel momento con la tua immagine negli occhi.

La tensione dei muscoli era sparita lasciandoci stanchi e felici. Ti avevo baciato accarezzando i tuoi capelli corvini, per poi allontanarmi e rivederti sorridere.

- è stato come ti aspettavi? –

Ti avevo chiesto in un sussurro .

- ahahah! Il grande Gojyo insicuro delle sue prestazioni! Questa è bella! –

Mi avevi detto beffardo, lasciandomi spiazzato.

-…comunque, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella mia vita, è logico che sia stato magnifico! Con te non si può che aspettarsi il massimo!-

Avevi aggiunto con un adorabile tono malizioso, prima di baciarmi e decretare la mia sconfitta nei tuoi confronti.

Un’ora dopo eravamo tornati alla locanda con Sanzo e Goku. Aperta la porta della nostra stanza avevamo trovato l’inaspettata quanto indesiderata visita di Hazel e Gato. Io avevo sbuffato, ma non vedevo l’ora di vederti smerlare a parole quel pretuccolo da strapazzo tanto odiato da te..e non solo…sei fantastico anche quando sei diabolico…HAKKAI AISHITEROU!

  
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