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Autore: KimberStormer    16/09/2014    1 recensioni
Una song-fic tratta dalla canzone Umbrella acoustic di Rihanna unita all'amore di Ruby e Belle di OUAT! Quello che volevano farci vedere nella 2 stagione e che non hanno concretizzato mai -_- (per colpa di chi chi chi chiiii...)
[Rubelle-RedBelle/Ruby+Belle]
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Belle, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Puoi correre tra le mie braccia
va bene, non allarmarti,
vieni da me non c'è distanza tra il nostro amore
così va avanti e lascia che la pioggia si versi
sarò tutto quello di cui hai bisogno
e molto di più 
 
-Non avevo mai visto così tanti libri messi insieme… 

Ruby avanzò nella biblioteca dove lavorava Belle guardandosi attorno. -Regina l’aveva chiusa, non so da quanto tempo, ed io… non sono mai stata un’appassionata di letteratura -Sorrise lievemente in colpa.

Ventotto anni sempre uguali, dei quali ricordava ogni minimo particolare, come ad esempio la sua vita dissoluta. Anche adesso, memore di quel periodo indossava un maglioncino rosso porpora largo che le ricadeva su una spalla con i suoi immancabili pantaloni di pelle lucida,neri. 

-Ognuno di voi ha vissuto per 28 anni qui una vita che non era davvero sua, non devi sentirti in colpa. E poi adesso la biblioteca è aperta.- prese uno dei volumi che si trovavano nello scaffale in basso-e puoi leggerne quanti ne vuoi. 

-Cappuccetto Rosso…-Ruby rise ponendo il libro sul tavolo lì accanto. Non le era affatto sfuggito quel "ogniuno di voi" implicito nella frase i Belle. non doveva dimenticare che la ragazza al contrario di tutti loro, non aveva realmente vissuto 28 lunghi anni della sua vita visto che nera stata prigioniera in un manicomio.

–E’ un caos questo posto, entro domani voglio finire di sistemare tutti questi volumi per generi.- Belle si rimboccò le maniche della camiciola bianca indossata quella mattina sulla gonna burbery blu e rosa pallido. -mi aiuterai vero? 

-Come? Io…non so nulla di letteratura te l’ho detto… 

Belle cercò di spingere una scala sul piccolo cornicione metallico delle scaffalature, senza successo: era bloccato. Ruby la cinse da dietro e mise le mani anche lei sulla scala spingendo con tutta la forza che aveva, scardinandola. 

La scala prese il via scivolando agevolmente in avanti. 

Lo squilibrio che si era creato e la scala che le era stata "tolta" da sotto le mani così velocemente fece quasi cadere in ginocchio la povera Belle. Ruby l’abbracciò da dietro e la tirò verso di se. 

Caddero entrambe, Ruby seduta a terra e Belle sopra di lei, con un sonoro tonfo. 

-Oh, Ru. – si mise a ridere Belle, rigirandosi per guardarla e trovandosi tra le sue braccia o per meglio dire tra le sue gambe. –era proprio questo che intendevo quando ti ho chiesto di aiutarmi!

La risata di Belle era quanto di più tenero e sexy Ruby avesse mai udito o visto. Le entrò nel cuore all’istante. Senza pensare come un essere razionale e umano allungò una mano per sfiorarle la guancia:
sapeva che quel contatto sarebbe stato il primo di una lunga serie, che non si sarebbe fermata se l’avesse potuta sfiorare, ma ugualmente non riusciva distogliere lo sguardo né le emozioni da quegli occhi così limpidi e puri. 

Belle rideva con lei, rideva per lei, stavano condividendo un’emozione e la ragazza lupo voleva di più. 

Voleva vederla estasiata mentre condividevano uno di quegli hamburger che lei amava tanto, vederla sospirare mentre leggeva i suoi romanzi, vederla sorriderle appena sveglia dopo una notte passata insieme… 

-Belle… 

-Ruby! I tuoi occhi…hanno di nuovo quel colore bellissimo- tornò seria l’altra. 

-Tu…-si avvicinò un po' di più Ruby mentre la propria mano aveva finalmente raggiunto la sua guancia 

-Belle? Sei qui? 

Una voce alta e lievemente stridula che proveniva dalla porta lasciata aperta, le fece sobbalzare. 

-Rumple! 

Belle si alzò velocemente dal punto in cui si trovava lisciandosi le pieghe della gonna e fissando Ruby con uno sguardo indecifrabile. 

-Belle? 

-Sto arrivando…- il tono di voce tradiva un’emozione che Ruby non capì appieno, ma che giudicò essere paura. Belle aveva paura che il suo…fidanzato?! le beccasse insieme? 

Si ricompose i capelli e le disse: 

-Vieni, finiremo di…sistemare più tardi. -allungò la mano e l’aiutò ad alzarsi prima di raggiungere l’entrata. 

-Rumple, buon giorno. – sorrise al misurato signor Gold. 

-Buon giorno. Ti trovo bene. 

-Anche io. 

-Oh, buon giorno anche a te Ruby.- disse quando si accorse che non erano soli. 

La ragazza chinò il capo in segno di saluto, non si era ancora ripresa da quello che stava per accadere tra le due un minuto prima ed ebbe paura. Quell’uomo aveva la fama di essere molto scaltro e lei lo sapeva, poteva leggerle dentro? Non lo avrebbe guardato negli occhi. 

Fu Belle a mettere fine a quello strano silenzio: 

-Dimmi pure, che cosa posso fare per te Rumple? 

Lui le sorrise obliquo, probabilmente gli piaceva che lei lo chiamasse col suo vero nome. 

-Sono solo…venuto a ricordarti del nostro appuntamento per quell’hamburger, vogliamo fare a pranzo? – chiese con voce modulata, parlando lentamente. 

-Pranzo? -controllò l’orologio- non credo di potercela fare devo ancora sistemare montagne di libri qui… 

Guardò Ruby con la coda dell’occhio.

Che cosa le stava implicitamente chiedendo? Doveva trarla d’impaccio come aveva fatto lei con Gus? 

Finse di non capire, dopotutto, chi era lei per mettersi nel mezzo a loro due? 

Due voci si fusero nella sua testa, una bianca e dolce che le diceva che alla fine Rumplestiltskin ne era davvero innamorato, e che stava cambiando per la sua bella, e l’altra rossa e roca che le diceva di prendersi quella porzione di mondo fatato che spettava anche a lei. 

Quando si rese conto che entrambe le voci appartenevano a Belle fu troppo tardi: Rumplestiltskin era riuscito a strapparle la richiesta, che se non fosse riuscito a vederla a pranzo, avrebbero cenato insieme quella sera. 

E lei non non aveva fatto un bel niente!

Cosa la legava in quel modo quando si trattava della sua amica? 

-Vi lascio…signore. 

Con un cenno della testa l’uomo guadagnò l’uscita claudicando sul bastone, ma ad un passo dalla porta si fermò voltandosi verso le due donne, soffermando il suo sguardo indagatore solo su una di loro. Poi si rivolse all’altra: 

-A più tardi Belle!- Uscì. 

Aveva capito?

E poi cos’è che avrebbe dovuto capire?! Non era successo nulla… anche se stava per succedere. 

-Belle… 

-Allora! – lo sguardo della ragazza era tornato limpido e fresco, come se davvero non fosse accaduto nulla.- mi aiuti o no? 

-Ecco io...

-Forza pigrona! - le diede una pila di libri e ne prese altrettanti dirigendosi verso la saletta di pochi istanti prima, non le rimase che seguirla.



Passarono tutto il resto della mattinata e metà pomeriggio a riordinare, si erano fermate solo quando Ruby era passata da sua nonna a farsi preparare una lasagna da portare via, ed avevano fatto tutto senza quasi accorgersi del tempo che stava passando, o per meglio dire, forse solo Ruby si stava rendendo conto che tra poco la ragazza se ne sarebbe andata da quell’uomo.

Ma che le stava succedendo? Era sempre stata schietta e onesta almeno con gli altri seppur non con se stessa.

Con Belle accanto invece non riusciva a pensare ad altro che…che… 

-Ecco qui questo è l’ultimo! –Alzandosi in piedi, Belle si sistemò una ciocca ribelle dietro l’orecchio. Si era legata i capelli in una coda qualche ora prima per evitare che si impolverassero ulteriormente, e lei non aveva fatto altro che fissarle il collo che era rimasto scoperto. 

-Questo però te lo regalo! 

Le pose un romanzo, Ruby lesse a voce alta: 

-Il vecchio e il mare. Henrest Hemingway… -alzò un sopracciglio- di cosa parla? 

-Se te lo dico che gusto c’è a leggerlo? Diciamo che…per certi versi mi è stato utile. 

Le sorrise, - lo sai, in fin dei conti questo mondo non è male. Ci sono montagne di libri qui,che nel mondo magico neanche riuscivo ad immaginare. -ne prese uno – questo ad esempio! –Ruby diede un’occhiata fugace al titolo- è terrificante, parla di esseri che vivono nel sottosuolo, dove c’è una vera e propria civiltà e di un gruppo di spelleologi che seguono una mappa! Non ho dormito la notte per leggerlo, e anche la notte dopo.– alzò gli occhi al cielo come se stesse riflettendo, intanto stava prendendo la giacca dall’attaccapanni per uscire.

-Viaggio al centro della terra...-lesse.

-Ti rendi conto Ru? Migliaia di mondi nuovi da esplorare! Per non parlare di Ventimila leghe sotto i mari! Oppure Orgoglio e Pregiudizio! - i suoi occhi cambiarono facendosi romanticamente malinconici.- Il mio preferito sin’ora… 

Ruby la interruppe, la voce lievemente stanca : 

-Stai andando a cena con Gold? 

Le erano uscite così quelle parole, non sapeva perché le aveva pronunciate, maledetto istinto! 

-Sei invitata anche tu! Non voglio certo lasciarti sola- Le sorrise prendendole la mano. 

Ruby inorridì a quella proposta. Non le sembrava il caso di cenare con lei e quel tipo! Non sapeva bene perché ma le causava del fastidio nello stomaco. Non voleva che la sua amica finisse con l’impelagarsi con un tipo come lui, anche se, doveva ammetterlo, lui stava davvero cercando di venirne fuori, tutti in cità lo avevano notato.

Belle sembrò capire il suo tormento, perché le porse la giacca prendendola poi sotto braccio uscendo dal negozio: 

- Ascolta, ho un’idea, questa sera aspettami sveglia, appena dopo il lavoro verrò a casa, ci accoccoleremo a chiacchierare e leggere davanti al camino nella sala comune! 

Casa? Da quando era diventata casa la locanda della nonna? Arrossì, ma l’unica cosa che le venne in mente fu: 

-Il camino? Hai così freddo? 

-Ma no è che adoro leggere te l’ho detto! E che libro è se non c'è un gatto accoccolato sulle gambe,un caminetto ed una tazza di cioccolata calda?

–Apparte il gatto alla locanda c'è tutto il resto. - fece sovrappensiero Ruby.

-Ah ma va bene anche un lupo...- stavolta era stata Belle ad arrossire. Le si erano imporporate le guance, inizialmente solo appena sotto gli occhi poi il rossore si era diffuso e le si erano allargati gli occhi per l’imbarazzo. 

Si rendeva conto di stare a fissarla come una scema ma proprio non poteva farci nulla! Era lì davanti a lei, vulnerabile. Si sentiva davvero un lupo adesso, il lupo cattivo della fiaba, l'alter ego di cappuccetto rosso. Il colore dei suoi occhi virò immediatamente. Le sfiorò una guancia, proprio come aveva fatto quella mattina, senza pensare. 

-Ru…-tremò lievemente sotto il suo tocco. 

Lo aveva sentito chiaro come l’alba! 

Qualcuno che stava uscendo dal ristorante adiacente la biblioteca, il Ratatouille” e quasi le sbatté contro. 

-Oh ma guarda chi si vede. La bella e…la bestia. 

-Regina…cosa ci fai tu qui? - Si mise istintivamente davanti a Belle, che si ricompose all’istante.

Regina alzò i sacchetti di cibo mostrandoli ad entrambe. –Sapevo che i lupi non sono molto intelligenti…sono venuta ad ordinare cibo francese per me e mio figlio. Con permesso.

Passando accanto a Belle, Regina la fissò negli occhi. Ruby le vide scrutarsi.

Tristezza, ma non rabbia offuscava gli occhi di Belle. In quelli di Regina, dapprima vide una strana insistenza, poi senso di colpa… senso di colpa?! 

-Henry non è tuo figlio! Ma di Emma! - cercò di colpirla a parole, aveva sentito un innato istinto di farle del male, come lei ne aveva fatto a Belle.

-Ruby! – la riprese la ragazza. 

-No lasciala pure abbaiare. Mio figlio almeno sa chi sono entrambe le sue madri! Sa chi è la sua famiglia, - le si avvicinò ad un soffio – e mi ama per quello che sono. – sussurrò. 

Colpita!

Era vero, i suoi familiari non l’avevano mai davvero amata per quello che era. Sua nonna insisteva con il fatto che dovesse essere un umano totalmente, non le aveva insegnato a governare il lupo in lei, e Peter era morto. Sua madre, le aveva insegnato a provare rancore per le persone come la nonna, e alla fine anche lei era morta, e sempre per mano sua. 

Cosa l’aveva spinta ad affrontare così la Regina che fino a solo pochi giorni prima era stata sul punto di incenerirli tutti? 

-Come si permette?! 

Belle prese Ruby per un braccio cercando di farle sentire che le era vicina. La ragazza lupo strinse la borsa a sé, ma Regina se ne stava andando senza neanche voltarsi e lei si sentì vuota dentro. 

-Ruby…è tutto a posto? 

-Io, mi sono ricordata che devo assolutamente andare dalla nonna! – le sorrise solo con la bocca, gli occhi erano inespressivi. - Ci vediamo domani Belle! – le strinse la mano. Il calore che le dava l’altra la fece stare se possibile ancora più male. 

-Non devi dare retta a quella donna! Ha parlato senza neanche sapere chi sei! – insistette l’amica. 

-Gia, chi sono? Non lo so neanche io. So solo che qualsiasi cosa io decida di essere, se non adesso, prima o poi, ferisco chi amo. 

Senza guardarla in viso si voltò e se ne andò lasciandola lì sola con mille pensieri. 

Un tuono in lontananza rimbombò per tutta Storybrooke annunciando una ennesima giornata di pioggia. 



-Red! Che diamine combini lì dietro eh? Non hai alzato un dito da che sei qui dentro. Oltre ad essere arrivata tardi ti metti anche a leggere e dico io… 

-Oh,nonna per favore non adesso ok? 

La donna si affacciò dietro il bancone del locale che stava chiudendo e la vide seduta a terra con la testa china sulle ginocchia. 

-Potresti anche darmi una mano ora che stiamo chiudendo! 

-Una mano a fare cosa? – si alzò sbuffando. 

-Sai, prima a cena è venuta la tua cara amica. 

Ruby finalmente alzò lo sguardo ad incontrare quello della nonna che la guardava dalla parte opposta del bancone, spezzando ogni tanto il legame degli occhi per fissare qualcosa, o qualcuno nel locale. 

-Era con Gold. Dovresti dirle che certe persone non sono da frequentare- alzò il tono. 

-So bene con chi era! - era per quello che aveva tardato apposta ad andare al Granny's.- Belle è grande, e può frequentare chiunque voglia! –e allora perché mentre lo diceva un dolore sordo le riempiva il petto? 

-Lo so! – quasi urlò l’anziana signora- che Belle è grande ma certe persone non dovrebbe frequentarle nessuno! 

Perché sua nonna si comportava così? Ruby si alzò in piedi andando proprio dove era l’altra ed indirizzando lo sguardo dove fissava lei. 

-Quell’essere laggiù. Ad uno dei tavoli di fuori, è quasi un'ora che se ne sta lì imbambolato. 

Vide così l’ultima persona che si sarebbe aspettata ed avrebbe voluto vedere quel giorno: Gold! 

Cosa ci faceva lì da…un'ora? Era stato sotto la pioggia?

Uscì dal locale andando verso di lui. 

-Il Granny's chiude… 

Ma lui pareva non sentirla. 

-Mi ascolti, stiamo chiudendo…-poggiò una mano sul tavoloumudo, allora era vero che era rimasto sotto l'acqua.

Lui continuava a fissare il vuoto. 

-Ah faccia come le pare, io chiudo il cancelletto, tanto poi lei ha le chiavi di ogni singola casa no? 

Lo sbeffeggiò. Quando sarebbe finita quella stupida giornata? Fece per tornare dentro fino al bancone, doveva finire di leggere quel libro. Belle glie lo aveva regalato, e lei forse perché la faceva sentire meno sola, aveva iniziato a leggerlo. 

Un secondo dopo il campanellino della porta tintinnò. Gold era entrato, alzando appena lo sguardo, scrutandola come aveva fatto la mattina in biblioteca. 

-Crede che si possa cambiare davvero? Senza magia intendo? 

Ruby tornò sui suoi passi fermandoglisi davanti, intanto lui continuava a fissarla negli occhi. 

-Non si può cavare sangue da una rapa, così come un farabutto, rimarrà sempre tale. - ammise l'uomo.

-Lei è quello che è, non può farci nulla nessuno. – la ragazza si sedette allo sgabello del bancone facendogli cenno di sedersi anche lui che a quella battuta sorrise di sgembo.

-Sei molto simile a tua nonna. 

Ruby non lo pensava affatto, ma lo lasciò continuare. Se, se ne fosse andato avrebbe potuto chiudere il negozio e tornarsene a casa, infilarsi sotto le coperte e cercare di pensare alle vere cose importanti, come aiutare Henry, James e Snow. 

-Una bestia, resta sempre una bestia. Non credi? 

L’apostrofò. 

-Si. – si ritrovò pienamente d’accordo con lui. – Ma dov’è Belle? Perché non…è con lei? -s’informò. 

-Belle… - si alzò claudicando – è tornata in biblioteca…ho cercato di convincerla a venire via con me ma… è testarda ed è rimasta lì. Credo sia ancora lì. -la sua voce compassata tradiva un sentimento di paura, delusione e sconforto. 

Ruby sapeva che Belle aveva da riorganizzare l’archivio, probabilmente era tornata a lavorare ed era rimasta lì. 

La pioggia cadeva fitta fuori dal locale: 

Forse Belle non ha l’ombrello… 

Rumplestiltskin si era voltato ed aveva guadagnato l’uscita, si era poi fermato con le mani sulla porta,e l'aveva guardata da sopra la spalla. 

-Buonanotte signorina - uscì incurante dell’acquazzone che aveva ricminciato a scendere.

Intanto la nonna stava spegnendo le luci del locale. Ruby si chiese per quale motivo fosse venuto proprio da lei.

-Red, chiudi tu la porta sul retro? E quando esci, se diventi lupo stasera, mi raccomando appena torni a casa pulisci! Ho dovuto togliere tutte le impronte di quelle tue sudice zampe infangate nell’albergo!

Ruby non l’ascoltava minimamente. Cos’aveva detto Gold del fatto di essere una bestia? Ce l’ aveva con lei o parlava di se stesso?

Aveva forse capito? 

Bah! Ma capito cosa?

S’innervosì, ma non poteva farci nulla, era assodato ormai che quando vedeva Belle i suoi sensi di lupo si risvegliavano, che le piacesse o meno! 

Piano piano la dolcezza di quel viso, di quelle mani gentili che sempre la sfioravano anche solo per dirle qualcosa, si era fatta strada nel suo cuore. Quel sentimento nuovo che provava, era molto più forte di quello che aveva in precedenza provato per Peter e molto più profondo di quello provato per la madre. Completamente diverso dall'amicizia che provava per Snow.

Senza perdere tempo neanche a chiudere il Granny’s, uscì lasciando la nonna con il giaccone in mano a borbottare. 

L’acqua scrosciava fitta, ma lei doveva vedere Belle! Qualcosa la stava facendo avanzare quasi correndo da lei. Si accorse presto di avere mani e piedi bagnati, e di stare correndo su quattro zampe da lei. 

Perché? Perché tutto questo? 

Snow, James, Henry, Emma e la sorte dell’intera cittadina di Storybrooke…non significavano più nulla quando lei stava con Belle?! 

Arrivò alla biblioteca. La luce era accesa, scivolò dentro senza farsi sentire. Sulle zampe percorse il corridoio che portava agli scaffali dei romanzi, dove sapeva di trovarla: il suo fiuto non sbagliava. Rizzò le orecchie. Non udiva alcun rumore, solo un lieve respiro: dormiva! 

La pioggia le aveva inzuppato la folta pelliccia scura ma se ne infischiò. Voltò l’angolo dell’ultima scaffalatura e la trovò sdraiata a terra tra una decina di libri. 

Orgoglio e Pregiudizio. Il suo libro preferito… si avvicinò al corpo addormentato della ragazza: il respiro lieve le faceva alzare ed abbassare il petto, le labbra rosse erano schiuse, aveva un’espressione angelica e ingenua mentre dormiva, non dissimile da quella che aveva ogni giorno. 

La mano sinistra sotto la testa e la destra stretta a pugno. Ruby le si avvicinò spostando il muso sul suo volto. Il naso umido di un lupo l’avrebbe certo svegliata, ma Belle non sentì niente mentre le labbra calde della ragazza tornata umana, si poggiavano sulle sue per un bacio. 



Belle aprì gli occhi: -Ruby…? 

-Belle! Sono venuta a cercarti… piove ed ho… portato l’impermeabile. 

-Oh, è tardi? – fece la ragazza soffocando uno sbadiglio. Si alzò e la raggiunse. - Mi dispiace devo essermi addormentata mentre… 

-Ho letto il libro. Non tutto, non sono abituata a leggere- sorrise. 

-Davvero? Ti è piaciuto? – si mise a sedere ancora mezza addormentata. 

-Ancora non lo so. Non capisco perchè mi hai dato quel libro tra tanti. – rifletté: cosa centrava lei con il personaggio, Santiago? O con il bambino? - Andiamo a casa e ne parliamo davanti al fuoco ti va? 

Lo sguardo luminoso che le rivolse Belle la riempì di gioia. 

-Belle, mi dispiace per oggi … non dovevo lasciarti così, mi sento in colpa. Sai, non sono molto brava a esternare quello che provo… 

-Ti ci vorrà del tempo Ruby. – Belle si infilò la giacca.- ma se ti dico che di me puoi fidarti è perché non potrei mai tradire una persona a cui voglio bene. Andiamo? 

Uscirono sotto la pioggia, Ruby si poneva mille domande e mille pensieri affollavano la sua testa. Era corsa da lei nonostante non fosse in pericolo. Non poteva lasciarla sola, non lo avrebbe fatto! Mai! Ergo?

Si era innamorata di Belle… 

Alzò l’impermeabile e la coprì stringendola a sé sentendo il calore del suo corpo incendiarle l'anima. 

-Andiamo a casa! 

-Si, non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi di Hemingway! E poi ho altri mille libri da proporti! 

   
 
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