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Autore: beattrie    16/09/2014    2 recensioni
Sydney, 2014. Un nuovo inizio per due ragazzi, sotto due punti di vista diversi.
Lui, Ashton Irwin, 20 anni. Australiano piuttosto misterioso, un vero e proprio "sydneysider", è appena uscito dal miglior centro di narcotici a Londra, dopo un passato difficile e piuttosto movimentato.
Lei, Beatrice Hudson, 19 anni, inglese. Proveniente da una famiglia molto snob e ricca, ma lei in questa vita mondana non ci vuole proprio stare. Una persona molto educata e attenta all'aspetto in casa, nonché inguaribile ribelle e amante del rock all'esterno.
A Londra è andata a studiare medicina, costretta dai genitori, benchè lei volesse fare tutt'altro, e consumando tutti i soldi in svaghi e divertimento è stata espatriata dal suo appartamento e "cacciata"... proprio nella capitale del Nuovo Galles del Sud, dove una giovane e piuttosto chiacchierona zia la accoglierà nella sua casa.
Una storia che comincia tra i sedili di un aereo, e si concluderà nel migliore... o forse peggiore, dei modi.
Genere: Angst, Fluff, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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V.

Due cazzo di ore e mezza!” piagnucolai, arrivata al nastro che trasportava le valigie.

Ashton non aveva smesso di seguirmi e di stiracchiarsi e sbagliare.

Sei fottutamente irritante.” gli dissi, suscitandogli un mezzo sorriso.

E pensare che non ti libererai facilmente di questo “coglione”, Storm” ribattè, piegando le dita alla parolaccia con cui lo avevo insultato praticamente trentatrè ore fa.

Necessito di una fottuta sigaretta.” mi lamentai.

E poi sono io quello irritante” sbuffò il ragazzo, sistemandosi il cappello.

Presi il portafoglio dalla mia tasca e lo porsi ad Ashton.

Comprati, e comprami una birra.” ordinai, ma il giovane fece che ridarmi indietro il wallet e prendere il suo dalla tasca.

Devi imparare, anche se io ti starò sempre dietro, che non tutti si possono comportare come me e stare ai tuoi piedi, riccona di una Hudson

Cazzo, il mio cognome.

Arrossii violentemente. Il modo in cui pronunciava il mio “nome di riconoscimento” era così sublime. Le labbra che si aprivano, il sibilo della lettera esse, la sillaba finale a bocca semi-chiusa.

Lo fissavo, Fletcher. E fottesega delle valigie, la mia sarà l'ultima.

Beh, eccomi tornato” sussurrò il ragazzo.

Lo vidi posare le birre su un tavolino del bar e avvicinarsi pericolosamente a me. Brividi, brividi imperforabili che scaldavano il mio derma in modo rapido e tutt'altro che indolore.

La distanza ormai si poteva misurare in monete da cinque centesimi. Lo sentivo, così vicino ma lontano.

Ma mi sorprese, Ashton. Schivò il mio viso e mirò direttamente al mio lobo e alla zona sottostante, lasciando qualche languido e umido bacio sulla mia pelle diafana.

Diventerai mia, presto” mi disse, tra un bacio e l'altro.


 

OHI? E' DA DIECI MINUTI CHE TI STO CHIAMANDO!

Cazzo! Era solo... una visione. Un sogno ad occhi aperti. Roba da perdenti, insomma.

Ehm... Irwin, scusa, ero... uhm... sovrappensiero.” blaterai, balbettando qualche sillaba che tradiva assolutamente la mia stabilità.

Avevo appena fantasticato su di te, ma non preoccuparti, mi baciavi solo il collo in uno degli aeroporti più affollati del mondo.

Ci credo” sorrise “stavi fissando, ehm... il mio cavallo dei pantaloni.” concluse, imbarazzato.

COSA?” sbottai. “Cioè, ehm, scusami... non lo avevo neanche notato.

Figura – di- merda: ecco le tre parole che potevano riassumere l'episodio appena successo.

Mi cinse un fianco, forse per superare l'accaduto.

Molte parole riempivano la mia mente in quel momento, ma le uniche che ricordo lucidamente erano Ashton, sesso, ninfomania, musica, Sidney, casa di zia.

CASA DI ZIA!

Imprecai, afferrando poi il mio iPhone, cercando di non soffermarmi sulla bellezza del mio blocco schermo.

Giunta al dialer, digitai il nome di zia Rebecca, detta Becks.

Pronto Becks in linea!” rispose una voce squillante e giovane. Iniziamo bene.

Oh, ehm.. ciao zia” iniziai, con Ashton che mi fissava mentre parlavo italiano con una delle mie zie di lì.

Beaaaaaa! Finalmente sei giunta a Sidney! Purtroppo sono a Perth e torno domani.. ti ho lasciato dei soldi nella cassetta delle lettere... la mia mente perde colpi, è già la quarta volta che mi faccio una nota mentale sulla duplicazione delle chiavi! In sintesi: cercati un hotel e non c'è bisogno che tu mi ridia alcun dollaro! Ciao, devo attaccare tesoro! A stasera, ti chiamo di sicuro!

Minchia, non me la ricordavo così ciarliera e asfissiante.

Saranno le ore di volo, la chiacchierata in cui ha parlato solo mia zia, ma a me iniziò a girare la testa in un modo strano.

Alle valigie per fortuna ci pensò Ashton. E dico per fortuna perchè, proprio in quel momento, il mio corpo esile e fragile ebbe il bisogno di sbiancare più del solito e di svenire, accasciandosi sullo sporco pavimento.


Sempre a causa della buona volontà del destino, il risveglio fu molto più comodo.

Non mi trovavo sullo strano materiale di cui sono composti i marciapiedi degli aeroporti, ma su un divano color Borgogna. Addosso avevo un plaid e ovviamente il sudore era evidente sul mio felpone pesante, con ben 25 gradi all'ombra.

In pochi secondi passai da sdraiata a seduta; la testa era ancora dolorante.

Mi sfilai la felpa, cercando la mia valigia.

Mi misi a setacciare tutta la casa, finchè non vidi una sporgenza blu elettrica spuntare da un letto matrimoniale moderno.

Era sicuramente lei.

Feci per avvicinarmi, ma la porta bianca con su scritto “Keep out” mi teneva bloccata sul da farsi.

Sopra, una scritta ritagliata dal giornale diceva “Ashton xx”, così tutto tornò più chiaro.

Lui aveva il mio bagaglio sotto il suo fottuto letto e io dovevo riaccaparrarmelo.

Entrai. La camera era molto sobria, sul bianco, il nero e qualche dettaglio rosso, come le lenzuola e i cuscini del letto. Devo ammettere che queste ultime cose danno un tocco di... passione, a questa casa così moderna.

E dove vorresti andare?

Un Ashton con i ricci bagnati e il torso nudo poggiò il gomito allo stipite della porta ormai spalancata.

Volevo la mia valigia.” dissi seccata.

Chi ti ha detto che ti farò fare una doccia?” mi chiese. “Bella come sei, non posso accettare l'idea di vederti in reggiseno e mutande, Hudson.

Tralasciando i complimenti e il mio cognome (facendo 2+2 lo aveva letto sulla tessera sanitaria italiana), non lo ascoltai. Scelsi l'intimo e le prime cose estive che vidi.

Con coraggio sconosciuto mi avvicinai ad Irwin. Con la sua altezza mi sovrastava, io gli arrivavo a malapena al naso.

E chi lo ha detto che tu non mi fai fare una doccia? Bella come sono, sarà meglio non mettere troppa carne in vendita.

Colpito e affondato, caro.

Come in segno di sconfitta, scostò il suo braccio dalla porta e mi lasciò dirigermi verso il bagno.

Chiusi a chiave e mi separai dai miei indumenti. Accesi la doccia, che mi investì con la sua acqua tiepida.

Rimasi basita, ecco finalmente lo shampoo e il bagnoschiuma di Ashton Irwin.

Limone, lime, arancia, menta. Il mio mix preferito.

Ne misi una buona dose sulle mie mani e, dopo essermi lavata con cura, presi il mio pinzone e i miei occhiali.

Infilai i pantaloncini di jeans e la mia canotta degli Aerosmith, e dopo aver caricato la lavatrice, uscii dalla toilette.

Entrai in camera, e Ashton stava mettendo una canzone al computer, che poi ho riconosciuto come You're Beautiful di James Blunt.

Spalancai gli occhi. L'atmosfera era pressoché misteriosa.

Le serrande erano abbassate, delle candele accese emanavano un lieve profumo di fragola, e la canzone riempiva la stanza. Ashton si alzò dalla sedia e, nell'esatto istante delle parole mi chiese: “Mi concede questo ballo, tempesta?

Ero impresentabile, ma non potei che rispondere: “Ma certo, uragano.

Si avvicinò a me, sempre di più. I nostri respiri, i nostri battiti cardiaci si sovrapponevano, veloci.

You're beautiful, it's true” canticchiò, talmente vicino che potei sentire il suo aroma di menta dalla sua bocca.

Non risposi, quella volta. Chiusi gli occhi, e mi lasciai cullare dai movimenti lenti, dalla canzone e dal mormorare del riccio.

Sei tempesta, già” mi sussurrò “e voglio essere quello capace a calmarla.

Mi strinsi ancora di più al suo petto, che mandava il suo caratteristico odore, ancora più forte. Mi beai di quei momenti, di quella calma di cui necessitavo.

La canzone finì, ma Ashton aveva proprio messo I Don't Wanna Miss A Thing.

Stavolta, però, ci sdraiammo sul suo letto matrimoniale.

Io ero accoccolata sul suo petto, sulla sua canottiera rossa della Converse.

Disegnavo dei cerchi immaginari sul suo torace, e lui mi guardava mentre ero “concentrata” sul mio lavoro.

Ripartì, con la sua voce roca: “Cause even when I dream of you, the sweetest dream I'll never do, I still miss you babe, and I don't wanna miss a thing” e ogni tanto, tra una strofa e l'altra, depositava dei baci sulla mia fronte, come per cercare davvero di tranquillizzare il mio tsunami interiore.

A metà canzone, socchiusi gli occhi: il viaggio era stato esaustivo.

Buonanotte, piccola Storm” mi sussurrò, spegnendo il PC e dandomi un ultimo bacio sulla fronte. “Dormi bene, che Sidney è una città da vivere.

Stava per girarsi, ma io aprii leggermente gli occhi, realizzando che tutto ciò non era una visione.

Premetti le mie labbra sulla sua morbida guancia per dei secondi interminabili, e dopo essermi passata la lingua sulle labbra mormorai:“Beatrice, Ashtone chiarii, dopo la sua faccia interrogativa:Mi chiamo Beatrice.


Beaniest's Corner
SI CHIAMA BEATRICE ASDFGHJKL *sclera*
Finalmente la nostra protagonista si è decisa di dire il suo nome, yay!
Scusate l'immenso ritardo, ma HEY mercoledì ho iniziato la scuola e sono stata OBERATA DI COMPITI SOPRATTUTTO TRE PAGINE DI GLOSSARIO DI TEDESCO SCRITTE FITTISSIME E MI VIENE DA PIANGERE CHE IL 25 FACCIO LA VERIFICA
Tra l'altro, da quel famoso giorno in ambulatorio non ho più scritto una parola, che bello yay
Meno male che mi sono portata avanti col lavoro a sto punto, no? *sorride nervosamente*
Rimango ancora per un po' sui capitoli fluffosi, se non l'avete capito [insert pervert face here]
Ma quanto è bella questa Demi Moore aka zia Becks? Io muoio, voglio essere bella come lei, piango
Oggi niente spoiler, yay.
 Solito link Wattpad, che adesso aggiornerò, quindi ATTENTE ALLE NOTIFICHE YAY
Leggete, recensite, commentate, votate, fatemi sapere la vostra opinione... Ci tengo!

Baci a tutti :*

B.

Ps. You're Beautiful, James Blunt.
I Don't Wanna Miss a Thing, Aerosmith.
Keep Me, The Black Keys.

Oggi sono poche, ew.
  
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