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Autore: Prongs4    16/09/2014    3 recensioni
Dal prologo:
"Man mano che ripercorreva i passi che lo avevano portato lontano, i connotati della sua vita andavano delineandosi nuovamente.
Il ricordo avrebbe perso la sua essenza di passato, e tutto si sarebbe concretizzato, attualizzato.
Il Lucius Malfoy che era stato fino a qualche anno prima sarebbe tornato. Più adulto, più deciso, più affascinante, ma pur sempre lui.
Era già per strada, e stava arrivando.
[...]
Narcissa Black desiderava che il suo cuore si fosse fermato.
Avrebbe dato qualunque cosa, qualunque, pur di morire con la consapevolezza che il suo desiderio più intenso si era avverato.
Lucius era tornato.
Forse per lei c’era ancora speranza.
Forse non era tutto perduto.
Forse il suo cuore avrebbe ripreso a battere, e forse avrebbe continuato a pompare felicità allo stato puro invece del sangue."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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CAPITOLO VI

Lucius Malfoy aveva lo sguardo fisso davanti a sé e, per quanto ricordava, era rimasto in quel modo da quella fatidica sera di cinque giorni prima, la sera in cui tutto era finito.
O, per vederla da un altro punto di vista, la sera in cui tutto era iniziato: era sorto un nuovo capitolo della sua vita, una nuova era che si prospettava gelida, triste, puntellata di vergogna, umiliazione, dolore, e svuotata dall’assenza di Narcissa.
E il sguardo, che si era allontanato con affanno da quello della Black, sembrava non volersi sbloccare, ancora troppo incredulo per potersi concentrare su qualcosa che non fosse il sordo dolore che lo avvolgeva.
Il mondo scivolava sotto le sue pupille, ed era quello a girare, non i suoi occhi.
In quel lunghissimo periodo di lontananza, a sostenerlo era stata la certezza di Narcissa. Narcissa che aspettava con ansia il suo ritorno, Narcissa che lo avrebbe sposato, Narcissa con cui avrebbe passato il resto della sua vita, ma soprattutto Narcissa che lo amava.
Avrebbe scommesso tutte le sue ricchezze su una cosa del genere.
Erano due le sue uniche, vere convinzioni in quel mondo: la purezza del suo sangue, e l’amore di Narcissa. Entrambe cose che, nella sua ottica, nessuno avrebbe mai potuto portargli via. Tesori che avevano profondi radici e non sarebbero potuti essere estirpati in alcun modo.
Neanche per un attimo aveva dubitato dell’adorazione sincera che le leggeva negli occhi, della passione che sfogava con i suoi baci, dell’amore che gli trasmetteva in un modo o nell’altro.
Eppure, fissando il suo riflesso in uno degli ampi specchi di Malfoy Manor, non poteva ignorare le leggere occhiaie che facevano da contorno agli occhi, o la smorfia che piegava le sue labbra. I suoi dubbi mai esistiti si erano concretizzati, e lui li portava addosso come cicatrici.
“Padrone?”
La voce del suo elfo domestico lo allontanò momentaneamente dal suo stato di catalessi.
“C’è una visita che non può aspettare”
Lucius si voltò per fulminarlo con lo sguardo. “Non può aspettare?” domandò con voce minacciosa e scettica.
Vide Dobby scuotere il capo. “La signora ha detto a Dobby che non vuole aspettare, che i Black non aspettano mai e…”
“E’ la signorina Black?” chiese Lucius, mentre il viso gli si illuminava.
“Sfortunatamente adesso sono nota come la signora Lestrange, Malfoy. E di sicuro non sono la Black che gradiresti vedere, dico bene?”
La voce di Bellatrix gli giunse alle spalle, facendolo sussultare.
“La tua impazienza era tale da non poter neanche aspettare di essere ricevuta?” le domandò retoricamente, con un sopracciglio alzato.
“Sono qui per ordine del Signore Oscuro, e tanto basta”
“Bene. Parla allora” borbottò Malfoy.
“Ti affiancherò nella tua missione di domani sera. Secondo il nostro Signore, una persona sola non è sufficiente per il compito che ti ha assegnato”
Lucius fece un segno d’assenso, anelando la perduta solitudine.
“C’è altro?”
“In effetti si” gli disse Bellatrix dopo averlo fissato intensamente per diversi attimi. “Sei finito al di sotto delle aspettative che nutrivo nei tuoi confronti. Il che è notevole, visto quanto erano basse”
“Di che parli?” le domandò, suo malgrado, Lucius.
Bellatrix se la prese con comodo, prima di spiegarsi. Schioccava leggermente le labbra, nel gesto che compiono tipicamente le donne per sistemarsi il rossetto, e con un dito si arricciava i capelli.
Vedendo l’insofferenza di Lucius, sorrise, e solo allora cominciò a parlare.
“Non mi sei mai piaciuto, e quando mia sorella ti ha scelto non sono riuscita a comprenderne il motivo. La sua decisione di allora mi è tutt’ora ignota, e l’unico motivo per cui ti ho permesso di prenderti Cissy era che sei un Malfoy e la tua casata era quasi all’altezza di Narcissa”
Mentre parlava, Bellatrix aveva iniziato a vagare per il salone, toccando qualcosa ogni tanto. D’un tratto si sedette sul divano, sorseggiando un bicchiere di Firewhiskey che si era fatta versare da Dobby.
Il suo sguardo si pose nuovamente su Lucius, perforandolo.
“Poi sei partito per ordine del Signore Oscuro, e io sono rimasta ad assistere alla depressione di mia sorella a causa di un uomo mediocre quale sei tu”
“Un uomo mediocre che è stato scelto per una missione importante, a differenza di qualcuno che è stato considerato troppo inutile per collaborare” le ricordò Lucius, indirizzandole una chiara frecciatina.
Bellatrix mostrò una smorfia di disgusto, ma ribatté presto.
“Al contrario tuo, che potevi benissimo morire in qualche luogo sperduto, io sono di grande valore per l’Oscuro Signore, che mi ha naturalmente voluta accanto a sé”
Lucius scacciò l’insinuazione con un gesto infastidito della mano, sedendosi a sua volta su una poltrona di fronte a Bellatrix.
“Arriva al punto”
“Bene, arriverò al punto. Sei tornato, ed io ero sinceramente curiosa di vedere come avresti affrontato la situazione che ti aspettava: Narcissa sul punto di sposare un altro uomo”
Svuotò il suo calice prima di continuare.
“Mi diverte sempre guardare le vittime che si agitano sotto le mie maledizioni come dei pesci attaccati all’amo. Il momento in cui, sotto il dolore della cruciatus, iniziano a dimenarsi cercando una via di scampo, cercando una soluzione” mentre parlava, il suo sguardo si era immobilizzato in una smorfia sadico compiacimento.
“E già ti immaginavo agonizzare alla stessa maniera, alla ricerca di un modo per riprenderti Narcissa… ma il gioco è finito troppo presto” disse, mentre le sue labbra si atteggiavano ad un broncio e la sua voce assumeva la sua tipica sfumatura infantile.
“Il pesce ha smesso di lottare troppo in fretta… non è una disdetta?”
Lucius si alzò, e le fece un cenno con la mano verso la porta. “Non abbiamo altro da dirci, Bellatrix. Conosci la strada per uscire”
Anche lei si alzò, e con il passo di una tigre sul punto di attaccare la preda, si avvicinò a lui. Fece scorrere con malizia una mano sulla cravatta di Lucius, rigirandosela fra le dita affusolate.
“Non fare il codardo, combatti per Narcissa” gli sussurrò.
“Hai detto tu stessa di non stimarmi, allora perché vuoi che torni con lei? Sei pronta a rinunciare al bene di tua sorella per il tuo divertimento personale?”
“Io tengo a Narcissa” ribatté Bellatrix in tono offeso. “E proprio per questo non posso permettere che sposi Fawley. Non la tratterebbe come merita, ne sono certa. Perciò ti sto dando l’ultima possibilità per dimostrarmi che mi sbaglio su di te, che sei davvero l’uomo giusto per la mia Cissy”
Lucius allontanò la mano di Bellatrix che continuava a strattonargli leggermente la cravatta.
“Sei arrivata tardi” le comunicò. “Tua sorella ha già espresso il suo verdetto. Pare che la decisione presa anni fa su di me, che tu tanto le hai contestato, non fosse poi del tutto autentica. Puoi essere fiera di lei, buon sangue non mente” concluse con tono gelido Malfoy.
Bellatrix scoppiò a ridere. “Oh, la mia piccola, dolce Narcissa! E’ più brava di quanto pensassi, e tu più stolto di quanto non credessi”
Lucius la osservò di sottecchi mentre si avviava verso l’ingresso e si infilava lo scuro mantello e il cappuccio.
“Narcissa ti ha concesso tante, troppe possibilità. Io non sarò così magnanima. Ti do’ un’unica chance: mettiti in gioco per lei e dimostra che anche il buon sangue dei Malfoy non mente”



****

“Padroncina, è stato consegnato un pacco per voi”
“E’ il terzo oggi” constatò stizzito Stephen Fawley. L’uomo, seduto sul divano di uno dei salotti di Villa Black, alla vista dell’elfa si era irrigidito con una smorfia risentita.
Narcissa, accomodata a sua volta su una poltrona vicino al caminetto, alzò gli occhi al cielo; appoggiò la sua tazza di thè su un tavolino accanto a lei, poi prese il pacchetto lasciato dall’elfa e se lo pose in grembo. Osservava con curiosità la confezione pregiata, accarezzando il nastro di seta che l’ornava.
“Chi te li manda?” le domandò Fawley, stringendo con nervosismo le mani.
La Black osservò il biglietto allegato, facendo un sorrisetto e scuotendo la testa.
“Narcissa?” insistette infastidito.
La giovane alzò la testa con uno sguardo spazientito. “E’ una questione privata”
Stephen sollevò un sopracciglio. “Privata? Presto sarai mia moglie, Narcissa. Non c’è nulla che tu non possa sentirti di confidarmi”
“Non significa questo “questione privata”. La cosa non ti riguarda, sono affari miei: ecco cosa intendevo” lo corresse. Aveva ripreso ad osservare e rileggere il bigliettino, e non sembrava prestare particolare attenzione al suo fidanzato.
Fawley, adirato, si alzò di scatto, sottraendole il biglietto con uno strattone.
“Come osi?” tuonò Narcissa oltraggiata, alzandosi a sua volta e strappandoglielo di mano. Nondimeno, anche nel compiere un gesto in apparenza poco signorile, non perse in grazia od eleganza nel suo portamento.
Sfortunatamente però, malgrado la sua prontezza, Fawley era riuscito a leggere il nome del mittente nell’angolo a destra del biglietto.
Con ira mal contenuta, sputò fra i denti: “ “Lucius”, Narcissa?”
Alzando il mento con palese ostinazione, la donna ribatté: “Lo conosco da anni, non c’è niente di male che mi mandi dei doni in segno di amicizia”
“Amicizia?” le chiese con rabbia beffarda. “Non prendermi per stupido, so benissimo cosa avete fatto al brunch”
Narcissa osservava con indifferenza le sue unghie, e per rispondergli non alzò nemmeno lo sguardo. “Al brunch? Non ti seguo…”
“Ah no?”
Prima che potesse rendersene conto, Stephen le si era praticamente scagliato addosso. Le afferrò il polso della mano che lei guardava con tanta concentrazione, costringendola così a incrociare il suo sguardo. “E la visitina in biblioteca?”
“Abbiamo parlato. Era tornato da poco dal suo viaggio e mi ha raccontato molte avventure interessanti”
“Di sicuro non interessanti come scoparti!”
Liberatasi dalla stretta, Narcissa non si trattenne e gli diede uno schiaffo.
Tremava per via della collera e la sua voce vibrava per il rancore.
“Io sono una Black! Non puoi permetterti di rivolgerti a me in simili termini!”
Non appena ebbe terminato la frase, fece il suo ingresso nel salotto Druella Black. La signora, che stava controllando il lavoro del giardinieri sulle sue rose, era stata attirata dal chiasso che proveniva dalla casa ed era rientrata in tutta fretta.
“Cissy , tutto bene?” le domandò con un sorriso tirato.
“Certamente, madre. Stephen purtroppo deve andare via, ha un appuntamento alla Gringott” mentì Narcissa con disinvoltura, quasi sfidando con lo sguardo Fawley a smentirla.
“Si, devo proprio andare. Grazie per l’invito e arrivederci, signora Black” le disse facendole un baciamano.
Tuttavia, nonostante tutta la sua ostentata gentilezza, era evidente che qualcosa lo turbava, e dal suo tono traspariva molto  fastidio.
“A presto, Stephen” ribatté giuliva Druella.
“Narcissa, tesoro, mi accompagni?” domandò poi alla Black: stavolta era lui a sfidarla con lo sguardo.
“Si, naturalmente”
In un silenzio teso, si avviarono verso l’atrio della villa. Quando si ritrovarono davanti al portone, mentre Fawley indossava cappotto e sciarpa, le disse con tono basso: “Mi sto dimostrando molto paziente con te, Narcissa. Non vorrei vedermi costretto a raccontare ai tuoi genitori qualche spiacevole aneddoto su te e Malfoy. Non ne sarebbero contenti”
“Mi stai minacciando?” gli chiese quasi allibita la donna.
“Ti sto avvertendo” ribatté Stephen con calma. “E mi dispiacerebbe attuare il mio avvertimento. Neanche tu ne saresti contenta, vero?”
“Non hai alcuna prova a sostegno di quello che racconteresti!”
“Che ne dici dei regali? Inoltre, i tuoi genitori sanno che non troveresti un altro buon partito. Ho la sensazione che non oserebbero contraddirmi, pur di non contrariarmi”
Narcissa tacque, consapevole di quanto avesse ragione.
“Sono certo che ti comporterai meglio in futuro” concluse Fawley con un sorriso di trionfo. E mentre si sistemava il guanto sinistro, guardando Narcissa dritto negli occhi, aggiunse: “A partire da adesso”
Senza darle il tempo di ritirarsi indietro o rifiutarlo, la baciò.
Era un bacio punitore, e lei si sentì umiliata.
Stretta contro il corpo di Fawley, Narcissa ebbe la chiara e dolorosa percezione di quello che l’aspettava per il resto dei suoi giorni, e ne fu disgustata.
La bocca dell’uomo premeva dolorosamente sulla sua, esortandola ad aprire le labbra rigorosamente serrate, ma senza successo.
Quando infine si staccò, evidentemente frustrato, Fawley le sussurrò: “Presto mi prenderò ciò che mi spetta, Narcissa, e allora essere ritrosa non ti servirà proprio a nulla”
E, su queste note, attraversò il portone che l’elfo gli teneva aperto.





 
*ANGOLO AUTRICE*
Stavolta penso di essere stata davvero veloce u.u mi dispiaceva troppo lasciare la situazione in aria, dopo lo stato penoso dello scorso capitolo. Non che questo sia molto più allegro, devo ammetterlo!
Lucius ci era cascato, ma ci ha pensato qualcun altro a farlo rinsavire, e noi tutto credo che siamo grati a Bellatrix u.u 
Fawley invece si è mostrato per l'essere viscido che è davvero, togliendosi per un attimo quella maschera di quella gentilezza che ho volutamente descritto forzata e quasi snervante. Progettava di soprassiedere sulla storia del brunch almeno prima delle nozze, ma i doni di Lucius hanno riacceso la contesa!
Spero che il capitolo non vi abbia deluso, e che sia piaciuto il modo in cui ho recuperato un po' il nostro povero Malfoy affranto.
Grazie a tutti come sempre!
Prongs4
  
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