La serata era continuata così, tra un bicchiere e una parola
Tra una confessione e un singhiozzo
“basta ora, molla quella bottiglia” un comando da una sedia
strappando dalle mani il biberon al bambino.
“maddai,
mica zono ubrriago!”
Un ragazzo seduto e barcollante davanti alla Yuhi,
la testa che girava e si reggeva instabile sul collo.
“se, come no! Smettila di bere,
sei fuso…” la donna si alzò portandosi via la bottiglia e i due bicchieri
“mavvaaa,
figurati se mi ubbriago per coshì pogo!”
il giovane si alzò un po’ traballante
“è meglio che tu vada a nanna ora, direi
che la serata si è allungata abbastanza” la donna lo prese sottobraccio e con
l’altra mano gli reggeva la schiena
“ma miga shono come la bella addommentada nel boshco!” disse quello sorridendo confuso
“eh??” Kurenai si mise a ridere “i
cartoni di mia figlia devono averti rimbambito parecchio”
“può essere…ma non lo trovo giusto
nei confronti di quasimodo!” la donna rise ancora,
ascoltando di sfuggita quelle frasi masticate dalla sbornia
-Non so che fare-
-intendi con Shikamaru?-
-si esatto…-
-dove sta il
problema?-
-come dove sta il problema?! Se ne rende conto?! Me ne vergogno ma…a volte mi viene l’impeto di..-
-toccarlo, vero?-
-si, esatto…è
ripugnante non trova?-
-perché ripugnante…?-
-perché non si deve fare..è
sbagliato…è un errore!-
-sbagliato perché Kurenai…?-
-come perché!?-
-l’amore non è sbagliato sa’?-
-non so…non sono sicura che si
tratti di amore…-
-forse il tuo è semplice bisogno
di avere qualcuno accanto dopo tanto tempo..-
-gia..forse..-
-potrebbe essere un bene averlo
al tuo fianco, anche se lo reputi sbagliato-
-ma io…io sono ancora innamorata di…-
-non devi preoccuparti…di certo Asuma sarebbe stato contento di vederti felice…-
-ma lei lo reputa giusto?-
-come ho detto chi puo dire cos’è sbagliato?-
-il fatto che io lo stia praticamente usarlo per dimenticare…-
-ma tu senti ancora la voglia di
toccarlo no?? Non puo essere un semplice desiderio carnale?-
-e così fosse? Che dovrei fare?-
-non saprei davvero…solo tu puoi
sapere se è il caso o meno..-
-la ringrazio signorina Tsunade,
per i suoi consigli-
“forza su, vieni a letto” lo chiamava la sensei,
dirigendolo verso il corridoio
“ma poi pongo come fa, dico io?!
Rimane shenza zazu e poi?? PUFF!!” Shikamaru continuava imperterrito a gesticolare, senza
dare più alcun senso a ciò che diceva.
La donna lo scortò fino al letto, il suo letto…
Non aveva mai avuto una camera degli
ospiti, pensò lei…
Forse era il caso, per la prossima volta, di procurarsi
almeno un materasso…
Il corpo del ragazzo cedette alla gravità finendo tra le
lenzuola del letto matrimoniale
Matrimoniale…
Rifletté la Yuhi…
perchè doveva per forza chiamarsi così un letto più ampio?
Era forse vietato farci dormire qualcun altro?
Era forse peccato?
“io vado a prenderti qualcosa per la notte”
Biascicò, sapendo già che nessuno in quella stanza avrebbe
capito il senso di ciò che aveva appena detto
Si sentì un mugolio nel buio e poi la donna svanì dietro la
porta
Raggiunse un ampio armadio in
legno, nella stanza affianco.
Lo fissò un istante.
Da quant’è che non l’apriva?
Gia, sarebbe stato
troppo, affrontarlo ora…
Ma doveva, o quel giovane avrebbe dovuto dormire vestito..
Così sfiorò l’anta con la mancina…
Attese, un secondo, sotto quel tocco…
Era così liscio, se lo ricordava bene…
Ricordava anche quando l’aveva chiuso, chiuso per sempre,
nella sua mente.
L’aprì…di scatto
All’interno diversi colori di cotone, lana e jeans…
Quell’odore maschile che ricordava bene, le riempì i polmoni.
I vestiti…
Quei vestiti…
I suoi vestiti…
Immaginò per un attimo quell’uomo
ad aprire la stessa anta, come avrebbe fatto ogni mattina.
Come faceva ogni mattina
Senza indugiare troppo, frugò tra i diversi tessuti, per
poi estrarre dei pantaloni e una maglietta larghi in cotone.
Richiuse quell’armadio e gli
diede le spalle…
Per un secondo la sua mente si riempì di malinconia…
Quella malinconia che ormai conosceva troppo bene.
E
quell’odore era ancora forte…
Nostalgia…
“maddaiii…non sche il topo di brontolooo!”
Una voce dall’altra camera l’ha riportò
alla realtà.
Quel ragazzo l’aveva salvata da pensieri troppo tristi per
quella serata…
E
non se lo sarebbe nemmeno ricordato…
La donna corse dal Nara e l’ho
trovò mezzo nudo sul suo letto.
“Shikamaru! Ma che fai?!”
“hai detto che andavi a prendere
il pishama!” strillò lui
“ah…”
Kurenai fissò il corpo che le si
proponeva
Il petto nudo, muscoloso, la pelle candida…
Le gambe magre, ma non troppo, e sode…
Quegli slip, così stretti, e…sensuali
“NO!” urlò, come a voler rendere partecipi anche i muri
Non doveva pensarlo…
Era un ragazzino infondo…
Ma
quel corpo scoperto…su quel letto…
Era come rivedere vecchie scene gia vissute.
Un uomo nella sua camera, semi nudo…
E così maledettamente proibito…
“prendi” gli lanciò sul viso gli indumenti che aveva in
mano poco prima.
Quello troppo occupato a capire cosa gli accadeva intorno
non riuscì a coordinarsi…
Era la sbornia ad impedirglielo
“shai una coszsa Kurenaaai…io
non rieshco proprio
a capire perché Biancaneve non voglia Simba…”
Intanto si infilava i pantaloni…
No…non coprirti…
Urlava una vocina prima tranquilla dentro di se
“gia, i problemi della vita”
esordì quella sorridendo nel buio
“ma perghè poi Jasmine ha avuto una figlia e filippo la iuta sempre…ma
lei non lo ama comunque!”
Cosa..?
“eh?”
“eh che Frollo ama davvero Anita!solo che lei è ancora
innamorata di Pongo anche s’è morto!! È triste
poverina…e Jago ci prova con tutto se stesso, ma lei non lo vede neppure…”
COSA…?
Sentiva dentro di se…quella vocina cosi apparentemente
tranquilla strillare.
Strillava il suo nome e la chiamava alla realtà..
Ma
lei era troppo occupata a rimboccare le coperte ad un altro bimbo…
“capisci Kurenaaai…Febo ama Pegghy ma lei ha
paura di amarlo…”
“dev’essere
terribile…”
È cosi…terribile…
Di cosa…
Di cosa poteva star parlando, o meglio, farfugliando il Nara?
Erano pensieri contorti infilati male nel cervello… oppure…
Oppure cosa…?
Oppure parlavano di qualcosa… di qualcuno….
Di qualcuno che forse stava vivendo le
loro vite…
Forse stava parlando di.. loro…
“la ama tantissimo…”
Shikamaru appoggiò la testa sul cuscino e cominciò a
socchiudere gli occhi, accecato dalla sonnolenza
“sssh…non
svegliamo la bella addormentata nel bosco…”
“gia, sssssssssssssssh”
fece lui col dito appoggiato alle labbra umide.
“da bravo, addormentati ora…”
La Yuhi gli stava accarezzando la testa, i
capelli, con piccole movenze delle mani.
Affianco agli occhi chiusi, toccava quella pelle…
Quando si rese conto che il giovane era tra le braccia di morfeo,
la donna emise un sospiro di sollievo.
Si scoprì però, seduta sul letto ad accarezzare quel
ragazzo…
Sentiva l’atmosfera, così strana, intorno a lei…
Si fece quasi schifo a vedersi così, incantata dalle sue
stesse mani, a percorrere quella bocca, quei
lineamenti.
Come una ladra si guardò intorno…
non c’era nessuno…
Ma
lei c’era…
E
si era vista…
E
si vergognava…
-chi puo dire cos’è sbagliato?-