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Autore: John Spangler    17/09/2014    4 recensioni
Uno spaccato della vita quotidiana dei nostri pirati preferiti: Usop, esasperato dal fallimento dell'ennesimo scherzo fatto a Robin, decide di provare qualcos'altro. Cosa sarà? Ma soprattutto, come reagirà Robin? (Nota: La storia è ambientata prima di Water 7)
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nami, Nico Robin, Usop
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL’AUTORE: Dalle tolde del mondo, eccomi qua! Con tutte le cose che sto stravolgendo con Legame Fraterno mi è venuta voglia di scrivere qualcosa di meno traumatico, qualcosa che faccia sorridere e che dia modo di amare ancora di più i nostri pirati preferiti. Vi presento quindi questo slice of life. Buona lettura! (E fatemi sapere cosa ne pensate)

 

 

 

Scherzo e controscherzo

 

Era un tranquillo pomeriggio di un giorno qualunque. Nico Robin stava camminando in direzione della stanza delle donne sulla Going Merry. Ad un paio di metri dalla porta, si accorse che era socchiusa. Si fermò, guardandola con sospetto. C'era qualcosa di strano. Decise quindi di usare i suoi poteri per aprirla. Fece spuntare due mani che spostarono la porta, e subito dopo cadde a terra un palloncino pieno d'acqua, che al momento dell'impatto si ruppe, bagnando il pavimento. L'archeologa, impassibile come sempre, scrollò le spalle e disse ad alta voce:

 

- Bel tentativo, Naso Lungo.-

 

Nascosto dietro un angolo, Usop imprecò a denti stretti. Ma come era possibile? Quella donna aveva sistematicamente rovinato tutti gli scherzi che aveva cercato di farle. Era come se avesse una specie di sesto senso.

 

Il cecchino si grattò il mento, pensieroso. Devo trovare qualcosa che funzioni, ma che cosa?, si chiese. Dunque...il finto fantasma l'ho già fatto, la buccia di banana pure (si massaggiò la nuca ricordando i calci che gli aveva dato Sanji quando lo aveva scoperto), poi...un attimo, forse...ma sì, ci sono! Si sfregò le mani e sorrise, pregustandosi lo scherzo. Eheheheh. Preparati, Robin! Il Grande Capitano Usop ha trovato lo scherzo perfetto per te!

 

***

 

Robin si sedette al suo solito posto sul ponte della Going Merry, in una mano un libro acquistato su un'isola che la ciurma aveva visitato qualche giorno prima. Si trattava di un saggio di archeologia che cercava da tempo, e che era riuscita ad accaparrarsi per un prezzo irrisorio. Era arrivata a metà volume, e contava di finirlo in poche ore, interruzioni impreviste permettendo. I pirati di Cappello di Paglia si rivelavano ogni giorno più vivaci di quanto avesse immaginato.

 

Appoggiatasi allo schienale della sedia, vide che sul tavolino c'era qualcosa di cui prima non si era accorta: un bicchiere pieno di un liquido dorato, con un ombrellino e una fetta di limone infilzata sul bordo. Il Cuoco deve aver preparato un altro cocktail, pensò, sorridendo appena. Sempre con queste sue continue attenzioni...mi chiedo come abbia fatto la Navigatrice a sopportarlo per tutto questo tempo. Vabbè, vediamo che sapore ha.

 

Prese il bicchiere e se lo portò alle labbra, bevendo con piccoli sorsi. Quando ebbe finito, lo rimise a posto. Davvero ottimo, pensò. Potrà anche essere un pò fastidioso, ma almeno conosce il suo mestiere. Dovrò ringraziarlo, appena lo vedo.

 

Iniziò a leggere il libro, accavallando le gambe. Dopo qualche pagina, iniziò a sentire degli strani rumori provenienti dal suo intestino, accompagnati da un leggero bruciore. In un primo momento, lo ignorò, ma poi in tutta la parte inferiore del suo corpo si diffuse una sensazione di malessere che la costrinse ad alzarsi e a precipitarsi in bagno.

 

Ne riemerse mezz'ora dopo, visibilmente affaticata per lo sforzo e con la mano sullo stomaco, leggermente confusa. Com'è successo, si chiese? Non può essere stato il cocktail. Il Cuoco non ha mai...

 

In quel momento, sentì in lontananza una risata che le sembrò familiare. Decise di usare i suoi poteri per scoprire di chi si trattava. Calcolò la direzione della risata e creò un braccio supplementare con un occhio sul palmo della mano. Pochi secondi dopo, vide Usop rotolarsi ridendo come un matto. Grazie alla sua mente acuta, capì all'istante cosa era successo.

 

- E bravo Naso Lungo, alla fine ci sei riuscito.-

 

- Tutto a posto, Robin?-

 

L'archeologa si girò e vide Nami che la guardava preoccupata.

 

- Tutto bene, Navigatrice, grazie. Solo un piccolo attacco di diarrea.-

 

- Ti senti male? Forse dovresti andare da Chopper.-

 

- Non ce ne sarà bisogno. Era una cosa da nulla.- Fece per allontanarsi, ma poi ebbe improvvisamente un'idea. Forse posso ripagare Naso Lungo per il cocktail, si disse.

 

- Navigatrice, sei occupata, al momento?-

 

- No, perchè?-

 

- Avrei bisogno del tuo aiuto per una cosa...-

 

***

 

Usop andò sul ponte della Merry con in mano la sua canna da pesca. Fece per girare l'angolo, ma venne interrotto dall'arrivo improvviso di Nami.

 

- Usop! Usop!-

 

Vedendo l'espressione sconvolta della navigatrice, il ragazzo alzò un sopracciglio.

 

- Che succede, Nami?-

 

- Una tragedia. Robin è morta!-

 

Il cecchino sgranò gli occhi e spalancò la bocca dallo stupore, lasciando cadere la canna a terra.- Cosa? Ma...ma come...-

 

- Chopper ha detto che potrebbe aver ingerito qualcosa di strano, ma non è ancora sicuro. Adesso è nell'infermeria a fare delle analisi su un campione, io sto avvisando il resto della ciurma.-

 

Usop si sentì mancare. Com'è possibile?, si chiese. Era un semplice lassativo. Come può averla uccisa? Un attimo, e se mi fossi sbagliato? Se le avessi dato per sbaglio del veleno? Accidenti, è tutta colpa mia!

 

Si asciugò una lacrima.- E adesso Robin dov'è?-

 

- Nella nostra stanza. Vieni.-

 

La rossa condusse Usop nella stanza delle donne. Lì, adagiata sul suo letto, c'era Robin, le braccia incrociate sul petto e un'espressione serena in volto. Sembrava che dormisse. Il cecchino si avvicinò, trattenendo a stento le lacrime.

 

- Robin...- La sfiorò con la mano. Cadde a terra in ginocchio e si mise a piangere.- Oh, Robin, mi dispiace! Non volevo!- Si seppellì la faccia tra le mani. Pochi secondi dopo, sentì Nami dire:

 

- Usop, guarda!-

 

Il cecchino alzò la testa e si accorse che Robin aveva aperto gli occhi.

 

- Robin...-

 

L'archeologa volse lo sguardo verso il cecchino.- Tu mi hai uccisa!-

 

Usop scattò in piedi, allarmato.- N-n-no, Robin, io...-

 

Robin scese dal letto e stese le braccia in avanti, continuando a fissare il ragazzo.- Tu mi hai uccisa!-

 

Il cecchino iniziò ad indietreggiare, sempre più terrorizzato.- Io...io...mi d-d-dispiace, non...non volevo...-

 

- Tu mi hai uccisa!-

 

Il ragazzo si ritrovò con le spalle contro la parete della stanza.- Non...non volevo ucciderti. V-v-volevo...volevo solo farti uno scherzo. MI DISPIACE!- Chiuse gli occhi e si mise le braccia davanti al volto, nel tentativo di proteggersi.- Ti prego, non...non farmi del male.- In quel momento, Usop sentì un suono di risate femminili. Aprì gli occhi e vide Nami piegata in due sul letto, mentre Robin lo guardava con un'espressione divertita.

 

- Direi che ora siamo pari, Naso Lungo.-

 

Usop guardò l'archeologa sbigottito. Poi, appena si rese conto di cosa aveva detto, capì cosa era successo. Mi hanno fatto un controscherzo, si disse. E brava Robin!

 

- Comunque, credo che faresti meglio ad andare a cambiarti.- disse Robin, facendo un cenno verso i pantaloni del suo compagno.

 

Il cecchino abbassò lo sguardo e sgranò gli occhi: se l'era fatta sotto! Corse fuori dalla stanza mormorando parole incomprensibili, mentre Nami rideva ancora più sonoramente di prima.

 

Robin sorrise, ritornando seria subito dopo. C'era qualcosa che la preoccupava non poco, qualcosa di cui si era resa conto solo in quel momento, guardando Usop correre ed ascoltando la risata di Nami. Nonostante avesse fatto di tutto per rimanere fredda e distaccata, alla fine si era davvero affezionata ai suoi nuovi compagni. Questo sarà un problema, si disse, uscendo dalla stanza.

  
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