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Autore: __Fire__    17/09/2014    2 recensioni
Non dovevo alzare gli occhi da terra, non dovevo guardare i miei padroni negli occhi.
L'avevo imparato a suon di bastonate e frustate che avevano lasciato sulla mia pelle di porcellana cicatrici traslucide. A volte pensavo che fossero sadici e godessero nel vedermi tirare le catene fino a scorticarmi i polsi, presa dalla follia di una fuga impossibile, mossa da un istinto primitivo e primordiale di sopravvivere.
Non dovevo alzare gli occhi da terra, non dovevo guardare i miei padroni negli occhi.
Eppure oggi...oggi sentivo la curiosità accendermi, sentivo gli occhi alzarsi lentamente alla ricerca di lui, di colui che mi teneva rinchiusa, di colui che mi trattava come se fossi sterco, di colui che mi maltrattava e mi picchiava,
Non dovevo alzare gli occhi da terra, non dovevo guardare il mio padrone negli occhi.
Eppure oggi...oggi volevo vedere nei suoi occhi la stessa, identica, sofferenza che vedevo nei miei
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pv "Talia"


Camminai lentamente tra due ali di cortigiani e Master per arrivare al tavolo centrale del banchetto. Tutti mi stavano guardando, tutti sembravano pronti a saltare sul mio corpo e dividerselo. Mi sentivo come un coniglio, un piccolo coniglio indifeso circondato da aquile e serpi pronte ad uccidermi.
Arrivai al tavolo centrale e mi sedetti alla sinistra di Ares, un Ares completamente diverso, cordiale, posato e distante come era quando Callisto era ancora in vita. Guardai Tereo, si era seduto alla sua destra e stava fissando il piatto dorato e vuoto. Avevo immaginato il nostro incontro e avrei pensato fosse completamente differente, quello di oggi era stato quasi freddo, obbligato, quasi che lui non volesse neanche vedermi veramente, ma era venuto la solo per non inimicarsi Ares.
Le portate arrivarono lentamente e la Sala Grande si riempì di rumori e risa. Era incredibile come fosse facile per loro diventare felici, bastava qualche bicchiere di vino di troppo e avrebbero perso la cognizione del tempo e dello spazio diventando solamente persone felici e senza pensieri.
« Se si ubriacano ancora un po' sarà pericoloso per me stare in questa sala e chiedo il Vostro permesso per andarmene »
dissi ad Ares guardando il suo profilo perfetto. C'era un motivo per cui tutte le servette si innamoravano di lui. Oltre ad essere il Re era anche incredibilmente bello e fisicamente perfetto. Il naso era dritto, la mascella forte, ma gli zigomi non erano neanche fin troppo marcati lasciandogli un'aria di gentilezza e dolcezza che faceva innamorare le più giovani e poi ovviamente gli occhi chiari come il cielo, anche quelli avevano un certo fascino sulle servette e un tempo, dovevo ammetterlo, avevano ammaliato anche me.
Questo ovviamente prima che lui allontanasse Febo da me, prima che mi costrinse ad essere la sua futura sposa. Era assurdo come così tante ragazze lo desideravano e io invece odiavo l'idea. Loro non avevano visto chi in verità era, non avevano idea dell'animale che si nascondeva dentro quei vestiti sfarzosi e sotto quella corona dorata, loro vedevano solamente uno sfavillante Re biondo in armatura dorata. Ma lui non le avrebbe salvate dal castello in fiamme, lui le avrebbe lasciare bruciare.
« No ti do il mio permesso »
rispose dopo qualche secondo girando il viso per vedermi. La sua voce era dura e questo strideva con le labbra tirate in un sorriso. Rimasi senza parole e probabilmente anche con le labbra dischiuse. Veramente non capiva la gravità della cosa? Voleva forse una dimostrazione pratica di ciò che un uomo ubriaco poteva fare ad una donna? Come situazione era pericolosa per ogni donna presente in quella stanza perchè gli uomini non capivano più niente se non quello che volevano e sicuramente in quel momento non era la testa a comandare, ma qualcosa di ben più basso.
« Volete veramente sposare una donna stuprata durante un vostro banchetto?!?! -
chiesi forse a voce troppo alta, tanto che anche Tereo doveva aver sentito. Vidi la sua mano afferrare il pugnale con rabbia e stringerlo, impugnarlo quasi dovesse accoltellare qualcuno. Non l'avevo visto bere neanche un bicchiere di vino e aveva mangiato pochissimo. Che il cibo non gli fosse di suo gradimento? Oppure era qualcos'altro a preoccuparlo?
« Re Ares... »
cominciò a parlare, ovviamente dopo aver messo giù il coltello. Ares non appena sentì la sua voce si girò a guardare l'altro Re, lasciando però una mano sulla mia coscia che strinse fino a farmi saltare dalla sedia
« Quando sarà questo matrimonio? »
chiese Tereo, lo sguardo innocente e il viso tirato. Era un signore che ormai aveva passato i suoi giorni, non era più il grande guerriero che tutti raccontavano e adesso non sarebbe riuscito a far del male neanche ad una mosca.
« Tra una settimana e mezza. Non vogliamo fare niente di troppo in grande, una cerimonia intima e un piccolo rinfresco per pochi invitati. Ovviamente voi sarete uno degli ospiti d'onore »
rispose Ares. Non era vero, stava chiaramente mentendo. Ad Ares non piaceva fare le cose in piccolo e questa stupida farsa mi dava conferma. Lui voleva stare al centro dell'attenzione, voleva avere mille e mille occhi puntati, eppure per il matrimonio stava scegliendo un'altra strada. Certamente un matrimonio grande e sfarzoso avrebbe richiesto mesi di progettazione, ma lui aveva fretta perchè sapeva di non potermi tenere a bada a lungo. Adesso avevo ancora uno spiraglio di luce, una speranza di sfuggire a quel destino che non avevo scelto, ma una volta sposati...una volta sposati non avevo più vie d'uscita e avrei dovuto dargli tutto quello che lui chiedeva.
« Così presto? E una cerimonia intima non è da voi, avete paura che qualcuno possa rubarvi la sposa? »
la sua voce era piatta anche se la frase doveva avere l'intento di divertire. Tereo sembrava teso, quasi non volesse neanche essere la. Ares ovviamente colse l'ironia della frase e rise così forte che tutti si girarono a guardarlo per qualche secondo.
« No, non ho paura che qualcuno me la rubi, ma non vedo l'ora di legarmi a lei per sempre »
rispose, la voce quasi dolce e la sua mano andò subito a cercare la mia e stringerla per rafforzare quello che aveva detto. Quella frase nelle mie orecchie risuonava incredibilmente falsa. Non era vero, non era assolutamente verso, ma lui sapeva mentire bene.
In Sala cominciò ad alzarsi la musica che da lieve cominciò a diventare sempre più forte finché tutti non si alzarono dai tavoli cominciando a fare qualcosa che assomigliava al ballare. I tavoli furono subito spinti dai servetti verso le pareti, creando così una pista da ballo grande e spaziosa e subito gli uomini e le donne si misero a coppie per ballare.
« Se non ha paura che qualcuno gli rubi la futura sposa allora mi permetterete un ballo con lei »
disse Tereo alzandosi dal tavolo, porgendomi la mano. Aspettai però che Ares fece di sì col capo per accettare la mano dell'anziano Re e seguirlo fino all'improvvisata pista. Inizialmente nessuno sembrò accorgersi della mia presenza e questo fu un bene per quei dieci secondi di anonimato. Non appena mi riconobbero tutti cominciarono ad andare a sbattere e due si azzuffarono addirittura.
« Sembrate una vera Regina »
disse Tereo sorridendo appena rivelando così una fila di denti bianchi e perfettamente dritti. Sorrisi e abbassai appena il capo, diventando sicuramente rossa sulle gote. Ero solita a ricevere complimenti, quello era vero, ma il modo con cui lui me l'aveva detto, completamente disinteressato, era nuovo. Tutti solitamente mi facevano complimenti sul mio aspetto fisico cercando di entrare nelle mie simpatie e grazie, mentre lui l'aveva detto pensandolo veramente
« Grazie Mio Re, ma io sono solo una bambina che è stata molto fortunata »
risposi sorridendo e lasciandomi cullare dalla musica e dai passi precisi del Re. Era un ottimo ballerino, su quello non c'erano dubbi, ed era leggero anche nella presa del corpo
« Non siete nata a corte? »
chiese dopo qualche secondo alzando appena un sopracciglio. Accennai un sorriso e guardai Ares, impegnato a parlare con Meleagro, il paggio grassoccio e sudato che sembrava essere in punto di collasso da un momento all'altro
« State tranquilla, non rivelerò niente a nessuno, è solo una mia curiosità »
mi tranquillizzò lui sorridendo gentilmente. Era strano ricevere tutta quella gentilezza per me. Ovvio Febo era sempre stato gentile con me, ma tra noi c'era anche una forte attrazione che non si poteva sicuramente negare o contrastare mentre Tereo era solamente gentile
« La Regina defunta Callisto mi ha trovata a Revenhood, stavo per essere uccisa quando mi salvò e mi portò con se a corte, facendomi diventare una delle sue damigelle e insegnandomi tutto quello che serviva per diventare una Lady »
confessai dopo qualche secondo, inchinandomi davanti al Re quando la musica finì. Il sorriso di Tereo si spense per qualche secondo, ma poi tornò cordiale quando la musica riniziò e mi prese nuovamente il braccio con gentilezza, tornando a danzare leggero e preciso
« Siete stata molto fortunata allora. Eppure avete un aspetto regale che mai mi avrebbe fatto pensare che provenivate dal popolino e oltre ad avere un aspetto regale lo siete anche di animo. Siete buona Talia e non vi meritate quello che Ares vi sta obbligando a fare »
disse lui a bassa voce avvicinandosi ancora di più a me, la presa più salda di prima in modo tale da non permettermi di fuggire. Rimasi in silenzio, non capivo cosa voleva dire e quello che stava dicendo era pericoloso, molto pericoloso. Se qualcuno federe ad Ares lo avesse sentito sia io che lui saremmo stati ammazzati in meno che non si dica e io volevo vivere, volevo vivere più di ogni altra cosa al mondo.
« è arrivato da me un tuo amico...mi ha raccontato delle violenze che hai subito senza nemmeno dire una parola, mi ha raccontato di quando hai raccolto un bambino delle cucine, di come hai pianto per lui e di come l'hai salvato. Mi ha raccontato di quanto sei forte... »
sussurrò al mio orecchio facendomi raggelare il sangue nelle vene e facendomi venire le lacrime agli occhi. Allora ce l'aveva fatta, si era salvato ed era arrivato fino al Regno del Corvo. Sorrisi appena cercando di trattenere le lacrime agli occhi. Non volevo che Ares mi vedesse piangere perchè poi sicuramente avrebbe voluto sapere il motivo e non avrei saputo raccontagli una bugia
« Febo... »
mormorai prima di cadere a terra, la testa improvvisamente leggera e un nuovo scenario davanti ai miei occhi.
 
 
 
« Non voglio lasciarti! »
era la voce di mia madre. Sorrisi nel vedere nuovamente il suo volto. Mi era mancata tantissimo e più di una volta avevo avuto paura di non ricordarmi più i suoi occhi o il suo profumo, avevo paura di dimenticarla. Era vestiti con abiti semplici ed era nel cortile di un castello, in braccio un fagotto verde
« Se Ares dovesse riuscire a raggiungere il castello la prima cosa che farà è cercarvi e uccidervi. A Ravenhood nessun sa che faccia hai, andrai la e ti spaccerai per una contadina che è scappata dalla guerra...Ares non darà attenzione a quel villaggio, è piccolo e inutile e così voi sarete salve »
la voce calma e triste di Tereo mi fece gelare il sangue nelle vene. Lo vidi giovane, i capelli non più brizzolati e gli occhi vispi anche se tristi, leggermente arrossati. Era decisamente più muscoloso rispetto a quello che ricordavo, un fisico prestante e mortale, un fisico che avrebbe resistito facilmente ad una guerra.
« Voglio stare qua con te e Talia neanche ricorderà il tuo viso, è ancora piccola... »
disse Dafne con le lacrime agli occhi stringendomi con forza a se.
« Dafne...lo faccio per voi, la sarete al sicuro, la nessuno sa chi siete e nessuno vi verrà mai a cercare. É la soluzione migliore, lo faccio solo per voi, perchè vi amo »
rispose, la voce neanche troppo decisa. Allora era stata per la guerra che mio padre mi aveva lasciato andare via, era Tereo il padre che tanto avrei voluto conoscere ed avere al fianco. Sentii le lacrime cominciare a rigarmi il viso. Io ero stata privata di tutto l'amore paterno a causa di una stupida guerra iniziata da Ares, io avevo perso la mia famiglia a causa sua
« Lo so ma...io ti amo Tereo, vorrei sorreggerti e consigliarti come sempre ho fatto e...ti perderai tutta l'infanzia di tua figlia, ti perderai la sua prima parola, i suoi primi passi... »
mormorò Dafne scoppiando a piangere stringendo il fagotto che conteneva me bambina. Non potevo guardare oltre, non volevo vedere tutto quel dolore perchè mi avrebbe procurato rabbia...Avrei ucciso Ares, gli avrei piantato un pugnale nel cuore non appena ne avrei avuto l'opportunità. Lui aveva ucciso mia madre, lui mi aveva tolto dalla mia casa, lui aveva ucciso Ereo, lui mi aveva strappato dall'uomo che amavo, lui era la causa di tutto.
« Lo so, lo so...ma questo è l'unico modo per tenervi al sicuro, questo è l'unico modo »
disse lui prendendomi in braccio. Era ancora strano per me vedere con quanto amore mio padre mi prendeva in braccio e mi guardava, vedere i suoi baci e il suo dito venire circondato dalla mia mano piccola e fragile
« Vi amo entrambe ed è solo per questo che vi sto allontanando da me... »
sussurrò baciando prima me e poi mia madre, un bacio passionale, l'ultimo bacio che si sarebbero dati. Lentamente mi ridiede a mia madre che mi abbracciò con forza
« Dalle questo quando sarà abbastanza grande da capire nel caso...nel caso tutto andasse storto. Dille che l'amavo e l'ho fatto per lei e che qui sarà sempre una principessa e un Regina »
Dalla tasca tirò lentamente fuori un diadema prezioso, diamanti, opali e un corvo che spiegava le sue ali con fierezza.
 
 
Mi svegliai di soprassalto, ero sdraiata su qualcosa di morbido e comodo e indossavo ancora il vestito rosso della festa. Subito con la mano cercai il diadema, ma non lo trovai sulla mia testa
« Cercavi questo? »
chiese Tereo, il diadema a forma di corvo in mano. Se lo stava rigirando con dolcezza e delicatezza, accarezzando gli opali
« Padre... »
sussurrai appena. Quella era una parola che mai avevo pronunciato in vita mia rivolto ad una persona e mi suonava ancora strana. Non ero abituata e dirlo a Tereo, un Re, era una cosa che mai avrei immaginato.
Lo vidi girarsi lentamente e sorridere, gli occhi appena lucidi
« La mia piccola Talia...quanto sei diventata bella e forte... »
   
 
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