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Autore: NothingIsFineImTorn    17/09/2014    0 recensioni
'non saprai mai se giocare col fuoco é realmente pericoloso finché non sarai tu stesso a scottarti'
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo Quattro.
“- Il mare è grande, il mare è vasto; il mio sguardo spaziava dalla spiaggia e sperava di non trovare limiti: ma no, là in fondo c'era l'orizzonte.
Perché io ho un orizzonte? Dalla vita mi ero aspettato l'infinito.
T. Mann, La delusione”
 
Harry’s  P.O.V.
No che non andava tutto bene.
In uno schifo di college, con quella schifo di pseudo sorella, con schifosissime divise
e schifosissimi doveri.
Avrei dovuto dire a mio padre che non ci sarei andato neanche morto, ma mi dispiaceva per lui. Voglio dire, il lavoro che svolge è complicato e probabilmente sarebbe troppo pericoloso per tutta la famiglia, essere esposti mentre è all’opera, per così dire.
Trascorrere il mio compleanno in quel posto schifoso, dh.
 
STEPH’S P.O.V.
Chiusi la valigia, andai in bagno e mi feci una doccia. Indossai delle calze nere ed la felpa grigia della converse, col logo nero, quella di Marco. Le converse nere ai piedi e poi aprii la mia moleskine. Mi sedetti alla scrivania e cominciai a disegnare.
Disegnare era l’unico modo che avevo per far uscire allo scoperto i mostri che vivevano nel mio subconscio, si materializzavano su carta così come posavo la penna o la matita sul foglio. Cose inquietanti, tutto rigorosamente nero. Non riesco a spiegare il mio stile, perché tecnicamente non ne ho uno. Disegno ciò che ho bisogno di tirare fuori, nient’altro.
Ritrattistica, dipinti e murales. Adoravo. Una passione che coltivavo fin da bambina, quando all’asilo le altre giocavano con le barbie, io andavo in classe, rubavo qualche colore e mi chiudevo ore e ore a disegnare, fino a quando qualche maestra non veniva a recuperarmi. E sapevano sempre, che io ero lì.
Mentre disegnavo pensai a Marco.
Avrei dovuto chiamarlo per raccontargli un po’  cosa stava succedendo e mi domandavo come mai non mi avesse chiamata lui.
Voglio dire, dovevamo uscire insieme ieri sera, poteva degnarsi di fare una telefonata dicendomi ‘ehi scusa tanto, ma che fine hai fatto?Perché mi hai menato il bidone?’ o una cosa così.
Presi il telefono dalla tasca della giacca e lo accesi.
Lo schermo si illuminò e non c’era neanche una chiamata persa, accesi il wi-fi e mi arrivò un un unico messaggio. Più che messaggio, era un poema, un libro.
-Da Marco:
‘Allora, so che né io né te siamo tipi da frasi romantiche, messaggi dolci, fiori o cioccolatini. Volevo ringraziarti però, per questi anni bellissimi insieme. Siamo cresciuti ed entrambi abbiamo imparato molto riguardo all’altro.
Ma sai bene che io non sono un tipo abituato alla monotonia.
Ogni sabato sera la stessa persona, sempre gli stessi baci, sempre gli stessi litigi.
Per come la vedo io, la situazione stava diventando malsana. Quali diciassettenni passano il venerdì e il sabato sera a guardare film in francese sottotitolati?
Anche perché il cinema francese è una delle cose che tollero meno, in bianco e nero poi.
Sei una persona fantastica Stephanie, ma tra noi non può continuare.
Ricordi la nostra canzone, quella di Jimi Hendrix?
“When I’m sad, she comes to me
(quando sono triste lei viene da me)
With a thousand smiles, she gives to me free  
(a regalarmi mille sorrisi,)
It's alright she says it's al right
(va tutto bene dice, va tutto bene)
Take anything you want from me, anything
(Prendi da me tutto ciò che vuoi, tutto)
Anything.
(tutto).”
Termina parlando di una piccola Ala, ricordi anche questo?
Ricordi che noi promettemmo di essere l’uno la piccola ala dell’altro?
Che nessuno dei due, senza l’altro, poteva volare?
Ricordi che ti dissi che sono una persona di parola?
Ecco, sono una persona che a volte non mantiene le promesse. So di essere una delusione per te, ma sono stanco. Non di te, voglio dire, tu sei fantastici.
È un problema mio, che ho con me stesso.
Ho bisogno di cambiare tutto, di cambiare aria. Magari domani parto, non ne ho idea. Vorrei poterla vivere così la mia vita, senza preoccuparmi del domani, tanto che mi importa?
Grazie quindi per tutto ciò che hai fatto per me, grazie di ogni singolo momento, ma Stephie, tra noi è finita.
(Non pensare che io sia un senza coglioni perché ti ho lasciata per messaggio, ma lo sai che a parlare direttamente mi blocco e non so nemmeno perché)’
Non poteva essere. Marco. Non poteva avermi lasciata. Non così, non poteva farlo per messaggio. Sì che era un senza coglioni! Cristo Dio.
Piansi, tanto. Soffocai un solo urlo e poi sprofondai con la testa nelle mie ginocchia e spensi la luce.
Cominciai a pensare e a pensare, cosa avrei fatto?
Mi addormentai con gli occhi rossi, dopo aver pianto quegli anni insieme e anche la mia anima e in quell’assurda posizione, seduta a terra.


HARRY’S P.O.V.
Era giunto il momento di partire, così entrai nella stanza dopo non aver ricevuto nessuna risposta ed accesi la luce. La trovai accoccolata su se stessa e dormiva, sembrava fragile, e lo era così tanto.
Le passai una mano nei capelli e le scossi un po’ il braccio, mugolo ed alzò la testa.
Appena mi vide sbatté più e più volte le palpebre e vidi i suoi occhi verdi tanto arrossati. Aveva pianto, o almeno credevo.
-Hei, senti, dobbiamo andare. C’è la macchina qui fuori, dobbiamo caricare le valigie e – Non finii la frase e lei strinse le sue braccia intorno al mio collo, scoppiando in un pianto incessante. La strinsi più vicina a me.
-Sh, sh calma, va tutto bene.- Le carezzai i capelli con la mano e le lasciai un bacio sulla fronte.
-No che non va tutto bene, Harry! Lui mi ha, capisci, lui mi ha- Non riuscì a terminare il suo discorso che le si ruppe la voce e gli occhi furono nuovamente colmi di lacrime.
-Se quell’idiota ti ha lasciata, non ti meritava. Ehi, guardami negli occhi, quel coglione non sa che cosa si è lasciato sfuggire dalle mani. Tu sei troppo per lui- Le dissi per poi asciugarle le lacrime col dorso della mano e aiutarla ad alzarsi.
Ma cosa mi prendeva? Mon dieu, non potevo cadere così in basso. Mentre si alzava si vide nello specchio e infilò le mani nella felpa.
Di scatto le cacciò di nuovo fuori e se la tolse, tutto davanti a me. Probabilmente era del suo ex e probabilmente aveva dimenticato che io ero lì davanti. Prese una maglietta bianca col logo dei Ramones, la indossò e si girò verso di me:
-Harry, hai una felpa da prestarmi?Quella lì era l’unica che ci stava bene ma era d-di M- non ce la fece, si coprì il viso con le minuscole manine che aveva e cominciò a piangere di nuovo. Mi tolsi la felpa nera che avevo indosso e gliela diedi, fanculo io ne avrei presa un’altra.
Presi l’iniziativa e la strinsi forte a me, facendole poggiare la testa sul mio petto/addome, insomma dove arrivava.
Era esasperante vederla in quello stato.
Promemoria per te, Harry: uccidere quel ragazzo che l’ha fatta stare male appena fuori dal collegio.
Parlavo da solo? Si, parlavo da solo.
 
STEPH’S P.O.V.
Mi sentivo al sicuro tra le braccia di Harry. Sembrava tutto meno cattivo, in quel momento.
Tutto meno una merda, mi sentii più viva, sembravamo una sola cosa.
Sciogliemmo l’abbraccio, prese la mia roba e insieme ci dirigemmo vero l’auto.
Salutammo Robert e mi dispiacque tantissimo doverlo fare, lo strinsi forte e dopo che mi ebbe fatto tutte le raccomandazioni, salii in macchina.
Poco dopo entrò Harry che si sedette vicino a me e si addormentò con la testa sulle mie gambe, mentre gli accarezzavo i capelli ricci.
‘Profumano di mela’ pensai.
Il suo profumo era Blue di Chanel, sicuramente.
Il mio era Chanel Mademoiselle.
Avevamo appestato l’aria della macchina con quei profumi mescolati.
Mentre ancora gli toccavo i ricci, gli lasciai un bacio sulla fronte, per poi cadere anche io tra le braccia di Morfeo.
-Signori Styles, siete arrivati a destinazione.-
Mi svegliai con la voce dell’autista e sussurrai all’orecchio di Harry con dolcezza che doveva alzarsi, eravamo arrivati.
-Mhm.-
-Harry, su, alzati.-
-Va bene mammina.-
E un sorriso comparve sul volto di entrambi, mentre ci dirigevamo all’ingresso per firmare quella pseudo condanna a morte.
Forse non sarebbe stata tanto difficile, la convivenza.
 
Holaaa bellee♥
Questo è il capitolo quattro, spero vivamente che vi piaccia. Se sì, fatemelo sapere commentando e votando♥
Dedico questo capitolo a ‘Ritaska99 e _Genesys’ ☺♥
  
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