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Autore: Rowan936    17/09/2014    1 recensioni
Raccolta di One-shots che mettono in luce Vegeta e come il suo modo di vedere Gohan cambi negli anni.
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1. Moccioso – Quel moccioso, infatti, non aveva l’aspetto di un guerriero.
2. Guerriero – Per quanto gli competeva, quel piccolo mezzosangue era l’unico degno di baciargli i piedi, in quella casa.
3. Saiyan – C’era rabbia, in quegli occhi gelidi, nessuna pietà nei gesti fulminei, solo la sicurezza di chi sa di avere la vittoria in pugno, di chi si sente invincibile.
4. Terrestre – Gohan si stava ancora una volta fidando di lui e Vegeta non riusciva a comprendere perché.
5. Gohan – Con lui aveva fallito prima ancora di rendersi conto di volerlo tenere al sicuro.
***
[Vegeta/Gohan, pre-slash]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Vegeta
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer
» Dragon Ball © Akira Toriyama.
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The boy with the broken smile
 
 
 
02. Guerriero
 
Infame era stata la sorte, che gli aveva tolto la vendetta, in seguito la vita, per poi ridargliela come per scherzo e costringerlo a convivere con l’onta del disonore di quelle lacrime versate davanti a un nemico, dell’umiliazione della sconfitta ancora una volta subita da qualcuno che si sarebbe dovuto inchinare al suo cospetto.
Super Saiyan.
La leggenda, la forza del guerriero più potente di tutti, un onore che sarebbe dovuto essere suo, un privilegio che di diritto sarebbe appartenuto al Principe dei Saiyan.
Ma quell’oro non lo aveva nemmeno sfiorato, poiché era stato Kakaroth a raggiungere quello stadio, a umiliarlo nuovamente, a renderlo ancora una volta il secondo quando tutto ciò che aveva sempre voluto era essere il primo.
Camminava per i corridoi della Capsule Corporation – dimora di quella stupida terrestre che lo aveva voluto ospitare e il cui invito aveva accettato solo per il cibo, che gli veniva servito in abbondanza e senza che lui dovesse fare nulla, così come si confaceva a qualcuno del suo rango – per dirigersi fuori, a esplorare ancora quel pianeta dall’aria leggera e le innumerevoli risorse che i suoi abitanti continuavano a distruggere.
Incrociava spesso Namecciani che lo fissavano con astio, ma i suoi occhi non si posavano su di loro per più di un fugace istante, poiché essi non erano degni della sua attenzione, essi nulla erano se non residui di quella battaglia che lo aveva coperto di disonore e dalla quale si sarebbe riscattato solo affrontando Kakaroth, per batterlo o perire nel tentativo.
Incrociò l’ennesimo gruppo di Namecciani, ma questa volta tra loro, accanto a Dende, il moccioso dalle doti curative, vi era Gohan, sorridente e abbigliato alla maniera terrestre.
Vegeta lo fissò e quando si vide ricambiato, accennò con la testa un saluto, che il bambino ricambiò senza celare la propria incredulità.
Il principe passò poi oltre, senza curarsi degli altri presenti.
Per quanto gli competeva, quel piccolo mezzosangue era l’unico degno di baciargli i piedi, in quella casa.
Nonostante l’aspetto minuto e lo sguardo innocente, infatti, Gohan aveva combattuto valorosamente su Namecc, aveva tirato fuori una potenza che mai avrebbe sospettato potesse risiedere in un moccioso solo in parte Saiyan, aveva sfoggiato determinazione e coraggio pari a quelle di un degno guerriero.
Per un istante, aveva addirittura temuto che fosse lui il prescelto a divenire un Super Saiyan.
Si era trattato del timore di qualche minuto, ma era stato comunque indice di quel rispetto che – esitante, rinnegato – cominciava a farsi strada nel suo animo corrotto dalla sete di sangue, rivalsa e potere.
Una volta tornati sulla Terra, Gohan aveva dato nuovamente sfoggio della sua stupida bontà, ringraziandolo per un gesto che di altruista non aveva nulla – se voleva il ritorno di Kakaroth, era solo per misurarsi con lui, per tentare di ucciderlo una seconda volta –, mentre con lo sguardo gli dimostrava di essere nuovamente disposto a fidarsi di lui, come aveva fatto durante lo scontro.
Era un peccato, pensò, che una tale potenza andasse sprecata, che quel bambino vivesse sempre nascosto dietro l’ala protettrice del padre o rinchiuso in quella vita terrestre che lo imprigionava tra barriere invisibili e, a suoi occhi di Saiyan, era troppo misera per un guerriero dal suo potenziale.
Ma, in fondo, non era affare suo, che quel moccioso marcisse pure nella sua maschera di terrestre, nutrendosi dell’illusione di essere tale in attesa che la sua natura reclamasse il diritto di vedere la luce.
 
 
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Angolo autrice
Ecco qui la seconda one-shot :) Ringrazio infinitamente ka93 per la recensione, non esitate a segnalarmi eventuali errori o a farmi sapere se i personaggi vi sembrassero OOC :)
  
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