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Autore: ___Page    19/09/2014    6 recensioni
Tre ragazzi e un'inaugurazione fuori dall'ordinario.
Tre ragazze e una scuola di danza.
Sei settimane per cambiare sei vite, che si incroceranno e scontreranno a ritmo di musica e battibecchi.
Perché, a volte, la musica e la danza dicono più delle parole.
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nefertari Bibi, Sanji/Violet, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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Grugnisco, mentre mi smuovo tra le lenzuola per risvegliarmi, riprendendo lentamente coscienza del mio corpo e di ciò che mi circonda.
Piego le dita delle mani, registrando le sensazioni differenti che vengono trasmesse ai miei polpastrelli.
La mano di sinistra è appoggiata al lenzuolo, fresco e liscio mentre quella di destra sta tastando qualcosa di più caldo, altrettanto liscio e incredibilmente morbido.
La sensazione di avere qualcosa che mi avvolge la vita mi fa salire un altro gradino verso la coscienza.
Inspiro a pieni polmoni mentre mi sveglio del tutto, cominciando a muovere su e giù la mano a palmo aperto per accarezzarle la schiena nuda.
Apro un occhio e la guardo, accoccolata al mio fianco, la testa incastrata tra il mio collo e la mia spalla, un braccio abbandonato sul mio petto e una gamba avvinghiata alla mia vita.
Fermo la mano all’altezza delle scapole per stringermela addosso un po’ di più, prima di depositarle un bacio tra i capelli azzurri, meravigliosamente disordinati sulle sue spalle e sul mio torace, mentre sposto l’altra mano dal lenzuolo alla sua coscia.
Si smuove un po’, mugugnando qualcosa ma rifiutando di svegliarsi, facendomi ghignare divertito.
Sembra una bambina quando fa così.
Sento Sanji in cucina, intento a preparare la colazione, e poi riporto la mia attenzione su Bibi.
Ora so come svegliarla.
 
 
Allungo un braccio verso il lato sinistro del letto, cercando a tentoni con la mano, la faccia immersa nel cuscino, ma, con disappunto non trovo quello che cerco.
Sollevo la testa, ancora assonnato, e sbatto le palpebre per spannare gli occhi e mettere a fuoco.
Aggrotto le sopracciglia nel trovare solo il lenzuolo arruffato alla mia sinistra.
Niente capelli rossi, niente corpo prosperoso, niente profumo di mandarino.
In due parole, niente mocciosa.
Mi giro per mettermi a sedere, arrotolandomi le coperte addosso e appoggiandomi sugli avambracci.
Dove cavolo è?!
Mi guardo intorno spaesato a causa del risveglio un po’ brusco e punto lo sguardo sull’armadio di fronte a me.
Un rumore dal corridoio mi avvisa che il cuocastro è già in piedi, alle prese con i fornelli.
Il mio campo visivo viene improvvisamente invaso da un turbine rosso fuoco mentre Nami mi si siede addosso a cavalcioni.
Mi guarda intensamente con gli occhi ancora un po’ lucidi e io meccanicamente abbandono la schiena sul materasso e la testa sul cuscino, portando le mani sulle sue splendide gambe.
Ha i capelli scarmigliati e indossa una delle mie magliette di cotone bianco, che le arriva appena a metà coscia.
-Dov’eri?!- le chiedo, ammirandola.
Si allunga sul mio torace nudo per regalarmi un bacio.
-Pipì-mormora in risposta, spostandosi poi sul mio collo e soffermandosi dietro l’orecchio, facendomi mugugnare di piacere.
Non credo mi stancherò mai di svegliarmi così, la mattina.
Serro la presa sulle sue cosce.
-Sai che è domenica?!- domanda, facendo tintinnare i miei pendagli tra loro.
-Ah sì!- domando, afono.
-Mmm-mh!- articola, continuando a torturarmi a fior di labbra -E sai cosa succede la domenica?!-
-Che succede?!- le chiedo, stando al gioco, mentre le mie mani risalgono lentamente, sollevando la maglietta e intrufolandosi al di sotto.
Accosta la sua guancia alla mia per soffiarmi direttamente nell’orecchio.
-Sanji prepara i pancake per colazione-
 

-Pancake!!!-
Si tira su di scatto, perfettamente sveglia, quando le ricordo il menu della mattina.  
Mi giro sul fianco destro, addossando tutto il peso sull’avambraccio.
Ancora arruffata si volta a guardarmi, seduta nel letto, con le lenzuola che coprono appena il suo splendido corpo, diafano e nudo.
-Ci sono i pancake!!!- esclama, con gli occhi che le brillano.
-È veramente incredibile- commento, squadrandola con interesse -Dovrebbero farci uno studio-
-Che vorresti dire?!- domanda, assottigliando lo sguardo su di me.
-Niente, niente- mormoro divertito, liberandomi dal lenzuolo e alzandomi -Dai andiamo prima che gli altri finiscano tutto- le dico, voltandole la schiena e scandagliando la stanza alla ricerca dei miei boxer.
Ma faccio appena in tempo a individuarli sulla sedia della scrivania e fare un passo in quella direzione che, con un certo stupore, mi ritrovo nuovamente seduto sul letto, le mani di Bibi ad accarezzarmi il petto, abbracciandomi da dietro, e le sue labbra a inumidirmi la schiena e le spalle.
Giro il viso verso di lei, mentre fremiti di piacere mi percorrono la colonna vertebrale, aumentando quando vedo che ha gli occhi chiusi, persa in me.
Mi giro anche con il busto, tenendo il palmo sinistro appoggiato al materasso e portando il destro ad accarezzarle il fianco e il costato.
-Credevo volessi i pancake- sussurro, avvicinando i dorsi dei nostri nasi e solleticandole una guancia con la punta.
Apre gli occhi per fissarli intensamente nei miei.
-Credo possano aspettare- soffia prima di annullare la distanza tra le nostre bocche.
 
 
-E se poi li finiscono?!- domando, roco, passandole i palmi sulla schiena mentre si schiaccia contro il mio torace dopo aver tolto la maglietta.
-Vorrà dire che mi accontenterò dei cereali!- mormora, prima di zittirmi con un bacio.
Le sue labbra si posano sul mio mento, scendendo sul pomo d’adamo e sempre più giù verso il mio petto mentre io getto la testa all’indietro, le dita immerse nei suoi capelli, abbandonandomi completamente a lei.
Da quando ci siamo messi insieme ci saremo risparmiati giusto nei suoi giorni eppure non riusciamo proprio a stufarci.
Ogni volta che ci ritroviamo da soli in una stanza è come se una campo magnetico irresistibile si venisse a creare tra noi, senza lasciarci scampo.
E d’altra parte suppongo sia quasi un bisogno il nostro, dato che siamo più bravi a parlare con il corpo che con le parole.
Per questo in ogni gesto che faccio per lei ci metto tutto l’amore che posso.
 
 
Perché voglio che percepisca che è la donna della mia vita, la mia perfetta metà, la persona che mi completa, ogni singola volta che la tocco.
Come sto facendo ora, mentre la sovrasto con il mio corpo e la guardo intensamente negli occhi e le sue dita disegnano a memoria il mio tatuaggio, scaldandomi il torace con il suo tocco delicato.
La accarezzo sul volto con il dorso della mano, scostando qualche ciocca turchina, guardandola chiudere gli occhi a quel contatto, girando il viso per baciarmi il polso.
La nostra storia è iniziata tra le lenzuola, un semplice passatempo che mi è sfuggito di mano, contro ogni pronostico, obbligandomi a lasciarla per paura di starci più male di quanto non ci stessi già, nel momento in cui ho realizzato di essermi innamorato di lei, della sua semplicità e del suo essere donna e bambina al tempo stesso.
Forse, senza l’incidente con Valentina all’inaugurazione, adesso non saremmo qui.
Ci saremmo persi, soffrendo per mesi, riuscendo a uscire da una storia che non ci avrebbe mai realmente abbandonato, perché ci siamo entrati sotto la pelle a vicenda, lasciandoci un segno più indelebile di un tatuaggio.
 Sì, la nostra storia è cominciata così, ma fare l’amore ha tutto un altro sapore, ora che ho la certezza di svegliarmi con lei tra le braccia, al mattino.
Mi abbasso a baciarla tra i seni, mentre lei immerge le dita tra i miei capelli, abbracciandomi con le gambe.
Poi un tonfo ripetuto attira la nostra attenzione.
Io sollevo appena la testa mentre lei la reclina all’indietro ed entrambi puntiamo gli occhi sulla porta.
-Violet! Apri la porta!-
La voce di Sanji si sovrappone al suo bussare incessante alla porta del bagno,
Sembra allarmato e io e Bibi ci guardiamo un istante prima di scattare entrambi.
Rapido mi infilo boxer e bermuda mentre lei fa altrettanto con le mutandine, prima di afferrare al volo la maglietta gialla e nera con il logo della mia vecchia band, che le sto lanciando, e indossarla mentre già si dirige verso la porta.
Usciamo in corridoio, dove Nami e Zoro, nelle nostre stesse condizioni, lui a petto nudo e lei con una delle sue magliette bianche a farle da pigiama, stanno fissando preoccupati Sanji, appoggiato allo stipite della porta del bagno con un braccio teso.
Il rumore di un conato di vomito mi fa accigliare ancora di più mentre Bibi, accanto a me, trattiene il fiato.
-Ma che succede?!- domanda, flebile.
-Non lo sappiamo- risponde Zoro, mentre Nami si stringe nelle spalle a conferma delle parole del mio amico.
-Dannazione!- ruggisce Sanji voltandosi e addossandosi con la schiena allo stipite, con un'espressione tra il furibondo e il frustrato.
Rimaniamo ancora un attimo in silenzio e un altro suono strozzato fuoriesce dal bagno.
-Era in cucina con me, ha mangiato un pancake e ora...- dice Sanji, indicando la porta con il pollice.
Non serve che aggiunga altro.
Ci scambiamo occhiate preoccupate tra noi mentre lui si passa una mano sul viso, al colmo della tensione.
Finalmente dei passi che si avvicinano all'uscio e la chiave che gira nella toppa, facendo scattare la serratura.
La porta di apre e Violet aggrotta le sopracciglia nel trovarci tutti riuniti qui, visibilmente in allerta, per non parlare di Sanii che non riesce a celare un'espressione sofferente.
Lui è ben al di là della preoccupazione.
-Che succede?!- domanda, guardandoci sorpresa.
-Forse dovresti dircelo tu Violet...- mormora Nami, sempre sicura di sé e diretta quando si tratta di lei.
Ci osserva ancora qualche istante prima che i suoi occhi vengano attraversati da un lampo di comprensione.
-Cos... Guardate che siete fuori strada! Non è quello che pensate voi!- esclama, agitandosi quando le nostre espressioni preoccupate non accennano a mutare -Mi... mi capita da qualche mattina io... non riesco a tenere giù niente ma non lo faccio apposta! Davvero!-
Sposta frenetica lo sguardo da Sanji a me e Bibi a Nami e Zoro, corrugando sempre più le sopracciglia.
-Io... Andiamo ragazzi!- ride nervosamente, per compensare la nostra serietà -Voi… Dovete credermi! Insomma sono anche ingrassata!-
Mi scambio uno sguardo con Nami, al colmo della preoccupazione, prima di girarmi verso Bibi e trovarla accigliata, che fissa Violet con un’espressione indecifrabile.
Sollevo un sopracciglio, con fare interrogativo, ma lei continua a puntare la sua amica, senza guardarmi.
-Violet- la chiama piano -Quando hai avuto l’ultimo ciclo?!-
Violet aggrotta la fronte, faticando a capire il nesso logico della domanda con tutta la situazione in cui ci troviamo.
-Beh è stato…- comincia ma si interrompe, sgranando gli occhi e portandosi una mano sulla bocca -Oh… Kami…-
Le manca il fiato e gli occhi le diventano lucidi quasi istantaneamente, mentre Bibi mi supera e va verso di lei, in simultanea con Nami, e le posa le mani sulle guance, sorridendo radiosa.
Anche Violet si apre in un sorriso mentre un paio di lacrime le rigano le guance.
-Voi credete che…- non riesce a completare la domanda, mentre sposta entrambe le mani sul suo grembo.
Ghigno, sedendomi su una sedia, abbandonata in corridoio perché non sapevamo dove altro metterla, e intrecciando le dita, gli avambracci appoggiati alle ginocchia.
Questa sì che è una notizia!
Sposto lo sguardo prima su Zoro, che non sembra avere capito cosa sta succedendo e la fissa interrogativo, e poi su Sanji.
Guarda mia cugina scioccato, l’unico occhio visibile sgranato all’inverosimile e trema impercettibilmente.
Quando Violet si gira verso di lui, il sorriso le muore sulle labbra nel vederlo così sconvolto. Un improvviso gelo invade il corridoio, accompagnando il silenzio che cala all’istante.
Deglutisce a vuoto, facendo un passo verso di lui, visibilmente terrorizzata.
-Sanji… Amore, senti…- comincia con voce incerta.
Ma non riesce a proseguire perché un attimo dopo si ritrova contro il petto di Sanji, tra le sue braccia che la stringono spasmodicamente e le sue labbra a tapparle la bocca. La bacia con passione, infischiandosene della nostra presenza.
-Sono l’uomo più felice del mondo- le mormora quando si staccano e Violet torna a sorridere.
-Devo ancora fare il test… potrebbe essere solo una coinciden…- di nuovo viene interrotta da un bacio.
-Quello che sarà! Ti amo!- le dice, facendola illuminare ancora di più.
-Scusate!- la voce di Zoro ci fa voltare tutti verso di lui, appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto e un’espressione accigliata -Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa sta succedendo?!- domanda infastidito.
Le ragazze si guardano tra loro prima di lasciarsi andare a un risata liberatoria, facendolo imbronciare ancora di più, finché Nami non gli si avvicina, circondandogli un polso con la mano.
-Vieni con me che te lo spiego con una dimostrazione pratica- mormora maliziosa, facendolo ghignare di sghembo mentre lo trascina in camera e chiude la porta.
Violet e Sanji intanto stanno tornando in cucina e quando mi giro verso di lei, trovo Bibi che mi fissa felice ed emozionata.
Viene verso di me mentre io mi rimetto in piedi, posando le mie mani sulla sua vita e avvicinandomela.
Si appoggia a palmi aperti al mio torace nudo, accarezzandomi una guancia con la punta del naso.
-Andiamo a mangiare i pancake?!- le domando muovendo su e giù i palmi lungo il suo costato.
Sospira e mugugna leggermente, chiudendo gli occhi e regalando lo stesso trattamento al mio petto.
-Solo se mi prometti che dopo ci mettiamo di impegno per smaltirli- risponde a mezza voce, lanciandomi uno sguardo inequivocabile.
Le regalo un sorriso storto prima di annuire.
Non credevo che bastassero sei settimane per cambiare così radicalmente sei vite.
E me lo sento, me lo dice l’istinto.
Da oggi in poi, andrà tutto bene.
 
 




Angolo dell’autrice:
Ed eccoci alla fine di questa fic!
Io sono immensamente triste che sia finita e immensamente felice per l’appoggio e la fiducia che mi avete dato!
Grazie!
Grazie a Emy, il mio guru, la mia consulente ma soprattutto la mia amica!
Grazie per il costante entusiasmo che hai messo in ogni singola recensione e per la tua perenne presenza qui e al di fuori! Oh e per esserti convertita naturalmente!
Grazie a Star, la mia imoto-chan!
Grazie per i mille puntini pantini, le minacce di morte e la fiducia che hai in me!
Grazie a Fenix, la mitica Fenix che un giorno, lo so, sarà una delle mie autrici preferite!
Grazie per aver letto questa storia nonostante tutto e con perseveranza e grazie per esserci sempre con le tue folli uscite!
Grazie a Soke, la mia maestra di sarcasmo, che spero un giorno di riuscire a eguagliare!
Grazie per tutte le canzoni, per i commenti entusiastici e per essere come sei!
Grazie a Zomi, il mio idolo da sempre!
Grazie perché non c’è stata recensione che non mi abbia fatto ridere o che non sia riuscita a trasmettermi l’entusiasmo che provavi!
Grazie a voi sono arrivata fino in fondo a questa follia!
Ma devo ringraziare anche Nami Roronoa, LinkinPhoenix, Lupus_in_Fabula, zonami_95, shiawase0, _cercasinome_, Nami_Roronoa96 (tanta merda per domenica) e Knightwarrior!
E naturalmente tutto voi che avete ricordato, preferito, seguito e letto silenziosamente la storia!
Grazie per avermi dato la possibilità di raccontare questo piccolo pezzo di me!
Grazie di cuore davvero!
Piper.
 
 
  
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