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Autore: sixi    03/10/2008    1 recensioni
un mangiamorte che tenta di scappare dal suo destino e un ragazzo che l'aiuta a conoscere le meraviglie del mondo esterno, una vita basata su un'eterna fuga, cosa succederà? (se vi ho incuriosito leggete la loro storia)
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo X

Capitolo X

 Come Illudere e Illudersi

 

Si svegliò alle 7 e decise di andare a parlare con Zecks, doveva chiarire.

Entrò nella sua stanza e vide l’amico piangere silenziosamente. Ritornò visibile e Zecks lo guardò con gli occhi sbarrati. – Vattene.

- Zecks, voglio parlarti.

- Io no. Vattene o dirò ai prefetti che sei qui.

Invece di andarsene prese una sedia e l’avvicinò al letto del ragazzo. – Zecks se avessi saputo che ti piaceva Nerix, non l’avrei mai fatto.

- Chi te l’ha detto?

- Miriam a Capodanno, ma ora non c’entra… Zecks dobbiamo chiarire, non ce la faccio a non vederti come amico.

- Dovrai farci l’abitudine perchè io non ho intenzione di chiarire. Non m’importa che se l’avessi saputo non l’avresti fatto, mi dà fastidio il fatto che tu abbia tradito Miriam. Quella ragazza ti ama e tu hai avuto il coraggio di tradirla senza neanche darle una motivazione valida.

- Ho chiarito ieri sera con Miriam.

- Non ti credo.

Lo fissò sconcertato e riprese: - Puoi chiederglielo, ma non sono qui per parlare di me e Miriam, sono qui per parlare con te.

Zecks sbuffò leggermente e si sedette sul letto.

- Oltre ad avercela con me perchè ho tradito Miriam, perchè ce l’hai con me?

- Che cosa prova Nerix per te? – chiese il ragazzo senza rispondergli.

Aliack abbassò lo sguardo e Zecks capì: - Ti ama, vero?

- Sì…

- Maledizione! –si alzò e iniziò a mettere a soqquadro la stanza – Perchè devi sempre superarmi in tutto?! – rovesciò la scrivania – Tutte le volte devi battermi: sei più forte di me – ruppe una sedia – più bello – ruppe una pergamena – più intelligente – face cadere l’armadio – L’unica cosa per cui non volevo competere con te era Nerix, sai mi sono sentito felice quando ho scoperto che tu e Miriam eravate insieme, pensavo di avere una chance in più per conquistare Nerix, invece sei riuscito a portarmela via.

- Zecks, calmati. Io non ti sono superiore in niente, tu sei molto più intelligente e forte di me quindi…

- Non dire idiozie! Tutte le volte che ci picchiavamo da bambini, io combattevo sul serio, volevo batterti, tu, invece, riuscivi a battermi anche se stavi solamente giocando. Ho sempre detto di aver preso un voto superiore al tuo, in realtà ne prendevo uno più basso, non ti ho mai superato in niente!

Aliack riuscì a bloccarlo prima che lanciasse una sedia contro il muro. – Calmati!

Zecks girò lo sguardo e lo fissò quasi irato, ma dopo qualche secondo tornò calmo.

- Scusami…

- Di niente. Mi odi ancora?

- Odiare? Non ti ho mai odiato…

Aliack lo guardò sconcertato, poi gli si avvicinò e lo abbracciò. – Scusami per quello che ho fatto… se l’avessi saputo non l’avrei mai fatto.

- Non preoccuparti… almeno mi sono risparmiato la figuraccia che avrei fatto con Nerix…

Lo vide sorridere, però scorse un velo di tristezza nel suo sguardo.

- Sei proprio cotto, sai?

- Già… peccato che te ne sei accorto solo adesso… comunque, hai parlato con Nerix?

- No, le parlo dopo. Tutto a posto , quindi?

- Per cosa?

- Non ce l’hai con me?

- No, non preoccuparti, tutto passato. Avevo solo bisogno di sfogare la mia rabbia.

 

All’ora di pranzo vide un gruppo di Corvonero avvicinarsi alla Sala Grande e fece cenno a Nerix. La ragazza lo vide e si separò dalle compagne.

- Nerix, devo parlarti.

- Non è un problema per me, ho sempre saputo che sarebbe finita così. – se ne andò e Aliack si chiese se quelle parole corrispondessero davvero alla realtà.

Entrò nella sala e si sedette di fronte ai gemelli.

- Mi sembri felice… - osservò George.

- Già… ho chiarito con gli altri.

Ron alzò la faccia dal piatto e chiese: - Perchè avevate litigato?

- Più o meno

- E perchè?

- Non ho intenzione di raccontartelo.

Il rosso lo guardò scuro in volto e riprese a mangiare.

Subito dopo il pranzo uscì dalla sala e aspettò che uscisse anche Miriam. La vide avvicinarsi insieme a Draco e pensò a ciò che quel ragazzo sapeva.

- Allora, hai chiarito con gli altri?

- Sì.

- Allora ci vediamo dopo, ciao.

Si diressero entrambi verso le loro rispettive aule e si rividero quella sera stessa nel dormitorio di lei.

La ragazza l’osservò incuriosita e chiese: - Come mai sei venuto qui?

- In questi casi preferisco venire nel tuo dormitorio.

Lo guardò dolcemente e lui si sedette vicino a lei. Rimasero per qualche istante in silenzio, poi si girarono contemporaneamente e si abbracciarono.

Sentì dei singhiozzi di lei e la strinse ancora più forte, ma gli comparve in mente l’immagine di Nerix e ruppe bruscamente l’abbraccio.

Miriam lo guardò preoccupata e lui tentò di rimediare dicendo: - Scusa, mi sono fatto male, forse le punizioni della Umbridge iniziano ad  avere effetto… - tentò di sorridere e lei decise di lasciar perdere. Tentò di cacciare l’immagine di Nerix dalla mente, ma quella rimase prepotentemente impressa, se ne andò solo per sostituirsi con un’altra che la rappresentava nuda sotto di lui mentre facevano sesso.

Fissò Miriam tentando di non far trasparire niente, ma la ragazza capì subito che c’era qualcosa che non andava. – Stai bene?

- Sì, sono solo un po’ stanco… - iniziò a sentire anche i gemiti di piacere e decise che era meglio andarsene – Torno nel mio dormitorio, ci vediamo domani.

- Prima mi dici che cos’hai. Sei agitato e non ne capisco il motivo.

- Scusami è che stavo pensando ad una cosa…

- C’entra con Nerix? – la fissò con gli occhi sbarrati e lei abbassò lo sguardo – Aliack, ti senti colpevole nei suoi confronti?

- Miriam, che…?

- Zecks mi ha raccontato di quando hai corteggiato quella ragazza e che il giorno dopo ti sentivi colpevole nei miei confronti. Ti prego, rispondi alla mia domanda.

Abbassò lo sguardo per tentare di capire i suoi sentimenti, però era troppo chiaro e dopo qualche secondo disse: - Miriam, perdonami.

- La ami?

- Non lo so… sono così confuso…

- Aliack, non m’importa che tu mi risponda adesso… l’importante è che tu capisca i tuoi sentimenti. Io posso anche aspettare.

La guardò tristemente e si alzò dal letto. Tornò nel suo dormitorio e si buttò sul letto rimanendo immobile a pensare.

Sentiva di amare Miriam, eppure l’immagine di Nerix continuava a rimanergli in mente.

Avvertì una presenza nella stanza e si alzò di scatto accendendo la luce. Riconobbe Nerix e la guardò con gli occhi sbarrati: aveva solo l’intimo e indossava una sottile vestaglia di seta quasi trasparente.

- Nerix…

- Non m’importa se provi qualcosa per Miriam. So perfettamente che ami anche me e non intendo demordere.

Si avvicinò al ragazzo e si sdraiò su di lui iniziando a baciargli il torace.

- Nerix, ti prego, smettila.

La ragazza  si bloccò e lo guardò sensualmente. – Se lo scopre puoi dirle che ti ho bloccato con la magia…

- Nerix, ti prego… Miriam ti considera la sua migliore amica, non voglio che vi odiate per colpa mia.

- Aliack, non m’importa quello che dirà Miriam, a me importa soltanto avere te.

Riprese a baciarlo. Aliack riuscì a fermarla e si sedette sul letto dandole le spalle. – Nerix, voglio capire i miei sentimenti, ti prego, smettila.

- Aliack, tu pensi di amare Miriam, eppure continui a pensare a me, non pensi che questo significhi qualcosa?

- Come fai a sapere a cosa penso?

- Sono entrata in questa stanza da ancora prima che andassi da Miriam, so che se non fosse successo qualcosa saresti rimasto da lei, il che vuol dire che hai pensato a me e Miriam se n’è accorta.

Non rispose, rimase in silenzio a fissare il pavimento, ma dopo qualche istante la ragazza iniziò a massaggiargli la schiena e provò un brivido di piacere. Si voltò verso di lei e la fissò negli occhi azzurri così simili ai suoi. La vide avvicinarsi e si alzò velocemente dal letto. – Nerix, piantala.

- Perchè mi rifiuti? Qualche giorno fa non l’avresti fatto.

- Qualche giorno fa non capivo di aver fatto la più grossa cavolata della mia vita.

La ragazza si alzò e rimase a qualche passo da lui. – Aliack, perchè continui a pensare di amare Miriam? Non riesci a concepire il fatto di amare qualcun’altra?

- Non conosci i miei sentimenti.

- Mi basta guardarti. Se davvero non t’interessassi mi avresti cacciata con la forza, invece, non mi hai ancora detto di andare.

Fissò il muro e notò una foto: gliel’avevano mandata mentre era dal fratello e rappresentava lei e Zecks con in mano un dolce. Notò lo sguardo trionfale di lui e scorse quello sensuale di lei.

Si rigirò verso la ragazza. – Nerix, voglio capire i miei sentimenti, ti chiedo di lasciarmi solo.

- No, voglio aiutarti a capirli. Hai sempre avuto difficoltà a capire i tuoi sentimenti… lo so che non dovrei dirtelo, però non ti sei mai chiesto perchè volevi a tutti i costi aiutare Miriam? Non ti sei mai chiesto perchè hai sempre voluto proteggerla? Non ti sei mai chiesto se l’amavi veramente o se la consideravi solo come una sorella?

Non rispose, la fissò tristemente. Si sedette su una sedia e rimase imbambolato a guardare una foto: c’erano tutti e quattro. Risaliva al secondo anno ad Hogwarts, a quel tempo erano migliori amici e non immaginavano minimamente di innamorarsi fra loro. Osservò Zecks e riconobbe il livido che gli aveva procurato lui stesso sull’occhio. Guardò Miriam e la vide felice come succedeva raramente. Nerix con il suo volto di ghiaccio, solo in quei mesi aveva scoperto il suo vero carattere, lo nascondeva sempre sotto a quella maschera di ghiaccio. Infine lui da piccolo, il suo sguardo era orgoglioso e spavaldo, come tutte le volte che usciva vincitore da qualche scommessa. Era da tempo che non mostrava più quella fierezza, l’aveva abbandonata a diciassette anni, quando aveva preso il titolo di Aquila e aveva rischiato di ricevere il bacio di un dissennatore, quando si era reso conto di tutta la gioia che aveva caratterizzato la sua vita che sentiva andar persa, di quando si era reso conto dell’affetto che provava per Nerix, Miriam e Zecks.

Si voltò verso la ragazza nella sua stanza e chiese come avrebbe fatto un qualunque bambino: - Perchè tu e Miriam vi siete innamorate di me? Ho perso tutto il mio orgoglio a diciassette anni, ormai sono il fantasma di ciò che ero… perchè mi amate?

Nerix lo guardò dolcemente e Aliack si sorprese nel paragonare il suo viso con quello di Miriam, capì che Nerix con lui era sincera, gli dava sicurezza, eppure lui aveva bisogno della spavalderia che Miriam mostrava sempre, del suo carattere dai mille aspetti, del suo aspetto angelico in contrasto con il cupo passato, con i ricordi con non riusciva a dimenticare, sapeva di essere l’unico barlume di speranza nella vita della ragazza. – Io mi sono innamorata di te per la sicurezza che mostri, per la facilità con cui hai superato il ricordo del dissennatore, per la facilità con cui hai accettato Miriam nonostante ti avesse quasi ucciso. Aliack, io non cerco qualcuno che abbia solo spavalderia e orgoglio, io cerco qualcuno che riesca a rassicurarmi anche solo stringendomi, qualcuno che mi faccia sentire importante. So perfettamente che la prima volta che lo abbiamo fatto era perchè mi hai vista piangere, ma non m’importa, io in quel momento mi sono sentita qualcuno.

- E perchè Miriam?

- Perchè le hai dato il coraggio di andare avanti e perchè sei la sua speranza.

Si alzò dalla sedia e rimase a un passo dalla ragazza. – Nerix… aiutami a capire i miei sentimenti, io non riesco a fare chiarezza…

- Aliack, ricordi i sentimenti che hai provato quando hai fatto sesso con Miriam? – ripensò a quei momenti e assentì col capo – Ti ricordi quelli provati con me?

Capì dove voleva arrivare. Si sdraiò sul letto e rimase per dieci minuti immobile a confrontare le sue sensazioni. Quando ebbe finito girò lo sguardo verso Nerix e le fece cenno di avvicinarsi. La ragazza obbedì inquieta e lui la strinse a sè baciandola.

- Vado a parlare con Miriam.

- Aspetta… non dirglielo ora, diglielo domani dopo pranzo.

- Perchè?

- Sai che sta andando male, vero? – annuì – Domani ha un test, se le dicessi ora di amare me prenderebbe sicuramente Scadente.

Assentì col capo e la strinse a sè addormentandosi dopo qualche istante con delle lacrime sulle ciglia.

Si svegliò il mattino dopo, sentì un peso sul torace e capì che Nerix era rimasta con lui tutta la notte. La svegliò dolcemente e andò a prepararsi.

A colazione cercò con lo sguardo Zecks e Miriam sondando tutto il tavolo dei Tassorosso e quello dei Serpeverde, ma non li vide da nessuna parte.

Non sapendo a chi chiedere domandò ai gemelli Weasley: - Avete visto Zecks?

- Sta studiando con Miriam.

- Studiando? – chiese esterrefatto.

- Sì, ha deciso di aiutare Miriam con lo studio.

Li guardò quasi scioccato. – Zecks?

- Sì, Zecks. – rispose stressato George.

Si fece dire dove li avevano visti e andò a cercarli. Sentì le loro voci dopo una decina di minuti e si bloccò sentendo il suo nome.

- Secondo te Aliack e Nerix sono insieme?

- Anche tu hai sentito l’aura di Nerix che usciva dal dormitorio Grifondoro?

- Già…

Vide Nerix venirgli incontro e in quell’istante capì di aver perso i suoi due migliori amici e tutto perchè si era innamorato… Vide tutti i momenti passati con i due scorrergli davanti agli occhi come se fossero un film, li vide ridere, scherzare, crescere, capì ciò che aveva fatto, si rese conto che non aveva pensato a loro due e un’angoscia infinita lo invase velocemente.

Sentì le forze mancargli e iniziò a cadere, prima di chiudere definitivamente gli occhi vide solo Nerix che si avvicinava velocemente e che apriva e chiudeva la bocca come a pronunciare il suo nome, ma lui non sentiva niente.

 

Si svegliò in infermeria e vide Miriam e Zecks ai lai del suo letto, si aspettò di vedere anche Nerix, ma della ragazza non c’era traccia.

- Se cerchi Nerix se n’è andata, ha deciso di lasciarci soli per chiarire.

Si mise a sedere e li guardò negli occhi. – Scusatemi… sono un’idiota.

- Concordo. – affermò Zecks.

- Potevi evitare di fare tutte quelle promosse se sapevi che non le avresti mai mantenute… - disse Miriam risentita.

- Scusatemi, ma non riesco mai a capire i miei sentimenti.

Zecks sbuffò divertito e Miriam si alzò.

- Aspetta, voglio chiarire.

- Ho una verifica che mi andrà sicuramente male, ma che non ho intenzione di saltare, ci vediamo dopo.

Rimase solo con Zecks e pensò a ciò che gli aveva detto la mattina precedente: gli aveva giurato che se avesse saputo che gli piaceva Nerix non ci sarebbe andato a letto. – Zecks…

- Vado anch’io, se rimango solo con te non so cosa potrei distruggere.

Si mise la testa fra le mani e si chiese quando tutti erano cambiati così tanto, quando tutti erano diventati così freddi con lui, in quel momento l’immagine di Nerix gli sembrava un’ancora a cui aggrapparsi e capì come si sentiva Miriam con lui e del male che le aveva fatto decidendo di stare con Nerix.

Si alzò dal letto e guardò l’orologio: erano le undici. In quel momento lui doveva essere nell’aula di divinazione con il nuovo prof., Fiorenzo, ma non aveva intenzione di andarci.

Rimase seduto sul letto per qualche minuto, poi si alzò e si sedette vicino alla finestra per osservare il paesaggio così splendente e così in contrasto con il suo stato d’animo. Si aprì la porta e riconobbe la voce di Fred. – Abbiamo saputo che sei svenuto, stai bene?

- Sì, non preoccuparti. – si voltò e notò che c’erano tutti i Weasley più Harry ed Hermione – Come mai tutti qui?

- Ci siamo preoccupati – borbottò Ron. Lo fissò quasi sorpreso, ma non rispose. Si girò nuovamente verso la finestra e ci furono alcuni istanti di silenzio. Suonò la campanella e nella stanza entrò anche Nerix. La fissò sorridendo e lei chiese: - Come ti senti?

- Bene.

- Hai chiarito con gli altri?

- No, se ne sono andati appena ho iniziato a parlare.

La ragazza gli andò vicino e lo fissò tristemente.

- Non preoccuparti, dopo ci parlo…

- A che pensi?

Si voltò stupito dalla sua domanda. – A che dovrei pensare?

- Mi sembri strano, comunque ci vediamo dopo, vado a lezione, ciao.

Appena la ragazza uscì si ricordò degli altri e si pentì di aver detto troppe cose.

- Mi sa che qualcuno deve spiegarci la situazione… - disse George.

- Ve lo dico stasera, ora non sono dell’umore.

 

Dopo le lezioni s’incontrò con Miriam e Zecks sotto al salice e iniziò dicendo: - Vi prego, nonostante vi abbia detto un mucchio di scemenze, vi prego di rimanere miei amici.

Lo fissarono inespressivi per alcuni istanti, poi Miriam disse: - Forse fra qualche anno…

- Anche dieci anni – corresse Zecks.

- Sapete, stamattina mi sono chiesto perchè tutti sono diventati freddi con me… anche i gemelli iniziano a non sopportarmi, ma non riesco a capire, io sono sempre lo stesso.

- I gemelli sono dalla mia parte, è chiaro che inizino ad odiarti. – affermò tranquillo Zecks. Invece di sorridere, Aliack abbassò la testa. Dopo qualche istante gli si avvicinarono e lui si sbrigò ad asciugare le lacrime. – Scusatemi, devo andare.

- Aliack! Falla soffrire che te la vedrai con me.

Si allontanò dai ragazzi per cercare Nerix, aveva bisogno di sfogarsi, doveva parlare con qualcuno. La trovò all’entrata del castello, sembrava lo stesse aspettando.

- Hai chiarito?

- Sì.

- Che ti hanno detto?

- Che torneranno ad essere miei amici fra una decina di anni. – tentò di sorridere, ma non vi riuscì. La ragazza lo guardò tristemente e l’abbracciò. – Aliack, che cos’hai? Sei strano, che ti sta succedendo?

L’allontanò e le chiese: - Da quando abbiamo deciso che potevamo anche innamorarci fra noi quattro? A dieci anni non ci pensavamo minimamente, ci vedevamo come un gruppo di amici, mentre ora…

- È a questo che pensavi anche ieri?

- Sì… vorrei smetterla di pensare a queste cose, ma è più forte di me, appena vedo una nostra foto mi chiedo quando siamo cambiati così tanto.

- Se continui a farti queste insulse domande, ci credo che non capisci i tuoi sentimenti. – si voltò di scatto e vide Miriam e Zecks dietro di lui.

Appena incontrò i loro sguardi abbassò il proprio e i due se ne andarono.

- Aliack, hai davvero chiarito?

- Più o meno.

- Va a parlare con loro. Uno alla volta, inizia da Miriam.

Andò verso il dormitorio Serpeverde e l’aspettò davanti all’entrata. La vide arrivare dopo una decina di minuti accompagnata da un ragazzo del settimo anno: era alto, biondo e con gli occhi azzurri. Si stupì nel pensare che era geloso, ma quella era la gelosia che prova ogni fratello quando vede la propria sorella con un ragazzo, in realtà era solo un sentimento possessivo e si diede dell’idiota per non aver capito prima di non amarla.

- Ti raggiungo dopo.

Il ragazzo entrò nel dormitorio e Miriam rimase davanti ad Aliack aspettando che parlasse.

- Miriam, io ti ho sempre amata, ma il mio amore era solo quello verso una sorella.

- Lo so… ero solo io che mi illudevo… - la guardò con gli occhi sbarrati e lei spiegò – mi hai sempre trattata come se fossi una regina, mi hai sempre protetta e mi hai sempre aiutata… forse provavi anche altro, ma io riuscivo a cogliere solo questi sentimenti quando ero con te. Eppure mi illudevo, pensavo che prima o poi avresti cambiato i tuoi sentimenti… pensavo che fosse successo, ma mi sbagliavo.

- Perdonami, so che non dovrei chiederti di farlo, ma, ti prego, perdonami.

- Non è colpa tua, sono io che avrei dovuto fartelo capire… Ora devo andare.

- Quello che hai detto prima…

- Avrò bisogno di qualche tempo per dimenticare i miei sentimenti, però se hai qualche problema puoi venire da me. – entrò anche lei nel dormitorio. Si appoggiò al muro e una lenta lacrima gli solcò il viso. Sapeva di averla persa, nonostante gli avesse assicurato che poteva rivolgersi a lei, sapeva perfettamente che non l’avrebbe aiutato, sapeva di averla persa e se ne pentiva, si pentiva di non aver capito prima i suoi sentimenti e di averla ingannata.

 

 

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