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Autore: Uptrand    20/09/2014    8 recensioni
Ambientato dopo "L'ultimo dei phantom."
E' una raccolta di tre brevi storie.
La prima storia vede Dasha Weaver e Isabella vedersela con un alleanza tra industriali e militari desiderosi di smantellare la Noveria Corps, sfruttando la sete di giustizia di uno spettro e il desiderio di vendetta, per gli amici morti, di una vecchia conoscenza.
La seconda storia si svolge alla Grissom e vede Steve Williams Shepard lottare per mantenere la pace nell'accademia e impedire che Isabella e i suoi cloni uccidano qualcuno.
La Terza storia vede Olivia Williasm Shepard che malgrado le sue intenzione di godersi una vacanza su Palaven verrà coinvolta in un intrigo in cui Turian e Volus si affronteranno in nome del denaro e della politica.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri, Jack, Miranda Lawson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Zorya, nella Frontiera di Ismar, era un pianeta con una flora lussureggiante di piante e funghi, con vaste aree ricoperte di giungla su buona parte dei suoi otto continenti.
Capace di attrarre, nonostante i costanti problemi con muffa e ruggine, un buon numero di investitori e di corporazioni da tutta la galassia per le enormi risorse minerarie del pianeta.
Era anche la sede della compagnia mercenaria dei Sole Blu, la quale dominava le forze di sicurezza delle colonie. I Sole Blu avevano un'influenza quasi illimitata sui politici e giudici locali, impedendo qualsiasi competizione economica da parte di altri imprenditori militari privati.
Quasi ogni colonia del pianeta possedeva una stazione di reclutamento e un campo d'addestramento dei Sole Blu, sebbene questo non rendesse affatto più sicuro il pianeta: pirateria, droghe, vizi e violenze politiche erano cose di tutti i giorni.
La prima cosa che la Noveria Corps aveva dovuto affrontare, nel costruire i suoi impianti minerari lungo la fascia equatoriale del pianeta, erano stati i Sole Blu.
Dasha aveva aperto le trattative facendo decapitare da Tenus i vertici dell'organizzazione sul pianeta, presentandosi alla prima riunione con i nuovi capi le teste dei loro predecessori.
« Questo è quello che ho fatto quando non avevo motivo di avercela con voi, immaginate cosa potrei fare se avessi motivo di lamentarmi dei Sole Blu. »
La Noveria Corps fu l'unica società a non fare affidamento sui Sole Blu per la propria sicurezza, a non pagare bustarelle per evitare eventuali “incidenti”.
La prima idea di Dasha alla notizia di problemi da quel pianeta, fu che i Sole Blu avessero deciso di rivedere il loro accordo. – Se è questo il motivo, stavolta tratteranno con Isabella. – Pensò divertita.
Quando sbarcò vicino all'impianto assieme ad Isabella, Alexya, Trish , Diana , a una ventina di soldati e quattro mezzi militari leggeri, una versione moderna delle antiche jeep, armati di mitragliatrici fu sicura che i Sole Blu non c’entravano.
Nell'impianto lavoravano una sessantina di persone, grossomodo lo stesso numero di cadaveri smembrati e assemblati in una macabra scultura.
Lei tolse la sicura al suo fucile d'assalto, sentì fare lo stesso ai soldati dietro di lei.
Un verso che a Dasha ricordò una sorta di muggito riecheggiò nell'aria, un enorme figura uscì dalla foresta in corsa e alzò la testa annusando l'aria.
Lei guardò e non aveva idea di cosa fosse, solo che era ripugnante. Sembrava un incrocio tra un krogan e uno yahg, come quest'ultimo aveva otto occhi. Sul corpo erano chiaramente installati congegni cibernetici, due enormi lame erano agganciate agli arti anteriori della creatura che si ergeva su due piedi e che doveva essere alta sui due metri e mezzo.
Questa voltò la testa tozza verso di loro e lanciando lo stesso verso di prima, si precipitò in una corsa folle protendendo in avanti gli arti armati.
« Guadagnatevi la paga ragazzi! » Esclamò Dasha ai propri uomini, questi scattarono avanti esultati, mentre i mezzi leggeri si mettevano in movimento circondando e girando velocemente attorno all’essere, aprendo il fuoco con la mitragliatrice di cui erano dotati.
La creatura incassò i colpi, i proiettili parvero rimbalzare sulla sua pelle e sorprendendo tutti mostrò di essere dotata di un sistema di propulsione, simile a quello usato dai turian sulle proprie corazze. La bestia si alzò in aria piombando su uno dei mezzi, artigliando con le lame l'addetto alla mitragliatrice che fu scaraventato fuori dal veicolo tagliato in due pezzi, mentre il mezzo si capottava sbalzando fuori i suoi occupanti, la creatura si alzava nuovamente in aria atterrando indenne.
Attirata dal sangue e indifferente ai colpi  afferrò uno dei soldati feriti, sollevandolo in aria e staccandogli la testa con un solo morso e masticandola.
A quella vista l'attacco dei compagni del caduto si fecero ancora più violenti. La Noveria Corps. forniva armi a gran parte della galassia e Dasha faceva sempre in modo che i suoi uomini avessero il meglio dell'industria bellica, anche quando era qualcosa proibito dalle leggi.
« McGun! » Urlò l'ufficiale al comando, due uomini fecero fuoco con una versione potenziata del vecchio McCain. Questa volta la bestia urlò di dolore e barcollò sotto i colpi, ma non cadde mostrando di avere capacità sorprendenti di rigenerazione, perfino superiore a quelle di un krogan.
Sotto lo sguardo di tutti le ferite si stavano velocemente rigenerando ma senza aspettare la loro guarigione la creatura attaccò urlando, alzandosi  in aria a metà strada per piombare sugli uomini della Noveria, ma cadde grossolanamente al suolo. Quando si alzò uno dei suoi otto occhi era mancante, al suo posto un foro di proiettile.
Dasha imprecò, aveva sperato che il grosso calibro del suo fucile di precisione sarebbe bastato a finire quella bestia, ma evidentemente doveva avere un cranio robusto.
Ma prima che potesse riprendersi, subì tre attacchi contemporanei e anche la sua dura pelle cedette mentre le lame affondavano nel suo corpo sui fianchi e da dietro.
Alexya, Trish e Diana nell'armatura tipica da phantom avevano attaccato, dimostrando come sempre un sincronismo perfetto fra loro, aiutate dal sistema di occultamento.
Non erano potenti quanto Isabella, l' eezo 19 in loro avrebbe richiesto ancora anni per convertire il resto dell'eezo che possedevano ma la loro agilità non era da meno di quella di lei.
Attaccavano e si spostavano invisibili, non dando tregua alla creatura e usando il cannone a energia oscura, nel palmo della mano sinistra, sulle ferite aperte.
Dasha, per la prima volta, ebbe l'impressione di avere un infarto quando Alexya saltò sulle spalle della creatura affondandogli la spada nel collo. Questa prese a dimenarsi e quando si buttò schiena a terra, lei temette davvero di vedere il cadavere della ragazza che però era saltata via giusto in tempo.
Accanto a Dasha, Isabella le fece cenno con la testa.
« D'accordo stiamo perdendo troppo tempo con...quella cosa. » Commentò la Weaver.
Isabella estrasse la sua coppia di spade, avanzando tranquilla verso la creatura e lanciando un fischio nel comunicatore, le ragazze si ritirarono lasciando a lei il campo di battaglia.
La bestia si accorse del nuovo nemico e caricò, una lama di luce si originò dall'alto al basso mentre Isabella eseguiva il suo doppio fendete. Come sempre, il suo attacco biotico divorò la distanza che lo separava dal bersaglio lasciando sul suolo un perfetto solco rettilineo, come se un gigantesco taglierino avesse appena inciso il terreno.
La terra fu abbondantemente annaffiata dal sangue della bestia che subì il colpo in pieno, ma una volta terminato lanciò nuovamente il suo urlo e riprese la sua carica.
Isabella ne fu sorpresa, il suo attacco solitamente tranciava ogni cosa, ma quell'essere era abbastanza resistente da non morire nonostante la ferita appena riportata percorresse in verticale il suo corpo e fosse profonda.
Le pesanti lame della creatura colpirono più volte il terreno nel tentativo di uccidere il phantom, ma per quanto non mancasse di potenza era troppo rozzo per Isabella che evitava gli attacchi con la massima facilità, senza bisogno di ricorrere all'occultamento.
Lei riprese ad avvicinarsi a passi misurati, agitando le spade in aria e mimando con esse il gesto di colpire il terreno come se fossero fruste.
La bestia caricò.
A ogni frustata mimata le spade brillavano di più e quando la creatura gli fu addosso liberò l'energia accumulata. La lama biotica generata questa volta non si disperse subito dopo aver centrato il bersaglio, ma dopo aver colpito il corpo della creatura continuò a esistere e a spingere contro di essa, come un coltello spinto con forza da una mano misteriosa che cerca di affondare in una bistecca.
Isabella fischiò.
Alexya, Trish e Diana apparrirono dietro la bestia . La creatura era intrappolata tra due attacchi, quando infine la lama biotica svanì era ancora in piedi ma immobile, all'improvviso fu colta come da dei tremori. Tre punte di lama fuoriuscirono dal suo largo petto, liberando un copioso getto di sangue sia davanti che dietro.
Le ragazze erano ricoperte di sangue e lo stesso valeva per Isabella, ma quando si tolsero i caschi i loro volti erano quelli dell'allegria.
Nel suo modo silenzioso Isabella si complimentò con loro, prima di ritornare da Dasha e lasciandole vantarsi della loro impresa. Lei da canto sua era soddisfatta solo in parte, quella cosa non era debole ma uccidere qualcosa priva di raziocinio che non si accorgeva di morire non le dava mai la giusta soddisfazione.
« Ben fatto! Ora muoviamoci, voglio capire cosa diavolo era e da dove è giunta. » Ordinò la Weaver andando incontro al phantom e rivolgendosi all'ufficiale che guidava i suoi uomini « Stabilite un perimetro, perlustrate l'impianto. Muoversi!»
« Sissignore! » Rispose l'ufficiale.
Isabella fischiò a richiamare le ragazze, Dasha aveva fretta, avrebbero potuto vantarsi e giocare con la loro preda una volta finito il lavoro.
A malavoglia abbandonarono il cadavere della bestia, avrebbero voluto fare delle foto. Diana si attardò un attimo a farne una e fece appena in tempo a guardarsi alle spalle, accorgendosi di un'ombra, quando un pugno la colpì in testa.
Alexya e Trish urlarono ed avevano appena estratto le loro spade, quando un lampo blu attraversò lo spazio in mezzo a loro puntando sul misterioso aggressore.
Era Isabella che con un salto biotico si precipitava sul nemico, ma non per divertirsi questa volta. Le sua lame affondarono nel morbido terreno, Diana veniva tenuta per il collo e sollevata in aria in modo da essere usata come uno scudo.
L'unica soluzione che aveva trovato per fermarsi era stata piantare le sue lame nel terreno e usarle come ancore.
« Come sei caduta in basso Isabella, preoccuparti per qualcuno che non sia Dasha. Dovevo vederlo per crederci. » Disse con tono divertito l'aggressore.
Solo ora Isabella riusciva a mettere a fuoco il nemico, fino a quel momento con il sole alle spalle, vide un'armatura da furia e udì una voce femminile da essa.
Furia era il nome di una classe di soldati scelti, biotici, dell’Alleanza dei Sistemi che si contraddistinguevano per la loro incredibile velocità di movimento. Spuntando in maniera imprevedibile sul campo di battaglia, scatenavano i loro poteri biotici sui nemici per poi sparire fino al prossimo attacco.
« Dasha! So quanto vali come cecchino, provaci e la ragazza muore con me. Ho indosso bombe a uomo morto. » Urlò l’aggressore.
La Weaver imprecò non sapeva se stava bleffando, ma se era vero significava che se l’uccideva si sarebbe verificata un'esplosione appena il battito del suo cuore fosse cessato e Diana sarebbe morta.
Isabella si mosse, la furia strinse a se la ragazza, un braccio sotto il mento e una mano sulla testa
« Una mossa e le spezzo il collo, anche se a un mostro come te forse non importa. Hai ancora due cloni e sicuramente Dasha ti clonerebbe un nuovo giocattolino, se glielo chiedi.»
A quella parole Isabella stava per scattare ma la mano di Dasha, avvicinatasi nel frattempo, sulla spalla la trattenne.
« Cosa vuoi? » Chiese la Nemesis.
« Non saluti Dasha, voglio vendetta e anche giustizia...e ripulire la galassia da gente come voi che la fa marcire ogni giorno. »
« Ci conosciamo? Dalle tue parole direi che c'è qualcosa di personale. »
La furia rise, una risata amara che non aveva niente di divertente « Oh si! Arguta come sempre...ma sei la Noveria Corps...fai ciò che vuoi e inganni la giustizia.. ma ora basta.» e si chinò, mettendo la sua faccia sotto il casco alla stessa altezza di quella di Diana. « Guardatele la faccia..sembra che la mia presenza non le piaccia...Tieni lontani i tuoi cani Dasha! » Gridò all'improvviso.
Dasha alzò la mano per ordinare ai propri uomini di fermarsi, aveva sperato di attirare l'attenzione del nemico abbastanza a lungo perché un suo uomo potesse far fuoco, ma non aveva funzionato.
Ma aveva ragione, Diana era incosciente e perdeva sangue dalla testa da una ferita che sembrava quasi una bruciatura, da come i capelli erano assenti o anneriti e la pelle arrossata.
« Cagna bastarda, l'hai colpita con Campo distruttivo!» La insultò la Weaver, era un'abilità biotica che danneggiava chiunque fosse entro un certo raggio dal biotico che l’aveva lanciata. I danni erano simili ad ustioni, e aumentavano col diminuire della distanza.
« L'ho detto sei arguta...ma ci sono andata piano, se l'avessi usato al massimo questo faccino sarebbe stato tutto ustionato e ora non avrei un prezioso ostaggio. »
« Cosa vuoi ? » Richiese Dasha
« Voglio divertirmi, come Isabella si era divertita con me! Ma stai ignorando quello che ti ho detto..»
« SILENZIÒ! » Gridò una voce che proveniva da un piano superiore dell'impianto « Non devi dare spiegazione. »
Quell’ordine venuto da un altro nemico sconosciuto per la Weaver sembrò irritarla « No!Voglio darle!Voglio che sappiano tutto, Isabella ami ingannare i tuoi nemici e fargli pensare fino all'ultimo che ci sia una possibilità... ma sarò IO a toglierti la speranza come feci tu con me. »
Dasha in tutto quel discorso non aveva distolto lo sguardo dalla furia, anche se aveva sperato in un attimo di esitazione.
Era sicura che al piano superiore la figura che vedeva in lontananza dovesse essere un assassino o un ombra a giudicare dal tipo di armatura, ma quello che la colpiva era la voce, le sembrava di averla udita non molto tempo fa.
« Coraggio Dasha non noti niente sul volto della piccola Diana? » Continuò la furia.
Lei guardò, la ragazza era ancora svenuta ma il suo volto...no...il suo corpo tremava e le contrazione sulla faccia le davano un'espressioni di disgusto, come se si fosse trovata vicino a qualcosa di nocivo. Ma cosa ?
« Va bene, un aiutino. » Dichiarò la furia e lasciando andare appena la ragazza, si sfilò con un veloce gesto il casco
« Dio santo ! Tu sei...cosa hai fatto al volto?» Domandò Dasha non riuscendo a nascondere la sua repulsione per quello che vedeva, era come se schegge di metallo fossero state inserite nel viso. C'erano decine di tutte le dimensioni, da così piccole da sembrare nei a quelle grandi come l'unghia di un pollice.
Ma ancora più difficile era da credere che la persona davanti a lei fosse Mila Zoe, un tempo aveva fatto parte dalla squadra di Olivia Williams Shepard sulla Normandy SR3. Ma quando i grigi erano una minaccia per la galassia e sembrava che i poteri di Isabella fossero la chiave per vincerli, Olivia aveva stretto un accordo con Dasha nonostante lei, molto tempo prima, avessero guidato l'attacco al campo base su Tuchanka rubando la Normandy SR3 e causando la morte di un paio di compagni di Olivia. A ucciderli erano stati dei divoratori usati come diversivo, idea di cui Dasha era all'oscuro e pensata da colui che da dietro le quinte dirigeva l'operazione: il signor Wood. Olivia avrebbe voluto arrestare Dasha ma aveva l'abitudine di rispettare la parola data, e si domandava come avrebbe reagito Isabella se all'improvviso nessuno fosse stato più in grado di controllarla, soprattutto dopo che la particolarità dei suoi poteri era stata dimostrata. Sfruttando l'emergenza del momento Dasha aveva ottenuto due cose fondamentali: la prima era un'amnistia completa per lei e per chi la seguiva per ogni crimine commesso, la seconda era l'approvazione, a scatola chiusa da parte Consiglio, di quegli accordi che avevano portato alla nascita della Noveria Corps.
Ma Mila non era riuscita a dimenticare i compagni morti e ritenendo Dasha responsabile di tutto aveva contatto il primo ministro terrestre e il consigliere salarian che avevano stretto un accordo, lei aveva aiutato squadre SOS salarian a salire sulla Grissom per arrestarle. Ma Olivia si era opposta originando un conflitto a fuoco, durante il quale Mila era scappata inseguita da Isabella che giocando al gatto e al topo le aveva reciso una mano con un colpo di spada.
Era però riuscita a salvarsi la vita, perché la figlia maggiore di Shepard e Dasha erano arrivate giusto in tempo, ma al termine della crisi Olivia l'aveva espulsa dalla sua squadra ritenendo di non potersi fidare. Mila come ultima cosa, le aveva promesso che avrebbe trovato un modo per vendicare gli amici caduti.
« Avvelenamento da Nium. » Rispose Mila, riferendosi al minerale di recente scoperta che aveva la capacità di annullare le proprietà elettromagnetiche dell'energia oscura, cosa che lo rendeva pericoloso per ogni biotico. La vicinanza al minerale dava ad ogni soggetto con poteri biotici un senso di malessere generale e se iniettato impediva l'uso di qualsiasi potere, fintato che era in circolo.
– Niente di strano che Diana, anche se incosciente, reagisca in quel modo. – pensò Dasha che chiese
« Ma...»
« Come faccio a usare i poteri biotici se ho del nium in corpo? È questo che vuoi sapere » disse Mila senza lasciare a Dasha il tempo di completare la domanda. « Semplice...volontà. Non sai a cosa può abituarsi il corpo umano, ma c'è stato un prezzo da pagare. » Disse lei toccandosi di sfuggita la faccia sfigurata.
Lo sguardo di Mila divenne un tratto folle « I tuoi nemici...hanno usato il mio odio, come io ho usato loro...ora sono pronta...porterò giustizia...pulirò la galassia incominciando da voi...nessun accordo con i criminali...giustizia assoluta. » Annunciò, si rimise il casco da furia e prima che qualcuno potesse fare qualcosa sparì con Diana in uno spostamento di fase, sotto lo sguardo terrorizzato delle due donne,di Alexya e Trish.
Isabella corse disperata verso il complesso dove aveva scorto l'altra figura, fuori di sé ignorava perfino la voce di Dasha. I polmoni umani collassavano se lo spostamento di fase veniva fatto senza un casco adeguato e Diana ne era priva quando era sparita.
Lei sapeva bene per averlo provato direttamente, la prima sensazione era di avere piombo fuso nei polmoni e che quando si riappariva sembrava che questi fossero rimasti indietro, in quella zona di non-spazio che si attraversa per una frazione di secondo, una delle esperienze più dolorose che avesse provato. Diana probabilmente stava urlando dal dolore, se la cosa non l'aveva uccisa all'istante.
Dasha le correva dietro imprecando tra se, l'ultima cosa di cui aveva bisogno era un Isabella fuori controllo. Si affacciò all'entrata dello stabile dopo aver trovato una copertura, puntando il suo fucile di precisione, sapeva che inconsciamente si stava comportando seguendo il suo indottrinamento da nemesi ma non poteva farci niente.
Nell'ambiente illuminato solo dalla luce del sole, vide numerosi macchinari pesanti per la lavorazione dei minerali, mentre passerelle di metallo sopra la sua testa mettevano in collegamento i vari piani dell'impianto. Nessuna traccia di Isabella.
« Dasha sappiamo che sei qui!» Gridò la voce che aveva udito prima « Solo tu e Isabella entrerete nell'impianto, tieni fuori i tuoi uomini o la ragazza muore. »
Dasha non rispose, scattò in avanti entrando dentro l'impianto riparandosi dietro a uno dei macchinari. Le si sporse e finalmente poté vedere il suo interlocutore.
Su una delle passerelle l'assassino, poteva vedere bene l'armatura, le stava parlando e Mila gli era a fianco. Non c'era traccia di Diana.
Gli assassini dell’Alleanza erano soldati biotici scelti, che come i phantom di Cerberus, abbinavano attacchi all’arma bianca a quelli biotici muovendosi occultati sul campo di battaglia.
« Ho usato sulla ragazza lo stesso trucco che Olivia usò con te alla Grissom, ha un collare esplosivo. Se entra qualcun altro Diana muore. »
« Chi sei ? » Domandò Dasha.
Senza esitazione il nemico rispose « Okiyua Jumishu e ora sono uno s.p.e.t.t.r.o., qualcuno che rimetterà a posto le cose finalmente. »
Lei imprecò di nuovo, ora sapeva perché quella voce le era sembrata famigliare. Il tizio aveva fatto parte della squadra di Olivia nella recente guerra di Omega, quando Isabella era stata rapita da un'estremista biotica, prendendo il posto di Steve sulla Normandy SR3.
Sapeva che la sua presenza era stata imposta ad Olivia, aveva dimostrato fin da subito di non andarci d'accordo, riuscendo alla fine ad allontanarlo al termine della crisi grazie anche a un aiuto di sua nonna Hannah Shepard.
Oltre a questo Okiyua Jumishu era anche il figlio di un ammiraglio dell'Alleanza, si chiese fino a che punto quest'ultima fosse coinvolta.
« Cosa vuoi dire? Anche la tua amica pazza ha blaterato qualcosa.» Chiese ad alta voce, per farsi sentire senza sporgersi.
« Troppe volte coloro che dovrebbero difendere la galassia, hanno fatto accordi con criminali come te, proprio come Olivia Williams Shepard. Un buon ufficiale, ma come molti altri incapace di servire la giustizia fino alla fine. La tua morte, quella di Isabella e di questi abomini che sono i suoi cloni, saranno il segnale che le cose hanno preso a andare come devono, puliremo l'Alleanza da ufficiali come gli Shepard e da chi la pensa come loro, facendola diventare lo strumento che porterà la giustizia in tutta la galassia. » Annuncio Okiyua.
Un ruggito proveniente dall'esterno rimbombò negli ampi spazi tra i macchinari.
« Impossibile. » Mormorò Dasha.
« Ah,ah,ah...ci sono cose che neanche Isabella può uccidere, non è la morte dopotutto. » Commentò divertito Okiyua.
Spari risuonarono all'esterno, assieme al rumore di mezzi leggeri in movimento. Al comunicatore Dasha udì il suo ufficiale « Signore, quella bestia si sta rialzando stiamo facendo l'impossibile per abbatterla. »
« Faccia tutto ciò che è necessario per eliminarla! » Ordinò Dasha e cambiando frequenza « Alexya, Trish se volete rivedere Diana uccidete quella cosa. »
« Interessante cosa possano fare le cellule dei Vorcha, se non fossero così stupidi sarebbero mortalmente pericolosi. Quella bestia non ha organi che i tuoi cari phantom possano ferire, ma come i Vorcha ha “gruppi” di cellule adibiti a particolari compiti come respirare, digerire ecc... e possiede una rigenerazione cellulare quasi istantanea. Incredibile cosa possa fare la manipolazione genetica, certo con un fattore di guarigione spinto così all'estremo non vivrà più di qualche giorno ma va bene lo stesso. » Spiegò Okiyua.
« È qui! » Gridò Mila usando schianto oscuro contro il nulla apparente. Un attacco che danneggiava il bersaglio a livello cellulare.
Una lama di luce bluastra fendette l'aria intercettando l'attacco di Mila che si disperse come fumo al vento. Isabella, a spade snudate, aveva raggiunto le sue prede e come sempre l'eezo 19 che possedeva  permetteva alle sue spade di “tagliare” l'intangibile energia biotica dei nemici, disperdendola.
Mila si lanciò su Isabella, aveva sopportato ogni cosa solo per questo momento, per avere una seconda occasione contro di lei. Per essere lei il predatore.
   
 
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