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Autore: Ake Chan    20/09/2014    1 recensioni
[Inazuma eleven go]
[varie][varie]Il mio nome é Evelin,
Tredici anni, tredici anime, tredici vite.
Una missione da compiere, un male da sconfiggere.
Ormai la mia vita è questa,
un calore e una luce, sono bastate queste due cose per cambiare la mia vita.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Evelin)

 

Ora mi era tutto più chiaro, o forse no, a dire il vero non avevo capito nulla!!
Ero in Giappone, per via di una compagna di classe, che ha provato ad ammazzarmi, e...
e basta, le mie conoscenze finivano qui.
Ero arrivata a scuola prima delle lezioni, non sapevo le ragione, era come se dovevo esserci, quando si ha l'impressione che accada qualcosa d'importante.
“visto? Tu non puoi amare il calcio!” sentii una voce maschile, che dal tono mi ricordava Samira, rabbiosa, triste, che cercava di convincersi, e forse un po' sofferta
“Si invece!” disse una seconda, Arion
“Questo è lo spirito!” disse l'evidente voce di Jp
“si Arion!” questa invece era Sky
Seguii le voci, che mi condussero nel campo alla quale la squadra si allenava.
Da una parte cerano Arion e Jp, dall'altra 9 giocatori, che indossavano l'uniforme gialla-blu della raimon.

La palla era del capitano, che se non sbaglio si chiamava Riccardo, Riccardo diRigo, un ragazzo del secondo anno, iscritto anche in musica, dai capelli grigi lunghi alle spalle.

Partì palla al piede.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Riccardo)

 

Quelli avevano superato il limite, come potevano volersi iscrivere al club con il solo amore del calcio?
Mi bloccai improvvisamente, sorpreso dalla mia riflessione, noi avevamo bisogno di nuovi ragazzi, e io stavo facendo si che non potessero avere una possibilità, e soprattutto mi davano sui nervi quelli che amano il calcio, che fino a poco tempo fa mi lamentavo.
Ancora quella sensazione di caos e confusione
tornai alla realtà quando non sentii più il contatto della palla sul mio piede.
Arion, uno dei due novellini, aveva recuperato palla.
Senza esitare un attimo, entrai in scivolata.
Non riuscii a mantenere il possesso, quindi Jampier prese la palla.
Cavolo, odiavo giocare in difesa.
Mi accorsi però che il piccoletto stava per commettere un grande errore, passare la palla ad Arion, invece di tentare il Dribling.
Con uno scatto, mi misi davanti ad Arion, quando Jp si accorse, però la palla era già partita.
Quello che ho creduto un pericolo era scampato.
“Ehy Arion!” Sentii qualcuno chiamare il ragazzo.
“Evelin!” Rispose il ragazzo avvicinandosi alla bruga, dove una ragazza dai capelli scuri guardava il campo.
Rapidissima scese la bruga avvicinandosi all'amico.
Vista da vicino dovevo dire che era carina, i capelli corvini le arrivavano a mezzaschiena, gli occhi verdi smeraldo e le lebbra lucide sorridevano dolci
“Posso giocare?” chiese lei “in 2 contro 9 è scorretto” disse sorridndo
prima che Arion potesse dire qualcosa, intervenni io
“Non se ne parla, il calcio è cosa da maschi”
“Cosa c'é, hai paura di perdere contro una femmina?” disse irrimovibile
“Certo che no” dissi imbarazzato, non mi sarei mai aspettato una tale domanda
“E allora a te che cambia” disse, tenendo testa al mio sguardo
“E va bene!” mi arresi
“grazie mille” disse, raggiungendo i novellini
“Capitano, sei diventato tutto rosso!” disse Gabi
“Chi io?” dissi, tornando il me di sempre.

Passai la palla a JP, che per iniziare l'azione, provò il passaggio con Arion, ma come nelle azioni precedenti, intercettai il pallone con molta facilità, Jp era prevedibile e...
Neanche il tempo di finire di pensare questa frase, che mi ritrovai il dolce viso di Evelin davanti, per una frazione di secondi, per poi sparire, così come la palla.
Feci per inseguirla, ma era già in area, neanche due secondi fa era faccia a faccia con me.
Fece un tiro relativamente semplice, Samguk però si tuffò sicuro sulla destra, mentre la palla entra dritta a sinistra.
Rimasi a bocca aperta, non era da Samguk sbagliare tiri facili come quello, ma poi non era un tiro a effetto, un semplice tiro, tra l'altro di puntina, di una ragazzina.
Il provino, dall'ingresso di Evelin era cambiato, i tre non ne sbagliavano una, e ne io ne i veterani toccammo più un pallone, Samguk si buttava dalla parte errata.
Da capitano avrei dovuto dire qualcosa alla ragazza, ma appena mi trovavo faccia a faccia con lei, non so se per paura o cosa, non riuscivo a parlare, il suo sguardo fiero, trionfante, il suo sorriso trionfoso e stuzzicante, e dire che prima era solo un'energica ragazzina che rideva e scherzava
“Guarda, mio capitano, ti battono dei novellini del primo anno, tra la quale una bambinetta!” affianco ad Evelin appare lo stesso giocatore che ci aveva umiliati prima
e se Evelin fosse un imperiale come lo stesso Victor? E se LEI era parte del piano
“come mi hai chiamata?” Disse la ragazza “batto benissimo anche te! Vero ragazzi?” ribatte essa, guardando Arion e Jampier, il primo annuì, il secondo invece deglutì.
“Tu dici?” disse con quel sorriso sul volto, che mi spaventava, al posto che farsi indietro, la ragazza sostenne lo sguardo del Blade, e sicura di se disse
“Si, lo dico eccome, problem?”
“allora, se ti credi tanto brava... VETERANI, SMAMMATE! La signorina farà la vostra fine”
non avevo idea di che fare, se lasciare quella ragazza contro il Blade, se vince lui, cosa probabilissima, la squadra andrebbe in probabile scioglimento, se il contrario, la ragazza è
il pericolo per i ragazzi...
aiuto, non ci capivo più nulla
“Capitano, spostati” mi chiamò Subaru, che si era spostato a bordo campo, come tutti.
Annuì e feci come detto.

 

 

 

(Victor)

 

chi si credeva di essere quella? Cosa vuole fare? Cosa sa? Perché si è impicciata?
Non aveva importanza, distruggerò chiunque si metta in mezzo tra me e i miei piani.
“Quando vuoi” mi disse con una faccia tosta
“L'hai voluto tu! STOCCATA MICIDIALE!” ecco la mia stupenda super tecnica, in un tunnel viola la palla parte in direzione della ragazza.
Pensavo, o meglio ero sicuro, che o si fosse spostata, visto la sua velocità poteva esserne capace, oppure era stesa a terra.
Invece, aveva provato a respingere il tiro con il piede, era una pazzia enorme!
E ci stava riuscendo, la palla stava perdendo velocità, non era possibile!
Dovevo impedirglielo, senza pensarci due volte evocai il mio Lancillot.
Non ne valeva solo del mio orgoglio da imperiale, sia da ragazzo.
Tirai con tutta la violenza del corpo sulla palla che si stava per fermare
“Ehy, ma non...” stava per ribattere, ma poi, finalmente si accorge del pericolo, allora si sposta.
La palla stava per finire nel fiume, mentre la ragazza atterrò senza un capello fuoriposto

(Evelin)

 

cavolo, non mi sarei immaginata che quel tipo arrivasse a tanto, ma cera da aspettarselo, mi chiedevo anche come mai avessi battuto tutti gli altri, io ero una pallavolista che non aveva mai visto una palla da calcio...
Cercai d'attutire la caduta, o meglio il mio tuffo, e credo di esserci riuscita, più o meno.
Guardai quel Victor, che a sua volta mi guardò con un sorriso beffardo e trionfante, il che mi dava un fastidio tremendo.
Guardai la squadra, che seguiva indifferente il gioco, guardai i miei amici, Arion era a bocca spalancata
“Che tiro, JP, hai visto che potenza!”
“Arion, e tu hai visto Ev come la deviata!”
“si, lei deve vincere, per il calcio!”
Loro avevano la mia fiducia, guardai la palla che rotolava verso il fiume, feci uno scatto per recuperare la palla, ma sbagliai qualche calcolo, e con la palla al piede finii nel fiume.
Il Blade si avvicina ancora con quella faccia d'idiota
“Sei fradica, parli parli parli ma con i fatti... Idiotessa”
contegno Evelin, contegno, non abboccare
“Evelin, tutto okay?” disse Arion raggiungendo la sfonda, dove mi tese il braccio
sorrisi, e presi la mano dell'amico

 

 

 

(Arion)

 

Aiutai Evelin a tirarsi su, e le porsi un asciugamano
“io sto bene, non so per quanto lo sia ancora Victor” mi bisbigliò.
Senza perdere la sua aria sicura raggiunse Victor che la aspettava palla al piede a metà campo.
“palla alle perdenti” disse, passandole la palla
“Grande errore” disse Evelin con un sorriso furbo
senza ascoltare la risposta incominciò a giocare.
Provò con qualche finta, ma Victor le teneva testa.
Guardai la squadra, che stava un paio di metri da me.
Guardavano l'azione incuriositi, era impossibile decidere chi dei due era più bravo.
Solo il capitano Riccardo stava indifferente.
“Arion!”Mi chiamò Evelin, appena mi voltai vidi che mi stava passando la palla.
Stoppai di petto, avevo capito esattamente cosa aveva in mente Evelin, era ciò che avrei fatto pure io, eravamo simili, in certi lati.
Passai la palla a uno dei veterani, che parse sorpreso, ma poi stesse al gioco.
“Vai Adè!”disse il veterano dai capelli rossi legati in due chinion alla quale avevo passatao la palla.
Uno a uno tutta la squadra seguì l'esempio della ragazza.
Solo il capitano era impassibile fermo a bordo campo, scuro di volto, e io, indeciso se andare in campo o parlare al sempai.
Stavo per optare per la seconda, ma vidi sentii una alo gelata sulla spalla
“lui non vuole parlarti, no no no, e sai perché?” disse con voce fredda
“perché?” chiesi, spaventato da quella voce
“Chiedilo a lei” disse, indicando Evelin, che stava dirigendo il gioco
“Chi sei? Non ci conosciamo!” le dissi
“invece si” disse, piombandomi davanti
ebbene si, la conoscevo, era la bionda che voleva uccidere la mia amica
“forse non mi sono presentata, puoi chiamarmi Samira, e ricorda, sei ancora in tempo” disse, per poi sparire.
Mi accorsi che anche il capitano era scomparso
“Arion vieni!” mi chiamò Ev. La raggiunsi, e assieme sconfiggemmo Victor,
che se ne andò arrabbiato, arrabiato ma soddisfatto

  
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