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Autore: lore_    20/09/2014    0 recensioni
La sua vita cambiò quel maledetto 4 Agosto, quando lei aveva solo 16 anni e un futuro davanti.
Denise, una ragazza americana dagli occhi scuri e dal viso innocente, dovrà affrontare un nemico potente: il fato. Il quale le toglierà ciò che di più bello possedeva.
Avrà sempre la meglio, o le cose riusciranno ad andare per il verso giusto? Questo non possiamo saperlo, sarà Denise a lanciare le carte. Che la fortuna sia con lei.
Tra queste pagine la sua storia sarà frammentata in due parti: il suo passato e il suo presente. La sua gioia e il suo dolore. Si può davvero avere il pieno controllo della vita o in certi casi bisogna lasciar far al destino?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Nel pomeriggio ho iniziato ad organizzare la festa che si sarebbe svolta la sera.
Che ansia, ragazzi. Chissà che regali riceverò, non sto più nella pelle.
I miei sono da poco usciti, non so di preciso dove fossero diretti, che ci sia un’altra sorpresa per me? Beh, lo spero!
Il telefono inizia a squillare.
-“Pronto?”-
-“Ehi sedicenneeee! Stiamo tornando, preparati psicologicamente per la sorpresa che riceverai a breve, ehi non mi svenire però!”- urla mia madre, in preda all’eccitazione.
-“No maddai? Mamma, eh dai. Adesso sono tutta curiosa! Sbrigatevi.”- dico con voce tenera, neanche fossi una bambina piccola.
 
Un’ora dopo.
 
Stavano tornando, ma perché ci impiegano così tanto tempo? L’ansia era alle stelle.
Se questa sarebbe stata la sorpresa, ci stavano riuscendo a stupirmi.
Non sarà successo niente di grave, no? Cazzo. Scusate la volgarità, ma sono veramente agitata. Così tanto che il cuore mi è quasi finito in gola, ed io non so più che fare.
Decido di chiamare Jennifer per farmi tranquillizzare.
-“Jee, mi sto cagando in mano”- dico con voce tremante.
-“Ehi calma Dè, la festa sarà stupenda! Verranno tutti i ragazzi più fighi!”- dice Jennifer.
-“Davveroooo? Momento, pensiamo alle cose più serie: i miei genitori doveva tornare due ore fa, ma non ci sono ancora. Capisci? Non mi rispondono al cellulare. Non so davvero cosa fare..e se fosse successo qualcosa..?”
-“Forse si è scaricato il telefono o robe simili, non possiamo saperlo, ma sicuramente non sarà successo niente…stai tranquilla”- dice con tono solenne.
E’ facile per lei, è la positività fatta a persona.
-“Grazie…vedrò di calmarmi. Ci vediamo stasera.”- dico tagliando corto.
Subito dopo suonarono al citofono. Era la polizia.
-“Signorina Fitzgerald…”- dice un poliziotto robusto e dai pochi capelli neri.
Brutto segno.
-“Si? Mi dica.”- dico.
-“C’è un adulto, suo fratello per esempio?”- dice facendomi capire che dovevo togliermi dai piedi.
-“Oggi compio 16 anni, non sono abbastanza matura?”- dico sorridendo.
-“Non per questo.”-
-“…I miei torneranno a breve, se vuole, potete aspettare dentro.”
Silenzio. Perché cavolo non parla? Mi guarda come se fossi una bambina che ha perso il biberon.
-“Che fa? Non parla più?- dico alzando il tono di voce.
-“Può dire a me ciò che succede, le sarei molto grata.”
-“Non so come dirglielo..mi dispiace ma, i suoi non torneranno."
   
 
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