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Autore: Lois Lane 89    21/09/2014    0 recensioni
[Attori/Cantanti]
La vita di Emma è stata stravolta dalla morte dei genitori a causa di un pirata della strada. Due anni dopo, succede qualcosa che lei non si aspettava.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Emma, ho 24 anni, sono una semplice ragazza italiana e vivo nella città eterna, Roma.
Trovare un lavoro non era affatto una cosa semplice.
Vivevo in un bell'appartamento al centro della città, e avevo ereditato una discreta somma di denaro dalla morte dei miei genitori in un terribile incidente d'auto nel maggio di due anni prima, ma volevo fare qualcosa di diverso dal non fare nulla tutto il giorno.
Senza che io lo volessi la mia vita cambiò improvvisamente.
Era un giorno della prima settimana di settembre, e me ne stavo tranquillamente seduta su una panchina del parco, come facevo spesso, con il libro de “Il Signore degli Anelli” e il quaderno dove scrivo la brutta copia del racconto che mi sono inventata, quando un uomo si siede accanto a me.
“Ciao, mi dispiace disturbarti, ma è già qualche giorno che ti vedo qui. Vedo che ti piace molto quel libro.” disse l'uomo.
“Sì è uno dei miei libri preferiti. Scusi la domanda, ma lei chi è?” chiesi io.
“Perdona la mia momentanea mancanza di educazione. Sono Robert Shaye. Sono stato uno dei produttori esecutivi della trilogia cinematografica del Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson.” rispose Robert.
A sentire quelle parole rimasi senza fiato.
“Conosci il film, non è vero?” mi domandò Robert per cercare di farmi riprendere.
“Li conosco molto bene tutti e tre. Ho perso il conto di quante volte li ho visti, comprese le versioni estese. Alcune parti le conosco a memoria.” risposi io.
“E' fantastico! Forse ho trovato la persona giusta” disse Robert.
“La persona giusta per cosa?” domandai io sempre più confusa.
“Vedi, noi della produzione, abbiamo deciso di provare a realizzare un film con alcune delle star della trilogia, e verrà sempre diretto da Peter Jackson. Non sappiamo ancora quale sarà la trama, perchè stiamo cercando qualcuno che ci aiuti a scriverlo.” rispose Robert.
“Sembra fantastico, ma queste cose dovrebbero rimanere riservate. Perchè le sta raccontando a me?” domandai io.
“Perchè credo di aver trovato la persona che stavamo cercando.” rispose Robert.
Io chiusi il libro e lo infilai nella borsa insieme al quaderno e mi alzai dalla panchina, ma Robert mi fermò prendendomi per un braccio.
“Dove stai andando?” domandò Robert.
“Torno a casa! Quello che mi sta raccontando è fantastico. Ma ho imparato da tempo a non fidarmi delle persone. Sono capaci solo di fregarti.” risposi io.
“Questa non è una fregatura! Ti ho vista mentre scrivevi, so che hai molta fantasia! In questa busta c'è un biglietto per Los Angeles e le indicazioni dove devi andare all'aeroporto. L'aereo parte tra tre giorni. Decidi con calma. Ora devo proprio andare. A presto.” disse Robert.
Robert mi dette una busta e se ne andò.
Io rimasi lì impalata per un po', poi me ne tornai a casa.
Appoggiai la busta sul tavolo e andai in camera mia.
Quella notte feci molta fatica ad addormentarmi, non facevo altro che pensare a quello che mi aveva detto Robert.
Solo tre giorni per decidere non erano molti: andare a Los Angeles significava cambiare la mia vita, non sapevo cosa sarebbe successo.
Ma chi erano le star del Signore degli Anelli che avrebbero preso parte al film?
Non era una decisione facile da prendere.
Per un po' ero decisa a non partire, ma poi il giorno prima finalmente mi decisi.
Sarei partita; così preparai la mia valigia.
Nel bagaglio a mano misi il mio mp3, il lettore dvd portatile, e dei dvd.
In aereo mi sarebbero serviti per superare un viaggio così lungo.
Il giorno della partenza controllai di aver preparato tutto, presi il passaporto insieme alla busta con il biglietto e mi recai in aeroporto nel pomeriggio.
Seguì le indicazioni contenute nella busta e arrivai al check in.
Dopo i controlli arrivai sull'aereo e notai che non c'era alcun passeggero.
L'hostess mi disse che potevo sedermi dove volevo.
“Ma sono io l'unica passeggera?” domandai io.
“Non proprio! Faremo una sosta a New York dove saliranno altre persone poi proseguiremo per Los Angeles” rispose l'hostess.
Così facendo mi accomodai su un sedile e mi allacciai la cintura.
L'aereo decollò.
Durante il viaggio ascoltai un po' di musica e guardai un film, ma ad un certo punto dovetti smettere e riporre il lettore dvd, perchè mi si stavano chiudendo gli occhi.
Stesi il sedile e mi addormentai.
Non mi accorsi nemmeno quando atterrammo all'aeroporto di New York, dove salirono quattro persone che si sedettero nel gruppo di sedili accanto al mio.
Quando mi svegliai, non riuscivi a rendermi conto di che ora fosse e nemmeno di quanto tempo avessi dormito, ma quando riuscì a tenere gli occhi aperti misi a fuoco le quattro persone sedute vicino a me, e rimasi imbambolata.
Le quattro star del Signore degli Anelli di cui mi aveva parlato Robert erano nientemeno che Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Sean Bean e David Wenham, che nel film interpretavano Legolas, Aragorn, Boromir e Faramir.
Loro mi sorrisero, mi salutarono, e si presentarono.
“Non c'è bisogno che vi presentiate. So bene chi siete.” dissi io.
“Ma noi non sappiamo chi sei tu.” rispose David.
“Scusate, il mio nome è Emma.” risposi io.
“E' un piacere conoscerti.” dissero tutti e quattro insieme.
“Sapete dirmi per caso che ore sono e dove siamo? Mi sono addormentata e ho perso la nozione del tempo.” dissi io.
“Sono circa le otto del mattino e tra circa quattro ore dovremmo atterrare a Los Angeles.” rispose Sean.
Lasciai un momento i ragazzi per andare in bagno e sgranchirmi le gambe.
Quando tornai da loro, cominciammo a parlare.
Dopo quattro ore l'aereo atterrò a Los Angeles.
Non ero mai stata negli Stati Uniti, quindi rimasi senza parole.
Mentre uscivamo dall'aeroporto, i ragazzi mi dissero che avremmo vissuto insieme, così ci dividemmo e prendemmo un taxi.
I taxi si fermò davanti ad una villa nel quartiere di Beverly Hills; scendemmo e prendemmo i bagagli, poi i taxi se ne andarono.
Come la solito rimasi a bocca aperta.
Quel posto era fantastico: c'era una piscina, e tantissimo spazio in giardino.
Entriamo, e non credetti a quello che vidi: al piano di sotto c'erano il salotto e la cucina, mentre al piano di sopra due bagni e le camere da letto.
Appoggiai le valigie in quella che sarebbe stata la mia stanza.
I ragazzi erano dietro di me.
“Allora che ne pensi?” domandò Viggo.
“E' tutto fantastico. Il mio appartamento a Roma è uno buco in confronto a tutto questo! Mi sembra di sognare!” risposi io.
“Invece è tutto vero! Mi sembra una buona occasione per festeggiare con una pizza! E domani andiamo a fare un giro per la città!” disse Orlando.
“Sarà difficile abituarmi al fuso orario! Ma adesso so solo che ho una fame da lupi; per la pizza ci sto!” risposi io.
Ordinammo la pizza e mangiammo tutti insieme in salotto.
La sera, anche se avevo dormito in aereo, crollai sul letto senza nemmeno disfare la valigia.

TO BE CONTINUED...
   
 
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