Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: GabrielleWinchester    21/09/2014    3 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buongiorno a tutti,
ecco a voi il quarantesimo capitolo di "Stairway to Purgatory"...Nel precedente capitolo abbiamo visto Castiel e Gabriel discutere con Semeyraza, ritornato grazie alla musica della BiaThanatie e la scoperta delle sue catene, indispensabili per salvare Christine/Hesediel...In questo capitolo si ritorna a casa dell'arcangelo Haniel e si avrà la conoscenza di un nuovo personaggio...Ma non vi anticipo nulla :-) Spero che vi emozioni e vi intrighi :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che la leggono e la leggeranno, tutti coloro che la recensiscono e la recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie nelle seguite/ricordate/preferite e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-)

25/Ottobre/2026 ore 4,32 del mattino-Casa di Haniel Purpleflowers

Tutto era silenzioso nella cucina dell’arcangelo dell’amore, un silenzio che precedeva un’alba carica di significati e misteri irrisolti, e la cercatrice d’angeli stava cercando un bollitore per il thè all’interno della cucina ampia e spaziosa. Non riusciva a dormire, nessuno sarebbe riuscito a dormire e con fare silenzioso aveva lasciato Dean dormire. Nonostante l’amore di Dean nei suoi confronti, nonostante la sua determinazione nell’aiutarla, anche a costo della sua vita, dentro di sé sapeva che questa volta sarebbe stato quasi impossibile. Dentro di sé invidio un po’ il rapporto di coppia tra Christine e Sam, entrambi arcangeli, entrambi capo-gerarchia di due delle più potenti fazioni angeliche. La sua invidia si fermò qui, perché sapeva benissimo a cosa Christine e Sam erano andati incontro ed era una grande fortuna ritrovarseli ancora vivi, ancora profondamente innamorati, Christine fin dal primo momento in cui lo aveva chiamato “Brontolo”. Nella visione dello specchio di petali di rosa di Haniel, la donna aveva visto sé stessa combattere contro la sua migliore amica e cognata Christine ed essere anche la causa della sua morte. Aveva visto sé stessa impugnare un pugnale e indirizzarlo verso il cuore di Christine, mentre intorno a loro imperversava una tempesta di proporzioni epiche, il tutto dopo la riparazione del tanto chiacchierato specchio di lapislazzuli, di quello specchio che doveva garantire l’equilibrio  tra i tre regni e che in realtà stava scombinando ogni cosa, con un demone con la sindrome da conquistatore spagnolo e una spada di Damocle fra capo e collo. La cercatrice strinse i pugni per lo sconcerto e per la rabbia, in quanto non riusciva a capacitarsi del perché i regni ultraterreni stessero giocando tutte le carte per distruggere la loro amicizia. Non solo era stata scelta come vessillo di Sandalphon, ma era anche una Cavaliere dell’Apocalisse? Questo era troppo! Aveva ragione Dean nel dichiarare che avevano un interesse morboso per la loro amicizia. Ci sarebbe stato un giorno, dove nessuno pretendesse qualcosa da loro? Ci sarebbe stato un giorno in cui si sarebbe potuta godere un giorno famigliare, senza doversi tenere sempre allerta, un giorno in cui avrebbe potuto essere una madre e basta?
“Dovresti guardare lo sportello in basso. Lì teniamo i bollitori”
Violet sobbalzò di sorpresa, mentre un sorridente ma stanco Haniel stava versando il caffè in una caffetteria. Erano gesti semplici ma Haniel riusciva a compierli con estrema eleganza. Poi con una maglietta bianca e pantaloncini neri era davvero uno schianto. Con passo sicuro, aprì lo sportello e cominciò a svitare la moka.
“Una volta sono andato a Napoli e li mi hanno insegnato che il caffè è un arte, ha bisogno dei suoi tempi e bisogna assaporarlo per bene”
“Io non posso bere il caffè, mi irrita lo stomaco” affermò Violet timida, mentre metteva sul fuoco un bollitore e sceglieva una bustina di thè nero alla mora e mirtillo dall’ampia scelta della moglie di Haniel.
Entrambi aspettarono pazientemente che il caffè fuoriuscisse e l’acqua bollisse e nella cucina piombò il silenzio. Haniel prese una tazza grande e lunga, raffigurante lui e sua figlia Desideree in Sicilia e ci versò il caffè, mettendo due cucchiaini di zucchero di canna e un pizzico di zenzero. Violet fu colpita dall’amore che Haniel riversava su sua figlia ed ebbe una fitta al cuore. I suoi figli le mancavano terribilmente e voleva essere di nuovo a casa. Ad essere una madre normale come tutte.
“Una madre sente sempre la mancanza dei figli” osservò Haniel, interrompendo bruscamente il flusso di pensieri della cercatrice d’angeli “Ti posso capire benissimo”.
“Io e Christine manchiamo da molto tempo fa” rispose Violet in tono triste, controllando che l’acqua del thè bollisse “E i nostri figli ci mancano moltissimo.”
Haniel finì di bere il caffè, mise la tazza nel lavandino e mentre la lavava, chiese “Li vorresti vedere?”
La cercatrice d’angeli esclamò felice “Lo faresti?”
Haniel ricambiò la sorpresa nel tono di Violet con uno dei sorrisi più belli, un sorriso che si estese anche agli occhi castani. Haniel si meritava appieno la nomea di arcangelo dell’amore, così come Hesediel quella dell’arcangelo della misericordia. L’arcangelo mosse le mani e fece vedere i figli a Violet. La cercatrice d’angeli fu contenta di vedere che i figli stavano bene, anche se notò una strana sensazione di disagio, come se il fatto di stare bene non implicasse la serenità e poi il fatto dello spaccatura che aveva diviso in due la casa, bè la fece impensierire. Ad esempio Jensen, il figlio che aveva ereditato il suo potere da cercatore d’angeli, fisicamente stava bene ma lo poté vedere mentre piangeva sulla spalla della sorella. Aveva il suo potere e il carattere di Dean. Sullo sfondo c’erano Gabe e Cass con loro, l’arcangelo che teneva in braccio un altro angelo, un angelo con una spada di luce e d’ombra. Impallidì vistosamente, sapeva di chi era la spada di luce e d’ombra e fu contenta che non avrebbero combattuto contro Semeyraza. Ci sarebbe mancato solo questo. Guardò in modo interrogativo Haniel, il quale spiegò “La spaccatura è dovuta alla musica della BiaThanatie, uno dei modi per aprire il Purgatorio, senza utilizzare il sangue. Sono stati scelti i nuovi custodi del Purgatorio”.
“Chi sarebbero?”
“Michele e Lucifero” rispose Haniel “Chi meglio di loro può suonare la musica che unisce l’immensità della vita e della morte?”
La cercatrice d’angeli annuì, impensierita. Poi il fischio del bollitore la riportò alla realtà. Spense il fornello e addolcì il thè con miele di castagno. Si gustò il suo thè in silenzio, con mille domande che le frullavano in testa e Haniel interruppe il suo silenzio affermando “Neanche io riuscirei a dormire dopo una cosa del genere”.
“Come è possibile che io sia la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse?” domandò Violet perplessa “Da quello che mi ricordo, i Cavalieri dell’Apocalisse sono quattro e nessuno può ucciderli, al massimo si possono rallentare”
“Nonostante venga considerata un elemento di terrore all’interno dell’ambiente paradisiaco, molto spesso la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse viene vista come una leggenda. La Quinta Cavaliere è nata dall’unione della terza figlia di Eva, la vostra progenitrice, insieme a tutti i Cavalieri dell’Apocalisse, nel mentre imperversava una tempesta nella quale si sono scatenate le forze della natura”
“Si è data da fare” sbuffò irritata Violet “Ma non è possibile che io sia la Quinta Cavaliere, è impossibile”.
Per un po’ Haniel non rispose, prendendosi un altro po’ di caffè nella moka e dopo continuò “Durante il periodo di gestazione, tua madre dovette affrontare uno dei più temibili cercatori di demoni, addirittura istruito da Lucifero in persona, un privilegio per loro. Lycos aprì un portale dimensionale e costrinse tua madre a uno scontro all’interno dell’Inferno, laddove Lucifero spedì lo spirito della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse contro tua madre. La Quinta Cavaliere non appena sentì il tuo battito vitale e la tua forza energetica da cercatrice d’angeli, bè decise di non farsi sfuggire l’occasione e fuse la sua essenza con la tua. Ormai siete la stessa persona”
Violet sputò l’ultimo sorso di thè e fissò costernata l’arcangelo dell’amore.
“Vuoi dire che non c’è speranza per me?”
“No” affermò Haniel in tono duro, poi vedendo che Violet era sul punto di scoppiare in lacrime precisò “Volevo dire che non devi perdere la speranza. Ho parlato di mia figlia e del fatto che ti potrebbe aiutare”.
“In che modo?” domandò Violet incredula “Mi hai detto che siamo la stessa persona”.
“Abbi fede” esclamò Haniel con un sorriso misterioso “Io vado. La partenza è prevista tra almeno tre ore e mezza”
Poi Haniel stava incominciando ad andare via, quando improvvisamente Violet si alzò dalla sedia e proclamò con voce gutturale “Io non andrò da Gemma”.
Memore degli allenamenti militari con Michele, Haniel si piegò sulle ginocchia e materializzò la Lancia dei Principati. Il potere della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse stava crescendo sempre di più e si stava impossessando dell’anima di Violet, con una rapidità che lo sconcertò. Lo spirito della Quinta Cavaliere aveva esercitato un potere più forte di quanto potevano immaginare. Non appena lo specchio di lapislazzuli sarebbe stato riparato, lo spirito si sarebbe fuso completamente con Violet e per Hesediel/Christine ci sarebbero state poche chance di sopravvivenza. Il tempo era davvero fondamentale e dentro di sé sperò che Gemma avrebbe potuto dare loro una mano. Empusa prese il suo pugnale di Anubi e cominciò a menare fendenti contro l’arcangelo dell’amore, il quale affermò “Tu devi essere sconfitta”
Violet/Empusa inclinò la testa sarcastica “Devo essere sconfitta? Io sono la migliore Cavaliere dell’Apocalisse”.
“Cattiva oltre che stronza” sibilò Haniel, allontanando di un soffio la lama del suo cuore angelico “Vuoi per caso il tappeto rosso?”
“No, troppa grazia” sghignazzò Empusa e dopo con un’abile mossa sferrò un colpo a una delle ali di sinistra.
L’arcangelo dell’amore mugolò ma non si piegò. Non si sarebbe fatto sconfiggere un’altra volta, questa volta non tanto per se stesso, ma per le persone che amava, per sua moglie Dyane, per la sua splendida Iolye. Empusa evitò un colpo al fianco sinistro e schernì Haniel “Tu non hai il coraggio di farmi del male caro il mio Hany, non puoi farlo perché se no feriresti questa bella cercatrice d’angeli” poi i suoi occhi brillarono di cattiveria e si corresse “Scusami, orsacchiotto”
Haniel ringhiò, il dolore di un’antica ferita che corrodeva come il peggiore dei veleni “Non nominare quel soprannome”.
“Perché?” domandò Empusa in tono divertito “Eri molto bello trasformato in un grizzly. Quando hai affondato i tuoi artigli…”
Mentre Empusa stava parlando, Haniel rimembrò quel tragico momento, in cui, manovrato dalla Quinta Cavaliere, aveva trucidato sua figlia con la Lancia dei Principati, ignorando completamente i tentativi di sua figlia di chiedergli di fermarsi. Subito dopo, la Quinta Cavaliere aveva sciolto il suo potere nei suoi confronti e si era divertita a guardare Haniel terrorizzato.
“Basta” esclamò Haniel stringendo gli occhi dalla rabbia “Non ti azzardare”.
“A fare cosa?” la risata di Empusa fu una coltellata al cuore di Haniel “ A darti l’input per essere il perfetto assassino di tua figlia? Prego non mi ringraziare”
“In confronto, Lucifero è un gentiluomo”
“Lo prendo come un complimento!” rise Empusa e proprio mentre Haniel si stava guarendo, la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse diede la sua stoccata finale, tranciando un’ala, la quale cadde con un tonfo sul pavimento. Nonostante avesse subito torture ben peggiori all’Inferno, il fatto di essere stato colpito a morte da Stefan Salvatore, Haniel fu irritato nel perdere quell’ala, perché sarebbe stata utile nel formare il filo di Persephone, come nuovo Moira della Vita.
“Tanto non ti serviva”
“Chi sei tu a dirlo?”
“Quando Semeyraza ha fatto uccidere Hesediel, bè le ha rotto la grazia. Se tu la dovessi riportare in vita…”
“Potrei renderla un vegetale” affermò Haniel in tono furibondo “Sei una bastarda e ti stai trovando a rovinare una ragazza stupenda”.
La Quinta Cavaliere annuì divertita e l’arcangelo si ritrovò a utilizzare il suo potere da arcangelo. La baciò sulla bocca, con tutta la passione e l’amore che aveva, mentre Violet/Empusa cercò di liberarsi, senza riuscirci. Con quel bacio aveva addormentato per un po’ lo Spirito di Empusa e guadagnato un po’ di tempo. Non gli piaceva baciare altre persone oltre sua moglie, ma era un arcangelo dell’amore e doveva utilizzare l’amore era una sua prerogativa. La cercatrice d’angeli le crollò tra le braccia e lui ebbe l’occasione di metterla sul divano, pronto a svegliarla poche ore dopo. Dopo quello che gli aveva rivelato Empusa, Haniel si rese conto di quanto sarebbe costato caro l’errore di Cassandra ed ebbe paura che neanche sua figlia avrebbe risolto qualcosa. Essendo una Lycos Eros, una licantropo dell’amore, avrebbe esaminato il suo cuore, vedendo se si sarebbe potuto fare qualcosa. A distrarlo, fu il pensiero di ritornare a vedere sua figlia e alla faccia che avrebbe fatto Sheeira nel vederla.
Il sole era spuntato. Ed era la prima volta che ne era deluso.
*
“Violet dobbiamo andare!”
La cercatrice d’angeli sobbalzò sul divano, mentre una sorridente ma stanca Christine le appoggiò una mano sulla spalla “Avanti dormigliona”.
La donna si stropicciò gli occhi e vide tutti già preparati per il viaggio per la misteriosa figlia di Haniel Purpleflowers. Per un po’ li guardò stranita, come se non si ricordasse di come era giunta in cucina. Ricordava con grande fatica che era scesa in cucina per prendersi un thè per tranquillarsi dalla visione della Quinta Cavaliere, aveva parlato con Haniel di questa cosa e poi il buio. L’ultima cosa che ricordò, prima di piombare nell’incoscienza, bè fu l’arcangelo dell’amore che sussurrava “Perdonami” e con delicatezza la posizionava nel divano. Con un balzo andò da Dean, il quale la baciò sulla fronte “Come stai amore?”
“Come una che deve andare a fare il servizio militare” esclamò Violet terrorizzata “Sono convinta che sarà una perdita di tempo”.
“Abbiamo superato altre cose peggiori come questa” affermò Dean sicuro “Supereremo anche questa difficoltà. Oh se no, non mi chiamo Dean Winchester”
“E allora come ti chiameresti?” domandò Violet ironica ma grata dell’amore che Dean le dava, ringraziandolo anche per il fatto di restare accanto a lei.
“Sicuramente un nome figo” rispose Dean con un sorriso e dopo in modo serio continuò “Ti ho sentito mentre scendevi in cucina”.
Violet arrossì imbarazzata “Non volevo svegliarti. Avevo bisogno di stare un po’ da sola, per riflettere su quello che abbiamo visto. E tu puoi capirmi meglio di chiunque altro”.
Il cercatore dei demoni scompigliò la chioma castana di sua moglie, sentendo dentro di sé il peso di un’avventura troppo grande e la frustrazione per il fatto che, forse, questa volta non ci sarebbe stato nulla da fare. Da qualunque lato si guardava la situazione, vedeva solo un casino dentro un altro casino. Ma non voleva mollare, voleva combattere per sua moglie, per i suoi figli e anche per suo fratello, il quale si era ampiamente meritato di avere una vita serena insieme alla donna che amava e insieme ai suoi figli.
“Ho paura di non farcela”
“Per una volta, bè siamo d’accordo” ironizzò Sheeira, affondando l’umore di Violet, poi la Vaso di Collera fece una linguaccia “Ho solo detto la verità”
Il cacciatore di demoni scosse la testa, innervosito, ma non si arrischiò a parlare. Dentro di sé sperava che questa figlia di Haniel riuscisse a sistemare le cose e, con fare burbero, chiese “Sei sicuro?”
“Mia figlia è una strada da percorrere, ma non so con certezza se sia la strada giusta” asserì Haniel, interrompendo bruscamente i tentativi di Dean di parlare “Dobbiamo andare in un posto pericoloso, quindi tenetevi le vostre armi a portata di mano”.
“Ma non mi dire”
Dopo senza altre parole, tutti svanirono. Diretti verso l’Anti-Purgatorio. Violet si girò verso Christine e notò la sua stanchezza. Questa sarebbe stata un’avventura diversa dalle altre. Mentre Sam, Dean, Christine, Violet e Haniel partivano per andare a trovare Gemma Ioanthe Purpleflowers, Gabe e Cass stavano tentando di contattare Balthazar, per trovare le misteriose catene di Semeyraza, per ripristinare la grazia di Hesediel, prima che fosse troppo tardi.
                                                                                *
Il viaggio durò parecchio tempo e alla fine finirono all’interno di una foresta intricata. I più fortunati riuscirono ad atterrare in un lembo di terra senza fango ma Dean atterrò in una pozzanghera profonda e con le sabbie mobili. Con un grande sforzo e con l’aiuto di Sam e Christine, riuscì a uscire ed esclamò sarcastico “Gran bel posto”.
“Questo è l’Anti-Purgatorio, il luogo di attesa, dove le anime dei mostri aspettano per essere ammessi al regno del Purgatorio, comunemente chiamato il cimitero delle anime ferali. Qui le anime dei mostri devono aspettare il responso di Eve. Al di là di questa foresta si trova lo specchio di lapislazzuli”
“Si trova qui tua figlia?”
“Poco più avanti” esclamò Haniel “Seguitemi”.
Insieme il gruppo cominciò a camminare in una foresta intricata, una foresta ricca di mostri, molti ansiosi di graffiare e squartare i nuovi arrivati, in alcuni momenti rischiarono anche la vita, se non fosse stato per l’intervento dei tre arcangeli. Anche se la maggior parte dei mostri sapeva che Christine era il loro capo, l’arcangelo a tutela dei loro interessi, alcuni ne erano completamente all’oscuro e quindi vedevano i nuovi arrivati come degli intrusi. Dopo avere ucciso un vampiro, Christine si appoggiò a un tronco e cominciò a vomitare. Si stava in debilitando sempre di più, aveva perso molto peso, si vedevano anche le costole sotto il seno e non avrebbe retto ancora a lungo. Sheeira e Sam furono i primi a darle soccorso.
“Chris!” esclamò Sam, aiutandola a sistemarsi “Va meglio?”
“Non va meglio Sam, non va meglio” esclamò Christine sull’orlo di una crisi nervosa “Lo specchio di lapislazzuli è distrutto e più uccido un membro del Purgatorio, più mi indebolisco. Ho paura Sam, ho paura”
Il fratello minore dei Winchester la prese tra le sua braccia, non sapendo davvero cosa dire. Questa avventura si stava trasformando nel peggiore degli incubi e incrociò le dita affinché tutto si sarebbe sistemato. Scoccò un’occhiata interrogativa verso Sheeira, la quale stava osservando un cespuglio con un vivo interesse “Che cosa stai guardando?”
“In realtà non sto guardando, sto ascoltando”
“Sei sempre stata dannatamente brava a riconoscermi” asserì una voce misteriosa, facendo sobbalzare tutti dalla sorpresa e Dean tirò fuori il coltello anti-demoni “Benvenuti”.
Dal cespuglio spuntò una ragazza dall’età approssimativa di ventinove anni, occhi castani a forma di goccia, capelli lisci color biondo-cenere, le orecchie di lupo e le mani con artigli lunghi “Ciao Sheeira”.
“Ciao Gemma” disse Sheeira con gli occhi bassi, meravigliando anche Violet, abituata come era a vederla strafottente e sicura di sé “Ti trovo molto bene”
“Sei ancora arrabbiata con me?”
“Anche se potessi, io non potrei essere arrabbiata con te” sussurrò Sheeira arrossendo e in questo momento intervenne Dean “Mi dispiace interrompere questo momento di ritrovo. Ma abbiamo un problema”
“Lo so” esclamò Gemma in tono serio “Ho appena finito di guardare nel mio specchio e sono molto contenta di rivedere mio padre con voi”.
Il sorriso si estese anche agli occhi e Haniel abbracciò la figlia perduta. Asciugandosi gli occhi, l’arcangelo dell’amore spiegò “Questa ragazza è una Lycos Eros ed è mia figlia”.
“Una Lycos Eros?” domandò Dean incredulo “Cos’è?”
“Una licantropo dell’amore” rispose Gemma sorridendo in modo tale da mostrare i canini lunghi “Io riesco a vedere se una persona prova amore oppure è talmente compromessa”
“Una licantropo dell’amore! Non ci credo neanche se la vedo”
Senza neanche il tempo di potersi difendere, Gemma apparve davanti a Dean e affondò le mani nello sterno del ragazzo. Nonostante dovesse essere un gesto molto intrusivo, il cacciatore di demoni lo vide come una carezza e alla fine Gemma esclamò soddisfatta “Anche se hai molti anni d’Inferno alle spalle, il tuo cuore è più puro di un angelo appena nato”.
Il ragazzo non seppe cosa dire, deglutendo vistosamente. Gemma diede un saluto rispettoso a Christine e poi la sua attenzione verté su Violet, la quale stava aspettando con un misto di rassegnazione e voglia di combattere. La Lycos Eros la scrutò attentamente, corrugando la fronte alla vista di come il potere della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse, la stesse logorando interamente e decise di fare un check-up. Affondò le mani nello sterno, analizzando il cuore e costatando con orrore che il Cordos si stava impossessando non solo dell’anima, ma anche del cuore. Chiuse gli occhi, mentre il potere si estese intorno a loro e poi si rivolse verso suo padre “C’è una speranza. Piccola, ma c’è”
“In che senso?” domandò Violet sconcertata.
Gemma non rispose, lanciando un’occhiata eloquente a suo padre. Haniel capì e anche lui non disse le ragioni di sua figlia. Dean guardò incredulo la figlia di Haniel e l’arcangelo e sbottò irritato “Allora cosa c’è?”
“Non possiamo dire nulla” rispose Gemma in tono misterioso, poi la sua attenzione si diresse verso Christine, più in particolare verso la sua pancia “Non so se farti le congratulazioni o no”.
Hesediel arrossì e si tenne la pancia, in un gesto protettivo. Aveva scoperto quella mattina che era incinta di tre gemelli e non aveva detto niente a nessuno. Quando aveva visto che nelle sue ali erano comparse tre linee, due rosa e una blu, un grande sorriso comparve nel viso di Christine, anche se era preoccupata per il destino che quei piccoli avrebbero avuto. Sam la guardò interrogativo, ma l’arcangelo della misericordia scosse la testa, tranquillizzandolo “Non ti preoccupare Sam”.
“Quando mi dici “Non preoccuparti”, mi devo preoccupare”
Christine lo tranquillizzò con un bacio appassionato e dopo la Lycos Eros li avvertì “Vi consiglio di andarvene. Tra poco ci sarà un’eclisse di sole e qui sarà un vero inferno” poi si girò verso Haniel “Papà non ti devi crucciare per la mia morte. Non è stata colpa tua”
L’arcangelo dell’amore annuì, con un groppo al cuore. Nonostante fosse stato manovrato da Empusa, Haniel si era ritenuto il diretto responsabile della sua morte e il fatto che sua figlia lo avesse perdonato, bè era motivo di orgoglio. Non poteva dimenticare tutte le notti passate in bianco, il non potersi confrontare con nessuno, i sogni ricchi di sangue e di dolore immenso, un dolore che spaccava il cuore e l’anima. Poi si riprese e disse “Grazie Gemma”
La Lycos Eros socchiuse gli occhi e dopo andò da Sheeira. La Vaso di Collera arretrò di qualche passo e Gemma ne approfittò per darle un bacio sulla bocca, lasciando tutti a bocca aperta, prima di tutto Sheeira. Riprendendosi dal bacio, Sheeira chiese “Perché?”
“Perché mi andava di farlo” poi l’abbraccio calorosamente “ Quando vuoi, vienimi a trovare”.
Sheeira annuì e mentre Gemma scompariva, altre domande comparvero nella mente dei prescelti. La Vaso di Collera guardò il posto in cui Gemma era scomparsa, sconcertata da quel bacio, visto che Gemma era abbastanza timida per sé. Poi il sole del Purgatorio cominciò a oscurarsi e Haniel esclamò “Dobbiamo andare”.
La visita alla Lycos Eros aveva dato i suoi frutti, ma aveva dato altre questioni a cui pensare. L’arcangelo dell’amore, notando il silenzio dei fratelli Winchester e delle loro mogli, disse “Ho una bella notizia da darvi”.
“Immagino le buone notizie” esclamò Dean ironico.
“Rivedrete i vostri figli”
La famiglia Winchester si guardarono ed espressero il loro entusiasmo, nonostante un’avventura terribile da affrontare ed ancora un’essenza da recuperare. E presto, se tutto fosse andato bene, la famiglia si sarebbe allargata. Il loro incontro era stato visto da Astrea, sempre più in ansia e fiduciosa verso un futuro migliore. L’essenza dell’angelo che aveva tanto amato era stata sistemata in un tavolino ed era l’ultimo tassello.
“Prego per voi, amori miei”

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: GabrielleWinchester